(ANSA) – ROMA, 17 SET – L’Italia sale di una posizione nel nuovo ranking della Fifa, che è stato aggiornato oggi: gli azzurri lasciano il 13/o posto e guadagnano la 12/a piazza. Restano inalterate le prime quattro posizioni, occupate dal Belgio, che è primo, seguito dalla Francia, seconda, quindi dal Brasile, che occupa il terzo gradino, mentre l’Inghilterra resta ai piedi del podio. Al 5/o posto c’è il Portogallo campione d’Europa in carica e vincitore della Nations League, 7/a è la Spagna, 9/a l’Argentina. L’Italia precede sia l’Olanda che Germania, che occupano rispettivamente il 13/o e il 14/o posto. La Russia, invece, scala di sei posizioni in classifica, passando al 32/o posto. (ANSA).
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L’iniziativa apre anche ai ragazzi
LA SETTIMANA DELL’INFANZIADa oggi e fino al 24 novembre Como ospiterà la sesta edizione della “Settimana dell’Infanzia”, la manifestazione promossa dall’assessorato alle Politiche educative del Comune di Como e dedicata ai bambini. “Quest’anno, per la prima volta, l’iniziativa coinvolgerà anche gli adolescenti per i quali è stato predisposto un apposito programma con la Settimana dell’adolescenza – spiega il vicesindaco e assessore alle Politiche Educative Silvia Magni – E non ci siamo dimenticati neanche dei genitori per i quali sono stati organizzati degli appositi incontri”. Le iniziative coinvolgeranno anche il Teatro Sociale (che festeggia quest’anno 200 anni), all’Aero Club (che ne festeggia 100) e la Biblioteca Comunale (che ne festeggia 350).
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Libri antichi trasferiti all’estero. Nei guai 35enne canturino
Ieri il processo
Secondo la tesi dell’accusa, avrebbe tentato di esportare in Francia e in Belgio due volumi antichi senza tuttavia i dovuti (e necessari) attestati di libera circolazione di un bene culturale di interesse archivistico.Nei guai è finito così un 35enne di Cantù, libraio e antiquario di professione, sorpreso nel giugno del 2009 a tentare di vendere ad acquirenti fuori dall’Italia
un tomo del 1552 “Epistolarum familiarium”, opera dello scrittore Bembo (questo diretto in Francia) e “m.t. Ciceroneum Observationes Utilissimae”, opera dello scrittore Mario Nizzoli in una edizione sempre del 1552 (destinata al Belgio). La storia arriva sul Lario grazie a un’indagine partita nelle Marche, ad Ascoli Piceno per la precisione, e in cui rimase intrappolato anche il libraio brianzolo. In un primo momento era stato emesso un decreto penale di condanna da 1.500 euro cui la difesa dell’uomo si era però opposta. Da qui l’approdo in aula e l’udienza di ieri che ha incardinato il processo. Tutto è poi stato rinviato all’11 aprile del prossimo anno.
M.Pv.
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Lavori di asfaltatura in viale Masia
IN CITTÀUn nuovo manto di asfalto in viale Masia. Nella notte sono stati portati avanti i lavori per la sistemazione della strada cittadina, che è sempre stata considerata fra le più disastrate di Como per le sue buche e per la situazione di dissesto.
