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  • L’ex premier Gentiloni oggi in città. L’intervista a Espansione Tv

    L’ex premier Gentiloni oggi in città. L’intervista a Espansione Tv

    L’ex presidente del consiglio e deputato del Partito Democratico, Paolo Gentiloni, era oggi a Como per presentare il suo libro, “La sfida impopulista” nell’auditorium della Biblioteca Comunale di piazzetta Venosto Lucati. Nel suo libro, edito da Rizzoli, l’ex premier ripercorre la sua stagione di governo e tratteggia un manifesto per il rilancio di un’alleanza sociale e politica. Prima dell’appuntamento in Biblioteca, Gentiloni è stato ospite della redazione di Corriere di Como ed Espansione Tv(nella foto)e poi del centro educativo Asylum di Camerlata.

    Sotto, l’intervista rilasciata a Espansione Tv; domani in edicola l’approfondimento sulla giornata lariana dell’ex premier

  • L’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi ospite questa sera in diretta su Etv al “Dariosauro”

    L’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi ospite questa sera in diretta su Etv al “Dariosauro”

    L’eurodeputata di Forza ItaliaLara Comisarà ospite, lunedì sera, della nuova puntata delDariosauro, appuntamento settimanale con l’attualità politica in onda tutti i lunedì suEspansione Tva partire dalle 21.20.

    Vicepresidente del gruppo del Partito Popolare Europeo nel Parlamento di Strasburgo, nel quale è stata eletta due volte (nel 2009 e nel 2014), Lara Comi è uno dei volti più noti della politica varesina. Vive infatti a Saronno, città nella quale ha mosso i primi passi della sua attività politica all’inizio degli anni duemila.

    Cinque anni fa, con oltre 84mila preferenze, è stata la donna più votata del centrodestra alle europee.

    Lunedì sera Lara Comi risponderà in diretta alle domande del giornalista delCorriere di ComoDario Campionee dialogherà con il pubblico televisivo diEspansione Tv.

    Pubblico che, come sempre, potrà intervenire in trasmissione chiamando lo031.3300655oppure scrivendo un messaggioWhatsAppal numero335.7084396.

    Sui canali social è anche attivo l’hashtag#dariosauro.

  • L’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi ospite questa sera in diretta su Etv al “Dariosauro”

    L’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi ospite questa sera in diretta su Etv al “Dariosauro”

    L’eurodeputata di Forza ItaliaLara Comisarà ospite, lunedì sera, della nuova puntata delDariosauro, appuntamento settimanale con l’attualità politica in onda tutti i lunedì suEspansione Tva partire dalle 21.20.

    Vicepresidente del gruppo del Partito Popolare Europeo nel Parlamento di Strasburgo, nel quale è stata eletta due volte (nel 2009 e nel 2014), Lara Comi è uno dei volti più noti della politica varesina. Vive infatti a Saronno, città nella quale ha mosso i primi passi della sua attività politica all’inizio degli anni duemila.

    Cinque anni fa, con oltre 84mila preferenze, è stata la donna più votata del centrodestra alle europee.

    Lunedì sera Lara Comi risponderà in diretta alle domande del giornalista delCorriere di ComoDario Campionee dialogherà con il pubblico televisivo diEspansione Tv.

    Pubblico che, come sempre, potrà intervenire in trasmissione chiamando lo031.3300655oppure scrivendo un messaggioWhatsAppal numero335.7084396.

    Sui canali social è anche attivo l’hashtag#dariosauro.

  • L’auto-correzione del sistema scolastico

    L’auto-correzione del sistema scolastico

    di Adria Bartolich

    Com’è noto  l’Invalsi è l’istituto  per la valutazione del sistema educativo, dal quale prendono il nome anche le famose prove che vengono  somministrate negli istituti scolastici. Tra i parametri utilizzati per la valutazione delle scuole c’è  il   “valore aggiunto”, cioè un indicatore che misura l’evoluzione a partire dai livelli di partenza di partenza dei ragazzi, nel raggiungimento degli obiettivi.

