Martina Rizzelli, la grinta oltre l’infortunio. «Qualificazione per Tokyo: non mi arrendo»

Un infortunio arrivato nel momento in cui sarebbe invece dovuta essere in pedana per conquistare il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020; i fan che le chiedono sui social se abbia addirittura deciso di ritirarsi dall’attività agonistica. Nulla di tutto ciò, per fortuna. Martina Rizzelli, azzurra di ginnastica artistica, non si arrende e intende giocare tutte le sue carte per essere presente ai prossimi Giochi, che andranno in scena nella capitale giapponese dal 24 luglio al 9 agosto del prossimo anno.«Purtroppo mi sono infortunata nello scorso mese di settembre durante un allenamento – spiega la comasca, classe 1998 – Ho un problema ai legamenti di un gomito; dopo aver portato un tutore, ora mi sto curando con la fisioterapia. Proseguo negli allenamenti per mantenere la forma fisica, anche se non posso fare quelli specifici».La lariana – tesserata per la società dell’Esercito e allenata da Laura Rizzoli – non vede l’ora di tornare a prepararsi e a gareggiare nel suo attrezzo preferito, le parallele. «Tra un mese spero di poter fare qualcosa di più – afferma ancora – Mi piacerebbe essere al via delle gare di Coppa del Mondo che ci saranno a febbraio anche se, più realisticamente, il rientro sarà nelle prove di marzo».I Giochi di Tokyo continuano ad essere nel mirino del caporale maggiore Martina. La squadra azzurra ha già ottenuto il pass, ma per essere convocate, è necessario proporsi in ogni attrezzo della ginnastica artistica. Rizzelli ha scelto di perfezionarsi sulle parallele. «Per conquistare le Olimpiadi è necessario fare punti nella prove di Coppa del Mondo – sostiene ancora la comasca – Appena potrò, tornerò nelle prove iridate; fino a che avrò una possibilità, anche minima, di conquistare la qualificazione, lotterò per ottenere il pass».Un infortunio che è giunto in una stagione che, fino al mese di settembre, per Martina Rizzelli, era stata positiva. Nelle prove internazionali a cui ha preso parte, ha sempre conquistato la finale; a Napoli, alle Universiadi della scorsa estate, era salita sul podio – una storica medaglia di bronzo – nella prova a squadre, con Carlotta Ferlito e Lara Mori.«I riscontri erano stati tutti positivi – dice ancora la comasca, studentessa di Scienze motorie – e questo mi conforta in vista della ripresa. Lo ribadisco: non mi voglio arrendere. Tokyo rimane un traguardo».Del resto Martina ha già vissuto questa esperienza nel 2016 a Rio de Janeiro. La Nazionale non ottenne grandi risultati, ma la lariana fu tra le migliori nelle sue prove.«Il ricordo di quella trasferta è comunque bellissimo – conclude – Al di là delle competizioni, penso all’atmosfera che si respirava nel villaggio olimpico, che era una città nella città, con i protagonisti dello sport di tutto il mondo. Abbiamo anche avuto l’occasione di fare qualche escursione a Rio de Janeiro. Sono stati momenti indimenticabili, che spero possano tornare anche in Giappone nel 2020».
Foto Giuseppe Santacroce/Fgi