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Lamorgese, lavoro su decreto immigrazione chiuso
(ANSA) – ROMA, 10 AGO – Il lavoro sul decreto immigrazione “è chiuso. Sto aspettando il parere dell’Anci perché cambia un po’ il sistema di accoglienza. I Centri di accoglienza dovranno essere gestiti dai Comuni. Spero di poter mandare il testo a Palazzo Chigi prima di ferragosto, poi se ne parlerà a settembre. La cosa importante è aver trovato un testo condiviso con la maggioranza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervistata al Caffeina Festival a Santa Severa da Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Nel nuovo decreto immigrazione abbiamo recepito “tutte le osservazioni che erano state formulate dalla Presidenza della Repubblica. E siamo andati oltre: abbiamo modificato il sistema accoglienza anche per coloro che sono richiedenti asilo, affinché entrino nel circuito di accoglienza identico a quello che oggi è riservato a coloro che sono titolari di protezione umanitaria, ritornando un po’ come era prima”. “Circa 14mila migranti sono arrivati dall’inizio dell’anno. Il numero che ha fatto alzare l’asticella – ha ricordato – è quello che deriva dal mese di luglio, quando c’è stata una fortissima crisi politica ed economica in Tunisia e persone che non avrebbero mai pensato di abbandonare il proprio Paese e si sono avventurate verso le nostre coste”. “Abbiamo cercato di organizzare tutto per evitare che ci siano contagi e cercare di isolare coloro che sono positivi tenendo presente che le collettività non li accettano. E il Covid rende ancora più complicate le cose, anche per i migranti e per il fatto che noi li teniamo in quarantena”, ha poi aggiunto il ministro. (ANSA).
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L’allarme del territorio: «Frana di Argegno, danni per milioni al turismo»
«Per un cantiere da 100mila euro rischiamo di subire danni giganteschi, rischiamo di pagare milioni di euro». L’allarme di un intero territorio – quello attraversato dalla dorsale del lago – è riassunto nelle parole sinceramente preoccupate di Matteo Valdé, imprenditore centrolariano e componente della giunta della Confcommercio comasca, nonché portavoce delle associazioni di categoria per la statale Regina al tavolo prefettizio.
Com’è noto, a metà settembre, ad Argegno, si è staccata una piccola frana che ha ristretto la carreggiata della statale Regina. Dopo oltre 210 giorni – siamo ormai a metà aprile – il cantiere di ripristino della strada non è stato ancora avviato, nonostante le procedure di appalto dei lavori siano state chiuse da alcune settimane. Una strozzatura sulla statale, con l’inizio della stagione turistica, diventa un incubo per chi vive e lavora sul lago. «Abbiamo ricordato alle autorità tutte le scadenze. Dicembre, poi febbraio. Quindi Pasqua. E il cantiere è ancora fermo. Avevamo chiesto ai dirigenti dell’Anas di chiudere il cantiere per Pasqua – ha detto ieri Valdé ai microfoni di Etv non nascondendo una certa ironia – e in effetti a Pasqua il cantiere era chiuso. Chiuso perché non era mai partito».
«Già a settembre, subito dopo la frana, molte attività del lago avevano perso clienti: ristoranti con prenotazioni annullate, coppie di sposi con programmi modificati. Parliamo di attività turistiche a gestione familiare e altamente stagionalizzate, per le quali perdere due settimane di lavoro diventa un grosso problema». Le accuse di Valdé sono molto chiare. E circostanziate. I tempi lunghi del cantiere, dice, hanno danneggiato l’economia di tutto il versante nord occidentale del Lario. «Non ci aspettavamo certo che per definire l’intervento servissero tutti questi mesi – aggiunge l’imprenditore della Tremezzina – speriamo adesso che i tempi del cantiere siano più brevi. Anche la nostra immagine, di territorio turistico, costruita con sacrifici e fatica, rischia di essere gravemente danneggiata».
Frana di Argegno, la fine del cantiere in piena estate. Previste chiusure notturne
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Ladri inseguiti lasciano auto e refurtiva
(a.cam.) Inseguiti dai carabinieri dopo un furto in un appartamento di Albavilla, tre malviventi, al termine di una folle corsa in automobile, hanno abbandonato la vettura, risultata rubata, e sono riusciti a dileguarsi a piedi. È stata così recuperata l’intera refurtiva e la stessa macchina.Nella notte tra venerdì e sabato, i carabinieri di Erba, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno
intercettato un Suv Hyundai che si aggirava in una zona residenziale in modo sospetto. I militari hanno notato che a bordo c’erano tre persone con il viso parzialmente coperto. Alla vista dell’auto delle forze dell’ordine, il conducente della jeep si è dato alla fuga. Una corsa a folle velocità proseguita per alcuni chilometri.Inseguiti dai militari dell’Arma, i malviventi sono riusciti ad abbandonare il Suv in una zona isolata e da lì fuggire a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Sulla vettura, i carabinieri hanno scoperto articoli elettronici, gioielli e monili rubati poco prima dalla banda in un appartamento di Albavilla. L’intera refurtiva è stata dunque restituita al legittimo proprietario.La macchina utilizzata dai ladri era stata rubata il 2 novembre scorso a Pontecurone, in provincia di Alessandria. Anche questo primo furto era stato regolarmente denunciato e la macchina è stata dunque restituita al proprietario. I militari dell’Arma di Erba, invece, proseguono gli accertamenti per risalire all’identità dei tre malviventi, che probabilmente erano intenzionati a compiere altri furti se non bloccati dalle forze dell’ordine.
