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  • Il “mundialito di Cantù” cambia l’acqua e passa dalla Levissima alla S.Bernardo

    Il “mundialito di Cantù” cambia l’acqua e passa dalla Levissima alla S.Bernardo

    (p.an.)Il “mundialito di Cantù” ovvero il torneo estivo di calcio più famoso della Brianza cambia l’acqua, dopo oltre sessant’anni di abbinamento con lo sponsor “Levissima”, l’evento organizzato dall’Asd San Michele diventa “Trofeo S.Bernardo”.

    L’evento è stato celebrato l’altra sera a Cantù alla presenza dei vertici del San Michele, di Roberto Allievi, storico dirigente della Pallacanestro Cantù, il padre Aldo è stato tra i fondatori del torneo. di Luca Delfinetti, assessore allo Sport di Cantù e dei fratelli Antonio ed Emanuele Biella, titolari della San Bernardo (nella foto).

    L’edizione numero sessantadue del torneo prenderà il via il prossimo 19 Giugno e si svolgerà con la consueta formula a 16 squadre con scontri diretti e con possibilità di un recupero nelle prime due fasi; le finali sono previste per il prossimo 4 Luglio.

    Quattordici serate di buon calcio che vedranno sfidarsi sul campo di Via Andina, appositamente messo a nuovo per l’occasione, a breve inizieranno i lavori di manutenzione del manto erboso, squadre di sicura levatura tecnica come da tradizione del torneo.

    Questo per la gioia dei tanti appassionati che ogni sera si raccolgono sulle tribune ed attorno al campo per assistere alle partire e per tifare i propri beniamini.

    Il primo appuntamento del “Trofeo San Bernardo” sarà il 13 giugno, presso la Sala Rossi di Villa Calvi, concessa dall’Amministrazione Comunale di Cantù, per i sorteggi degli abbinamenti delle partite della prima fase del torneo.

    Anche quest’anno all’interno della manifestazione si svolgeranno il “Ladyssima”, torneo quadrangolare di calcio femminile, ed il 21° Memorial Tagliabue, riservato ai ragazzi delle categorie Under 10 ed Under 12. Entrambi i tornei si svolgeranno nelle giornate di domenica 18 giugno e 25 giugno.

  • Molino-gol e il Como vince a Varese. Scontri tra tifosi, gara sospesa

    Molino-gol e il Como vince a Varese. Scontri tra tifosi, gara sospesa

    Daniele Molino, autore della rete decisiva

    La prima vittoria stagionale del Como è arrivata nella partita più sentita, sul campo del Varese. Gli azzurri si sono imposti per 1-0 con una rete segnata  di testa  da Daniele Molino a pochi minuti dal fischio finale (al 38′ del secondo tempo).  Una gara che però è stata anche caratterizzata da scontri fra i tifosi e che per questo motivo è stata sospesa al quarto d’ora del primo tempo. Dopo qualche minuto la situazione è tornata alla normalità e il match è ripartito.

    Gli azzurri di mister Antonio Andreucci torneranno in campo mercoledì a Seregno per la sfida infrasettimanale con l’Arconatese. La società – soprattutto il consulente  Ninni Corda, avrebbe preferito Carate Brianza per motivi scaramantici – ma l’indisponibilità di questo terreno ha costretto il club lariano ad optare per Seregno, dove è stata disputata la gara persa con la Pro Sesto al primo turno.

  • Menaggio, furti dalle auto, due denunciati

    Menaggio, furti dalle auto, due denunciati

    Due persone residenti nel Milanese di 37 e 54 anni sono state denunciate dai carabinieri di Menaggio. I militari del nucleo operativo e radiomobile notavano li avevano notati su un’auto nel centro di Menaggio. Nel veicolo c’erano diversi tablet, navigatori satellitari e occhiali da sole, di sospetta provenienza.

    Insieme a questi oggetti anche tipici strumenti per forzare le serrature e infrangere i finestrini delle auto. I carabinieri che hanno sequestrato tutta la merce sono già riusciti a individuare anche alcuni dei legittimi proprietari della refurtiva, tra questi, alcuni turisti stranieri che si erano visti rovinare le ferie sul Lario dai malviventi.

