Ats Insubria ha pubblicato due avvisi per la ricerca di strutture per l’accoglienza di persone autosufficienti positive al Covid e per l’apertura di posti di Degenza di Comunità di livello base per pazienti Covid asintomatici o paucisintomatici.«Con le degenze di comunità si fornisce risposta a pazienti stabilizzati, ma che abbiano bisogno di assistenza infermieristica continuativa e o di interventi sanitari a bassa intensità clinica non gestibili a domicilio. L’utenza delle degenze di comunità è costituita da pazienti Covid clinicamente stabili in attesa di negativizzazione», spiegano dall’Ats. I link per le domande sono disponibili sul sito Internet dell’Ats Insubria(clicca qui).
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Atto vandalico in chiesa Castrovillari, imbrattato altare
(ANSA) – CASTROVILLARI, 13 NOV – Un atto vandalico è stato compiuto nella chiesetta della Madonna dell’Idria, a Castrovillari. Ignoti, armati di bomboletta spray e vernice, hanno imbrattato, scrivendo frasi offensive, l’altare, il quadro sovrastante la pala dell’altare, i muri interni della struttura, alcune statue, per poi mettere tutto a soqquadro. Dopo il gesto biasimo e vicinanza sono stati espressi dall’amministrazione comunale di Castrovillari al parroco e alla chiesa locale, a nome e per conto dell’intera comunità di Castrovillari. “Un’offesa e rabbia che destano preoccupazione – scrivono, in una nota, gli amministratori di Castrovillari – e che non possono che essere frutto di quel nichilismo strisciante, tra ribellione violenta e voglia, di qualche balordo, di distruggere una realtà che non piace. Fattori sociali che si stanno insinuando in questo tempo non facile e che possono essere disinnescati con sinergie dedicate e vigili”. (ANSA).
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Ats Insubria, da lunedì tre call center per l’emergenza
Sono tre i call center creati da Ats Insubria per fornire informazioni. L’ultimo, novità in partenza da lunedì prossimo, sarà riservato ai sindaci del territorio. Gli altri due operano per supportare il mondo scolastico e l’utenza generica. Tutti i riferimenti e i numeri si trovano sul sito di Ats. Sono attivi da lunedì al sabato dalle 8.30 alle 17.
I call center hanno registrato nel periodo precedente alla seconda ondata circa 700 chiamate al giorno, per arrivare nell’ultimo mese anche a 2mila messaggi.
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Astrofili, nasce un gruppo intitolato a Corrado Lamberti
Un gruppo di giovani appassionati lavora alla creazione di un “Gruppo astrofili comaschi” intitolato alla memoria dell’astrofisico e divulgatore lariano di fama internazionale Corrado Lamberti, recentemente scomparso a causa del Coronavirus. Tra gli obiettivi del gruppo, i cui portavoce sono Michele Saviani e Giorgio Mentasti, la formazione di una onlus, la divulgazione astronomica di base per tutte le età, con una particolare attenzione verso bambini e ragazzi, la creazione di un gruppo osservativo sul territorio comasco, che possa raccogliere le energie di tanti appassionati e la creazione, o recupero, di un sito dotato di cupola osservativa nonché il coordinamento con altri gruppi e associazioni italiane. Tra le richieste del nascente gruppo associativo c’è una sala per le riunioni e per lezioni/conferenze col pubblico, possibilmente a Como o nelle aree limitrofe, con la possibilità di conservare in loco alcune attrezzature e un piccolo patrimonio bibliotecario, a uso esclusivo dei soci dell’associazione stessa. Informazioni e adesioni scrivendo una mail a gmenta24@gmail.com.
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Archiviata la denuncia di Amatrice contro Charlie Hebdo
(ANSA) – PARIGI, 20 NOV – La denuncia presentata dalla città di Amatrice contro il settimanale satirico francese Charlie Hebdo dopo il terremoto del 2016 in Italia è stata giudicata “irricevibile” dal tribunale di Parigi. Amatrice aveva denunciato Charlie per diffamazione e offese dopo la pubblicazione di due vignette sul terremoto in cui si mostravano alcune vittime insanguinate con la scritta “penne al pomodoro” e “penne gratinate”, o schiacciate sotto le macerie delle loro case con la scritta “lasagne”. (ANSA).