    Nel  Rapporto sul valore aggiunto pubblicato di recente, l’Invalsi, oltre a confermare  cose già note, come la disparità nei risultati del sistema scolastico tra le diverse aree territoriali (i migliori al Nord-Est, poi  al  Nord-Ovest,  quindi il centro, il Sud e infine le isole), ci fornisce anche informazioni interessanti  all’interno delle aree.  In particolar modo è significativo un elemento: negli istituti  del Sud e delle isole sono più frequenti  che altrove e  alti, sia in senso negativo che positivo, i discostamenti dalla media nazionale.

    In altre parole c’è una polarizzazione molto alta tra  le scuole  eccellenti e altre con livelli di criticità molto forti;  la difficoltà più rilevante sembra essere quella di garantire un servizio  scolastico di qualità diffuso, cioè un buon livello medio.

    In altre  parole  nel Meridione  ci sono scuole con insegnanti e dirigenti  di qualità che però non sono aiutati complessivamente dal sistema, e se ottengono risultati lo fanno quasi unicamente basandosi  sulla loro soggettiva volontà e professionalità,  senza che il contesto li sostenga  con una programmazione di supporto. Dati così difformi non si spiegano altrimenti.

    Il  valore aggiunto  è la misura della capacità di riscatto dello svantaggio iniziale e l’attitudine  delle scuole a introdurre correttivi per  modificare  la situazione di partenza, sia essa individuale che territoriale o sociale.

    Gli esiti della rilevazione sono la dimostrazione di quanto sia illusorio pensare che l’unicità del sistema formativo su scala nazionale si realizzi per logica deterministica.

    Non sono sufficienti, infatti, un ministero che governa dal centro con direttive  e l’autonomia vincolata  delle scuole. La scuola non è solo ministero e istituto,  ma anche territorio, anzi soprattutto territorio.

    La realtà non  si  modifica e sviluppa  uguale per tutti sulle base di  disposizioni, si diversifica invece  a seconda della storia e della cultura  territoriale.

    Il sistema scolastico deve  trovare il modo di auto correggersi ed evolversi a partire dalle  condizioni specifiche, raccordandosi in un livello di governo locale che affronti le difficoltà ottimizzando interventi e soluzioni e  assumendosi la  responsabilità dei  risultati ottenuti.

  • La scienza progredisce grazie alla filosofia

    La scienza progredisce grazie alla filosofia

    di Agostino Clerici

    Ricordo quella filastrocca con cui, giovane studente di filosofia a Milano, venivo simpaticamente canzonato da amici avviati verso più nobili discipline scientifiche. «La filosofia è quella cosa, con la quale o senza la quale, tutto resta tale e quale». Cioè: è una disciplina inutile! Già ci sarebbe da discutere sul parametro scelto per stabilire il valore di un sapere: il criterio dell’«utile» è davvero il più idoneo? Ma poi, in un mondo come il nostro – che vorrebbe essere inesauribilmente progressivo e che, invece, finisce con l’essere progressivamente distruttivo – una disciplina che lascia tutto «tale e quale» dovrebbe essere tenuta in grande considerazione, come un argine prezioso.

    La diatriba tra cultura umanistica e cultura scientifica ogni tanto torna a galla nel dibattito, facendosi spazio tra argomenti più prosaici e ispirati alla cronaca quotidiana. Eppure, proprio a livello dell’analisi dei fatti che ci accadono o a cui assistiamo, si avverte la mancanza di una visione filosofica che dovrebbe accompagnare, e forse addirittura guidare, la lettura puramente fattuale, troppo frettolosamente considerata come scientifica.

