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  • Grande Guerra, visita alla batteria di Cardina

    Grande Guerra, visita alla batteria di Cardina

    La batteria di Cardina

    Sarà al campo sportivo di via Ostinelli a Sagnino il ritrovo per la visita alla Batteria di Cardina, secondo appuntamento della manifestazione “1918-2018  Cento anni dalla fine della Grande Guerra. Fare memoria del passato per costruire un presente e un futuro di pace”proposta dall’ associazione senza scopo di lucro Le Magnolie, patrocinata dal Comune di Carate Urio e organizzata in collaborazione con il Gruppo Alpini di Monte Olimpino e l’Associazione culturale Il Ponte.

    L’evento si svolgerà sabato 19 maggio dalle 14.30 alle 17: la partecipazione è gratuita previa prenotazione all’ email castellodiurionews@gmail.com oppure al tel. 031 400160 segnalando eventuali problemi legati alla deambulazione.

    Ecco il programma: percorsi  700 metri dal luogo di ritrovo, i visitatori si troveranno a Cardina, suggestiva altura a nord ovest della  città di Como dove sorge l’omonima Batteria, un reparto di artiglieria con quattro cannoni che faceva parte della Linea Cadorna. Dopo un focus sull’imponente rete di fortificazioni fatta costruire dal celebre generale per proteggere il confine italiano, seguirà la declamazione di alcuni commuoventi brani tratti da diari e testimonianze dei reduci per far riflettere il pubblico sulla tragedia della Guerra.

    Terminate le letture, gli Alpini  di Monte Olimpino parleranno del grande lavoro di recupero della struttura che, grazie all’intervento dei volontari dell’ Associazione Nazionale, ha permesso di riportare alla condizione originaria due postazioni e ripristinare 300 metri di sentieri di accesso bonificando il territorio dalla vegetazione infestante.

    Infine i presenti, accompagnati da guide esperte, potranno visitare a gruppi la Batteria composta da una trincea esterna e da due stanze sotterranee.

    La visita terminerà alle 17 con una rifocillante merenda offerta dagli organizzatori per concludere in dolcezza un pomeriggio carico di storia e di emozioni.

  • Grande Guerra, incontro a Lurago d’Erba

    Grande Guerra, incontro a Lurago d’Erba

    Quinto appuntamento della rassegna“La Storia siamo noi 2018”organizzata dalla Biblioteca Comunale e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lurago d’Erba.

    Giovedì 8 novembre, alle ore 21, presso la Sala Consiliare del Comune di Lurago d’Erba,  in via Roma 56 (ingresso da piazza Giovanni XXIII),Ivano Gobbato presenterà “Fuoco Amico”in occasione del 100° anniversario della finedella Grande Guerra.Poco più di un secolo fa l’Europa fu gettata in una guerra, convinta che sarebbe stato per qualche mese soltanto: passarono più di quattro anni. Qualcuno pensa che invece ne durò trenta, altri dicono settanta, e c’è chi sostiene non sia ancora finita. Eppure alcuni uomini – pochi – sono riusciti a trarre cose preziose anche da una miniera tanto oscura, narrando di “una generazione che se anche sfuggì alle granate venne comunque distrutta”. Proprio perché “una cosa è fare la guerra, tutt’altra è uccidere un uomo”. Ivano Gobbato, fin da giovanissimo, si interessa di letteratura. Dal 2012 ha tenuto ormai più di cento incontri in cui attraverso le vicende narrate e le vite degli autori prova a vedere cosa “si nasconde” dentro a questi piccoli scrigni pieni di ricchezze che sono i libri.

    Introduce Laura Bressan, componente della Commissione Biblioteca del Comune di Lurago d’Erba. Ingresso libero. Nella foto, le trincce della Linea Cadorna nella Spina Verde.

