Il disperato tentativo dei carabinieri di salvare i ragazzi

Con l’estintore della loro auto di servizio hanno tentato di domare le fiamme
Sono arrivati pochi minuti dopo l’incidente.Il tempo di percorrere con le sirene spiegate i tre chilometri che li separavano dal punto dell’incidente a quello in cui erano di pattuglia. Due uomini del Radiomobile di Cantù hanno fatto il possibile per strappare i due giovani dalla morte. Hanno tentato di aprire le portiere, che erano bloccate in seguito alle ammaccature dell’incidente. Poi hanno preso l’estintore che avevano nell’auto di servizio, e hanno tentato di spegnere le fiamme, anticipando l’arrivo dei vigili del fuoco che è stato comunque altrettanto rapido. Un tentativo non riuscito, perché le balle di fieno contro cui l’auto si era schiantata, hanno avvolto tutto alimentando il rogo. I piccoli estintori da auto possono avere un buon risultato sui principi di incendio, non su quello che è divampato pochi attimi dopo lo schianto.La scena che si è parata davanti ai loro occhi, i due militari dell’Arma non la dimenticheranno mai.Come non dimenticheranno mai l’intervento di martedì sera i vigili del fuoco, pure abituati a interventi delicatissimi, e i soccorritori del 118 partiti da Como e da Fino Mornasco. In volo è stato fatto alzare anche l’elicottero del Sant’Anna, utilizzato per trasportare il ferito a Varese. Tutto inutile.Una settimana da dimenticare, questa che è ancora ben lontana dal concludersi. Tre morti in strada nel giro di tre giorni, e con dinamiche molto simili. Lunedì a Canzo, in un tratto di strada identico a quello di Casnate con Bernate, aveva perso la vita Raffaella Franciullo, 45enne di Asso. Anche lei viaggiava su una Fiat Panda, andava al lavoro e lungo un tratto rettilineo era uscita di strada, perdendo il controllo della vettura e andando a impattare contro un albero che si trovava sulla destra. Anche in quel punto, l’asfalto corre costeggiando una riva in cui l’auto era precipitata prima di sbattere contro la pianta.