Come si vive in Lombardia? Una delle possibili risposte alla domanda sulla qualità di vita nella regione più ricca del Paese arriva dalla parte conclusiva della ricerca annuale sui paesi e le città lombarde pubblicata online nei giorni scorsi sul sito Internet dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.I numeri dell’Anci possono sembrare in apparenza freddi, come freddi sono spesso i numeri e le statistiche. Ma se letti in profondità, riescono a descrivere, forse meglio di tanti altri parametri, situazioni in cui ciascuno si muove talvolta del tutto inconsapevolmente.Prendiamo ad esempio la densità abitativa dei comuni della Lombardia, vale a dire il rapporto tra la popolazione residente e la superficie territoriale. Lo spazio, insomma, a disposizione di ciascuno.Nella nostra regione, e soprattutto nei medi e grandi centri urbani, si sta stretti. Nei comuni sopra i 5mila abitanti vivono infatti in media 906 persone per chilometro quadrato, contro i 43 di quelli che risiedono nei piccoli paesi.La media nazionale è di 200 abitanti per chilometro quadrato, oltre la metà di quella lombarda, che arriva a 421 (in provincia di Como la media è superiore, 469 abitanti per chilometro quadrato).Questo significa, ad esempio, che le battaglie contro l’ulteriore consumo di suolo nella nostra regione sono più che giustificate e che gli spazi vitali tendono a farsi sempre più angusti.In Lombardia si vive bene ma nascono pochi bambini. Il tasso di incremento naturale, ovvero la differenza tra nati e morti ogni 1.000 residenti, è fortemente negativo (-2.04%) anche se superiore al dato nazionale (-3,16%). I piccoli paesi, quelli con meno di mille abitanti, si spopolano: il loro tasso di incremento naturale è stato, nel 2018, -6,79%. E la provincia di Como purtroppo non brilla: -2,44%.Si nasce sempre meno, quindi, ma si vive sempre più a lungo. Il rapporto tra la popolazione con almeno 65 anni e la popolazione fino a 14 anni – il cosiddetto indice di vecchiaia – continua a crescere. In Lombardia è giunto a 162,2 anziani per ogni 100 giovanissimi, un dato comunque inferiore alla media nazionale (168,9) e a quella della stessa provincia di Como (165,8). Preoccupante, invece, l’indice di dipendenza, il rapporto cioè tra la popolazione in età non attiva (fino a 14 anni e oltre 65 anni) e la popolazione in età attiva (tra i 15-64 anni): in Lombardia è il 56,8%, contro media nazionale del 56% (e una media comasca del 57%).
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Picco di influenza, ospedali al collasso. Accessi record al Sant’Anna e a Cantù
L’atteso picco di casi di influenza è arrivato e sta mettendo in ginocchio i maggiori ospedali dell’Asst Lariana.I reparti di Pronto soccorso del Sant’Anna di San Fermo della Battaglia e del Sant’Antonio Abate di Cantù «sono in stato di sovraffollamento a seguito dell’arrivo di un elevato numero di pazienti con i sintomi o le complicanze dell’influenza», si legge in una nota diffusa ieri.Nei due presidi dell’Asst Lariana si registrano difficoltà nel reperire letti nonostante l’apertura di posti aggiuntivi destinati alle urgenze. «Sia per il Sant’Anna sia per il Sant’Antonio Abate si tratta prevalentemente di pazienti anziani con gravi problematiche respiratorie che non possono essere curate a casa – si legge sempre nella nota – Nel presidio canturino è stato istituito un Osservatorio permanente che ha disposto fino a lunedì il blocco dei ricoveri programmati sia in area medica sia in area chirurgica».In tutte e due le strutture negli ultimi giorni si sono presentate anche persone con situazioni meno complesse, classificabili come codici verdi o bianchi. Di norma il 118 trasporta nei due ospedali il 18-20% dei pazienti. Nei giorni scorsi la percentuale media è salita al 25% a seconda del presidio e dei momenti della giornata, ma la restante quota di accessi è caratterizzata da chi si autopresenta con forme lievi del virus. Al Sant’Anna ieri alle 12 risultavano circa 100 accessi, la maggior parte codici gialli, ma con una quindicina di pazienti da ricoverare. Giovedì dal Pronto Soccorso di via Ravona sono passate 188 persone, mercoledì 191 e martedì 192. Al Sant’Anna scatta il sovraffollamento quando vengono superati i 149 accessi.A Cantù, ieri a mezzogiorno erano già stati accettati 39 pazienti, giovedì 84, mercoledì 85 e martedì 76. La quota di sovraffollamento è a 82 accessi. Per i codici minori (verde, azzurro o bianco) si prevedono lunghe attese.
