La cultura riparte nella luce di Volta

di Lorenzo Morandotti
La cultura a Como riparte nel segno di uno di suoi figli più illustri grazie alla settima edizione del Festival della Luce Lake Como, promosso dalla Fondazione Alessandro Volta, che si terrà dal 7 al 20 giugno in modalità digitale. Ossia in sostanza portando alle estreme conseguenze la riflessione scientifica sull’energia e la luce che partendo dalla prima scintilla ha permesso e permette le moderne telecomunicazioni.
Tutto l’apparato di tecnologie e saperi che ci consente oggi di studiare e lavorare da casa, salutare chi è distante, ordinare una pizza o compilare un modulo di richiesta in biblioteca sarebbe stato un percorso forse più complicato da completare senza l’apporto del fisico lariano. E non dimentichiamo in tutto ciò la dimensione audiovisiva.
Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, alle ore 21, il festival culminerà con la trasmissione speciale in onda su Espansione TV, in prima serata, intitolata “Festival della Luce 2020 – Streaming edition” che ospiterà alcuni celebri scienziati, professori universitari e noti divulgatori scientifici che interverranno intorno al tema principale di quest’anno, il Sole.
E questo negli stessi giorni che hanno riportato alla ribalta l’astrofisica grazie all’intervento di un’industria privata, quella di Elon Musk, parte non secondaria della filiera della mobilità elettrica che ha consentito il ritorno da protagonista della Nasa nei viaggi spaziali attorno al nostro pianeta.
Tutto parte con Volta? No, ma nell’edificio Volta è un pilastro e Como in qualità di sua città non può non rivendicare un ruolo di primo piano in una riflessione multidisciplinare e preveggente che allei scienza ed ecologia per permettere all’umanità il sogno di poter migrare altrove, se avrà l’intelligenza di sopravvivere e non annientarsi.