(ANSA) – ROMA, 7 GEN – Il governo argentino ha dichiarato in una nota di aver “appreso che in questi giorni il Regno Unito ha nuovamente svolto esercitazioni militari” nelle isole Falkland-Malvine, e ha espresso una “energica condanna” di tali manovre, giudicandole “una dimostrazione di forza ingiustificata” e un “deliberato allontanamento dagli appelli delle numerose risoluzioni delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali” per “riprendere i negoziati, al fine di trovare una soluzione pacifica e definitiva alla controversia sulla sovranità”. Il ministero degli Esteri ha riferito in un comunicato che il governo che “la Repubblica Argentina, attraverso il Ministero degli Esteri e il Segretariato delle Malvine, dell’Antartide e dell’Atlantico del Sud, rifiuta con la massima fermezza lo svolgimento di queste manovre militari nel territorio argentino illegittimamente occupato”, si legge nel rapporto. Il ministero degli Esteri ha affermato che la presenza militare britannica nelle isole “è categoricamente contraria alla volontà permanente” dell’Argentina “di risolvere la controversia con mezzi pacifici, in conformità con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite”. (ANSA).
Categoria: A004
-
Francia:influenza aviaria,verso nuovi abbattimenti di anatre
(ANSA) – PARIGI, 07 GEN – Le autorità sanitarie francesi intendono estendere le procedure di abbattimento preventivo delle anatre nel sud-ovest della Francia, una zona particolarmente attiva nella produzione del foie gras, per tentare di contenere la propagazione dell’influenza aviaria. “Abbiamo un virus che è più forte di noi. Ci sono sempre nuovi focolai che appaiono”, ha dichiarato la direttrice di Cifog, un ente che rappresenta il comparto del foie gras, Marie-Pierre Pé, evocando un totale di circa un centinaio di focolai confermati in Francia, in particolare, nel dipartimento delle Landes, ma anche nel Gers e nei Pyrénées-Atlantiques. L’altro ieri, il ministero dell’Agricoltura di Parigi ha annunciato che per bloccare la propagazione del virus si è già proceduto all’abbattimento di oltre 200.000 anatre e altre 400.000 lo saranno prossimamente. In particolare, circa 100.000 anatre sono state abbattute all’interno di focolai identificati, mentre 104.000 sono state oggetto di abbattimento preventivo intorno a questi stessi focolai. (ANSA).
-
Giappone: Tokyo, a prima asta tonni prezzi giù del 10%
(ANSA) – TOKYO, 05 GEN – L’impatto del coronavirus si fa sentire anche sulle aste dei tonni in Giappone. Nel tradizionale primo evento dell’anno al mercato del pesce di Toyosu, la maggiore offerta per un esemplare di tonno pinna blu da 208 chili non ha raggiunto i 21 milioni di yen, l’equivalente di 165.000 euro, una riduzione di quasi un decimo rispetto all’anno scorso, a causa della crisi del settore ristorazione e il repentino calo dei consumi. Durante l’asta – tenuta nelle prime ore del mattino, non erano presenti spettatori per via delle nuove norme contro gli assembramenti, in vigore dal 26 dicembre, e tutti i banditori indossavano le mascherine. Il prezzo pagato per il tonno pescato al largo della prefettura di Aomori, a nord del Giappone, si confronta con in 193 milioni di yen battuti lo scorso anno, e il record fatto segnare nel 2019 alla prima asta di Toyosu, dopo il trasferimento dallo storico mercato di Tsukiji, con 333,6 milioni. L’organizzazione del primo evento dell’anno generalmente ha una valenza mediatica e di norma attrae offerte più elevate dai ristoratori. A causa della pandemia l’intero comparto ha subito un ridimensionamento a partire dalla scorsa primavera nel Paese, per via delle restrizioni in corso alle attività commerciali e il graduale restringimento delle spese per consumi. (ANSA).
