Il vescovo Cantoni nella veglia pasquale in Duomo: “Le tenebre saranno vinte”

“Anche se in forma abbreviata, stiamo celebrando, nei suoi riti essenziali, quella che è chiamata la ‘veglia madre di tutte le veglie’”. Così ieri in Duomo il vescovo Oscar Cantoni ha commentato nella sua omelia la veglia pasquale 2020 a porte chiuse causa epidemia, in diretta su Espansione Tv. “Mai come quest’anno, dentro il dolore che ognuno patisce sulla propria pelle, sentiamo la pregnanza di essere guidati dentro il buio dalla luce rassicurante di Cristo signore, interpretato dal cero. Il buio esprime il nostro disagio per la comune situazione che stiamo attraversando. Il buio è espressione della nostra paura, delle sofferenze fisiche e interiori che ciascuno di noi avverte. Dentro l’oscurità, che ancora ci avvolge e che non sembra dissolversi, abbiamo però una guida luminosa, il Cristo Signore, luce del mondo. Insieme, avvertiamo viva anche la presenza di tanti altri fratelli e sorelle, significate dalle luci attinte dallo stesso Cero pasquale. Ci trasmettono anch’essi consolazione e speranza, ci sono di guida e sostegno, mediante la presenza e la solidarietà che i loro gesti esprimono. Sono segnali indicatori di una volontà comune che vuole operare le condizioni per un risveglio di attenzione responsabile e operosa nei confronti delle sofferenze di tutti, sotto ogni latitudine”. “Certo, il buio della notte è ancora profondo, ma l’aurora già avanza inarrestabile e le tenebre saranno vinte” ha detto il presule.