  • Grande Guerra, il Tribunale di Milano rende omaggio agli avvocati comaschi

    Grande Guerra, il Tribunale di Milano rende omaggio agli avvocati comaschi

    Nel capoluogo lombardo, omaggio a tre caduti lariani nel centenario della Grande Guerra. Fino al 31 ottobre si può visitare, nel Tribunale di Milano, una mostra sui membri dell’Ordine degli Avvocati morti da eroi di guerra. Tra questi, anche tre comaschi. Si tratta di Giovanni Battista Boldorini, sottotenente di complemento degli Alpini, nato nel 1887 a Cantù e morto il 28 settembre 1915 nel settore di Tolmino per le ferite riportate in combattimento.Accanto a lui nella mostra il visitatore lariano può accostare nel commosso ricordo dei caduti in quella “inutile strage” la foto di Antonio Meroni, sottotenente di Milizia territoriale nei mitraglieri, nato il 1° novembre 1889 a Erba Incino e morto il 12 ottobre 1916 sul Carso, in combattimento.L’ultimo avvocato comasco presente in mostra è Francesco Monti, decorato di una medaglia d’argento al valor militare, sottotenente di complemento degli Alpini, nato l’11 ottobre 1893 a Milano e legato con la famiglia a Caslino d’Erba. Morì il 4 agosto 1915. Ferito gravemente in combattimento sul Monte Lemez, rimase per 15 ore sotto le postazioni nemiche finché si trascinò da solo alle linee italiane. Morì all’Ospedale Maggiore di Milano.La mostra è curata dall’avvocato Andrea Benzi ed è stata coordinata ed allestita dalla comasca Donatella Cervi, nota anche come autrice di cortometraggi e pellicole cinematografiche. L’ultimo, in ordine di tempo, è “Cento milioni di bracciate”, la storia del Caimano del Lario, alias Leo Callone, film recentemente premiato al festival di Overtime di Macerata come Miglior Sceneggiatura.Organizza la mostra l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, nata attraverso l’azione spontanea di primi nuclei di reduci Volontari della Grande Guerra, a Roma, Firenze, Milano fin dal 1919.Si costituì in forma istituzionale nel 1924, mutò il nome negli anni ’30 in Legione Volontari d’Italia “Giulio Cesare” e, superati gli eventi bellici che, dopo l’8 settembre 1943, stavano per sancirne il definitivo affossamento, riprese la propria vita associativa al termine degli anni Quaranta. Essa annovera nel suo Albo della Gloria, 610 Medaglie d’Oro al Valor Militare.

  • Grande giornata di sport a Como: secondo trionfo di Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia

    Grande giornata di sport a Como: secondo trionfo di Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia

    Vincenzo Nibali sulla salita di San Fermo

    Un boato, anzi due. Il primo quando lo speaker ha annunciato lo scatto di Vincenzo Nibali. Il secondo quando il campione siciliano è arrivato in solitaria sul lungolago e, come nel 2015, è giunto a braccia alzate sul traguardo di piazza Cavour, conquistando il suo secondo Giro di Lombardia. Una giornata baciata dal bel tempo, quella di ieri, che ha aiutato l’evento e la promozione del territorio comasco, con le immagini dei monti del Triangolo Lariano e del Lago di Como che hanno fatto il giro del mondo.

    E alla fine ancora una volta in piazza Cavour ha vinto un campione, come è sempre accaduto a Como, un traguardo dove mai, nella storia del Giro di Lombardia, si è imposta una comparsa, un corridore che ha trovato il giorno fortunato della sua vita. Da quando l’arrivo è tornato in piazza Cavour, si sono affermati atleti del calibro di Damiano Cunego, Paolo Bettini, Philippe Gilbert e lo stesso Nibali.

    Vincenzo Nibali dopo la conferenza stampa finale a Palazzo Terragni

    Il territorio lariano – sarebbe riduttivo parlare soltanto della città – ha accolto la classica-monumento con grande affetto. Ali di folla hanno circondato i corridori sul Ghisallo e sul Muro di Sormano. A Civiglio – dove Nibali, come nel 2015 è scattato per andare a conquistare il successo – e a San Fermo in alcuni punti c’era talmente tanta gente che sembrava di vedere le scene del Giro d’Italia, quando i ciclisti scalano lo Stelvio o qualche montagna mitica. In città c’è stato fermento fin dal mattino per quello che è un grande evento, ma che poi, alla fine, è quasi un flash, perché i corridori arrivano nel giro di pochi secondi.

