Internet, hai riscontrato problemi di connessione? Da oggi ti spetta un rimborso | Fino a ieri non lo sapeva nessuno

Internet, hai riscontrato problemi di connessione? Da oggi ti spetta un rimborso | Fino a ieri non lo sapeva nessuno

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Se la connessione fa i capricci non è sfortuna: per i disservizi prolungati può scattare un rimborso che quasi nessuno conosce

La connessione internet è diventata un servizio essenziale: si lavora da casa, si studia online, si guardano film e serie in streaming. Quando la linea cade di continuo, è lentissima o sparisce per ore, la reazione più comune è rassegnarsi e aspettare che “prima o poi torni”. Quasi nessuno pensa che quei disservizi possano trasformarsi in soldi veri.

Eppure esiste una tutela precisa: se la linea non rispetta gli standard promessi dal contratto, se l’attivazione arriva in grave ritardo o se il guasto si trascina per giorni, la legge non ti obbliga a sopportare in silenzio. In alcuni casi non solo puoi chiedere un rimborso, ma hai diritto a un indennizzo automatico per ogni giorno di disservizio, riconosciuto grazie alle regole fissate dall’AGCOM con la delibera n. 347/18/CONS.

Il punto è che molti utenti non lo sanno e continuano a pagare la bolletta per un servizio che, di fatto, non funziona come dovrebbe.

Quando scatta davvero il rimborso per la linea che non va

Secondo le indicazioni richiamate da AGCOM, il rimborso è previsto in diverse situazioni: quando l’attivazione del servizio internet arriva in ritardo rispetto ai termini scritti nel contratto; quando il collegamento è irregolare o discontinuo, anche senza un blackout totale; quando durante il passaggio a un altro operatore resti senza linea; quando l’operatore ignora i reclami entro i tempi stabiliti o i guasti si prolungano senza cause di forza maggiore. In tutti questi casi è riconosciuto un indennizzo giornaliero, che non dipende dalla buona volontà dell’azienda ma da regole precise.

Gli importi sono fissati nero su bianco: per il ritardo nell’attivazione si parla di 7,50 euro al giorno, per i disservizi nel passaggio tra operatori di 1,50 euro al giorno (che salgono a 5 euro se riguarda solo il numero), per l’interruzione completa del servizio 6 euro al giorno, per la connessione instabile 3 euro al giorno, per la mancata risposta ai reclami 2,50 euro al giorno. Anche per servizi accessori e pay TV sono previsti piccoli indennizzi giornalieri. È denaro che spesso non viene richiesto solo perché l’utente ignora di averne pieno diritto.

Puoi chiedere il rimborso – Pexels – corrieredicomo.it

Come farti riconoscere l’indennizzo: la procedura da seguire

Per ottenere il rimborso non basta lamentarsi: il primo passo è sempre aprire un reclamo all’operatore, tramite call center, area clienti o email, chiedendo e conservando il numero di pratica. Se il problema non viene risolto in tempi ragionevoli, è opportuno inviare un reclamo scritto tramite PEC o raccomandata, indicando dati anagrafici, numero di linea, descrizione del disservizio, riferimento al reclamo già aperto e richiesta esplicita di indennizzo secondo quanto previsto dalla delibera AGCOM 347/18/CONS.

Se l’operatore non risponde o nega il rimborso, puoi rivolgerti alla piattaforma ConciliaWeb dell’AGCOM e avviare una procedura gratuita di conciliazione, senza bisogno di avvocato: sarà l’Autorità a valutare il caso e gli importi dovuti. In pratica, ogni volta che la tua linea non funziona come promesso e il guasto si trascina, non sei più costretto a incassare il disagio in silenzio: conoscere queste regole significa trasformare un disservizio in un rimborso concreto, che fino a ieri in pochi sapevano di poter pretendere.