Blog

  • LA PIAZZA D’ARMI DI MUGGIÒ

    Cammelli, leoni, imbonitori, giostre luminose, preghiere islamiche e addirittura elicotteri.Ebbene sì, tutto questo si è potuto vedere, nel corso degli anni, in piazza d’Armi nel quartiere di Muggiò.In questo grande spazio, situato proprio a ridosso della piscina olimpionica, hanno infatti trovato sistemazione le più svariate attività. Lo spazio, di proprietà comunale, è delimitato da un cancello con lucchetto. Ma per gran parte dell’anno lo spiazzo rimane libero. Si vedono

    solo scorrazzare dei cani con i loro proprietari a vigilare. Benché infatti ci sia una cancellata chiusa, le possibilità di accedere sono diverse.A guardare questa zona e ciò che la circonda viene un po’ di tristezza. Oltre a piazza d’Armi, luogo in cerca di un futuro, sbuca, proprio a ridosso della spianata, anche il palazzetto di Muggiò, ormai più che altro un fantasma, visto il destino segnato che porta alla sua chiusura definitiva. A completare la visuale, sempre più desolante, il parcheggio della piscina. Ma guardando indietro nel passato ecco comparire le immagini di ciò che fu piazza d’Armi. Innanzitutto base per l’elisoccorso. Quando il vecchio ospedale Sant’Anna era ancora in via Napoleona, per un certo lasso di tempo i velivoli decollavano e atterravano dentro il nosocomio. Ma da quella collocazione non si riuscivano più a garantire tutte le norme di sicurezza e si decise di trasferire la base proprio in piazza d’Armi. Da decenni nella stessa area, periodicamente arrivano il luna park e i circhi. Il mezzo di soccorso doveva così periodicamente spostarsi. Ma questa collocazione fu solo di passaggio prima di riuscire finalmente a scovare un luogo stabile dove approntare la base dell’elisoccorso. E così fu, prima con un periodo a Erba – zona Lambrone – e da un paio d’anni a Villa Guardia. L’elicottero si è così definitivamente allontanato da piazza d’Armi e lo spiazzo accanto alla piscina continua a essere identificato, dalla maggior parte dei comaschi, come luogo dedicato al divertimento. Il luna park è da sempre una delle attrazioni fisse.Nel periodo pasquale cominciano ad arrivare i camion con a bordo le giostre. E in pochi giorni l’immensa spianata di Muggiò si trasforma in una cittadella del divertimento. L’attaccamento dei cittadini al luna park e il suo tradizionale arrivo pasquale, furono messi a rischio quando, nel 2010, sembrava che l’area dovesse essere cantierizzata per la nascita del futuro villaggio dello sport. Ai tempi la stesso gruppo dei giostrai si interrogò con preoccupazione sul destino del luna park di Como. Dubbi inutili visto che, poi, del villaggio sportivo non si fece più nulla. E così spazio alle giostre e sotto Natale al circo. Senza dimenticare che, sempre qui, anche nel recente passato si è riunita la comunità dei musulmani comaschi in preghiera durante il periodo del Ramadan.«Attualmente non ci sono progetti particolari – spiega l’assessore alle Attività produttive del Comune di Como, Gisella Introzzi – Anzi, visto che il Comune deve riservare spazi per ospitare gli spettacoli itineranti, piazza d’Armi continua a essere l’area più indicata».

    Fabrizio Barabesi

  • Ripescaggio del Como: tutto rimandato a giovedì per la fideiussione

    Ripescaggio del Como: tutto rimandato a giovedì per la fideiussione

    Ripescaggio del Como in serie C e questione fideiussione, l’ultimo documento mancante per consegnare quanto richiesto per ottenere la promozione a tavolino alla categoria superiore. Nuova fumata grigia, almeno per oggi. I dirigenti lariani sono stati in riunione fino alle 19 per ottenere la tanto sospirata fideiussione. Come specifica l’amministratore delegato Enrico Garau: “Siamo cautamente ottimisti. Abbiamo fornito tutte le garanzie necessarie e chi vuole bene al Como ha fatto la sua parte. Siamo convinti che nella giornata di giovedì arrivi il via libera”.

