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  • Baby gang rapina volontario

    Baby gang rapina volontario

    (ANSA) – RAVENNA, 09 APR – Tre ragazzini di 14, 16 e 17 anni sono stati arrestati a Ravenna con l’accusa di avere brutalmente rapinato in strada un 23enne volontario per un’associazione che consegna a casa farmaci agli anziani. L’episodio, riferisce la stampa locale, si è verificato lunedì pomeriggio nei pressi del parco Teodorico, dietro alla stazione. Il 23enne, che stava rincasando in bicicletta dopo il lavoro, è stato agganciato con una scusa da quattro giovani (uno è ancora ricercato). E’ stato buttato a terra, picchiato con calci e pugni e minacciato con il collo di una bottiglia rotta. Gli è stato pure lanciato un tronco addosso: per lui prognosi di 25 giorni. L’arrivo di un uomo che portava a spasso il cane ha messo in fuga i quattro: tre sono stati raggiunti poco dopo dai carabinieri del Radiomobile. La refurtiva, lo zaino, è stata recuperata così come il pezzo di vetro. I tre si trovano nell’apposita struttura minorile di Bologna in attesa di comparire davanti al Gip. La Procura minorile ha chiesto il carcere.

  • Asili nido comunali, la conferma: a Como non si pagano le rette di marzo

    Asili nido comunali, la conferma: a Como non si pagano le rette di marzo

    La Giunta comunale di Como ha deliberato di esonerare i nuclei familiari dal pagamento delle rette nei nove asili nido comunali per il mese di marzo 2020.

    Il provvedimento, che conferma quanto già anticipato nei giorni scorsi, interessa le famiglie di 318 bambini iscritti.

    L’iniziativa è stata proposta dagli assessori alle Politiche educative Alessandra Bonduri e al Bilancio Adriano Caldara, in accordo con il sindaco Mario Landriscina, per contribuire a sgravare economicamente le famiglie in questo momento di difficoltà per tutti. Le restanti decisioni verranno prese successivamente, con l’evolversi della situazione sanitaria.

  • Appello dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba: “Senza aiuto non siamo più in grado di reggere”

    Appello dell’ospedale Fatebenefratelli di Erba: “Senza aiuto non siamo più in grado di reggere”

    E’ di queste ore il disperato allarme lanciato dall’Ospedale Fatebenefratelli di Erba, che lamenta una costante carenza di farmaci, dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, di personale.  “Non passa inosservata una certa distanza da parte delle istituzioni, come se il nostro status di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto, e quindi tecnicamente di ente privato ancorché equiparato al pubblico –denunciaNicola Spada, direttore generale della Provincia Lombardo-Veneta dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli– ci privasse di ogni diritto di essere tenuti in debita considerazione da parte del sistema sanitario nazionale nella distribuzione di presidi e medicinali necessari ad affrontare l’emergenza in atto. Abbiamo aperto ovunque le nostre strutture ai pazienti Covid-19 come richiesto dai diversi Servizi Sanitari Regionali, ma non siamo più in grado di reggere oltre senza un concreto supporto sul fronte degli approvvigionamenti dei farmaci e dei DPI necessari a proteggere i nostri pazienti e il nostro personale” .

    “Anche l’ospedale Valduce di Como ha fatto i conti con le stesse problematiche pur avendo assorbito in questi giorni una parte dell’onda d’urto dell’epidemia. Pur private, queste strutture si sono adeguate alle indicazioni regionali, senza risparmiarsi. Ricordiamo che proprio a Erba stato ricoverato il primo paziente Covid-19 del comasco. Non è il momento per Regione Lombardia di voltare le spalle a queste strutture: piuttosto si intervenga e le si equipari a quelle pubbliche in un momento così difficile come la lotta al Coronavirus”.

    Questa è la dichiarazione del consigliere regionale del Partito Democratico,Angelo Orsenigo, che interviene dopo l’accorato appello di Nicola Spada, direttore generale della Provincia Lombardo-Veneta dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli, che segnala la criticità incontrate dalla struttura erbese nel fronteggiare l’emergenza sanitaria di questi mesi.

    “Attualmente
    ci sono 70 pazienti positivi al Fatebenefratelli, un numero non indifferente –
    continua Orsenigo – i vertici dell’ospedale indicano però una cronica carenza
    di medicinali e dispositivi di protezione individuale, di mascherine, camici e
    guanti, oltre che di personale. Mancanze che, in circostanze straordinarie come
    l’attuale, la struttura non può compensare senza l’aiuto delle
    istituzioni”.

