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  • Mendrisio d’Oro, la cerimonia con Van Avermaet

    Mendrisio d’Oro, la cerimonia con Van Avermaet

    E’ arrivato a Mendrisio reduce dall’ultima tappa del Giro di Svizzera, terminato a Bellinzona. Il ciclista belga Greg Van Avermaet è stato premiato nella città ticinese con il riconoscimento  “Mendrisio d’Oro”. Tra i presenti alla cerimonia, anche Paolo Frigerio di CentoCantù, coordinatore dell’arrivo del Giro di Lombardia sul Lario. Ovviamente Frigerio non ha perso occasione per invitare a Como il corridore campione olimpico in carica  che nel 2017 ha vinto la Parigi-Roubaix e, sempre lo scorso anno, ha chiuso al primo posto nel ranking mondiale.

    L’approfondimento con le foto della serata di Mendrisio e l’intervista al corridore belga sul Corriere di Como in edicola martedì 19 giugno

  • Maxi-rapina al Casinò: fermato un dipendente. È accusato di essere il palo

    Maxi-rapina al Casinò: fermato un dipendente. È accusato di essere il palo

    Colpo di scena nelle indagini dei carabinieri di Campione d’Italia sulla clamorosa rapina al Casinò del 28 marzo scorso. Un colpo che fruttò al malvivente – che agì da solo – oltre 600mila euro.Questo almeno era quello che si vedeva dalle immagini delle videocamere si sicurezza. Ma proprio la visione dei frame ha fatto emergere dei sospetti, ovvero che il rapinatore potesse aver avuto un complice per spianargli la strada, facendolo entrare nell’ascensore con cui si introdusse nel Casinò.La conferma è arrivata ieri. Dopo due mesi ininterrotti di indagini è stato fermato un dipendente della casa da gioco, accusato di concorso in rapina aggravata. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe aiutato il bandito solitario che ha materialmente messo a segno il colpo, ancora non identificato, permettendogli di accedere all’ascensore riservato al personale e poi di arrivare all’ufficio cassa facendosi quindi consegnare il ricco bottino.Il dipendente fermato ieri è sempre stato regolarmente in servizio dopo la rapina ed è stato bloccato dai carabinieri proprio mentre stava lavorando.Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di fermo del pubblico ministero, firmato da Daniela Moroni, il magistrato titolare dell’inchiesta.In carcere è finito Roberto Bernasconi, 54 anni, nato a Como e residente a Mendrisio, dipendente da molti anni della casa da gioco. L’uomo è il responsabile del reparto tecnico slot e tavoli.Alla svolta, gli inquirenti sono arrivati – come detto – analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza interna e studiando nel dettaglio i movimenti sia del rapinatore che del presunto complice.L’atteggiamento del dipendente fermato avrebbe poi destato qualche sospetto anche nei due operatori che erano alla cassa e che sono stati aggrediti e minacciati dal bandito.Il rapinatore era entrato in azione alla mattina, quando la casa da gioco è chiusa e sono al lavoro solo i dipendenti.Entrando dall’ascensore del personale, aveva raggiunto l’ufficio cassa e in pochi minuti, minacciando i dipendenti con una pistola, si era fatto consegnare oltre 600mila euro.

  • Max Marra torna alle origini con “Osaon”

    Max Marra torna alle origini con “Osaon”

    A Uboldo, in provincia di Varese, l’artista comasco di adozione Max Marra è protagonista alla galleria “Weart” di via IV novembre 152 con un omaggio al gruppo “Osaon”, formazione storica di cui è stato fondatore insieme con il monzese  Nicola Frangione, eroe di lungo corso della poesia sonora e visiva in Italia, pure impegnato negli anni Settanta in una storica performance in piazza Duomo a Como, e a Mario De Leo.

    I curatori della mostra sono Ernesto Colombo e Vittorio Raschetti, la mostra si può visitare fino al 30 giugno.

    Il gruppo “Osaon” nacque a Milano 33 anni fa ed ebbe tra i suoi fondatori anche Luigi Bianco e FlavioPiras. Era un gruppo di ricerca multimediale, che  univa arte, poesia, musica, luce e corporeità.

    Si era nel bel mezzo degli anni ottanta, al culmine del pensiero debole e del postmoderno, in anni di riflusso edonistico e chiusura in un individualismo neolibertino.

    A Milano “Osaon” fu uno dei tentativi che il mondo dell’arte sperimentò per guardare oltre e andare controcorrente. Un’apertura al nuovo, ai materiali e ai linguaggi della contemporaneità che contraddistingue anche l’arte del Marra di oggi, che di recente ha ricevuto in mostra la visita di Marcello Fonte, l’attore letteralmente esploso a Cannes per l’interpretazione nel ruolo di protagonista del “canaro” del film “Dogman” di Matteo Garrone che ha trionfato sulla Croisette.

    L.M.

  • Mascetti dice addio alla politica e a Fratelli d’Italia

    Mascetti dice addio alla politica e a Fratelli d’Italia

    Nuovo scossone a livello locale per Fratelli d’Italia. Dopo le dimissioni del coordinatore provinciale, Marco Mainardi soltanto un mese fa, ora lascia anche il coordinatore cittadino, Massimo Mascetti.

