In casa aveva un vero e proprio campionario di ordigni esplosivi e fuochi d’artificio, tutti – secondo l’accusa – di fabbricazione artigianale. Un 39enne residente a Cermenate è finito davanti al giudice dell’udienza preliminare di Como, Andrea Giudici, in una udienza che tuttavia è stata poi rinviata a data da destinarsi per un impedimento della difesa. L’uomo era finito nei guai in seguito a una perquisizione effettuata nel 2018 (era l’11 luglio) dalla squadra Mobile di Milano. Nelle disponibilità del sospettato vennero trovati e recuperati 23 ordigni esplosivi di fattura artigianale, del peso di 50 grammi ognuno, e anche 5 colpi da mortaio da 200 grammi ciascuno, anche questi detenuti illegalmente in quanto occorreva una apposita licenza. Il fascicolo è stato coordinato dal pm Alessandra Bellù.
I colpi da mortaio, classificati come fuochi d’artificio della categoria F4, ovvero «che presentano un rischio potenziale elevato», erano materiale «destinato a essere usato esclusivamente da persone con conoscenze specialistiche». Invece il possessore di tali “botti” non aveva i requisiti. Per questo motivo l’uomo è finito nei guai, accusato anche di «fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti». La Procura di Como ha quindi chiesto al giudice dell’udienza preliminare di vagliare la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza si è tenuta ieri mattina in tribunale ma non ha portato al momento a nulla di concreto, in quanto la difesa aveva presentato un impedimento. Si tornerà pertanto in aula nelle prossime settimane per affrontare la questione.
