Renée Jacobs, invasione di modelle sexy a Como

La fotografa di nudoInvasione di modelle, nude o seminude, in prestigiose location di Como. È il set della mostra lariana di Renée Jacobs, tra i fotografi di nudo più celebri del nostro tempo, previsto sul Lario dal 19 al 24 agosto. Ospite d’eccezione è il gallerista Salvatore Marsiglione, che la personale della Jacobs nella sua galleria “Mag” di via Vitani 31. La fotografa ha avuto successo ambientando progetti fotografici in bianco e nero in luoghi-simbolo di città come Parigi e Venezia. Quello in Laguna
è un lavoro cui sta ancora dando gli ultimi ritocchi, mentre per Como il piano prevede una crociera sul lago, per scovare location interessanti. Poi dal 20 agosto la fotografa con lo stesso Marsiglione individuerà in città punti di particolare prestigio. L’inaugurazione è per sabato 23 agosto alle 19, e la mostra si potrà visitare fino al 13 settembre.«Mi piacerebbero molto piazza Duomo e piazza Cavour – dice il gallerista – ma la decisione finale sarà naturalmente quella dell’artista. E gli scatti saranno effettuati all’alba, per non creare imbarazzi e problemi a residenti e villeggianti».Le modelle che la fotografa ospita nei suoi scatti sono professioniste del mondo della moda. Il sapore è quello di un erotismo raffinato, che celebra la bellezza senza volgarità o morbosità alla Helmut Newton (il maestro, lo ricordiamo, negli anni Settanta tenne un set al grand hotel Villa d’Este) ma dialogando con gli spazi urbani. Una sfida che ora vede protagonista il capoluogo lariano, di recente immortalato con il suo lago da un grande della fotografia italiana, Gianni Berengo Gardin, alle prese con il digitale dopo lustri di militanza analogica.L’estate di Marsiglione è piena di soddisfazioni. Sta lavorando alla trasferta giapponese (dal 23 settembre) della mostra dell’artista Max Papeschi, il cui esordio il mese scorso nell’ex chiesa di San Pietro in Atrio, in tutto 25 giorni, è andato benissimo: «Ha totalizzato 8.301 visitatori, di cui 3.674 turisti stranieri e 2.337 turisti italiani», dice il gallerista.