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  • Ex internato, persi pensione per burocrazia

    Ex internato, persi pensione per burocrazia

    (ANSA) – PERUGIA, 27 GEN – “Arrivai al campo di concentramento di Buchenwald e capii che ero giunto all’inferno, scesi dal camion e mi ritrovai i morti sotto i piedi. Ma tutto quello che ho passato non mi è stato mai riconosciuto. Il mio foglio matricolare non venne mai aggiornato con la prigionia e così la pensioncina di guerra che mi era stata data mi fu tolta e non l’ho mai più ripresa”: così Giuseppe Frosoni, all’epoca ottantacinquenne, raccontava in un video girato nel 2006 dentro le stanze del comune di Castel Viscardo, la sua storia di internato in uno dei campi nazisti più grandi della Germania tra la fine del 1943 e il luglio del 1945. A distanza di 15 anni, il sindaco Daniele Longaroni, in occasione del Giorno della Memoria, ha voluto ricordare quell’intervista con Frosoni, che è venuto a mancare nel 2009. Lo ha fatto inviando all’ANSA il documento filmato, spiegando “quanto siano importanti certe testimonianze, anche postume alla morte dei diretti protagonisti, proprio per non dimenticare e per scacciare ogni tentativo di revisionismo storico”. Nei 24 minuti di registrazione Frosoni ripercorre tutti i drammatici momenti vissuti, a cominciare da quando venne fatto prigioniero in Albania il 20 novembre del 1943, a quando tornò a Castel Viscardo il primo agosto del 1945. In mezzo tanti racconti che facevano scendere le lacrime sul viso dell’anziano: “Sull’ingresso del campo c’era scritto che da lì non doveva uscire alcuna testimonianza, noi eravamo soltanto dei numeri e il nostro destino non era altro che la morte”. Giuseppe ricordava ancora il suo numero di matricola – il 19.646 – e lo pronunciava anche in tedesco, facendo assumere a quel numero un suono funesto. Tra le memorie del filmato spiccano quelle in cui l’ex prigioniero raccontava di aver visto “ogni giorno carrettoni pieni di morti”. “Passavano – diceva – tutti i minuti e le ciminiere dei forni crematori erano sempre in azione”. Una volta tornato a casa iniziò la sua seconda personale “guerra” con lo Stato italiano, come ricorda ancora la cognata di Frosoni, Nicolina Mattioli che, all’ANSA, racconta quanta sofferenza provocava in Giuseppe il fatto di non essersi vista riconosciuta la pensione di guerra. (ANSA).

  • Evaso dai domiciliari e ritrovato in stazione: patteggia un anno

    Evaso dai domiciliari e ritrovato in stazione: patteggia un anno

    Da giorni aveva fatto perdere le proprie tracce, mentre invece avrebbe dovuto essere agli arresti domiciliari a scontare la pena nella sua casa di Lomazzo. Un tunisino di 29anni nei giorni scorsi era stato però intercettato dai carabinieri della compagnia di Cantù mentre si trovava in stazione a Cadorago. L’uomo era stato fermato dai militari e arrestato per evasione, venendo processato il giorno successivo per direttissima. Udienza che si chiuse con la richiesta dei termini a difesa. Ieri mattina in Tribunale a Como è tornato davanti al giudice e ha patteggiato la pena quantificata in un anno, un mese e 10 giorni ed è poi tornato in cella.

  • È sempre giallo sulle dimissioni di Peverelli

    È sempre giallo sulle dimissioni di Peverelli

    Stasera a “30 Denari”Persiste il mistero sulle dimissioni dell’assessore al Verde Diego Peverelli, sfiduciato con un voto del consiglio comunale. L’esponente leghista ha presentato una lettera formale di rinuncia all’incarico venerdì scorso. Il sindaco Stefano Bruni è tuttavia impegnato in trattative dirette e indirette al fine di far cambiare idea all’assessore. Il caso politico sarà al centro della puntata di questa sera di “30 Denari”, alle 20.30 su Etv.Leggi l’articoloinCRONACA