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La crisi non spegne la città. Luminarie in tutte le strade
(a.cam.) Como illumina lo shopping natalizio. Circa 350 commercianti e artigiani del capoluogo hanno contribuito a finanziare il progetto delle luminarie. Il numero è in crescita rispetto al 2012 e saranno addobbate anche vie rimaste a lungo escluse. Le luci saranno accese nella maggior parte delle vie sabato sera, con un rinvio alla prossima settimana per alcune strade che hanno aderito all’ultimo momento.Ciascun partecipante ha versato un contributo di 80 euro. Il Comune ha gestito l’organizzazione
e pagherà la corrente elettrica. Tutti i negozi, bar e attività che hanno aderito al progetto esporranno un adesivo studiato ad hoc da Palazzo Cernezzi con la scritta «Anche io illumino lo shopping».Le adesioni sfiorano, come detto, quota 350 a fronte delle 311 del 2012, e dovrebbero ulteriormente aumentare in queste ore anche se l’installazione delle luci è già iniziata.Per la prima volta, al progetto hanno contribuito gli operatori ambulanti del mercato. L’area a ridosso delle mura sarà dunque illuminata a festa.L’accensione delle luci scatterà, in questo caso, la prossima settimana perché sono ancora in corso gli accertamenti tecnici necessari.«Davanti alla malinconia e al clima di grande incertezza e preoccupazione, una città buia sarebbe apparsa ancora più triste – dice il presidente di Confcommercio, Giansilvio Primavesi – Gli operatori hanno voluto dare un contributo importante e lanciare un messaggio di ottimismo nonostante la situazione critica».«L’impegno degli ambulanti del mercato è un bel segnale – aggiunge Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como – La speranza è che, d’ora in poi, possa esserci una maggiore sinergia e collaborazione con l’amministrazione».Quasi 40, tra piazze e vie del capoluogo, saranno illuminate. Rimarranno invece al buio, a causa di un numero di adesioni insufficiente a finanziare il progetto, piazza Perretta e le vie Borsieri, Cadorna, Mentana e Volta.«Ringrazio tutti gli operatori che hanno fatto lo sforzo di aderire al progetto nonostante la crisi e la situazione difficile – dice l’assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi, Gisella Introzzi – Il numero dei sostenitori è in aumento e andremo a illuminare anche zone che non erano mai state addobbate».«Sembrava un’impresa difficile – aggiunge il sindaco, Mario Lucini – invece abbiamo avuto un nuovo importante successo di collaborazione».
