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  • Rifiuti da elettrodomestici, Como sul podio in Lombardia

    Rifiuti da elettrodomestici, Como sul podio in Lombardia

    Milano al primo posto con 35 mila tonnellate di CO2non immesse in atmosfera. Como seconda, ricavato ferro per 4 Frecciarossa. Lodi e Sondrio in fondo alla classifica

    Non solo casi di abbandoni di frigoriferi nei parcheggi, come abbiamo scritto l’altro giorno, con una donna di origini tunisine che dovrà ora pagare un conto salato. Como si scopre anche virtuosa in tema di rifiuti generati da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

    Secondo i dati diffusi da Ecodom, il principale Consorzio italiano per la gestione dei RAEE , nella provincia di Como dai rifiuti sono stati ricavati 1.927 tonnellate di ferro, pari a 4 Frecciarossa 1000; 312 tonnellate di plastica, pari a 124 mila sedie da giardino; 61 tonnellate di ramepari a 68 km di cavi e 56 tonnellate di alluminio, pari a 3,5 milioni di lattine. Al primo posto in classifica si torva come è comprensibile Milano,con 7.883 tonnellate trattate, che hanno evitato l’emissione in atmosfera di quasi 35 mila tonnellate di CO2. In dettaglio, dai RAEE gestiti da Ecodom nella provincia del capoluogo lombardo sono state ricavate: 4.799 tonnellate di ferro, pari a 10 Frecciarossa 1000; 698 tonnellate di plastica, pari a quasi 2 milioni di cestini da ufficio; 141 tonnellate di rame pari a 158 km di cavi e 121 tonnellate di alluminio, pari a 7 milioni e mezzo di lattine. Como è seguita da Brescia (2.850 t) mentre Sondrio (171 t) si posiziona in fondo alla classifica, preceduta da Lodi (412 t).

    Per il secondo anno di seguito la Lombardia è al primo posto in Italia con 20.346 tonnellate raccolte nel 2018, pari al peso di 56 airbus A380, tra i più grandi aerei di linea al mondo.

    Tra i RAEE domestici gestiti da Ecodom in Lombardia prevalgono lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni e cappe, stufe elettriche, boiler e microonde (Raggruppamento R2) che
    rappresentano il 69% del totale. Il 28% è rappresentato invece da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1), mentre il restante 3% comprende monitor, tv e apparecchiature illuminanti. Il trattamento
    di questi rifiuti ha permesso di risparmiare in Lombardia 20.036.438 kWh di energia elettrica e di evitare l’immissione in atmosfera di 122.013 tonnellate di anidride carbonica.

    A livello nazionale, anche quest’anno Ecodom ha superato le 100 mila tonnellate trattate, (105.516 t) con un beneficio complessivo di circa 785mila tonnellate di CO2non immesse in atmosfera e più di 111 milioni di kWh di energia elettrica risparmiati, pari ai consumi elettrici domestici annui di una città di oltre 100.000 abitanti.

    DATI provinciali

    Nella tabella 1 sono riportate le quantità di RAEE gestite da Ecodom in ciascuna provincia della Lombardia.

  • Si ribalta con l’auto: paura a Cadorago per un ragazzo di 21 anni

    Si ribalta con l’auto: paura a Cadorago per un ragazzo di 21 anni

    Una immagine dell’incidente di oggi

    Incidente nel primo pomeriggio di oggi aCadorago, lungo la strada provinciale 31 che unisce Bregnano a Vertemate con Minoprio. Una vettura con a bordo unragazzo di 21 anni, per cause ancora in corso di accertamenti (intorno alle 14.30), si è ribaltata.

    Sul posto, per estrarre il ferito dalle lamiere, sono arrivati i vigili del fuoco oltre ovviamente all’ambulanza del 118 partita da Fino Mornasco. Le condizioni del ragazzo non sarebbero serie, nonostante lo spavento iniziale per quello che era stato segnalato come un codice rosso.

  • Rapinese dona un defibrillatore a Palazzo Cernezzi

    Rapinese dona un defibrillatore a Palazzo Cernezzi

    La donazione è stata accettata con tanto di delibera di giunta.

    Il consigliere comunale di minoranza, Alessandro Rapinese, insieme con un’azienda del settore, la Iredeem hanno regalato un defibrillatore semiautomatico a Palazzo Cernezzi.

    © A.Nassa – Alessandro Rapinese

    Il valore della donazione è di 900 euro, 200 per il “Dae” (donato dal consigliere rapinese) e 700 per il totem (regalato dall’azienda) in cui verrà installato.