    I due sono stati denunciati per i reati di ricettazione, furto aggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate e di grimaldelli. I furti contestati sarebbero stati commessi dal 14 giugno ai primi d’agosto anche in altre province lombarde.

  • Marina Di Donato è il nuovo questore vicario di Como

    Marina Di Donato è il nuovo questore vicario di Como

    Si è insediato ieri il nuovo vicario del Questore di Como, la dottoressa Marina Di Donato. Napoletana, coniugata con due figli, è laureata in Giurisprudenza. Assegnata come primo incarico alla Questura di Torino, ha trascorso gran parte del percorso professionale in Piemonte.A Torino ha iniziato all’Ufficio di Gabinetto per poi essere destinata ad incarichi nei Commissariati. Da maggio 2012 a novembre 2014 ha diretto la Divisione anticrimine di Verbano – Cusio – Ossola.

    Nel dicembre 2014 ha assunto la direzione del Centro operativo Dia di Piemonte e Valle d’Aosta, occupandosi in prima linea delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Prima di arrivare a Como, dal luglio 2017 aveva assunto il ruolo di vicario del Questore di Vercelli.

  • Mariano Comense, Costituzione in primo piano al Cortile di San Francesco

    Mariano Comense, Costituzione in primo piano al Cortile di San Francesco

    Roma, 27 dicembre 1947: a Palazzo Giustiniani si firma l’atto di promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana

    Sarà il presidente emerito del Tribunale di Como, Giuseppe Anzani, a inaugurare la stagione estiva degli appuntamenti culturali in programma nel Cortile di San Francesco della chiesa prepositurale di Santo Stefano a Mariano Comense.L’incontro, che si terrà dopodomani, 1° giugno, alle 21, sarà dedicato ai settant’anni della Costituzione.

    L’appuntamento con l’ex presidente del Tribunale di Como si inserisce nell’ambito di un ampio calendario di eventi culturali che si concluderà il 7 ottobre. Un calendario che si è aperto venerdì scorso con un concerto per pianoforte, seguito il giorno successivo da una mostra di gioielli artigianali, in corso fino al 3 giugno nello spazio espositivo “La Bottega” in via Santo Stefano 51, sempre a Mariano.

    Cuore della rassegna è il Cortile di San Francesco, restaurato nel 2015 grazie all’impegno di un gruppo di volontari – che sono stati definiti “Volontari della bellezza” – con il sostegno finanziario della comunità civile marianese, e inaugurato il 4 ottobre di quell’anno, giorno in cui si festeggia il santo di Assisi e patrono d’Italia.

    Da allora il cortile, attiguo alla chiesa di Santo Stefano, ospita numerosi eventi culturali, che spaziano dai concerti agli approfondimenti sull’attualità, sulla storia, l’arte e la letteratura, dall’analisi di brani della Bibbia alla proiezione di film, dalle mostre di arte a quelle fotografiche (ospitate nel vicino spazio espositivo “La Bottega”).Un mix che viene riproposto anche questa volta, nella rassegna estiva che, come detto, si concluderà il 7 ottobre. L’obiettivo, come spiegano i volontari che lo hanno restaurato e che organizzano gli eventi in cartellone, resta il medesimo: «Rendere il Cortile di San Francesco un luogo di cultura aperto a tutti, senza confini di religione, appartenenze, provenienze o di fede politica».Dopo l’incontro con Giuseppe Anzani, in programma vi sono la presentazione del “Liber Chronicus” delle parrocchie di Santo Stefano e Sant’Alessandro (martedì 5 giugno alle 21) e il concerto per clarinetto e pianoforte del Duo Insubria (venerdì 15 giugno alle 21).Per i successivi appuntamenti, si può consultare la pagina Facebook “Bellezze culturali Mariano” o il sito della Comunità pastorale San Francesco di Assisi di Mariano, che riunisce le parrocchie di Santo Stefano, Sant’Alessandro e del Sacro Cuore, all’indirizzo www.comunitapastorialemariano.it.