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Intasca i soldi delle bollette e lascia al freddo 40 condomìni
Avevano sempre pagato regolarmente le bollette all’amministratore di condominio. Inevitabile, quindi, lo sconcerto quando si sono visti tagliare luce e gas. Sorpresa che si è trasformata in autentico shock quando hanno scoperto che non c’era alcun errore e che avevano bollette arretrate non pagate per migliaia di euro.Una situazione che accomuna centinaia di famiglie residenti in una quarantina – e forse più – di palazzi di Como, Maslianico e Cernobbio, tutti gestiti da un unico
professionista. L’amministratore, secondo le prime informazioni, avrebbe fatto “sparire” una somma vicina ai 2 milioni di euro.L’indagine è alle battute iniziali. Sicuramente, però, in Procura a Como sono stati presentati numerosi esposti. Le denunce sono state raggruppate in un unico fascicolo, affidato al sostituto procuratore Antonio Nalesso. Al momento, non è certo il numero dei condomìni coinvolti.L’elenco comprenderebbe oltre 40 palazzi, molti dei quali tra Maslianico e Cernobbio, cui si aggiungerebbero edifici di Ponte Chiasso, Tavernola e Sagnino. L’amministratore, secondo quanto emerso finora, già da 3 anni avrebbe incassato regolarmente i soldi destinati al pagamento di spese e bollette senza poi saldare i conti, rimasti scoperti. La situazione è venuta alla luce gradualmente, quando i residenti di numerosi palazzi del capoluogo e dei paesi limitrofi si sono visti interrompere l’erogazione di luce, gas o acqua. Il professionista finito al centro della bufera è una donna comasca il cui studio al momento è chiuso. Complessivamente, secondo una prima stima che potrebbe anche essere rivista al rialzo, l’ammanco totale sarebbe di circa 2 milioni. E ora decine di famiglie si trovano perciò alle prese con debiti di svariate migliaia di euro.«Nel nostro condominio siamo in 10 famiglie – denuncia una donna – e dobbiamo sborsare complessivamente oltre 50mila euro. È una situazione assurda, in un momento in cui si fa già fatica a sostenere le spese ordinarie».Mario Luppi, sindaco di Maslianico, conferma a sua volta l’esistenza del problema, pur non conoscendo ancora i dettagli. «Sono stato contattato da un gruppo di cittadini che ha scoperto di avere bollette arretrate per l’acqua – dice – Si parla anche di 2 o 3 anni di spese non pagate. Mi hanno chiesto di poter pagare a rate e l’amministrazione, naturalmente, vista la situazione, ha accettato. Le bollette dell’acqua, però, sono il danno minore, per quanto significativo. Le spese maggiori riguardano luce, gas e gasolio. È una situazione delicata». Nella maggior parte dei casi, i cittadini non sospettavano nulla. E chi ha avuto qualche dubbio è stato sempre rassicurato dallo stesso amministratore. Secondo i primi accertamenti, sembra che la professionista sia riuscita a nascondere la situazione ai suoi clienti e a evitare l’interruzione dei servizi appellandosi alla crisi economica per giustificare alle società il ritardo nel pagamento. Inoltre, la donna avrebbe cambiato periodicamente i fornitori di luce e gas dei palazzi amministrati, in modo da non incorrere nel blocco delle erogazioni e avere comunque luce e gas. I residenti, usufruendo regolarmente dei servizi, non hanno dunque sospettato in alcun modo il presunto inganno.
Anna Campaniello
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Insulti e simboli fascisti su manifesto Festa Pd a Modena
(ANSA) – BOLOGNA, 14 AGO – Insulti e simboli neofascisti su un manifesto che annuncia la Festa dell’Unità a Ponte Alto, in programma dal 26 agosto al 21 settembre. A dare notizia del manifesto imbrattata . che si trova nella zona di Modena Est – è il segretario provinciale del Pd modenese, Davide Fava. “”C’è chi prova a ripartire, a costruire un’occasione di incontro per tutti – osserva in una nota . e chi, invece, continua a seminare odio e rancore”. Su un cartello di presentazione della festa, “che quest’anno avrà carattere nazionale – aggiunge – ignoti hanno scritto insulti e disegnato croci celtiche che ci riportano a un passato tragico e autoritario, già sconfitto dalla storia e dalla lotta partigiana. Naturalmente – puntualizza Fava – denunceremo alle autorità preposte questo ennesimo tentativo di intimidazione, ma la risposta più bella la stanno fornendo i nostri volontari che, da settimane ormai, sono al lavoro nell’area di Ponte Alto per costruire una festa che, quest’anno più che mai, crei le condizioni per ritrovarci tutti insieme – conclude il segretario dei Democratici modenesi – per discutere e divertirci, in sicurezza e serenità. I mestatori di odio non ci fermeranno”. (ANSA).