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>ANSA-IL-PUNTO/COVID: in Sardegna indice Rt più basso, 0,79
(ANSA) – CAGLIARI, 20 NOV – La Sardegna è la regione con il più basso tasso di trasmissibilità di contagi da Covid. L’ultimo report dell’Istituto superiore di Sanità registra infatti un indice R(t) a 0,79 (una settimana fa era a 1). Un dato che conferma la Sardegna in fascia gialla, quindi tra le poche regioni dove le restrizioni non si sono inasprite rispetto a quanto stabilito nell’ultimo Dpcm del Governo. “Siamo soddisfatti – commenta l’assessore della Sanità Mario Nieddu – nonostante criticità mai negate, ma alle quali lavoriamo assiduamente, è evidente che le nostre azioni contribuiscono a tenere basso l’indice di contagio”. Meno buono, invece, l’indicatore sull’occupazione delle terapie intensive. Secondo l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, la Sardegna registra un 38%, superando di 0,8% la soglia critica del 30%. Fino all’11 novembre era sempre stata sotto questo limite. Attualmente i ricoverati in terapia intensiva sono 69, con un incremento di due nelle ultime 24 ore, mentre i pazienti nei reparti non intensivi sono 526 (+9). Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 581 nuovi casi di positività e cinque decessi (367 in tutto). Per fronteggiare questa seconda pesante ondata di contagi, la Regione ha messo a punto un piano in 40 giorni che prevede il potenziamento dei posti letto Covid fino a 970, di cui oltre 200 di terapia intensiva; l’aumento dei Covid hospital e l’attivazione di nuovi Covid hotel; l’assunzione di 500 nuovi medici non specializzati per rafforzare i tracciamenti e le Usca; l’allentamento della pressione nei Pronto soccorso. Decisiva in questa fase la collaborazione con l’Esercito. Dopo Isili e Sassari, i medici militari sono arrivati stamani a Cagliari, nell’ambito dell’operazione Igea voluta dal Ministero della Difesa. Allestito alla Fiera il Drive Through che resterà attivo per due mesi. Oggi il via con 150 tamponi ma il ritmo aumenterà già da domani sino a 250/300 test al giorno. (ANSA).
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>ANSA-IL PUNTO/COVID: in Fvg calo deciso dei nuovi positivi
(ANSA) – TRIESTE, 27 OTT – Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 241 nuovi contagi, in deciso calo (-93) rispetto ai 334 di ieri – su 4.422 tamponi eseguiti, un numero maggiore rispetto ai 3.087 processati ieri. Si segnala un decesso di un uomo nato nel 1938 e residente a Pordenone. Lo ha comunicato il vice presidente con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 8.736, di cui 2.880 a Trieste, 3.205 a Udine, 1.691 a Pordenone e 885 a Gorizia, alle quali si aggiungono 75 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 3.480. Salgono a 31 (+4) i pazienti in cura in terapia intensiva e a 139 (+20) i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 378, di cui 203 a Trieste, 85 a Udine, 79 a Pordenone e 11 a Gorizia. I totalmente guariti sono 4.878, i clinicamente guariti 35 e le persone in isolamento 3.275. Per l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva da oggi sono operativi nei reparti di terapia intensiva in Fvg ulteriori 29 posti letto. Lo ha comunicato Riccardi. I nuovi posti sono: 2 all’Irccs materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, 2 nell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale, 10 nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale e 15 nell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina. Infine sul fronte personale sanitario sono in atto presso l’Azienda sanitaria giuliano isontina nuove manovre di assunzioni per fare fronte all’emergenza, dato che permangono settori ancora coinvolti nel Covid-19, in particolare sulle aree della prevenzione e diagnostica. Le assunzioni riguardano 30 infermieri a tempo indeterminato, 20 Infermieri a tempo determinato, per la durata di 1 anno, 21 unità di Operatore socio sanitario a tempo determinato, per 1 anno e 9 medici con incarico di lavoro autonomo presso il Dipartimento di Prevenzione . Inoltre, si prorogano gli incarichi per responsabile di branca media e chirurgica della medicina specialistica ambulatoriale a 2 dottoresse, fino alla nomina dei nuovi responsabili. (ANSA).
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Anpi, consigliere di Municipio mostra croce celtica a Milano
(ANSA) – MILANO, 21 NOV – L’Anpi Provinciale di Milano ha denunciato oggi una “grave provocazione avvenuta in Municipio 9 durante una riunione della commissione scolastica di mercoledì scorso, alla quale ha partecipato l’assessore Paolo Limonta. Il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Turato – scrive in una nota il presidente dell’Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati – si è presentato in video collegamento con uno sfondo in cui appariva una croce celtica”. “L’episodio – scrive Cenati – è gravissimo perché oltre ad essersi svolto nel corso di una riunione istituzionale, anche se virtuale, del Municipio 9, ha rappresentato un vergognoso oltraggio alle istituzioni e a Milano Città Medaglia d’Oro della Resistenza”. “Chiediamo che nei confronti del consigliere di Fratelli d’Italia che ha dimostrato una totale assenza di rispetto delle istituzioni e dei principi sanciti dalla Costituzione repubblicana – conclude l’Anpi – vengano presi severi provvedimenti”. L’episodio era già stato denunciato sulla propria pagina Facebook dallo stesso assessore comunale: “Credo – aveva scritto Limonta il 19 novembre scorso – che l’abbia fatto come provocazione nei miei confronti”. (ANSA).