    Poi ovviamente, i tempi sono più lunghi per la premiazione. Ma alla fine, come spesso capita, è stato anche il contorno a creare l’atmosfera della grandi occasioni. Inevitabili le ripercussioni sul traffico, comunque scontate in una giornata in cui bisognava fare i conti con una serie di chiusure. Ma alla fine il sorriso di tutti – compreso quello del sindaco di Como Mario Landriscina, e del prefetto Bruno Corda quando si sono complimentati con il vincitore – ha chiuso una giornata all’insegna del grande sport. Unico momento da brivido, la caduta sulla discesa verso Nesso del belga Laurens De Plus, portato in ospedale per accertamenti. All’inizio si temeva anche per la sua vita, ma poi le notizie giunte sulle sue condizioni sono state confortanti.

    Autografi per il vincitore. Nella foto si riconoscono anche il sindaco Landriscina e il prefetto Corda

    Un evento in cui anche l’unico comasco in gara, il 23 enne Davide Ballerini si è messo in luce, andando in fuga prima del Ghisallo. Sul Colle il suo tentativo è poi terminato, ma ancora una volta il talento canturino ha mostrato le sue qualità.

    Vincenzo Nibali al traguardo ha preceduto con un buon margine il francese Julian Alaphilippe e l’altro italiano Gianni Moscon. Subito dopo la vittoria Nibali ha avuto un pensiero per il suo amico Michele Scarponi e ha annunciato che donerà la sua maglia  al Museo del Ghisallo. Poi, scortato da un folto numero di appassionati, ha raggiunto Palazzo Terragni. La sede del Comando provinciale della Finanza ha infatti ospitato la sala stampa e la conferenza del vincitore. «Mi sentivo meglio rispetto a due anni fa – ha detto il 33enne campione siciliano – Stavo bene, anche se sapevo che tutti mi avrebbero tenuto d’occhio, che mi aspettavano e che mi avrebbero marcato da vicino». «La mia fuga sulla discesa di Civiglio? Sicuramente la conoscevo meglio rispetto a due anni fa e l’ho affrontata con maggiore sicurezza», ha concluso Nibali.

    Massimo Moscardi

  • Grande Fratello Vip: Stefano Sala rimane in gara. Fuori dalla casa Cecchi Paone ed Ela Weber

    Grande Fratello Vip: Stefano Sala rimane in gara. Fuori dalla casa Cecchi Paone ed Ela Weber

    Prosegue  il percorso del comasco Stefano Sala al Grande Fratello Vip. Il modello di Gravedona era finito in nomination con lo chef Andrea Mainardi e il giornalista e conduttore Alessandro Cecchi Paone. Il pubblico ha deciso di fare uscire dalla casa Cecchi Paone e ha salvato così Sala e Mainardi. In una seconda eliminazione è poi stata esclusa la showgirl Ela Weber.

    Peraltro lo stesso Sala è stato al centro dell’attenzione, ancora una volta, per la sua relazione con l’altra inquilina Benedetta Mazza. Relazione che in molti giudicano più di una “profonda amicizia”, come entrambi l’hanno definita in passato. Al comasco sono state mostrate anche dichiarazioni non molto concilianti di Dasha Kina, la sua fidanzata, che certo non gradisce la situazione che si è creata nella casa. Benedetta e Stefano hanno parlato di un “affetto borderline” e il lariano ha spiegato non si tratta di amore e che chiarirà tutto con Dasha appena uscirà. Ma anche sui social tanti telespettatori non hanno nascosto i loro dubbi, al pari di quelli dei conduttori Ilary Blasi e Alfonso Signorini.

    Le nuove nomination, infine: al confronto nel televoto andranno due icone degli anni ’80, Ivan Cattaneo e Lory Del Santo.

  • Grande Fratello Vip: il pubblico salva Stefano Sala ed elimina Martina Hamdy

    Grande Fratello Vip: il pubblico salva Stefano Sala ed elimina Martina Hamdy

    Stefano Sala è stato salvato dal pubblico del “Grande Fratello Vip”. Nella puntata in onda su Canale 5, il modello comasco, che era in nomination con Walter Nudo e Martina Hamdy, può proseguire la sua avventura nella trasmissione condotta da Ilary Blasi con Alfonso Signorini. Il pubblico, infatti, ha scelto di eliminare la “meteorina” Martina Hamdy. Poso prima di conoscere il verdetto, ospite nello studio della trasmissione, Stefano ha incontrato e abbracciato papà Attilio, che gli ha portato i saluti della figlia Sofia, che vive con lui e con i genitori sulle rive del Lario. La mamma della bambina è la modella brasiliana Dayane Mello, con cui il modello di Grevedona ha vissuto una storia durata quattro anni. Ora Sala è fidanzato con un’altra protagonista delle passerelle, l’ucraina Dasha Kina. Nella trasmissione c’è stata una ulteriore  eliminazione: in ballottaggio Andrea Mainardi, Giulia Provvedi e Benedetta Mazza. I telespettatori hanno deciso di escludere Giulia Provvedi. La puntata si è chiusa con le nomination in vista del prossimo appuntamento. La sfida sarà fra Benedetta Mazza e Lory Del Santo.