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Pensioni, lo speciale su Espansione Tv in onda mercoledì alle 21.20
L’effetto “Quota 100” e le modifiche al sistema pensionistico volute dal governo saranno al centro di uno speciale di “Etg”, in onda mercoledì prossimo alle 21.20 su Espansione Tv: in studio il giornalista Giorgio Civati con Giovanna Tettamanti, direttore dell’Inas Cisl di Como. Anche in provincia di Como gli effetti del sistema pensionistico si fanno sentire. Sono i patronati e i Caf, a gestire ormai da mesi l’impatto maggiore. E ora che il traguardo della pensione si è avvicinato, le richieste aumentano. Per Quota 100 si devono avere almeno 62 anni d’età e 38 anni di contributi. Attiva anche la cosiddetta Opzione Donna, estesa alle dipendenti con almeno 58 anni e alle autonome con almeno 59 anni al 31 dicembre 2019. Resta pari a 35 anni il requisito contributivo. I telespettatori di Espansione Tv, canale 19 del digitale terrestre, potranno interpellare in diretta gli esperti in studio, telefonando oppure scrivendo un messaggio via WhatsApp.
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Offerte per Cantù, ultimatum a Gerasimenko. Serve una risposta a breve termine
Un fine settimana di riflessione con una risposta possibilmente in tempi brevi, praticamente entro domani sera, per definire una serie di incombenze urgenti. Si gioca sul filo delle ore il destino della Pallacanestro Cantù, legato alle scelte di Dmitry Gerasimenko, che della società rimane il proprietario.Nella situazione che si è creata, dopo la fuga in Russia di coach Evgeny Pashutin, il club ha deciso di promuovere a capoallenatore Nicola Brienza che però potrà guidare la squadra in deroga soltanto domani nel match interno contro Cremona. Per avere l’autorizzazione definitiva per questo ruolo, il club deve saldare una serie di pendenze, esattamente quattro lodi esecutivi della stagione scorsa, per una cifra di 20mila euro, entro la metà della prossima settimana.E in questo discorso si inserisce la scelta di Dmitry Gerasimenko. Nei giorni scorsi è giunta in Brianza, e girata al patron, l’offerta di un gruppo americano che però, da quanto trapelato, non sarebbe stata giudicata soddisfacente. Per questa mattina è attesa la seconda proposta dalla Svizzera.Con il quadro completo, a Gerasimenko si chiede di fare una scelta definitiva. Se questa arriverà, all’inizio della prossima settimana dalla Brianza le pendenze saranno saldate e si inizierà a lavorare con il gruppo destinato ad acquisire la proprietà del club. Altrimenti si chiederà – ma poi bisogna vedere se la risposta sarà positiva – all’imprenditore russo di procedere con i pagamenti. Situazione che comunque rimane intricata e molto delicata, con il destino della società brianzola che rimane appeso ad un filo.Da un punto di vista tecnico, l’arrivo alla guida di coach Nicola Brienza ha ricevuto molti consensi. A detta di molti per il tecnico canturino, classe 1980, è questo il momento giusto per provare a guidare con le sue idee una squadra di serie A. Per lui, è facile pensarlo, domani gli applausi dei tifosi saranno scroscianti.La sua sarà un’Acqua S.Bernardo incerottata; alcuni giocatori in settimana non si sono allenati al meglio e al PalaDesio bisognerà vedere chi sarà nelle condizioni di dare il 100% contro Cremona, terza in classifica.I biancoblù si presentano al difficile impegno (inizio del match alle 20.45) con una striscia di risultati positiva, figlia di quattro vittorie nelle ultime cinque gare, arrivate tra la fine del 2018 e l’inizio del nuovo anno. L’ultimo acuto in quel di Trento (92-97) ha sicuramente dato linfa all’ambiente, al di là della successiva fuga di coach Pashutin, tornato in Russia per allenare la formazione dell’Avtodor Saratov. Una mossa che ha alienato le simpatie della piazza per un allenatore che si è sempre definito «passionale come gli italiani» e che ha spesso rimarcato di non essere disposto ad abbandonare il progetto-Cantù, in ogni situazione. Poi si è visto come è andata a finire.
