Nella patria della seta non dimentichiamo i mobili

di Giorgio Civati
La prossima settimana, da martedì a domenica, torna il Salone del Mobile. Una manifestazione mondiale, ametà tra business, festa e marketing che probabilmente non ha eguali: 430mila presenze lo scorso anno inrappresentanza di 188 Paesi alla fiera vera e propria di Rho-Pero e poi iniziative collaterali, il Fuoriasalone,la città di Milano invasa e apprezzata tra presentazioni e iniziative in ogni dove. Un’ottima cosa che gliimprenditori del legno-arredo sono riusciti a costruire in decenni di impegno, promozione del settore,messa a punto di una macchina organizzativa e comunicativa ormai perfezionatissima. Con, alla base, unprodotto – il mobile, appunto – di grande sostanza oltre che di notevole immagine.Una manifestazione importante e di successo, che potrebbe avere maggiore valore anche per il territoriocomasco. La Brianza, comasca e soprattutto canturina, è infatti terra di mobilieri. Una ampia parte delterritorio “vive” di legno e di mobili. E lo fa con ottimi risultati visto che alcuni dei big italiani, noti ormai intutto il mondo, sono brianzoli. Aziende nate come bottega di falegnameria qualche decennio fa e oggi veree proprie star del settore, industrie che hanno collaborato e collaborano con i migliori architetti e designerinternazionali per “firmare” letti, divani, librerie. Una periodica ricerca di Pambianco, società milanese dianalisi di mercato e consulenza, per esempio segnala sempre che nel lusso, tra moda e arredamento, èquest’ultimo il settore più strutturato, più performante, con il maggior numero di aziende con lecaratteristiche per accedere alla quotazione in Borsa.Nella patria della seta, insomma, sottovalutare il legno-arredo sarebbe un errore. Un territorio, infatti, nondeve avere per forza una sola vocazione economica. Al contrario, più specificità, anche produttive ocommerciali, fanno ricchezza. E quindi la provincia di Como con la sua storia secolare di pezze e stoffe, con isuoi setaioli famosi (Ratti e Mantero, Clerici Tessuto, Pinto, nonostante la crisi attuale anche Canepa e poitanti, tantissimi altri) sbaglia se pensa che un settore debba essere per forza di cose sostitutivo di un altro.Si pensa al turismo? Benissimo, ma che sia complementare, non alternativo. Per questo, se il tessileciclicamente fatica, se il turismo è esploso come presenze ma forse ancora non abbastanza come businesslocale, non va dimenticato che un’altra eccellenza c’è già. Il legno-arredo, quello che da martedì sarà inprima fila al Salone del Mobile di Milano e accumulerà nuovi successi, ulteriori apprezzamenti, altrobusiness. In buona parte proprio comasco, canturino o comunque brianzolo. E visto che la città di Como ècapoluogo di tutto il territorio provinciale, ricordarsi del legno-arredo qualche volta di più non sarebbemale.