A Cantù continua il sogno chiamato Lux | Un evento fatto di nostalgia e ostacoli

Cantù un sogno chiamato cinema - istockphoto - CorrierediComo.it
Il cinema potrebbe tornare a Cantù? Scoprite tutta la verità dietro l’ipotesi di ritorno del Lux e l’idea del San Teodoro!
Cantù una volta era un centro nevralgico per gli amanti del cinema. Non ha mai abbandonato l’idea di tornare ad avere la possibilità di una sala cinematografica nel cuore della città per favorire la settima arte.
Il focus di questo sogno è lo storico cinema Lux, che ricorderete è stato chiuso nel 2019 dopo ben 70 anni di attività. Martire caduto nel periodo d’oro dello streaming.
Il Partito Democratico ha presentato una mozione per chiederne la riapertura, ma la proposta è stata bocciata dalla maggioranza comunale.
Questo sogno è ormai svanito o esiste ancora una vaga possibilità di riavere un sogno fatto di pop corn e un buon film a Cantù?
Come mai la maggioranza è titubante?
Secondo il Comune, la riqualifica di un cinema non dovrebbe entrare nel budget dell’amministrazione. Pensano che sarebbe meglio che questa iniziativa sarebbe più idonea per un investimento privato, senza usare del denaro pubblico.
Intanto, Paolo Petazzi, amministratore delegato di Cinelandia e proprietario del Lux, ha un visione ancora più diversificata. Secondo lui il costo di riqualificazione sarebbe troppo esoso per un cinema e pensa a trasformare l’edificio in un “bosco verticale”. Questo sarebbe un plus per Cantù, che diventerebbe più verde e moderna.
Il San Teodoro: un piano più realistico ma non semplice
Un’altra è l’idea per la settima arte. Ovvero quella di di usare il Teatro San Teodoro come sala per film di qualità, un piccolo spazio già attivo culturalmente. Petazzi stesso ha suggerito di puntare su questa struttura, inserendola nel circuito di Cinelandia. Ma Dario Galetti, direttore del teatro, sottolinea come la sala sia già pienamente occupata da eventi teatrali, concerti e corsi serali, rendendo complicata l’introduzione stabile di una programmazione cinematografica.
Inoltre, un’offerta di cinema d’essai richiederebbe un lavoro ben strutturato, non improvvisato e richiede competenze, risorse e tempo. Nonostante le difficoltà, il vicesindaco Valeriano Maspero rilancia l’idea del Lux e spera di ottenere fondi pubblici. Esiste infatti un bando ministeriale che mette a disposizione 68 milioni di euro per riattivare o rinnovare le sale cinematografiche italiane. Secondo Maspero, queste risorse potrebbero essere la soluzione per riaprire il cinema a Cantù. Intanto, l’amministrazione non ha cassato completamente la proposta, rimane aperta al dialogo. E’ necessario comprendere se le istituzioni riusciranno davvero a trasformare le belle parole in realtà.