  • Marco Brenna

    Marco Brenna

    L’AUTOREBrenna, quando il figurativo si apre alla metafisicaMarco Brenna (nella foto, click per ingrandirla), nato a Como nel 1972, ha frequentato la scuola d’arti e mestieri “Castellini” della sua città, specializzandosi nelle tecniche compositive del disegno per tessuti. Avvalendosi del mezzo pittorico figurativo usa tempere acriliche, matita e smalti su superfici che variano dalla tela alla semplice carta. Nell’ottobre 2011 ha tenuto una personale presso Rattiflora di Como sul tema Como città metafisica e razionalista.  Il suo sito web èwww.marcobrenna.comL’OPERAMagie di lago tra idrovolanti e RazionalismoLorenzo MorandottiIl suo lavoro è orientato a indagare il mondo, per trascenderlo. Ma l’ostacolo che lo ossessiona è il tempo. Per aggirarlo, se ne fa alleato. Lo evoca e lo rappresenta nella sua incessante azione corrosiva direttamente sulla superficie delle opere. Che sono da leggere, quindi,  anche come fotogrammi  di un film che si credeva finora perduto. Ma l’effetto non è orientato alla nostalgia, perché il tessuto d’immagini, dopo questo bagno in una ideale emulsione “vintage”, torna a casa denso e ricco, vibra di suggestioni e interferenze.È il mondo di Marco Brenna, che dedica ai lettori  una tecnica mista di piccole dimensioni (12×30 cm), Trampolino con sorvolo di idrovolanti. È un  duplice omaggio al mito del volo “idro” sul lago e alla Canottieri Lario, la struttura razionalista di viale Puecher, sede dell’omonima e storica società sportiva, progettata da Gianni Mantero.  In cui spicca appunto l’ardito trampolino in cemento armato a sbalzo. Brenna espone questo e altri lavori recenti sul tema dell’idrovolante in volo sul lago in una personale all’hangar dell’Aero Club Como fino al  21 ottobre. I segni del tempo “informali”  – come macchie, graffi, cancellature e schizzi  – convivono in questa immagine con i segni del tempo scanditi dalla figurazione: il profilo dei monti con il loro lentissimo fluire da rocce aguzze a raddolciti promontori, l’utopia geometrica del ’900 che si fa tangibile struttura e  lo slancio futurista dei velivoli sulla città e sulla sua storia. Il tutto per fermare e “mixare” in un istante («Fermati dunque, sei così bello!» gli direbbe il Faust di Goethe, se redivivo passasse un giorno da Como) tutto quanto fa bellezza e prestigio sul lago, tra paesaggio e documenti di architettura. Il prossimo anno Marco Brenna tornerà su questi passi espressivi in una personale che andrà in scena in uno spazio pubblico cittadino.GALLERIA(clicca su una immagine per visitare la Galleria)[oi_gallery path=”cultura/lario_ad_arte/marco_brenna/gallery”]

  • Maratona teatrale al “Don Guanella”, terzo atto

    Maratona teatrale al “Don Guanella”, terzo atto

    Fabio Corradi

    Prosegue la maratona teatrale al “Don Guanella” di Como. In tutto quattro commedie brillanti con gli stessi protagonisti; un percorso verso un’idea dell’amore. Questo è il tema che l’Associazione teatrale F.A.R.E TEATRO di Como affronta presso l’Auditorium Don Guanella, fino all’11 maggio sempre alle ore 21.

    La rassegna partita con “L’anno prossimo mi sposo!” e proseguita con “L’anno prossimo divorzio!” approda ora al terzo tempo,  “L’anno prossimo poi ci penso!”, in un gioco di schermaglie chevedrà contrapposte due coppie, e dove la componente femminile sembra avere la meglio.Chiude questo progetto teatrale dedicato all’amore e alle dinamiche della coppia una celebre eimportante commedia scritta da Dario Fo: “Coppia aperta, praticamente spalancata”.La compagnia  nasce nel 2016 e propone la messa in scena di spettacoli dove teatro e musica si fondono in una unica dimensione. Autore e regista, oltre che protagonista degli spettacoli, è Fabio Corradi. Dopo diversi anni di recitazione in compagnie locali, nel 1994 Fabio Corradi inizia il suo lavoro di stesura di testi teatrali, in particolare commedie brillanti (che ad oggi ammontano a più di 60).  Gli altri attori sono Eleonora D’Aniello, Federico Manzoni e Andrea Salvadè (che ha curato anche le musiche). Ingresso 8 euro, info e prenotazioni al 3356048684.