    Ora, in tanti ambiti della scienza – soprattutto quelli che più da vicino hanno a che fare con la sfera dell’identità del soggetto umano – si avverte il rischio che un ruolo preponderante nella metodologia della ricerca e della valutazione dei dati sia svolto dalla cosiddetta «intelligenza artificiale». Destano qualche preoccupazione, ad esempio, le frontiere raggiunte e superate nel campo della robotica, tanto che si comincia ad avvertire la necessità di una roboetica, ovvero di regole per chi costruisce e progetta i robot.

    Il problema del rapporto tra le due culture diventa ancora più decisivo, giacché il divario si amplia ulteriormente, nel momento in cui la cultura scientifica sembra avviata verso sempre nuovi traguardi, mentre la cultura umanistica pare destinata alla conferma della sua inutilità. Purtroppo questa divaricazione rischia di convincere le giovani generazioni a non intraprendere gli studi umanistici e filosofici, dipinti ai loro occhi come uno sbocco persino poco redditizio.

    Bisogna assolutamente invertire questa tendenza. Aristotele, con il palmo della mano rivolto verso il basso, con a fianco Platone, che punta il dito della mano verso l’alto – nel famoso affresco di Raffaello che ritrae la Scuola di Atene – non rappresentano affatto una alternativa, quasi si potesse scegliere tra cultura scientifica e cultura umanistica, quanto invece la duplice dimensione dell’unica cultura umana. Demonizzazioni e marginalizzazioni reciproche sono da evitare. Tra l’altro, ad una scienza che è portata a perseguire nuovi risultati in una corsa normata solo dai numeri, è la filosofia a fornire una nozione fondamentale quale è quella del «limite». Concetto indispensabile e non soggetto ad alcuna dimostrazione scientifica, in quanto insito nella stessa percezione di finitudine in cui ogni uomo avverte la sua reale consistenza.

    Per far progredire la scienza è necessaria la filosofia. Essa, come pensiero che attraversa continuamente le menti dell’uomo, potrà pure sembrare «tale e quale», ma, proprio fecondando la scienza, permetterà a quelle stesse menti di cambiare il mondo e insieme di salvaguardarlo.

  • La Royal Albert Hall attende il  Philos Duo. Successo di Lembo e Gatti al concorso “Grand Prize Virtuoso”

    La Royal Albert Hall attende il Philos Duo. Successo di Lembo e Gatti al concorso “Grand Prize Virtuoso”

    Nuovo successo per la giovane musica comasca. Irene Lembo e Ismaele Gatti (che si esibiscono come Philos Duo) hanno vinto il primo premio del “Grand Prize Virtuoso Competition” di Londra nella sezione dedicata alla musica da camera e si esibiranno alla Royal Albert Hall il 16 aprile prossimo.Il concorso internazionale “Grand Prize Virtuoso” di Londra è giunto alla 19ª edizione e vede la partecipazione di giovani musicisti provenienti da ogni parte del mondo.Classe 1998, Irene Lembo intraprende lo studio del violino all’età di sette anni, e si è formata presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, dove attualmente frequenta il nono anno. Inoltre, studia con il maestro Iakov Zats presso l’“Accademia del Talento” di Desio. Ha frequentato numerose masterclass. Si esibisce come solista, in formazioni da camera e in orchestre collaborando con realtà quali l’associazione “Como Classica”, la “Como Chamber Orchestra”, l’Orchestra Filarmonica del Conservatorio di Como, l’associazione “Suoni d’Autore”, il “Solo d’Archi” Ensemble, l’“European Youth Ensemble” e l’ “Orchestra Jupiter”.Da circa un anno collabora con il pianista Ismaele Gatti. Suona un violino di liuteria cremonese di S. Fehr Borchardt del 2015.Ismaele Gatti è nato a Como nel 1998. Ha intrapreso lo studio del pianoforte all’età di cinque anni e ha egli pure studiato al Conservatorio “G. Verdi” di Como; qui ha poi conseguito i diplomi di Pianoforte e Organo. Nel 2017 ha conseguito il premio “Franz e Maria Terraneo”, indetto dall’associazione “Giosue Carducci” di Como, in qualità di miglior diplomato comasco nell’anno accademico 2015-2016. Attualmente sta proseguendo gli studi presso il Conservatorio della Svizzera Italiana, dove sta per conseguire il master in performance di organo nella classe del maestro Stefano Molardi. Si è esibito come al solista al pianoforte e all’organo in varie località italiane ed estere. In particolare ha inaugurato il restauro di un organo positivo del XVI-XVIII secolo conservato presso il Museo Civico “Paolo Giovio” di Como e quello dell’organo della chiesa di S. Sebastiano di Caino di Vercana. Ha preso parte a numerose rassegne concertistiche tra Italia e Svizzera. Ha inciso cd sugli antichi organi comaschi di Brenzio (2010) e di Consiglio di Rumo (2011).Nel 2015 ha registrato sull’organo Bizzarri 1518 della chiesa di S. Maria in Campagna di Ponte in Valtellina per Torculus Records, dove ha inciso il cd di musiche natalizie rinascimentali spagnole “Por engañar el diablo”, suonando l’organo regale nel gruppo “La Chambre du Roy René”.