    “Il problema delle forniture è ovviamente molto grave e a questo si aggiunge un altro timore: quello per cui per le strutture private, dopo il bando di Protezione Civile per il reclutamento di personale sanitario, sarà ancora più complicato attrarre operatori per fare fronte all’emergenza. Emergenza che fino ad ora il Fatebenefratelli e il Valduce hanno affrontato in pieno, alleggerendo la pressione sul sistema sanitario pubblico – dichiara ancora il Consigliere – proprio per questo ruolo fondamentale nel gestire la pandemia da Coronavirus non è possibile che Regione volti le spalle ai propri alleati che non chiedono altro che un riconoscimento e un supporto alla pari degli altri presidi del territorio”.

    “In questo momento così complesso, di crisi, la nostra più grande risorsa è ovviamente la collaborazione. Il mio è un invito a lavorare insieme per trovare una soluzione. Mi appello anche alla società comasca e quella erbese perché l’operato del Fatebenefratelli possa continuare”, conclude Orsenigo.

  • Antitrust: stop mascherine su sito Tiger

    Antitrust: stop mascherine su sito Tiger

    (ANSA) – ROMA, 10 APR – Stop alla promozione e vendita sul sito tigershop.it di mascherine difformi da quelle pubblicizzate e non disponibili per la consegna entro i tempi indicati. Lo fa sapere l’Antitrust, spiegando di aver avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Tiger Group Srl, disponendo al contempo in via cautelare la sospensione della promozione e della vendita, attraverso il dominio italiano, dei dispositivi individuali di protezione (in particolare mascherine di categoria Ffp2) che risultino difformi da quelli pubblicizzati, in termini di caratteristiche qualitative e tecniche, certificazioni/validazioni e provenienza, e che non siano disponibili per la consegna entro i tempi indicati. In particolare, sottolinea Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’adozione di un provvedimento in via di urgenza è stata ritenuta “indispensabile al fine di interrompere la diffusione di una pratica estremamente grave”.

  • Amendola, fase 2 per economia e salute

    Amendola, fase 2 per economia e salute

    (ANSA) – ROMA, 8 APR – “Usiamo come base per le nostre scelte politiche le indicazioni della comunità scientifica, non solo per individuare i dati e le curve del contagio e della guarigione ma per comprendere quelle che sono le indicazioni maggiori per i settori della società che sono esposti a questi enormi sacrifici. Sulla base di quello il governo farà una programmazione che porti a quella che viene chiamata ‘Fase 2’. Serve fare attenzione e programmare in maniera seria e determinata quelle che sono le prossime mosse. Dobbiamo avviare una fase che abbia delle scadenze prefissate e con protezione della salute dei cittadini e sostegno economico. Su questo dobbiamo accompagnarci tutti in una fase in cui ai sacrifici possa seguire una nuova modalità, dal contenimento alla convivenza con un virus che ha già causato troppe sofferenze”. Lo ha detto a Sky TG24, il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola.

  • Altri 15 positivi in casa riposo Sassari

    Altri 15 positivi in casa riposo Sassari

    (ANSA) – SASSARI, 09 APR – Fra gli ospiti di Casa Serena si sono registrati 15 nuovi casi di positività, perciò a oggi in tutto sono 62 gli anziani risultati contagiati dal Covid-19. Ad aggiornare il dato è il sindaco di Sassari, Nanni Campus, durante una conferenza stampa tenuta nel cortile di palazzo Ducale. Campus ha comunicato che nei giorni scorsi, su sua richiesta, sono stati eseguiti 50 nuovi tamponi sugli ospiti non contagiati. Tra i primi 25 tamponi processati, 15 hanno dato esito positivi. Oltre agli altri 25 test già fatti e in attesa di esito, si aspetta che siano sottoposti a tampone 15 dipendenti non controllati la scorsa settimana. Il test si sarebbe dovuto tenere ieri mattina e i diretti interessati erano stati convocati appositamente, ma poi sono stati rimandati a casa senza fare i tamponi.

  • Allerta Coronavirus, l’ipotesi: tutti a casa anche il Primo maggio

    Allerta Coronavirus, l’ipotesi: tutti a casa anche il Primo maggio

    Allerta Coronavirus: anche tutto il mese di aprile e buona parte di maggio, con tutta probabilità, sarà da trascorrere all’interno delle mura domestiche. E’ questo, almeno, ciò che ha affermato il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli. “Dobbiamo aspettarci di stare a casa anche il primo maggio”, ha infatti sostenuto questa mattina nel corso di un’intervista a Radio Capital.