  • Raffica di gravi incidenti sulle strade della provincia

    Raffica di gravi incidenti sulle strade della provincia

    Raffica di gravi incidenti sulle strade della provincia di Como. Il primo all’1 e 40 in via Milano aCantù. Un uomo di 59 anni residente nel Canturino è caduto mentre era in sella alla sua moto. Non risulterebbero altri veicoli coinvolti nell’incidente. L’uomo è stato trasportato all’ospedale Sant’Anna in codice rosso. Le sue condizioni sarebbero gravi. Il motociclista è in prognosi riservata.Nel pomeriggio poi aCarlazzo(alle 17) incidente tra un’auto e una moto. Paura per un ragazzo di 16 anni soccorso in codice giallo dalla Croce Azzurra di Porlezza.Auto e moto protagoniste anche aMontorfano, sempre nel pomeriggio  (ore 18.30) in via per Albese. Ad avere la peggio in questo caso è stato un 70enne che si trovava in sella allo scooter. Sul posto la Croce Rossa di Lipomo che ha soccorso il ferito (in codice giallo) trasportandolo all’ospedale Sant’Anna. Uomini del 118 allertati anche adAlbavillae sempre questa sera (poco dopo le 18) per un ennesimo incidente, questa volta con protagonista un uomo in sella ad una mountain bike. Paura all’inizio per le condizioni del ferito, mentre in seguito il codice di intervento si è trasformato in giallo. Ad Albavilla sono arrivati anche i Carabinieri della compagnia di Como.

  • Quei difensori di Battisti senza parole per le vittime

    Quei difensori di Battisti senza parole per le vittime

    di Agostino Clerici

    A parte qualche nostalgico di Rifondazione Comunista, la
    politica italiana deve registrare un unanime consenso all’esito della vicenda
    giudiziaria di Cesare Battisti, il terrorista pluriassassino che, dopo
    trentotto anni di latitanza, è stato finalmente affidato alle patrie galere:
    arrestato sabato pomeriggio in Bolivia, ieri è giunto all’aeroporto di Ciampino
    ed è stato poi incarcerato nel penitenziario di Oristano.

    Del resto, Battisti difficilmente avrebbe potuto suscitare
    simpatie, perché il terrorista transfuga in Francia, Messico e Brasile, ci ha
    messo largamente del suo per farsi odiare dagli italiani, anche quelli che
    forse avrebbero potuto invocare qualche attenuante nei suoi confronti. Sempre
    strafottente davanti alle telecamere, sicuro delle coperture a lui assicurate
    da intellettuali e governanti e forse anche da ambienti della malavita locale, sprezzante
    verso le vittime dei quattro omicidi compiuti con ferocia demenziale tra il
    giugno 1978 e l’aprile 1979, per cui è stato condannato definitivamente con due
    ergastoli. In fondo, Battisti in carcere ci va, pur con qualche decennio di
    ritardo, perché assassino, e non certo per le sue idee, che comunque la storia
    ha già ampiamente seppellito.

    Certo, suscita ancora scandalo come abbia potuto – dopo
    l’evasione dal carcere di Frosinone nel 1981 – nel lungo periodo della vita
    dorata in Francia e Brasile, godere di forti appoggi culturali e politici, da
    parte di personaggi che evidentemente pesavano il valore della vita umana con
    bilance tarate sul colore politico di chi brandiva la pistola, e credevano che
    in nome delle idee si può uccidere. E da questo punto di vista, è scandaloso
    che una cinquantina di loschi personaggi degli anni di piombo (un nome su
    tutti: Giorgio Pietrostefani, responsabile dell’omicidio del commissario
    Calabresi) vivano ancora indisturbati – nonostante le condanne pendenti in
    Italia – in nazioni del nostro continente come la Francia. Un altro segnale che
    L’Europa è poco più che un’indicazione geografica…

    Ebbene, dal 1981 è potuto accadere che la vita di un
    pluriassassino come Battisti sia stata protetta da politici osannati come il
    presidente francese Mitterand o quello brasiliano Lula da Silva, e da
    intellettuali coccolati dal pubblico quali il filosofo Bernard Henry-Levy o
    scrittori come Daniel Pennac e Gabriel Garcia Marquez. Anche in Italia in
    queste ore imperversa l’ipocrisia: c’è oggi chi tace, ma negli anni tra il 2001
    e il 2004 non risparmiò parole e firme in difesa del «perseguitato» Cesare
    Battisti, contro il suo arresto e la sua estradizione. Nemmeno un cenno,
    invece, alle famiglie delle umili persone del popolo, che egli assassinò
    barbaramente. Sarebbe troppo pretendere almeno un tardivo mea culpa da certi
    illustri personaggi della cultura (come Erri De Luca, tanto per fare un nome)?