    Garau conferma il concetto espresso nel primo pomeriggio, mentre era in corso l’incontro. “Purtroppo stiamo pagando per i problemi del passato che ha avuto il Calcio Como, che comunque non c’entrano con l’attuale società, operativa da un anno. Del resto, senza andare troppo lontani, 12 mesi fa per il Como 1907 fu difficile riuscire ad aprire un semplice conto bancario in città: nessuno  voleva concedere fiducia”.

  • La richiesta dopo il rogo di Bologna «Guida assistita su tutte le cisterne»

    Colato: «Spostare i trasporti pericolosi sui treni non serve a nulla»

    La tragedia di Bologna, con un morto e quasi settanta feriti a causa del tamponamento di un’autocisterna con un Tir, ha riportato i riflettori sulla sicurezza dei trasporti.Tema molto sentito in un territorio di confine come il Comasco. Sull’Autolaghi transitano migliaia di camion, altrettanti sulla rete stradale ordinaria. Tra questi autotreni, vi sono anche tante cisterne. Tutto il carburante erogato in Canton Ticino, ad esempio, arriva sui camion dall’Italia.

    Il presidente della Fai (Federazione italiana autotrasportatori) di Como e Lecco, Giorgio Colato, è convinto che l’unica strada per aumentare la sicurezza sia il miglioramento delle dotazioni dei camion. È stato lo stesso ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ad avanzare la proposta di obbligo dei dispositivi di guida assistita sui 35mila veicoli che in Italia trasportano merci pericolose. «C’è chi crede che spostando queste merci sui treni si potrebbe risolvere la situazione – dice Colato – ma sbaglia. Purtroppo il disastro di Viareggio ci ha insegnato come il problema resterebbe. Anzi, in Italia non esistono depositi vicini alla rete ferroviaria per stoccare merci pericolose, quindi sarebbero necessari comunque i trasbordi».

    Certe merci devono quindi continuare a viaggiare su gomma?«Sì, ma con sistemi di sicurezza superiori. Alcune case automobilistiche e di camion installano già di serie i sistemi antitamponamento, antisbandamento, allarmi contro i colpi di sonno, perfino controlli in tempo reale sullo stato di salute di chi guida. Chi trasporta un certo tipo di merci deve avere queste dotazioni – aggiunge Colato – È giusto preoccuparsi dei gas di scarico e dell’inquinamento, ma non si possono dimenticare i dispositivi salvavita».

    Sul tema è intervenuto ieri anche Paolo Uggè, valtellinese, milanese d’adozione, vicepresidente nazionale di Conftrasporto e di Confcommercio.«Fai Conftrasporto, dopo aver rivolto più inviti ai governi per “spingere al massimo”, con incentivi mirati, la sostituzione di vecchi mezzi con altri più ecologici (oltre che sicuri), alla luce di quanto avvenuto a Bologna lancia un nuovo appello – scrive Uggè – incentivare l’installazione di sensori che avvisino l’autista che si sta avvicinando pericolosamente al mezzo che lo precede. Così anche i mezzi più datati potranno “leggere” il traffico; sono mezzi inoltre da lasciar viaggiare su strada solo dopo che avranno superato la revisione, in Motorizzazioni civili dove però le attese attualmente sono di mesi».

    Uggè si chiede infine dove siano finite le stazioni di controllo mobili acquistate nel 2004 per consentire alla polizia di fare accertamenti sui mezzi pesanti in qualsiasi area d’Italia.

  • Incendio in Valbasca, il video conferma: nessun dolo. Morto un quinto cane

    La conferma è arrivata dalla visione delle immagini di sicurezza del Canile della Valbasca di Lipomo, devastato da un incendio avvenuto alla mezzanotte tra martedì e mercoledì. Nessun piromane in azione: la scintilla che ha scatenato l’inferno sarebbe partita dal corto circuito di un freezer che si trovava all’interno della struttura.

    Questa ulteriore conferma che si unisce a quanto già rilevato dai vigili del fuoco nel corso dell’intervento in Valbasca: mancavano inneschi e mancavano elementi che potessero far pensare ad un gesto doloso.

    La giornata di oggi ha però aggravato il bilancio di ieri: l’Enpa ha infatti segnalato la morte del quinto cane che non ha retto al forte calore e alle inalazioni di fumo.

  • Incendio al canile della Valbasca. Morti quattro cani. L’Enpa: “Aiutateci”

    Quattro cani morti. E’ il bilancio dell’incendio di questa notte al canile dell’Enpa in Valbasca a Lipomo. Fiamme domate dai vigili del fuoco che, secondo una prima ricostruzione, sarebbero partite da un freezer.