-
Il Messico offre asilo politico a Julian Assange
(ANSA) – CITTÀ DEL MESSICO, 04 GEN – Il Messico offre asilo politico a Julian Assange. Lo ha annunciato il presidente Andres Manuel Lopez Obrador in conferenza stampa, nel giorno in cui la giustizia britannica ha respinto l’istanza di estradizione negli Usa del fondatore di Wikileaks. “Chiederò al ministro degli Affari esteri di adottare le disposizioni necessarie per chiedere al governo britannico il rilascio del signor Assange e perché il Messico gli offra asilo politico”, ha detto il capo dello stato. Il 49enne attivista australiano è detenuto da mesi in un carcere di massima sicurezza alle porte di Londra. (ANSA).
-
Incendio in appartamento a Mosca, almeno 4 morti
(ANSA) – MOSCA, 07 GEN – Un incendio è scoppiato in un appartamento di un edificio residenziale di 22 piani nella parte occidentale di Mosca, provocando almeno quattro morti. Lo ha dichiarato alla TASS il servizio stampa della sezione moscovita del Ministero delle Emergenze russo. “Quattro persone sono rimaste uccise nell’incendio”, ha detto il servizio stampa. La gestione disattenta del fuoco potrebbe essere la causa dell’incendio, ha detto il servizio di emergenza. (ANSA).
-
Iran, Boeing ucraino abbattuto per ‘errore umano’
(ANSA) – TEHERAN, 7 GEN – A un anno dall’ abbattimento del Boeing ucraino nei cieli di Teheran da parte delle Guardie della Rivoluzione, l’Iran ha annunciato di avere concluso l’inchiesta, ribadendo che si è trattato di “un errore umano”. Lo ha detto il procuratore militare di Teheran, Gholamabbas Torki. Nel disastro morirono 176 persone, in gran parte iraniani ma anche molti canadesi; alcune vittime provenivano da Svezia, Gran Bretagna, Ucraina e Afghanistan. “Tra le persone accusate di imprudenza e violazione delle regole – ha aggiunto il procuratore – solo una è in carcere, mentre le altre sono state rilasciate su cauzione in attesa di processo davanti a un tribunale militare e sono state licenziate o degradate”. Oggi, intanto, alcuni familiari iraniani delle vittime hanno tenuto una cerimonia di commemorazione nel sito in cui sono precipitati i resti del Boeing 737 alle 06:19 locali, l’ora esatta in cui l’aereo venne distrutto lo scorso 8 gennaio (che nel calendario persiano corrisponde quest’anno al 7 gennaio). (ANSA).
-
Assange: PM Australia non chiederà a Trump concedere grazia
(ANSA) – ROMA, 06 GEN – Il primo ministro conservatore australiano Scott Morrison non si appellerà al presidente uscente Usa Donald Trump perché accordi la grazia al cittadino australiano Julian Assange, in seguito alla decisione di un tribunale britannico di respingere l’istanza di estradizione del fondatore di WikiLeaks, per motivi di salute e di rischio di suicidio. I sostenitori di Assange ed esponenti dell’opposizione laburista e dei Verdi chiedono a Morrison di premere su Trump perché conceda la libertà al 49/enne australiano, ma secondo fonti governative citate oggi dal Sydney Morning Herald non vi è intenzione da parte di Canberra di sollevare la questione né con Trump, né con l’imminente amministrazione Biden. La ministra degli Esteri Maris Payne ha dichiarato in particolare che l’Australia “non è parte della causa e continuerà a rispettare il procedimento legale in corso, inclusa la considerazione da parte del sistema giuridico del Regno Unito di istanze di scarcerazione o di appelli”. Ha aggiunto che il governo ha presentato 19 offerte di assistenza consolare ad Assange, rimaste senza risposta. L’autorevole giurista Geoffrey Robertson, ha difeso Assange senza successo contro procedimenti di estradizione nel 2010, ha chiesto al governo australiano di far sentire il suo peso dietro la campagna diretta a ottenere che il Dipartimento di Giustizia Usa rinunci al suo appello contro la decisione della giudice britannica Vanessa Baraitser. (ANSA).