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Neve allo stadio Sinigaglia. Ma Corda garantisce: «Como-Villa d’Almè non è in dubbio».
«La partita di domenica con non è in dubbio. Per noi è di grande importanza: non ci sarà alcun problema». Ninni Corda, direttore del Como, risponde a chi può avere qualche dubbio sulla disputa della partita di domenica allo stadio Sinigaglia tra gli azzurri e il Villa d’Almè (fischio d’inizio alle 14.30).«È vero – spiega – La neve ha coperto il manto del Sinigaglia, ma abbiamo verificato che non è molta. Nella giornata di domani è prevista pioggia abbondante che dovrebbe ripulire tutto. Ma nel caso abbiamo già organizzato la squadra di addetti pronti a ripulire il campo. Ribadisco, quindi, che domenica Como e Villa d’Almè scenderanno regolarmente in campo». Un terreno che al limite sarà molto pesante, ma in ogni caso praticabile, come garantisce il direttore del club.
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Nasce lo sportello anti-bullismo al Liceo “Volta”. Sarà attivo due volte al mese
Uno sportello anti-bullismo sarà attivo il primo e il terzo giovedì di ogni mese, dalle 15 alle 18 al Liceo classico “Alessandro Volta” di Como e sarà accessibile prenotando un appuntamento al numero 320.08.19.654, scrivendo via mail o recandosi direttamente allo sportello negli orari di servizio. L’iniziativa, che sarà presentata la settimana prossima in occasione della terza Giornata nazionale contro il bullismo a scuola, è curata dall’associazione InfraMente ed è stata resa possibile grazie a una convenzione stipulata con l’ufficio Istruzione di Villa Saporiti. Lo sportello sarà principalmente uno spazio d’ascolto dedicato alle situazioni di bullismo e cyberbullismo. Gli operatori offriranno gratuitamente consulenza psicologica, legale e informatica a studenti e famiglie del Liceo “Volta” e degli altri istituti scolastici secondari di Como che vorranno convenzionarsi.
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Mezzi bloccati, incidenti, alberi e rami pericolanti: 120 interventi dei vigili del fuoco
Tettoie a rischio, veicoli usciti di strada o in panne, rami pericolanti o caduti sulla strada. Vigili del fuoco sommersi dalle richieste di aiuto nella giornata di ieri e anche durante la notte per le conseguenze dell’abbondante nevicata che è caduta sull’intero territorio della provincia di Como. Complessivamente, i pompieri hanno effettuato circa 120 interventi da ieri mattina all’alba di oggi.La maggior parte delle operazioni ha riguardato piante e rami pericolanti o caduti sulla strada e anche su abitazioni e tettoie. Necessario l’intervento anche per alcuni incidenti stradali, per recuperare e trainare automezzi bloccati nella neve o in panne. A Nesso, un grosso albero è caduto sulla provinciale per Pian del Tivano ed è stata necessaria un’ordinanza di chiusura temporanea della strada.