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America Latina, 543.000 contagi
(ANSA) – BUENOS AIRES, 19 MAG – Una nuova forte progressione della pandemia in Brasile ha provocato un ulteriore balzo in avanti di ben oltre 20.000 casi dei contagi in America latina che hanno raggiunto quota 543.378, di cui 30.474 morti. È quanto emerge oggi da una statistica dall’ANSA per 34 nazioni e territori latinoamericani. Il Brasile continua a bruciare le tappe nell’ambito della pandemia, superando la Gran Bretagna ed attestandosi, con 254.200 contagi e 16.792 morti, al terzo posto nella classifica mondiale, dopo Stati Uniti (1.504.244) e Russia (290.678). Seguono Perù con 94.933 casi di contagio e 2.789 morti, e Messico (51.663 e 5.332). Nella classifica con più di 5.000 contagi si posizionano quindi Cile (46.059 e 478), Ecuador (33.582 e 2.799), Colombia (16.295 e 592), Repubblica Dominicana (12.725 e 434), Panama (9.606 e 275) e Argentina (8.068 e 374).
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Alla ricerca della normalità perduta
di Giorgio Civati
Immersi come siamo tutti, in tutto il mondo, in questa crisi sanitaria, sociale ed economica causata dal Covid-19, abbiamo forse perso la capacità di guardarci intorno, di allargare lo sguardo e ampliare le riflessioni.
Eppure, oltre il virus, c’è altro. Ancora e comunque anche molto altro. È evidente che l’emergenza è quella che conta di più, che le vite umane da salvare sono la priorità, che una ricerca di normalità dopo questa pandemia tragica è l’obiettivo primario.
Però non l’unico, perché se ci limitassimo a questo, una volta sconfitto il Covid ci ritroveremmo in un mondo ancora peggiore di quello che già sta diventando. Per dirla chiaramente e brutalmente, se in tema di salute c’è chi muore per altre patologie messe da parte in nome dell’emergenza – ed è tristissimo ovviamente oltre che sbagliato – non deve accadere la stessa cosa alle nostre vite, alle città, alla società e al mondo in generale. Como, ma non solo, sembra sospesa. Le paratie proseguono il loro tormentato iter ma finalmente avanzano. Stessa storia per la variante della Tremezzina, la cui realizzazione è un po’ più vicina ora.
Ma sono tante anche le vicende ferme, impantanate per inerzia e probabilmente anche per incapacità, non certo solamente per il periodo di emergenza, la Ticosa su tutte. Eppure quasi non ce ne rendiamo conto, sconvolti dalla situazione generale, dall’urlo delle sirene delle ambulanze che hanno ripreso a farsi sentire con tanta, troppa frequenza. Stessa situazione in campo economico: i danni del Covid sono ovviamente tantissimi, e pesanti saranno le conseguenze anche nei prossimi anni.
Ma il mondo del lavoro non si è fermato: ha rallentato ma ad esclusione degli stop forzati ha voluto e dovuto andare avanti. Qualcuno non ce la farà, ma tante altre aziende ci saranno ancora dopo il Covid. Magari con prodotti modificati e su mercati differenti, probabilmente snellite di costi insopportabili a lungo andare, ma attivi. Cercare la normalità in un mondo che normale non lo è più è forse l’unica chiave di volta. Senza potersi abbracciare, avvicinare, senza nemmeno potersi frequentare, con i volti mascherati per proteggerci ma che inesorabilmente anche ci dividono, abbiamo spesso inventato nuovi modi di relazionarci con gli altri, differenti abitudini, diversi modi per esternare sensazioni e affetti.
Allo stesso modo il business sta cercando una qualche normalità, rendendosi conto che molte attività e parecchi settori faticheranno a ripartire, che addirittura certe abitudini potrebbero essere cambiate per sempre, ma che un qualche futuro ci deve essere, ci sarà.
Non saremo migliori. La prima ondata di infezioni, il lockdown primaverile e l’estate esagerata di molti ci hanno dimostrato tutti i limiti che ha l’essere umano. Ma saper guardare oltre la pandemia, anche verso un futuro tutt’altro che roseo, resta l’unica possibilità.