    Lunga vita a Cesare Battisti, allora, soprattutto adesso che
    si trova nel posto in cui avrebbe dovuto essere da quarant’anni. Nessun
    compiacimento per l’ergastolo, sia chiaro. La lunga vita gli serva per espiare
    la colpa più grave che ha accumulato con la (bella) vita rubata in questi anni
    di latitanza: il non avere mai chiesto perdono per il male compiuto, uccidendo
    e odiando. Le idee può tenersele, ergastolane come lui, rimasuglio del passato
    che fu. Ma abbia il coraggio di pentirsi per delitti che continuano a far
    soffrire. La pena troverebbe così la sua medicina.

  • Protesta per il pranzo, al centro migranti di Tavernola arrivano polizia e finanza

    Protesta per il pranzo, al centro migranti di Tavernola arrivano polizia e finanza

    La Questura di Como

    Momenti di tensione all’ora di pranzo alcentro di accoglienza di Tavernola, nella struttura dei salesiani. All’origine del malumore che ha poi acceso la protesta, ci sarebbe stata laqualità (ma anche la quantità) del cibo servito a pranzo. Una cinquantina dei richiedenti asilo presenti nella struttura, intorno alle 13, ha così iniziato a rumoreggiare alzando i toni.

    Una situazione che è diventata problematica, tanto da richiedere l’intervento non solo delle volanti della polizia ma anche degli uomini della guardia di finanza. La protesta non ha mai trasceso nei toni, rimanendo solo verbale.

    Trascorsa circa un’ora, dopo che gli uomini delle forze di polizia hanno parlato con i richiedenti asilo che stavano protestando, la situazione è rientrata nella normalità. Non sarebbe stato preso alcun provvedimento. Solo pochi giorni fa, nella stessa struttura di Tavernola erano intervenute le forze dell’ordine per una lite tra due migranti degenerata e sfociata nella violenza. Un giovane di 23 anni era stato ferito e l’aggressore era stato denunciato.

  • Prostituzione, il Ticino chiede 25 franchi al giorno ai gestori dei locali

    La dogana di Ponte Chiasso. Molti italiani valicano il confine attratti dal mercato del sesso legale ticinese

    Il mercato della prostituzione in Ticino non sembra conoscere la crisi e dopo cinque anni di accesi dibattiti il cantone elvetico al confine con l’Italia si è dotato di una nuova legge sull’esercizio della professione  che viene ritenuta  la più antica del mondo.

    Come riferisce oggi il quotidiano “Corriere del Ticino”, a larga maggioranza  – 63 favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni –  il Gran Consiglio, ossia l’autorità legislativa del cantone elvetico, ha dato il via alla revisione della norma che regola il settore.

    Tra le novità, quella che  ha fatto maggiormente discutere è senz’altro la nuova modalità di tassazione per le professioniste del sesso, che è stata  proposta dalla Divisione delle Contribuzioni del dipartimento delle finanze del cantone, settore che si occupa delle imposte a carico delle persone fisiche e giuridiche come pure della tassazione e dell’incasso dell’imposta federale diretta.

    Le lucciole – lo scorso anno erano 320 quelle attive  regolarmente note alle autorità nel cantone, quasi dimezzate rispetto ai dati statistici di un decennio fa – saranno tenute a  versare al fisco una imposta forfettaria pari a 25 franchi al giorno, ma non direttamente: la dovranno versare al gestore del locale erotico in cui esercitano (sono 7 le strutture aperte nel territorio cantonale). Sarà lo stesso gestore – questo passaggio è quello che ha scatenato più polemiche durante il dibattito nel Gran Consiglio – avrà l’obbligo di trattenere l’importo e di versarlo ogni mese all’autorità fiscale.

    Questo per risolvere l’annoso problema dei mancati introiti di un settore che evidentemente garantisce notevoli guadagni.

  • Progettavano l’assalto a un caveau: dieci arresti nella notte a cavallo del confine

    Operazione di polizia a cavallo del confine

    Una banda dedita aifurti nei caveau delle aziendeè stata sgominata nella notte in unaoperazione congiunta a cavallo del confinetra forze di polizie ticinesi e italiane. In azione i carabinieri di Como e di Cerignola, in Puglia, la polizia cantonale, le guardie di confine e la polizia comunale di Chiasso.