  • Droga: Cassazione annulla la condanna all’ex Juve Padovano

    Droga: Cassazione annulla la condanna all’ex Juve Padovano

    (ANSA) – TORINO, 15 GEN – E’ stata annullata dalla Cassazione la condanna a sei anni e otto mesi che era stata inflitta a Torino per reati di droga a Michele Padovano, ex calciatore della Juventus e della Nazionale. Per decisione della Suprema Corte sarà necessario un nuovo passaggio davanti ai giudici del capoluogo piemontese. Padovano è assistito dagli avvocati Michele Galasso e Giacomo Francini. “Siamo felici per il nostro assistito, che riprende a confidare nella giustizia, e fiduciosi nel buon esito finale della vicenda”. Così gli avvocati Galasso e Francini commentano la pronuncia della Cassazione. Il nome di Padovano – che si è sempre professato estraneo ai fatti contestati – figura in un vasto procedimento per traffico internazionale di stupefacenti cominciato a Torino nel 2006. La sentenza di primo grado è del 2011. (ANSA).

  • Droga: arrestati genitori ragazzo ‘citofonata’ Salvini

    Droga: arrestati genitori ragazzo ‘citofonata’ Salvini

    (ANSA) – BOLOGNA, 27 GEN – Due arresti per droga sono stati eseguiti dai Carabinieri nel condominio di via Grazia Deledda, zona Pilastro a Bologna, che un anno fa fu teatro della ‘citofonata’ di Matteo Salvini a casa di un presunto spacciatore, un ragazzo all’epoca minorenne. A finire nei guai sono stati i genitori del ragazzo: il padre 59enne e la madre 58enne, lui di origine tunisina e lei nata in Svizzera. Sono accusati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che del possesso di soldi falsi e di armi. Il caso della ‘citofonata’ del leader della Lega fece molto discutere negli ultimi giorni della campagna elettorale per le Regionali in Emilia-Romagna. Ieri pomeriggio, in una perquisizione dell’appartamento della coppia seguita a un controllo antidroga di un consumatore in strada, i militari hanno trovato 13 grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana, 384 grammi di hashish, un bilancino di precisione, materiale utilizzato per il confezionamento della droga, il caricatore di una pistola semiautomatica calibro 380 Acp contenente 6 proiettili, altri 4 proiettili calibro 22 LR, 4 proiettili calibro 9 mm, uno storditore elettrico tipo taser, 50 proiettili a salve, inoltre 925 euro autentici e 340 euro in banconote contraffatte. L’uomo è stato portato in camera di sicurezza e la donna è ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. (ANSA).

  • Dpcm:in zona gialla e arancione superiori in presenza al 50%

    Dpcm:in zona gialla e arancione superiori in presenza al 50%

    (ANSA) – ROMA, 15 GEN – I ragazzi delle scuole superiori delle Regioni ‘gialle e arancioni’ torneranno a scuola lunedì 18 gennaio almeno al 50% della presenza: è quanto prevede il nuovo Dpcm firmato dal premier Conte. Nelle Regioni ‘rosse’ i ragazzi rimarranno a casa dalla seconda media a seguire la didattica a distanza. Questo fatte salve ordinanze regionali. (ANSA).