    La prima scintilla alle 24, pochi minuti dopo che gli ultimi volontari avevano lasciato la struttura. Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Como per visionare le immagini dell’accaduto e effettuare un primo sopralluogo.

    Ingenti i danni anche al padiglione. Marco Marelli, responsabile dell’Enpa di Como, ha fatto sapere che sono già molti i cittadini che hanno chiamato per dare un aiuto.

    Sulla pagina Facebook del Canile della Valbasca è uscito questa mattina un messaggio: “Ringraziamo tutti coloro che si sono resi disponibili per aiutarci in questo difficile momento. Attualmente abbiamo perso 4 ospiti e una risulta dispersa, ma ci stiamo attivando per le ricerche. Abbiamo bisogno di fondi per la ricostruzione del capannone e per le spese mediche: il nostro codice iban è IT 42 A 05216 10900 000000099587. Grazie”.

  • Poeta irlandese all’Università dell’Insubria

    Il poeta Billy Ramsell

    Venerdì 11 maggio a Como  nell’aula 0.1 del Chiostro di S. Abbondio dell’Università dell’Insubria (via S. Abbondio 12), dalle ore 13 alle 14  è in programma l’incontro con l’autore irlandese Billy Ramsell, che presenterà il volume “Il sogno d’inverno dell’architetto”, recentemente pubblicato in italiano per le edizioni L’Arcolaio di Forlì. Ingresso libero.

    Secondo libro dell’autore, nato a Cork nel 1977,Il sogno dell’architettoè già risultato finalista al prestigioso premio nazionale “Irish Times / Poetry Now Award”, confermando l’alta qualità della poesia di Ramsell. La sua scrittura, infatti, è caratterizzata da un dettato fortemente ritmico (sono frequenti le incursioni jazz, riprendendo un motivo fondamentale della poesia della Beat Generation) e da un vivace immaginario ultra-contemporaneo, dove “l’architetto” del titolo non è soltanto l’architetto del mondo, ma anche unsoftware architect.

    Poesia 2.0, dunque, per un autore che si inserisce pienamente nella grandiosa storia della poesia irlandese in lingua inglese degli ultimi decenni (che comprende nomi come Seamus Heaney e Eavan Boland), ma ha anche l’abilità di rinnovare a fondo questa tradizione. L’autore entrerà nel dettaglio della sua opera, in dialogo con il suo traduttore, Lorenzo Mari, e con la professoressa Paola Baseotto, docente di Anglistica dell’Università dell’Insubria.

  • Olio lungo la strada da Lipomo a Como: individuato il camionista

    Olio lungo la strada da Lipomo a Como: individuato il camionista

    La scia oleosa lasciata dal camion

    La Polizia Locale di Como ha identificato il camion che nel tardo pomeriggio del 19 aprile aveva disperso gasolio in città, dal confine comunale di Lipomo fino a viale Roosevelt, interessando la via Statale per Lecco, la via Piave e viale Giulio Cesare.

    Per effetto della lunga scia oleosa, un motociclista era caduto sul ponte di san Martino procurandosi diverse fratture e finendo ricoverato all’ospedale Sant’Anna. Per riuscire a individuare il mezzo e quindi il conducente, la Polizia locale ha acquisito le immagini delle telecamere pubbliche e private lungo la direttrice.

    Alla fine il camion è stato individuato e il suo conducente sanzionato per la dispersione del carburante. Indispensabile è stata la collaborazione della Polizia Locale del comune di Lipomo che, partecipando all’indagine, ha fornito elementi utili per individuare il mezzo. Ora il proprietario del mezzo pesante, un quarantenne straniero, dovrà risarcire i danni al malcapitato motociclista e pagare le spese sostenute per la pulizia delle strade della città interessate all’evento.

  • Musica classica a Villa Carlotta

    Musica classica a Villa Carlotta

    Riprende domani, martedì 3 luglio alle ore 21 la programmazione del Festival Internazionale LacMus, tornando nel prezioso scrigno di Villa Carlotta, gioiello di Tremezzina e  simbolo delle bellezze artistiche e naturali del Lario. Il concerto punta i riflettori su uno degli strumenti a fiato più versatili, il clarinetto, amatissimo già da Mozart per il suo timbro vellutato, ma soprattutto protagonista di tanta musica del Novecento, sia in ambito colto che nel jazz e nei repertori popolari.