    Dieci le persone arrestate. Cinque, tra i 28 e i 53 anni, sono state fermate in Svizzera, altre cinque ad Abbiategrasso.Due personesono state inoltrecontrollatea Como mentre erano a bordo di un autocarro. Secondo la tesi investigativa i dieci arrestati sarebbero i componenti di una banda specializzata negli assalti alla cassaforte delle aziende.

    L’obiettivo di questa notte era il caveau di una ditta di Chiasso, ma il colpo è stato sventato. Quando i banditi erano pronti a entrare in azione, infatti, sul posto si sono presentate anche le forze di polizia ticinesi che hanno ammanettato cinque persone, sospettate di appartenenti alla banda pugliese. Altre cinque persone, come detto, sono state arrestate ad Abbiategrasso, dove era stata allestita la base operativa per il colpo che nelle intenzioni dei malviventi avrebbe dovuto fruttare milioni di euro di bottino. Il bilancio finale è di 10 persone arrestate e 3 mezzi sequestrati che sono poi risultati rubati.

    Due i fascicoli aperti sulla vicenda. Il primo in Ticino, dove sono avvenuti i primi cinque arresti in flagranza di reato. L’accusa è di furto con scasso. Il secondo fascicolo è invece aperto in Puglia da dove è arrivata la segnalazione della banda di malviventi originaria del Sud Italia e attiva in colpi a blindati e caveau.

  • Processione del Venerdì Santo: le vie toccate dal corteo con il Crocifisso

    Processione del Venerdì Santo: le vie toccate dal corteo con il Crocifisso

    Dopodomani, venerdì, alle 15 è in programma la solenneprocessione del Venerdì Santo.Il corteo con ilCrocifissopercorrerà, secondo la tradizione pasquale comasca, le vie della città. Per i fedeli, ma anche per chi si deve regolare per gli spostamenti in auto, sapendo che il centro sarà comunque bloccato, ecco il percorso completo.

    Partenza alleore 15dalSantuario del Crocifissoin viale Varese, poi viale Cattaneo, piazza Vittoria, viale Spallino, via Carducci, via Giovio, piazza Medaglie d’Oro, via Vittorio Emanuele, piazza Duomo, via Plinio, piazza Cavour (con benedizione del lago), via Cairoli, piazza Volta, via Garibaldi, piazza Cacciatori delle Alpi e ritorno in viale Varese.

  • Playoff, domani la finalissima. Le limitazioni nella zona dello stadio

    Ultimo atto della stagione domani al Sinigaglia, con gli uomini di mister Antonio Andreucci impegnati nella finale playoff contro il Chieri. Fischio d’inizio alle 16, arbitra Jacopo Bertini di Lucca. Come per la semifinale non sono validi gli abbonamenti stagionali per assistere al match. La società lariana ha applicato delle tariffe “promozionali” per il match, ovvero 20 euro la tribuna d’onore, 10 quella laterale e 5 euro le curve.Prevendita allo stadio oggi dalle 9.30 alle 12.30 e al Bar San Martino, in via Briantea 22 a Como. Prevendita anche domani dalle 9 alle 12 alla segreteria del Como, mentre le biglietterie del Sinigaglia domenica aprono alle 14.30.Nella prima gara di playoff i pochi tifosi presenti avevano contestato la squadra per la mancata promozione ottenuta sul campo a causa del pareggio nell’ultima gara a reti bianche rimediato a Carate. Sul fronte del possibile ripescaggio della squadra, saranno decisive le prossime settimane quando andranno a definirsi la griglia della prossima serie C e le richieste delle seconde squadre di serie A.Con l’ultimo match casalingo della squadra azzurra tornano le limitazioni previste alla viabilità attorno allo stadio Sinigaglia.Come di consueto viene istituito il divieto di sosta con rimozione forzata per tutte le categorie di veicoli a partire dalle 12 e fino al termine della manifestazione, comunque non oltre le 19, in largo Borgonovo (area riservata agli autobus turistici e posti auto lato palazzo Transatlantico), in viale Puecher e in via Vittorio Veneto (area compresa tra il gate 7 dello stadio, Monumento ai Caduti e Tempio Voltiano, e nei posti auto a pagamento nel tratto finale di via Puecher fino all’hangar).