  • Male parole, il catalogo è questo

    Male parole, il catalogo è questo

    Benvenuti all’enfer, nei bassifondi del vocabolario,  nel lato b della parola, nel recinto del turpiloquio che ormai da tempo ha tracimato. Oggi non è più quella di un tempo l’asticella che separa ciò che è volgare da ciò che è da ritenere normale, nella lingua parlata e scritta, ascoltata per strada o in tv, vista scorrere sul web e rimbalzare sui social.  Si cerca di capire il fenomeno, di circoscriverlo. Il compianto linguista Tullio De Mauro preparò una guida per la “Commissione sull’intolleranza, la xenofobia e il razzismo” presieduta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, “Parole per ferire”, uscita postuma. Lodevole tentativo di giustizia lessicale, ma più utile come mappa dell’odio sociale contemporaneo che  come effettiva terapia. Oggi parole prima considerate tabù, roventi come bestemmie, da tenere in una teca d’amianto e usare solo in caso di incontrastabile furore, sono entrate nel frasario della comune psicopatologia quotidiana, frequentate abitualmente anche da  chi non è né rozzo per censo o per casta  o collerico d’indole o colpito da particolari ingiustizie. Purtroppo  anche i giovanissimi  rischiano di abusarne come marchi identitari. Rimane la scuola, almeno in questo baluardo e argine che si spera piuttosto efficace contro la totale barbarie. Ma fino a quando? Il linguaggio è un magma che si evolve, si sa. Il  “Corriere della Sera” è appena corso ai ripari con una utile collana per raccontare quanto sia bello e ricco il nostro caro italiano, in un Paese dove  il congiuntivo morente è segno d’impoverimento, di atrofia nei cervelli, di pigrizia mentale endemica. D’altronde, come insegnava già il filosofo Schopenhauer, insultare è sintomo di vita. Il lato b è attraente per definizione. Per astio, acredine, burla o sberleffo, nervosismo, sfogo, isteria, abitudine, o nei casi peggiori per l’insorgere di perniciose sindromi neurologiche, la parolaccia ci designa umani, ci è propria come il grasso ai capelli. Con varie gradazioni, si intende. Solo i morti, forse, non trascendono. La partita l’hanno già giocata Ma c’è  insulto e insulto. Per conoscere a fondo il senso delle male parole, e di quelle che potremmo preferire per risultare  più originali rispetto alla massa, c’è un tascabile edito da Mondadori, lo ha  scritto il comasco che ha pubblicato la grammatica italiana più venduta al mondo, Federico Roncoroni. Si intitola Ingiurie&insulti, Un manuale di pronto impiego, ed è una vasta casistica su quanto di meglio si possa fare per dir male di sé o del prossimo, da “abominevole” a “Zoccola” con tanto di legenda a colori che designa le varie gradazioni di intensità di ogni strale. Cercatene in rete le molte recensioni, per approfondire questa o quella voce, ma appagate la curiosità sfogliando direttamente l’originale. È a tutt’oggi il libro di saggistica più utile e al contempo divertente e  arguto che sia  uscito quest’anno. Dodici euro ottimamente spesi, per un’opera da tenere sul comodino, in borsetta, nella 24 ore, nella tasca dei jeans se non siete bibliofili come l’autore. Il libro evita accuratamente di citare quel repertorio sulla bocca di tutti fatto di parole coprolaliche, scatologiche o di pertinenza sessuale. Non è questione di moralismo, ma di efficienza nell’esprimere i concetti. Se l’epoca è liquida, per non affogare nel liquame del conformismo e nell’atrofia lessicale siamo almeno consapevoli dei tanti, variopinti epiteti che potremmo mantecare al posto della solita minestra riscaldata fatta di scontate trivalità. Il libro completa un ideale trittico su vizi e virtù della lingua lariana e dei suoi utenti, che Federico Roncoroni ci ha regalato dal 2015 conIn principio era la parolaeParole. Un dizionario privato, editi sempre da Mondadori e a cura di Laura Scarpelli.