Per l’intera giornata di ieri hanno lavorato oltre ottanta tra vigili del fuoco e volontari, con una ventina di automezzi. Per gestire la situazione di emergenza sono stati impegnati anche i volontari della Protezione civile, che hanno gestito almeno ulteriori quindici interventi sul territorio. Anche nella mattinata di oggi sono arrivate alcune richieste di aiuto dal territorio, ma la situazione sta sostanzialmente tornando alla normalità.
Nel pomeriggio di ieri intanto, protesta dei dipendenti dell’ospedale Sant’Anna per la mancata pulizia del parcheggio bipiano riservato al personale. La neve non è stata in alcun modo rimossa, con gravi disagi per chi, al termine del turno di lavoro, doveva recuperare la vettura.
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L’iniziativa di Alessio Butti: regionalizzare i battelli
L’onorevole comasco di Fratelli d’Italia Alessio Butti auspica con forza il passaggio di ogni competenza in materia di gestione del servizio pubblico di navigazione sul Lago di Como alla Regione. «Mercoledì è iniziata la discussione – dice Butti – e tutti i gruppi politici condividono la risoluzione per la quale ho provveduto, a inizio legislatura, a presentare una apposita Proposta di Legge. Speriamo sia la volta buona. A breve inizierà il veloce ciclo di audizioni delle regioni e dell’ente che attualmente gestisce il servizio in nome e per conto del ministero delle Infrastrutture. Se il servizio fosse gestito dalle regioni sarebbe uno straordinario volano per l’economia e il turismo».«La mancata regionalizzazione della gestione governativa per la navigazione sui laghi Maggiore, di Garda e di Como – scrive Butti nel documento in discussione – rende progressivamente sempre più incerta la programmazione del servizio di trasporto lacuale, secondo le esigenze sociali, economiche, territoriali e di mobilità dei territori interessati». È un processo partito oltre vent’anni fa. Butti chiede che il governo adotti «gli interventi di propria competenza utili a dare rapida attuazione al processo di regionalizzazione previsto dall’articolo 11 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, in particolare per quanto riguarda la predisposizione di un piano aggiornato di risanamento tecnico-economico necessario a definire il trasferimento delle competenze in materia di gestione del trasporto pubblico lacuale e l’assegnazione delle conseguenti risorse in conto capitale e d’esercizio».
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Il terreno del Sinigaglia ripulito dalla neve: Como e Villa d’Almè in campo regolarmente
Già 24 ore fa il direttore del Como Ninni Corda non aveva dubbi e aveva spiegato che l’incontro con il Villa d’Almè sarebbe stato disputato regolarmente. Fino a questa mattina, infatti, il terreno del Sinigaglia era ricoperto di neve e in teoria non utilizzabile. Ma un gruppo composto dagli addetti alla cura del prato, da volontari e da tifosi ha provveduto a ripulire il manto erboso che domani sarà praticabile, anche se sarà decisamente pesante. Lo stesso Corda, ringraziando tutti per la collaborazione, ha pubblicato la foto dopo l’opera di ripulitura. Como e Villa d’Alme si affronteranno alle 14.30.
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I comaschi del Titanic oggi su RaiUno: da Liorni le storie di Portaluppi e Peduzzi
Sguardi sulla storia oggi dalle 16.40 ad “Italia sì”, programma televisivo condotto da Marco Liorni e trasmesso su Rai Uno. Ospite del programma è Claudio Bossi, esperto delle vicende e dei misteri del transatlantico Titanic affondato nel 1912. Uno dei tre italiani sopravvissuti alla tragedia del Titanic era comasco, si chiamava Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi ed era scultore. Su di lui Bossi, che nel frattempo ha rintracciato altri due italiani mai prima segnalati a bordo, sta scrivendo una monografia. Pare sia stata la vicenda di Portaluppi a ispirare la figura dell’artista Jack in Titanic di James Cameron. Bossi, di recente ospite ad “Angoli” su Espansione Tv, parlerà anche di un altro passeggero comasco, scomparso nella tragedia, Giuseppe Peduzzi di Schignano.