Occupavano abusivamente l’ex Sant’Anna: cadono le accuse

Nel corso di un blitz all’interno dell’ex Sant’Anna, nel padiglione denominato “G. B. Grassi”, con polizia locale e uomini della questura, nascosti nell’area furono trovate quattro persone che bivaccavano: una donna di 56 anni di Varese, due 21enni senza fissa dimora originari del Gambia e della Tunisia e un 24enne sempre del Gambia. L’intervento, datato 16 novembre 2018 nel corso della mattinata, faceva seguito a una denuncia-querela che era stata presentata ad agosto, negli uffici della questura, da una rappresentante della proprietà dell’immobile. In questo atto si parlava di almeno trenta persone che costantemente bivaccavano nello stabile di Camerlata, visti anche i «numerosi giacigli e suppellettili presenti all’interno». Da queste vicende nacque un fascicolo penale con le ipotesi di reato, a carico dei quattro (che furono materialmente trovati e identificati in novembre) di invasione di terreni o di edifici.Accusa cui deve rispondere «chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto». I quattro denunciati sono così finito di fronte al giudice di pace, vicenda che tuttavia naviga verso un possibile «non doversi procedere» che del resto è già stato richiesto dai legali Barbara Gatti, Maruska Gervasoni, Marcella Giacomino e Emanuela Colombo, grazie a un difetto di querela.Il reato contestato, infatti, è procedibile d’ufficio solo se commesso da più di cinque persone (in questo caso erano in quattro), altrimenti serve la querela della persona offesa. Ma quest’ultima era datata agosto, cioè ben prima che la polizia locale e la questura (in novembre) facessero il loro ingresso nello stabile dell’ex Sant’Anna. Quindi, come detto, accuse prossime a cadere per tutte e quattro le posizioni che erano state individuate all’interno dell’ex ospedale. Rimangono aperte le posizioni – per due degli identificati – per non avere esibito il passaporto (il 24enne del Gambia) e per «aver fatto ingresso ed essersi trattenuto nel territorio dello stato in modo illegale» (il 21enne tunisino).