  • Grande Fratello Vip, il comasco Stefano Sala è in nomination

    Grande Fratello Vip, il comasco Stefano Sala è in nomination

    Una scelta romantica. Votato come miglior concorrente della settimana, nella puntata di ieri sera delGrande Fratello Vipil modello comasco Stefano Sala aveva diritto all’immunità e quindi non poteva finire in nomination. Invece, dopo che in nomination era finita la sua amica Benedetta Mazza, Sala non ci ha pensato due volte e ha fatto cambio. La Mazza, dunque, si è salvata, mentre da qui alla puntata di lunedì prossimo, il comasco è nelle mani del televoto degli spettatori di Canale5. I suoi competitor sono il giornalista e conduttore Alessandro Cecchi Paone e lo chef Andrea Mainardi.

  • Grande Fratello, problemi per la fidanzata in Ucraina: telefonata “esterna” per il comasco Sala.

    Grande Fratello, problemi per la fidanzata in Ucraina: telefonata “esterna” per il comasco Sala.

    Un problema di carattere privato per la fidanzata Dasha, che si trova in Ucraina, il suo Paese, ha indotto gli autori del “Grande Fratello Vip” a dare il permesso a Stefano Sala – comasco in gara – per chiamare la sua compagna. Una telefonata esterna a cui Sala ha fatto riferimento senza entrare in particolari. Ai colleghi ha detto in maniera sibillina che ci sono «Brutte notizie».

    Ma non solo. Nel corso della puntata andata in onda giovedì sera su Canale 5, Sala ha voluto chiarire il suo rapporto con Benedetta Mazza, altra inquilina della casa più famosa, visto che tra i due è stato ipotizzato un flirt. «Il rapporto con Benedetta è bellissimo, molto affettuoso – ha specificato Stefano – La conoscevo anche prima di entrare al “Grande Fratello” ma non così profondamente. Per me  è un punto di riferimento ma la considero solo una grande amica. Mi spiace che dall’esterno questa situazione sia stata travisata. Sicuramente se non fossi stato fidanzato avrei agito in un altro modo, ma tengo a far sapere che nella telefonata con Dacha ci siamo detti “ti amo”, una cosa che anche Benedetta sa».

  • Grande distribuzione comasca in affanno. L’analisi sui dati del quinquennio 2013-2017

    Grande distribuzione comasca in affanno. L’analisi sui dati del quinquennio 2013-2017

    «Un’industria che mostra segni di saturazione» e che «abbina la crescita delle vendite a rendimenti operativi calanti». La grande distribuzione in Italia non vive un momento di sviluppo. Nei centri commerciali si vende molto ma i margini di guadagno calano. Segno di una dinamica che cambia, anche per la sempre più forte concorrenza degli operatori online.In questo scenario, le notizie peggiori arrivano purtroppo proprio da Como. Il gruppo Bennet, infatti, ha registrato negli ultimi anni, unico tra i grandi marchi italiani, un rilevante calo di fatturato e un ridimensionamento del numero di dipendenti.La fotografia della situazione è stata scattata dall’ufficio studi di Mediobanca che ieri ha pubblicato l’ultimo suo Osservatorio sulla grande distribuzione organizzata italiana e i maggiori operatori stranieri.I ricercatori di Mediobanca hanno analizzato i conti del quinquennio 2013-2017 di venti “colossi” delle vendite, sia italiani sia stranieri, «rappresentativi del 97% del mercato della grande distribuzione alimentare nazionale».Le dinamiche all’interno del comparto sono molto diverse tra loro. Le catene di discount hanno realizzato «tra il 2013 e il 2017 la maggiore crescita media annua delle vendite» con un +9,6%; mentre i «gruppi societari gerarchici hanno visto «ripiegare in media il proprio fatturato dal 2013 dello 0,2%».In questo quadro, Bennet ha fatto segnare un calo del fatturato netto del 12,7%, passando da 1,554 miliardi del 2013 a 1,357 del 2017. Anche il risultato corrente è diminuito in maniera rilevante (-22,8%), toccando nel 2017 quota 39,6 milioni di euro contro i 51,3 del 2013.Altro dato negativo è quello relativo al numero dei dipendenti, il cui calo in 5 anni è stato del 12,3% (la ricerca non fornisce un numero assoluto).Positivi, invece, i dati sul patrimonio netto, cresciuto del 13,8%, e quelli sui debiti a breve e medio periodo, diminuiti entrambi di oltre il 40%.