    Già esponente di An e poi del Pdl, Mascetti è stato presidente della Circoscrizione 7. Lascia la politica dopo oltre vent’anni in prima linea a fianco dell’onorevole Alessio Butti e del cugino, Paolo Mascetti.

    Nella sua ultima uscita pubblica, a fine maggio, Mascetti era stato molto critico sulla nomina da parte del sindaco di Marco Rezzonico nel cda di Acsm Agam.

    Libero professionista, 58 anni, Mascetti è noto in città anche in ambito sportivo, nel recente passato ha infatti ricoperto il ruolo di team manager del Calcio Como anche nelle indimenticabili stagioni tra la serie B e la serie A.

  • Malore sugli spalti al Roland Garros. L’avvocato Livio ferma il gioco

    Malore sugli spalti al Roland Garros. L’avvocato Livio ferma il gioco

    L’avvocato comasco Pierpaolo Livio è stato protagonista ieri, al Roland Garros di Parigi, di un intervento in soccorso di uno spettatore che aveva accusato un malore.

  • L’Insubria “conquista” gli spazi del Politecnico

    L’Università dell’Insubria

    Un ateneo in espansione, che richiede nuovi spazi per gli studenti in arrivo a Como. Questo il presente e il futuro dell’Insubria. «È naturale per un’università in crescita guardarsi intorno e capire dove potersi espandere – spiega il rettore Alberto Coen Porisini – Qui a Como la strada è segnata e punta agli spazi lasciati liberi dal Politecnico in via Castelnuovo e in via Valleggio, sui quali stiamo lavorando già da tempo con buoni risultati». Se dunque fino a poco tempo fa, quando si ipotizzava un ampliamento dell’ateneo si discuteva, tra le varie ipotesi, anche di un suggestivo recupero della Santarella o di altri luoghi, adesso, da quando il Politecnico ha chiuso i battenti, l’obiettivo è uno solo. «Entro breve firmeremo con la Provincia di Como, che ne detiene la proprietà, una nuova convenzione per l’uso degli spazi in via Castelnuovo, così da poter utilizzare, oltre alle nostre, anche le strutture e le aule che in passato venivano utilizzate dagli studenti del Politecnico. L’operazione si chiuderà entro poco», spiega il rettore. Come noto lo scorso dicembre il Senato accademico del Politecnico di Milano ha deciso di non accettare più nuovi iscritti per la sede lariana per il corso di laurea in ingegneria informatica, l’unico ciclo di studi completo rimasto ancora attivo nel capoluogo lariano. Gli studenti già iscritti potranno completare il ciclo di studi, ma non ci saranno più nuove matricole e dunque non ci sarà futuro per l’università a Como. Una conferma dell’operazione di via Castelnuovo arriva dal presidente della Provincia, Mari Rita Livio. «Gli uffici ci stanno lavorando da tempo – spiega – Non ci vorrà molto a chiudere. Bisogna solo prevedere alcuni interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza per degli spazi del politecnico. Comunque è cosa fatta. L’Insubria vedrà rinnovata l’attuale convenzione con in aggiunta anche l’uso di questi locali. Il tutto a una cifra simbolica». Nel frattempo sempre l’Insubria sta lavorando per occupare quanto lasciato libero dal Politecnico in via Valleggio. «In questo caso – conclude il rettore – ci vorrà più tempo anche se siamo già attivi anche in questa seconda direzione. Essendo aree di proprietà, dove sono coinvolti più soggetti abbiamo innanzitutto chiesto all’Agenzia delle Entrate di fare una stima del valore immobiliare per poterci poi muovere con tutte le dovute informazioni».

  • L’ex colonnello dei carabinieri Filippo Scibelli nuovo capo di Gabinetto a Palazzo Cernezzi

    L’ex colonnello dei carabinieri Filippo Scibelli nuovo capo di Gabinetto a Palazzo Cernezzi

    Il Comune di Como ha un nuovo capo di Gabinetto e dirigente del personale

    Il Comune di Como ha un nuovo capo di Gabinetto. A 8 mesi dall’insediamento della giunta di centrodestra è stato formalizzato l’atto di nomina diFilippo Scibelliche oltre a ricoprire l’incarico di diretto collaboratore del sindaco Mario Landriscina assumerà anche la responsabilità di dirigente del personale.

    Scibelli, 55 anni, è un volto notissimo a Como essendo stato per anni ufficiale superiore dell’arma dei carabinieri.

    Negli ultimi anni, il colonnello Scibelli aveva comandato il nucleo ispettivo creato dai carabinieri per i controlli sui luoghi di lavoro.