-
Assange resta in detenzione, il giudice nega la cauzione
(ANSA) – LONDRA, 06 GEN – Il giudice di Londra ha negato la cauzione al fondatore di WikiLeaks Julian Assange, che resta così in detenzione. Il verdetto significa che Julian Assange non potrà ancora rivedere la libertà dopo i 7 anni trascorsi da rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e i quasi 2 in carcere nella prigione di massima sicurezza britannica di Belmarsh. Lo ha deciso la giudice distrettuale Vanessa Baraister che, dopo aver respinto due giorni fa l’istanza di estradizione negli Usa del fondatore di WikiLeaks (evocando rischi di suicidio e per la sua salute mentale in caso di detenzione Oltreoceano) gli ha tuttavia negato di nuovo la cauzione e il rilascio immediato, come chiesto dalla difesa, disponendo quindi di fatto che il 49enne attivista e giornalista australiano resti per ora in cella in attesa dei ricorsi preannunciati da Washington. (ANSA).
-
Brasile: artista criticata per scultura a forma di vulva
(ANSA) – SAN PAOLO, 06 GEN – Una enorme vulva di cemento armato e resina rossa che spunta dal terreno. E’ la provocatoria opera dell’artista brasiliana Juliana Notari contro il “maschilismo e la cultura fallocentrica della società occidentale”. Appena postato foto dell’opera, intitolata “Diva”, sui propri profili social, l’artista è stata inondata di critiche e insulti sessisti. “Questi attacchi dimostrano il maschilismo, i pregiudizi e la misoginia presenti nella società occidentale. Un patriarcato millenario. Quando si espone un simbolo femminile, la vulva, immagine che va oltre il sesso per arrivare ad una dimensione sacra, si genera paura e fascino”, ha dichiarato l’artista. “Diva” è stata scolpita nel parco di Land Art “Usina de Arte” di Agua Preta, nello stato del Nordest brasiliano di Pernambuco, con l’intento – secondo l’artista – “di permettere all’arte di dialogare su questioni di genere, a partire da una prospettiva femminile”. L’opera, realizzata a mano e senza escavatrice in 11 mesi dall’artista e da 20 operai, misura 33 metri di lunghezza, 16 di larghezza e cinque di profondità. L’artista ha pubblicato anche alcune foto scattate durante la lavorazione, che le hanno attirato ulteriori critiche e insulti, in quanto gli operai erano tutti afro-brasiliani. “Mi piaceva esteticamente l’idea di una donna bianca e ricca in mezzo ad uomini neri che lavorano. La questione dei lavoratori neri, che sono la maggioranza nel settore delle costruzioni, rappresenta la cultura patriarcale e schiavista del nostro Paese”, ha scritto sul suo profilo Twitter Juliana Notari, 45 anni. (ANSA).
-
Cargo sequestrato: Iran a Seul, paghi risarcimento
(ANSA) – TEHERAN, 05 GEN – Il cargo sudcoreano Hankuk Chemi, sequestrato ieri dalle Guardie della rivoluzione iraniana nelle acque del Golfo Persico, deve essere ritenuto responsabile per i danni ambientali e pagare un risarcimento. Lo ha detto il presidente dell’Associazione navale iraniana, Masoud Polmeh. A seguito di notizie non confermate, secondo cui il sequestro della petroliera e l’arresto del suo equipaggio sono stati eseguiti in risposta al blocco da parte di Seul di beni iraniani per 7 miliardi di dollari nell’ambito delle sanzioni Usa, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, ha precisato ieri che il sequestro era puramente una questione di natura tecnica e ambientale. I funzionari di Seul, citati dai media, hanno detto che la visita del vice ministro degli Esteri Choi Jong-kun, prevista nei prossimi giorni a Teheran per discutere dei beni congelati, a questo punto “non è chiara” se avverrà. (ANSA).