    “Bisogna andare avanti con il massimo rigore”, ha aggiunto. E nella stessa intervista Borrelli ha ipotizzato la fase 2 (ossia la convivenza con il virus, con una lenta e parziale riapertura delle attività) a metà maggio, anche se al momento non vi sono certezze in questo senso.

    In tarda mattinata, interpellato su quanto dichiarato da Borrelli, il presidente lombardo Attilio Fontana ha aggiunto: “Non entro nel merito di queste scelte, mi affido agli scienziati che ne sanno più di me. Mi riferisco a quello che dirà l’Istituto superiore di sanità e ai nostri epidemiologi, ma è probabile che sarà così perché lo sento dire anche io da più parti”.

  • Alessandro Martire, pianista comasco ambasciatore della speranza

    Alessandro Martire, pianista comasco ambasciatore della speranza

    Il 10 aprile esce sulle piattaforme digitali “Share the world” il nuovo disco del pianista comasco Alessandro Martire che intanto ha aderito alla campagna della Farnesina “We are Italy” per condividere un messaggio di speranza. Il suo video musicale è stato rilanciato su Instagram e cliccato migliaia di volte anche grazie alla collaborazione dei social delle ambasciate italiane. Intanto il musicista propone ogni pomeriggio su Instagram i suoi concerti quotidiani. “Ho voluto mandare con la mia musica di facile ascolto un messaggio di speranza e pace” dice Martire. “Il mio è un disco per pianoforte e orchestra che può essere compreso da tutti. Quando i negozi fisici riapriranno uscirà anche in vinile e cd. Si tratta di un album che mi ha impegnato per tre anni e che ospita 11 brani tra cui quello dedicato al concerto galleggiante della scorsa estate a Cernobbio. Il giovane pianista e compositore comasco nei giorni scorsi ha presentato la sua nuova composizione tratta dal nuovo disco che si intitola “Ena”. La sua musica così solare, emana calore e un po’ di energia positiva da condividere con tutti.

  • Albergatori, drappi neri in hotel chiusi

    Albergatori, drappi neri in hotel chiusi

    (ANSA) – CAGLIARI, 10 APR – Sabato 11 aprile drappi neri alle finestre degli alberghi. L’iniziativa è di Federalberghi Sud Sardegna. L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulla grave crisi che ha investito le strutture ricettive ed il sistema turistico, orgoglio dell’economia della Sardegna. Le preoccupazioni riguardano non solo l’attuale lockdown, ma la difficoltà di ripartire (se non in tempi davvero lunghi) per il comparto turistico. “La Giunta regionale ha annunciato un disegno di legge per aiuti alle aziende – spiega il presidente di Federalberghi Sud Sardegna Fausto Mura – riteniamo utile fare in fretta, ma anche fare bene. È essenziale che le esigenze di chi vive quotidianamente i problemi siano chiare e possano essere discusse, prima di varare provvedimenti che, seppur animati dalle migliori intenzioni, non siano i più adeguati possibile”. “Chiediamo la massima attenzione sul tema e ci mettiamo a disposizione affinché le esigenze di tutto il comparto turistico siano valutate insieme ai rappresentanti di questa categoria”.

  • AirItaly,misure tutela salute lavoratori

    AirItaly,misure tutela salute lavoratori

    (ANSA) – CAGLIARI, 10 APR – Smart working per una parte del personale, riorganizzazione delle postazioni di lavoro per rispettare la distanza di sicurezza, sanificazione completa dei filtri di aerazione di tutti i locali a Olbia e Malpensa e la sospensione delle attività dove non è stato possibile garantire i lavoratori. Sono queste le misure adottate da Air Italy per continuare ad operare in piena emergenza coronavirus. Lo rende noto la stessa società in liquidazione rispondendo alle polemiche dei giorni scorsi e sostenendo che le procedure per la tutela della salute dei lavoratori sono state adottate “prima che venissero fornite indicazioni da parte del Governo con il protocollo sicurezza”. “Il personale addetto alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori di Air Italy in liquidazione sta continuando a implementare modalità di riorganizzazione del lavoro per la massima tutela dei colleghi – si legge ancora – Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, sono stati messi a disposizione gel igienizzante e guanti”.