  • Quando le spie erano pagate con i soldi di Campione. Il Casinò gallina delle uova d’oro

    Quando le spie erano pagate con i soldi di Campione. Il Casinò gallina delle uova d’oro

    C’era una volta la gallina dalle uova d’oro. Il tavolo verde nel quale i giocatori mettevano e dal quale lo Stato prendeva. A piene mani.Una storia ricca di fascino e di mistero, quella di Campione. Lembo di terra donata da Tolone nel 777 dopo Cristo agli abati di Sant’Ambrogio e poi oggetto di disputa con la Svizzera fino al Congresso di Vienna, che lo rese italiano una volta per tutte.A Campione sorge uno dei quattro templi del gioco d’azzardo autorizzati in deroga al codice penale. Il casinò che, diversamente da Venezia, Sanremo e Saint Vincent, è servito per decenni a foraggiare i fondi neri del ministero dell’Interno.Per 40 anni, fino al 1973, i proventi miliardari della casa da gioco dell’enclave – visti anche le minuscole dimensioni del paese e i ricavi altissimi dei tavoli verdi – restavano soltanto per il 20% al municipio. La fetta più grossa, il restante 80%, veniva girato al Viminale e finiva nella cassaforte del ministro.E qui la storia diventa in parte leggenda. La pubblica amministrazione – dal più piccolo paesello al più grande ministero – deve contabilizzare ogni singolo centesimo della proprie entrate e uscite. Non sono permessi i cosiddetti cespiti fuori bilancio.Con la sola eccezione del ministero dell’Interno e dell’ufficio del capo della Polizia, il funzionario più alto in grado della Repubblica.I famosi “fondi neri” che da Campione finivano a Roma sono serviti, per decenni, a pagare spioni e barbe finte. Qualcuno ha favoleggiato altro, ma le prove non ci sono. Ovviamente. Ed è anche inutile tentare fantasiose ricostruzioni.La giostra dei soldi facili ricavati dalle roulette di Campione si è fermata nel 1973, anno in cui una legge dello Stato ripartì i ricavi della casa da gioco tra il Comune, la Provincia di Como e il ministero dell’Interno, quest’ultimo chiamato a destinare gli stessi ai Comuni disastrati. Per oltre 20 anni, i soldi consegnati alla Provincia – familiarmente definiti “fondi di Campione” – divennero la mammella alla quale riuscirono ad attingere moltissimi paesi lacustri. Scuole, strade e qualche piccola cattedrale nel deserto vennero costruite grazie a questi denari. Bei tempi anche quelli. Durati fino alla metà degli anni ’90 del secolo scorso.Fin quando, cioè, dopo una gestione commissariale seguita a una bufera giudiziaria, il casinò finì in mano a una società partecipata dal Comune, dalle Province nuove e vecchie (prima Lecco, poi addirittura Varese) e dalle Camere di Commercio.Gli anni del declino. Che in modo sorprendente coincidono con la scelta di abbattere la vecchia casa da gioco per costruire la nuova, un imponente e mastodontico edificio progettato dall’archistar ticinese Mario Botta. Il resto è storia recente. E cronaca. La crisi economica, il cambio sfavorevole, la concorrenza dei casinò di Lugano e di Mendrisio, la fine della società di gestione pubblica e il ritorno della casa da gioco in mano a un unico socio, ovvero il municipio.Il Casinò, che è arrivato ad avere utili per 100 miliardi di lire e oltre 650 dipendenti, ha imboccato una discesa molto ripida. Il tentativo di salvataggio è in atto, ma bisogna persino contrastare la richiesta di fallimento formulata dalla Procura di Como. La ricetta è dolorosa e prevede il licenziamento di quasi un terzo dei dipendenti. Gli anni d’oro sono davvero un ricordo.

  • Lavori eseguiti, la diga foranea  è stata riaperta

    Lavori eseguiti, la diga foranea è stata riaperta

    In seguito al sollevamento della pavimentazione della diga foranea rilevata martedì, il Comune di Como informa che sono stati terminati con anticipo gli interventi necessari al ripristino. Nel pomeriggio di oggi la diga è stata riaperta.

  • Lo statunitense Shaheed Davis nuovo acquisto della Red October

    Lo statunitense Shaheed Davis nuovo acquisto della Red October

    La Pallacanestro Cantù ha anunciato ingaggio dello statunitense Shaheed Davis, ala grande di 206 centimetri per 95 chili. Nato nel New Jersey  il 14 febbraio del 1994, Davis viene da un’ottima stagione con i Cherkasy Monkeys, formazione con cui il nativo di Plainfield ha conquistato l’Ukrainian SuperLeague. Con la formazione ucraina, Shaheed ha giocato ventidue partite, realizzando 12.4 punti di media e catturando quasi 6 rimbalzi ad incontro.

    Uscito dall’Università della Florida centrale, ad Orlando, Davis ha disputato la sua prima stagione nei professionisti con gli Sheffield Sharks, nella British Basketball League, prima di sbarcare in Iraq. Poi due parentesi anche in Bulgaria, all’Academic Plovdiv, ed in Macedonia, dove ha giocato soltanto quattro gare ma  è riescito a mettersi in mostra grazie a numeri da capogiro: 27.8 punti e 12.3 rimbalzi di media a partita. Poi, la già citata esperienza in Ucraina, in cui – oltre a conquistare il campionato – ha conquistato anche il premio di Mvp dell’All Star Game  con una performance strepitosa: 34 punti, 8 rimbalzi, 6 assist e 4 palloni recuperati.