  • La poesia trova casa in Svizzera Italiana

    La poesia trova casa in Svizzera Italiana

    Oggi, dalle ore 14.30 alle 20.30, avrà luogo l’inaugurazione dellaCasa della letteratura per la Svizzera italiana, con sede a Villa Saroli (Viale S.Franscini 9) a Lugano, pronta ad accogliere eventi letterari e scrittori e diventare una fucina creativa per tutto l’anno, per i prossimi anni.Tantissimi gli ospiti di questa giornata, a invito nella prima parte e aperta al pubblico a partire dalle 18.30 in avanti, fra cui l’On. Marina Carobbio, Presidente del Consiglio Nazionale,l’On. Pelin Kandomir-Bordoli, Presidente del Gran Consiglio, l’On. Manuele Bertoli, Capo Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, l’On. Marco Borradori, Sindaco della Città di Lugano. Sarà inoltre presente David Vitali, dell’Ufficio Federale della Cultura,e gli scrittoriFabio Pusterla, Jérôme Meizoz,Leo Tuor,Prisca Agustoni, Pietro De Marchi, Antonio Rossi e Alberto Nessi (intervento letto da Elena Spoerl in quanto il poeta di Coldrerio è in rappresentanza della Svizzera alla fiera del libro di Bologna); a fare gli onori di casa, Fabiano Alborghetti, presidente Casa della Letteratura per la Svizzera italiana.

  • Juve sconfitta, scherzo ad Alessandro Fermi: due pere in regalo al presidente del consiglio regionale

    Juve sconfitta, scherzo ad Alessandro Fermi: due pere in regalo al presidente del consiglio regionale

    «Un simpatico gesto goliardico che ho accolto con un sorriso». Parole di Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale, che in questo caso si espone come tifoso della Juventus.Dopo la sconfitta di mercoledì sera in Champions contro l’Atletico Madrid, ieri mattina Fermi si è ritrovato sull’auto un cartello eloquente: «Oggi le pere sono in offerta. Ho pensato di regalartene due». Firmato «un amico». Fermi, che è avvocato, ha pubblicato su Facebook la foto del cartello, che era accompagnato per davvero da due pere (lo stesso numero delle reti segnate dall’Atletico Madrid), accompagnando l’immagine con hastag #violazionedidomicilio.Lo stesso presidente del consiglio regionale ha comunque specificato di non essere irritato ma di aver sorriso a questo scherzo.L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola domani, venerdì 22 febbraio