  • Grande ciclismo a Como,  scattano le prime limitazioni  per “Lombardia” e “Gran Fondo”

    Grande ciclismo a Como, scattano le prime limitazioni per “Lombardia” e “Gran Fondo”

    “Il Lombardia” e l’omonima “Gran Fondo”, in calendario il prossimo fine settimana, faranno di Como la capitale del ciclismo mondiale. Eventi organizzati da Rcs Sport che daranno visibilità al territorio e incrementeranno i flussi turistici.Nelle prossime ore scattano i primi provvedimenti viabilistici legati alle due competizioni.Traffico e parcheggi vietati dalle 5 di domani mattina fino alle 24 del 14 ottobre, lungo viale Vittorio Veneto (da intersezione in viale Rosselli fino al Monumento ai Caduti), largo Borgonovo (compresa l’area di sosta dei bus turistici), viale Puecher, viale Masia (lato stadio Sinigaglia). Sono ovviamente esclusi i mezzi dei partecipanti alle due gare ciclistiche.Sempre domani, dal primo pomeriggio sarà chiusa sul lungolago la parte riservata ai pullman; gli autobus urbani saranno deviati su percorsi alternativi le altre due corsie di marcia (direzione da piazza Matteotti a via Cavallotti) resteranno percorribili fino alle 22. Poi sarà chiusura totale per installare le strutture, non oltre le 7 del mattino di sabato (giorno del Lombardia dei Professionisti), quando la circolazione sarà ammessa in una corsia di marcia per far defluire il traffico e agevolare l’entrata e l’uscita dalle scuole.Alle 13.30 il lungolago sarà di nuovo completamente chiuso; riaprirà dopo lo smontaggio delle strutture nella zona dell’arrivo, previsto nella tarda serata.La gara toccherà tutto il centro città con arrivo previsto verso le 16 dalla Lariana, con la salita verso Civiglio e passaggio dalla frazione verso le 16.20. Poi la discesa in convalle, con viale Innocenzo, via Bixio, la scalata a Monte Olimpino e la volata verso piazza Cavour, dove ci sarà l’arrivo (a seconda dell’andatura fra 16.35 e 17.20). In tutte le strade la chiusura sarà, a seconda delle esigenze, fra i 30 e i 45 minuti prima del passaggio della corsa.Dalle 15 di sabato fino alla riapertura del lungolago è inoltre istituito il divieto di transito veicolare lungo via Grossi (da viale Lecco a via Dante) e via Sacco, oltre al divieto di svolta per i veicoli provenienti da via Sauro e via Bertinelli in direzione di viale Lecco (chiusura del passaggio a livello antistante Palazzo Cernezzi).Domenica alle 7.30, poi, scatta la Gran Fondo, con 1.500 iscritti. Di fatto il percorso sarà chiuso per tutelare il gruppo dei primi concorrenti, che sono in gara, come avviene in una normale corsa. Chi rimarrà dietro, dopo la vettura “fine corsa” dovrà inserirsi nella viabilità ordinaria seguendo il Codice della Strada.Per la partenza il traffico sarà fermato in città, verso le 7.30, nelle vie Vittorio Veneto, Rosselli, Masia, Recchi, Innocenzo XI, Giulio Cesare, Ambrosoli, Castelnuovo e provinciale per Lecco. Altro blocco verso le 10 sulla direttrice via Torno-Civiglio sempre per il transito dei primi. Il traguardo sarà posto in piazza V° Alpini, con parcheggio vietato dalle 5 alle 21 di domenica. Niente sosta, sempre domenica, dalle 8 a fine corsa in piazza Matteotti e in via Leopardi.