Il franco sempre più forte. Ora è vicino a quota 1,05

Pochi decimali alla volta, il franco svizzero si avvicina sempre di più alla soglia di 1,050 sull’euro, vale a dire il limite oltre il quale – a detta degli esperti del mercato dei cambi – la Banca Nazionale di Berna (Bns) interverrà per impedire ulteriori apprezzamenti. La moneta unica debole non aiuta l’economia elvetica, nemmeno in una fase emergenziale qual è quella caratterizzata dalla pandemia di Coronavirus.Il punto, però, almeno in questo momento, sembra essere un altro: la domanda di beni rifugio continua a crescere. E in una fase di alta volatilità dei mercati azionari, oltre che di profonda crisi finanziaria e produttiva (specie in un’Europa che stenta più del dovuto a trovare intese politiche a sostegno dell’economia dei Paesi membri dell’Unione), premia oltremisura il franco svizzero (e, in modo minore, anche l’oro e i metalli preziosi).Così, nella settimana che si è appena conclusa, il cambio tra la moneta unica e la valuta elvetica ha fatto segnare una progressione lenta ma costante verso il basso.Dalla chiusura di venerdì 10 aprile, quando l’euro aveva fissato il rapporto con il franco a 1,056865, si è arrivati l’altroieri a 1,051695, con una perdita dello 0,49%.Gli analisti in realtà si aspettavano un simile andamento, anche perché – come detto – gli interventi della Bns sul mercato sembra siano stati minimi. Ora la prospettiva si fa più semplice. Se nei prossimi giorni il franco dovesse continuare a guadagnare contro l’euro, superando la soglia di 1,050, secondo gli esperti si potrebbe «provocare la rottura pure del supporto statico di breve termine». La valuta rossocrociata potrebbe quindi guadagnare ulteriore terreno e puntare nuovamente, così come accadde alcuni anni fa, verso la parità con l’euro.Per contro, nel caso in cui si dovesse assistere alla tenuta di quota 1,050, allora potrebbe anche mettersi in moto un’inversione «rialzista», con la moneta unica proiettata in zona 1,054 o 1,056. Difficile fare previsioni, tanto che sui siti specializzati nessuno spinge con decisione in una direzione o nell’altra. Anche perché la fase di crisi profonda legata al Coronavirus è tuttora un elemento di incertezza in grado di determinare cambiamenti improvvisi.