    “Clarinettissimo: da Debussy a Bernstein. Francia e America sul lago di Como” è il titolo della serata. Se il 1918 segna la prematura morte di Debussy, nello stesso anno vede invece la luce Leonard Bernstein, compositore, pianista e direttore d’orchestra fra i più energici del secolo scorso. Tra i due, il programma tocca altri autori – Poulenc, Milhaud, Novacek – e presenta anche una pagina per clarinetto e live electronics firmata ed eseguita dall’interprete stesso del concerto, Anton Dressler. Docente nei conservatori di Trento e Riva del Garda, Dressler è da sempre appassionato cultore del repertorio contemporaneo, tanto che diversi compositori gli hanno dedicato opere per clarinetto.

    La rielaborazione del suono in tempo reale rappresenta un’altra sua passione, che lo ha portato a scrivere diversi brani per il suo strumento unito all’elettronica, raccolti nel cd di prossima uscita “Live Movement”.

    A Villa Carlotta, Dressler sarà accompagnato al pianoforte da Viktoria Vassilenko, formatasi nella nativa Bulgaria e in seguito a Madrid, sotto la guida di Dmitry Bashkirov. Vincitrice del Concorso “Enescu” a Bucarest nel 2016, dallo stesso anno la giovane è artist in residence presso la Cappella Musicale Regina Elisabetta del Belgio, dove studia con Louis Lortie.

    In caso di pioggia il concerto si terrà nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Statale della Tremezzina. Ingresso 35/ 25  euro.

    .

  • La Protezione civile: rischio valanghe anche sui monti lariani

    La Protezione civile: rischio valanghe anche sui monti lariani

    Rischio valanghe sulle montagne del territorio lariano. Lo comunica la sala operativa della Protezione Civile della Regione Lombardia, che ha diffuso una comunicazione di preallarme (codice arancione),  per il rischio valanghe nelle zone 12 (Retiche occidentali, province di Como e Sondrio), 13 (Retiche centrali, provincia di Sondrio) e 14 (Retiche orientali, (province di Brescia e Sondrio).

    Per oggi, lunedì 22 gennaio, il meteo prevede cielo da molto nuvoloso a coperto con precipitazioni nevose diffuse, moderate sulla fascia retica (20-40 centimetri), deboli sui restanti settori (5-15 centimetri Orobie e Prealpi).In canali e avvallamenti, nonchè sui pendii in prossimità di creste e dorsali – segnala sempre la Protezione Civile – il sovraccarico di accumuli e lastroni di neo formazione favorirà una crescente instabilità con valanghe spontanee

    Il distacco di valanghe di medie e grandi dimensioni è possibile con debole sovraccarico (singolo escursionista) su molti pendii ripidi anche a distanza, e non si esclude, inoltre, la possibilità di distacco spontaneo. Non si esclude il distacco di valanghe nelle zone storicamente esposte a questi fenomeni, e, localmente, distacchi anche in zone ripide dove la presenza di valanghe è rara o addirittura, storicamente, sconosciuta.

  • La deputata lariana del Pd Chiara Braga chiede chiarezza sulle opere comasche di Pedemontana

    La deputata lariana del Pd Chiara Braga chiede chiarezza sulle opere comasche di Pedemontana

    «Un incontro urgente sullo sviluppo della rete autostradale Pedemontana Lombarda. E, nello specifico, sull’esecuzione delle opere connesse al territorio comasco».

    Lo chiede la parlamentare comasca del Partito Democratico,Chiara Braga, in una lettera all’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Claudia Maria Terzi e ai vertici di Autostrada Pedemontana Lombarda.

    «Il nostro territorio – commenta la Braga – attende risposte urgenti da Regione Lombardia, dopo le promesse elettorali sulla tangenziale di Como in primis, ma anche sul completamento delle opere connesse alla Pedemontana, sui Comuni di Bregnano e Cermenate».

    La deputata dem ha inoltre chiesto ai suoi interlocutori, di «avere indicazioni in merito al completamento e all’attuale pedaggio applicato al sistema della Tangenziale di Como, alla luce della recente decisione di Regione Lombardia di non dare più corso alla costituzione di Lombardia Mobilità», la società compartecipata da Regione Lombardia e Anas, che nelle intenzioni dell’allora presidente Roberto Maroni avrebbe dovuto gestire oltre 2.200 km di strade.