    Lorenzo Morandotti

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  • Lago sporco, finalmente al lavoro i battelli spazzini

    Lago sporco, finalmente al lavoro i battelli spazzini

    Battelli spazzini operativi nel primo bacino del Lago di Como, anche se con due giorni di ritardo. Dopo un fine settimana da dimenticare dal punto di vista dello spettacolo offerto ai turisti – con la superficie del lago completamente ricoperta di detriti e rifiuti – i mezzi del Comune e della Provincia sono finalmente usciti, questa mattina, per iniziare a ripulire il Lario. E’ tornato operativo intorno alle 9 lo Spazzello di Palazzo Cernezzi una volta sostituita la pompa del gasolio, secondo problema tecnico in una settimana per il mezzo tornato in acqua lunedì scorso dopo l’affondamento. Al lavoro, sempre in mattinata, anche il battello spazzino di Villa Saporiti, rimasto fermo sia sabato sia domenica, nonostante la distesa di rifiuti di fronte a comaschi e turisti, perché la Provincia non può sostenere finanziariamente uscite straordinarie.

    Tratto daEspansione TV

  • Lago di Como al top nonostante noi lariani

    Lago di Como al top nonostante noi lariani

    di Giorgio Civati

    Il Lago di Como è un gran bel posto: lo sappiamo bene noi che da queste parti ci viviamo, ma vederlo ufficializzato da una importante rivista britannica, Town and Country Mag, che ci posiziona tre le 10 destinazioni top nel mondo, fa sempre un certo effetto.

    Per gli esperti di viaggi e vacanze inglesi, infatti, il Lago di Como risulta essere al sesto posto assoluto in una classifica che affianca California e Hawaii, Polinesia e altre località da sogno. Sesti, davanti a Bora Bora per dire. Con vip e meno noti che amano ville e natura, lago e storia  ma pure un’offerta di hotel di altissimo livello.

    E così i flussi turistici portano sul Lario vacanzieri dagli Usa, dall’India, dall’Inghilterra – i britannici ci considerano la seconda meta più desiderata d’Europa e la prima d’Italia – o dalla Cina. Da ovunque, per una popolarità e per apprezzamenti che, forse, a noi “indigeni” possono anche lasciare un po’ stupiti.

    Quel che è certo, almeno dal nostro punto di vista, è che tutta questa celebrità ce la siamo meritata davvero pochino. La natura è quella che è, non certo un merito. Semmai demerito è averla un po’ maltrattata, negli anni o addirittura nei secoli.

    Pur orgogliosi di gioielli architettonici e naturalistici come Villa Balbianello, tanto per fare un esempio, non possiamo certo vantare onori recenti. Villa d’Este e simili sono “meriti” tutti privati, di imprenditori e albergatori non del territorio. Insomma, ben vengano questi riconoscimenti ma attenzione, merito ce n’è ma individuale, non certo diffuso. E invece se c’è una lettura che merita attenzione da classifiche di questo genere è che ad avere successo è tutto il territorio, l’insieme, il “brand” Lago di Como. Che poi è fatto del ristorantino tipico di Careno così come della famosa Villa Serbelloni a Bellagio, della “toccata e fuga” nel capoluogo ma anche magari di un po’ di shopping negli outlet di qualche famosa azienda serica. Tutto un insieme dalle molteplici sfaccettature che risulta affascinante nel suo complesso. E che, quindi, come realtà unica meriterebbe di essere promosso, salvaguardato, gestito e proposto. Ci pare invece che a volte – troppo spesso – ci si senta in concorrenza, tra Cernobbio e Como per esempio o tra Bellagio e Menaggio. Che è, agli occhi dello statunitense, più o meno la stessa cosa, perché se una famiglia arriva dall’altra parte del mondo cosa volete che siano 10 chilometri, o magari 50 o anche 100?

    Il lago, tutto il lago è la nostra forza, compresi i dintorni e in molteplici varianti. Una strategia unica, nessuna rivalità e moltissima cooperazione non possono mancare. Cosa che, invece, sembra che succeda troppo spesso.