  • Italiano fermato a Camorino, in Svizzera: viaggiava a 177 chilometri orari

    Italiano fermato a Camorino, in Svizzera: viaggiava a 177 chilometri orari

    Viaggiava a 177 chilometri orari in autostrada, oltre il doppio rispetto al limite, fissato a 80 chilometri orari.Un italiano residente in Ticino è stato intercettato dalla polizia svizzera sull’autostrada A2, in territorio di Camorino, e denunciato al ministero pubblico come pirata della strada per grave infrazione alla legge federale sulla circolazione. Sul tratto dell’autostrada A2 tra la galleria del Monte Ceneri e lo svincolo di Bellinzona Sud sono in corso lavori e il limite della velocità è stato ridotto. In ogni caso il trasgressore superava, come detto, di oltre il doppio il limite previsto in questa tratto di autostrada. La Polizia cantonale raccomanda il rispetto dei limiti di velocità e sottolinea che i controlli saranno continui.

  • Invasione di parenti (e germi) in ospedale

    Invasione di parenti (e germi) in ospedale

    di Mario Guidotti

    Uno dei momenti più delicati riguardanti la degenza dei malati in ospedale è la visita dei parenti, amici, conoscenti. È forse anche il più atteso, lo sappiamo bene, ma rappresenta una vera e propria criticità per lo svolgimento delle attività sanitarie e per il rischio di sovra-infezioni per chi, ricoverato, è già in una condizione di estrema fragilità biologica.

    Vediamo di capire. In tutti gli ospedali ci sono degli orari di visita, belli, brutti, comodi, scomodi, ma rappresentano una regola. È costantemente violata. Perché? Perché nella nostra nazione, si sa, le regole piacciono poco e talune addirittura sono ridicolizzate. A proposito di orari visita negli ospedali poi è l’anarchia. «Ero già qui, posso fare un salutino al mio paesano?». «Se lei tenesse veramente al suo amico, verrebbe quando è possibile, non perché è già qui, aspetti un’ora, poi entri», è spesso la risposta. L’interlocutore insiste «ma dai, che cosa le costa un minuto, poi non posso più».

    Ora, letta così sembra veramente che l’operatore sanitario sia un cattivone che non vuole che i malati abbiano rapporti sociali. Ma è giusto che il lettore sappia: primo, che al vicino di letto si sta posizionando un catetere vescicale (a voi piacerebbe che mentre siete a gambe spalancate con un tubicino che sta arrivando proprio lì, entri uno che va a visitare il vostro vicino di letto?). Secondo: l’operatore sanitario che sostiene la conversazione si è già distratto per esempio dalla diagnosi che stava facendo, oppure dalla terapia che stava andando a somministrare.

    Fareste così in un tribunale? In una catena di montaggio? In uno studio notarile? Dal vostro commercialista? Ma anche banalmente in un museo, ad una mostra, quando finisce l’orario tutti si affrettano per uscire, in ospedale invece i parenti devono essere mandati fuori supplicandoli. Senza contare il numero di visitatori. Siamo arrivati a contare 12 persone intorno al letto di un degente, perlopiù non in agonia. Perché capiamo anche noi che se si deve portare l’estremo saluto può essere comprensibile un’estesa partecipazione, ma non a chi non ne ha un bisogno particolare.

    Forse la gente non sa che ciascuno porta germi, certo, anche gli operatori sanitari ne portano, ma lo sanno e conoscono come approcciarsi a chi è malato e soprattutto, costoro sono indispensabili, 12 parenti non sempre lo sono, e figuratevi se di questi tempi non si veicolino virus influenzali. Non ci crederete, ma su queste regole elementari non passa giorno che non si litighi per farsi capire. «Ma noi siamo una famiglia unitissima!». Sì, poi chiedendo bene al nonno ricoverato, salta fuori che a casa nessuno lo andava a trovare da settimane.

    E poi, cari parenti, non è più sensato venire uno alla volta a rotazione, così c’è più copertura? Meglio ancora se qualcuno viene per dare da mangiare a chi serve. È scomodo? Portare una visita in ospedale deve essere un gesto mirato ed utile, non fatto in qualche modo ed incastrato in base alle comodità di altre commissioni.