  • Domenica messa in diretta su  Espansione Tv

    Domenica messa in diretta su Espansione Tv

    Spiritualità cristiana sul digitale terrestre, con il ricordo di religiosi molto amati dalle loro comunità per le quali sono tuttora punti di riferimento preziosi. Torna la messa in tv per offrire raccoglimento e preghiera anche a chi non può uscire dalla propria casa.Domenica prossima 31 gennaio torna la messa su Espansione Tv, trasmessa in diretta, alle 10, sul canale 19 del digitale terrestre.Dalla parrocchia di San Martino in Cadorago il rito religioso sarà celebrato alle 10 a Cadorago, nel trigesimo della morte di don Alfredo Nicolardi, il sacerdote morto di Covid-19 lo scorso 31 dicembre. Un momento di particolare sofferenza per la comunità pastorale locale.Don Alfredo Nicolardi, nato ad Abbadia Lariana l’8 ottobre 1962, ordinato sacerdote il 13 giugno 1992, fu destinato a Rebbio come vicario parrocchiale e vi rimase otto anni per poi essere, dal 2000 al 2009, parroco a Garzeno e Catasco.Trasferito a Caslino al Piano, nel 2010 assunse anche la guida della parrocchia di Bulgorello e, nel 2016, di quella di Cadorago.il ricordo di don vergaNella stessa messa domenica prossima si celebrerà il 25° anniversario della morte di don Enrico Verga, originario proprio di Cadorago e per tanti anni parroco a Maccio di Villa Guardia dal 1974 al 1996.E proprio a Maccio di Villa Guardia domani venerdì 29 gennaio il programma delle celebrazioni per il 25° prevede alle 15 al cimitero – commemorazione alla sua tomba e omaggio floreale e alle 20.00 in chiesa una introduzione con ricordo fotografico di don Enrico, la messa presieduta dal vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni e concelebrata dai sacerdoti nativi ed ex vicari di Maccio. Seguirà la prima presentazione del libro delle omelie di don Enrico Verga, libro che sarà poi presentato ufficialmente il 5 febbraio alle 20.30 in chiesa (in presenza o streaming) con la consegna dei libri ai fedeli.Celebrerà il rito religioso il diretta su Espansione Tv dalla parrocchia di Cadorago il vicario generale della diocesi di Como don Ivan Salvadori.Come detto, la messa sul digitale terrestre su Espansione Tv, presenza ormai consolidata nel palinsesto dell’emittente che trasmette in gran parte del territorio del Nord Italia, è una iniziativa pensata soprattutto per i fedeli che rimangono nelle loro case: anziani, malati e per chiunque non possa assistere ai riti presso la propria parrocchia, un servizio sociale importante in tempi di emergenza sanitaria come quelli che stiamo vivendo.L’iniziativa è frutto di un accordo di collaborazione tra la stessa Espansione Tv, la Diocesi di Como e la Cattedrale di Como.

  • Dispiegati fino a 25 mila militari per giuramento Biden

    Dispiegati fino a 25 mila militari per giuramento Biden

    (ANSA) – WASHINGTON, 16 GEN – Misure di sicurezza rafforzate per l’Inauguration Day del 20 gennaio a Washington, con il Pentagono che ha autorizzato il dispiegamento fino a 25 mila uomini della Guardia Nazionale, a difesa della cerimonia del giuramento e dell’insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden. I militari inizialmente previsti per le strade della capitale federale era di 21 mila. (ANSA).

  • Dispersi sul Velino: in cento partecipano alle ricerche

    Dispersi sul Velino: in cento partecipano alle ricerche

    (ANSA) – MASSA D’ALBE, 27 GEN – Sono riprese alle 7 in Valle Majelama, sul massiccio del Monte Velino, le operazioni di ricerca delle quattro persone di Avezzano (L’Aquila) disperse da domenica scorsa. Dopo il loro mancato rientro a casa e l’impossibilità di raggiungerli telefonicamente, i familiari avevano lanciato l’allarme; le loro auto sono state ritrovate vicino al Rifugio Casale da Monte da dove sono partiti per una passeggiata sulla neve. Coinvolti nelle ricerche un centinaio di soccorritori arrivati da tutta Italia, tra Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia di Moena e 9/o Reggimento Alpini dell’Aquila. All’opera anche unità cinofile, con nove cani addestrati alla ricerca di persone sotto le valanghe. Le attività odierne sono iniziate con il trasporto dei soccorritori in quota, a bordo di elicotteri. Sono state impiegate anche speciali cariche esplosive, giunte dal Soccorso Alpino della Valle d’Aosta, per bonificare le creste e far scendere neve pericolosa accumulata dalla valanga, un’operazione che consente di far scendere la neve che potrebbe ostruire il passaggio dei soccorritori. (ANSA).

  • Delitto Macchi: familiari Lidia,nessuna prova che fu Binda

    Delitto Macchi: familiari Lidia,nessuna prova che fu Binda

    (ANSA) – VARESE, 27 GEN – “Crediamo che durante il corso delle indagini e soprattutto dei processi non siano emerse prove a sufficienza per ritenere che Stefano Binda sia stato l’assassinio di Lidia e pertanto comprendiamo la sua completa assoluzione”. E’ quanto scrivono in una lettera Paola, Stefania e Alberto Macchi, rispettivamente madre e fratelli di Lidia Macchi, studentessa varesina uccisa nel gennaio 1987 nei boschi di Cittiglio (Varese), per il cui delitto oggi la Cassazione ha confermato l’assoluzione per Stefano Binda. “In noi rimarrà per sempre la ferita di non aver trovato il colpevole della morte di Lidia”, prosegue la lettera. (ANSA).