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  • Allarme pacchi bomba a Pescara, evacuato distretto sanitario

    (ANSA) – PESCARA, 09 SET – Allarme bomba per alcuni pacchi sospetti dislocati in vari punti sensibili della città a Pescara dove sono state mobilitate le forze dell’ordine: dopo le 8 sono stati segnalati pacchi sospetti in viale D’Annunzio nei pressi del Comando Provinciale dell’Arma, davanti al Tribunale, nei pressi della Camera di Commercio, angolo con via Marco Polo, via Regina Margherita e dinanzi il distretto ASL di via Rieti, quest’ultimo evacuato in via precauzionale. Immediatamente sono stati attivati i protocolli con l’arrivo sul posto di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, artificieri e sanitari del 118. Le zone sono state transennate e inibite al passaggio di auto e pedoni. (ANSA).

  • Albero su tenda: Torino, ultimo saluto alle due sorelline

    (ANSA) – TORINO, 04 SET – Palloncini bianchi liberati in cielo per l’ultimo saluto a Malak e Janna Lassiri di 14 e 3 anni, le sorelline uccise da un albero caduto sulla loro tenda del campeggio di Marina di Massa lo scorso 30 agosto. I funerali oggi pomeriggio al cimitero islamico Parco di Torino. Intorno alle due bare bianche, non solo l’intera comunità musulmana e il proconsole del Marocco, anche la sindaca di Torino Chiara Appendino, che è stata vicina al padre delle due bambine alla fine della funzione. (ANSA).

  • Al via i test universitari a Torino

    (ANSA) – TORINO, 01 SET – L’anno scolastico riparte a Torino anche dall’università. Prendono il via oggi al Lingotto i test per l’iscrizione alle facoltà ad accesso programmato. Si parte con i 700 candidati al corso di laurea in Medicina veterinaria, che mette a disposizione 120 posti. “Le iscrizioni sono in linea con gli anni precedenti – sottolinea il rettore dell’università di Torino, Stefano Geuna -. Il paventato calo di iscritti legato al Covid-19 non ci sarà”. I test si svolgono al Lingotto, in collaborazione con Gl Events, la società che gestisce la struttura, per garantire il rispetto delle misure anti Covid. I candidati, muniti di mascherina, sono entrati dopo la misurazione della temperatura. L’accesso è avvenuto in modo ordinato con l’aiuto dei volontari di carabinieri, protezione civile e alpini. “I ragazzi sono stati molto bravi, tutto sta andando per il meglio”, dice l’ad di Gl Events, Lamberto Mancini. “Garantire un ambiente sicuro, rilassante e tranquillo in piena sicurezza – aggiunge il rettore Geuna – è una garanzia perché i ragazzi possano svolgere i test nelle migliori condizioni”. I test proseguiranno per tutto settembre; la chiusura è in programma il primo ottobre con i 1.500 candidati per la specializzazione per gli insegnanti di sostegno. (ANSA).

  • Aggredito con acido: perizia, per donna vizio parziale mente

    (ANSA) – MILANO, 08 SET – Era parzialmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti per turbe psichiche di cui soffre ed è ancora socialmente pericolosa Tamara Masia, la 43enne che lo scorso 4 gennaio, in piazza Gae Aulenti a Milano, ha aggredito un barista di 28 anni, che aveva deciso di troncare la relazione con lei, prima spruzzandogli uno spray al peperoncino e poi versandogli sul viso dell’acido e provocandogli ustioni. E’ questo in sintesi l’esito della perizia, firmata dalla psichiatra Marina Verga, che è stata depositata oggi in vista del processo con rito abbreviato a carico della donna, davanti al gup di Milano Manuela Cannavale, fissato per giovedì prossimo. “Siamo soddisfatti che sia stata accertata la pericolosità sociale dell’imputata, perché in questo modo verrà curata e speriamo che così non sarà più un pericolo per il mio assistito e per altre persone”, ha spiegato l’avvocato Fausto Gianelli, legale di parte civile del giovane vittima dell’aggressione. Gianelli ha raccontato di aver presentato una denuncia in Procura a luglio, sempre a carico di Masia, per minacce e stalking: la donna, secondo la denuncia, anche dal carcere avrebbe inviato al 28enne lettere con su scritto frasi come “ti vengo a cercare”. (ANSA).

  • Acus contro il divieto di circolazione in via Milano Alta

    Acus contro il divieto di circolazione in via Milano Alta

    L’imbocco di via Milano Alta

    La chiusura di via Milano Alta dalle 7 alle 9 del mattino ha come «risultato utile solo quello di fare cassa. Si tratta però di un atteggiamento ingiusto e si dovrebbe puntare all’abrogazione del divieto di circolazione».Le parole sono dell’associazione civica utenti della strada (Acus) che per voce del suo presidente Mario Lavatelli torna a discutere del divieto in essere dai tempi dell’era Lucini e dell’idea, avanzata nei giorni scorsi dal sindaco Mario Landriscina, di sperimentare un periodo di circolazione senza questa limitazione al traffico.  Questo per verificare l’effettiva importanza del divieto di transito nelle ore di punta del mattino. Più volte in passato i commercianti della zona hanno espresso forti dubbi sulla reale utilità del provvedimento a fronte di un calo certo e certificato dai numeri nel loro giro d’affari causata dall’impossibilità dei clienti di trovare un posto nella via.

    «La sanzione costituisce un incentivo al rispetto del diritto. Ciò implica un rapporto tra la norma che impone o vieta un comportamento e la norma che ne garantisce l’imperatività. Il rapporto funziona correttamente, nel rispetto del principio di legalità, se la norma primaria è ed appare giusta. In materia di viabilità la giustizia della norma primaria riguarda la sua rispondenza a criteri di razionalità, in assenza gli utenti della strada la ritengono sostanzialmente ingiusta. Tale convincimento non ne giustifica la trasgressione, ma l’abrogazione. Tanto vale per la disciplina della viabilità in via Milano alta, con la conseguenza che l’elevato numero delle trasgressioni ne dimostra l’irrazionalità e cioè il contrasto con le esigenze degli utenti della strada che dalle sette alle nove sono costretti a trasgredire per circolare», si legge nella nota di Acus.

  • A Chiasso si pagano in bitcoin anche le tasse. Ed è il paradiso delle start-up

    A Chiasso si pagano in bitcoin anche le tasse. Ed è il paradiso delle start-up

    L’inchiesta sulla città di confine pubblicata da Alessandro Galimberti sul “Sole 24 Ore”

    Chiasso e forse tutto il Canton Ticino stanno cambiando pelle. Ancora. L’ultima trasformazione è sempre legata al business, specialmente con l’Italia. Tanti negozi del centro hanno chiuso e stanno chiudendo, non si parla così questa volta di qualcosa per attrarre i “pendolari”, come lo è stato negli anni per il pieno di benzina, la canapa, gli orologi, i postriboli, i moretti e le piscine all’aperto.

    L’ultima trasformazione di Chiasso è ancora più ampia, paragonabile forse allo sviluppo passato delle banche svizzere in tutto il Canton Ticino, a quello degli studi dei fiduciari, o all’insediamento, poi in parte scemato, dei quartieri generali delle maggiori case di moda internazionali.

    L’analisi-reportage è stata pubblicata, l’altro giorno, sul “Sole 24 Ore” dal giornalista comasco, Alessandro Galimberti, che da alcuni mesi è anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.

    «Là dove c’erano banche, hotel, uffici ricolmi di denaro contante in fuga dall’Italia – scrive Galimberti sul “Sole” – sta sorgendo una criptovalle con vista sulla Lombardia».Chiasso, in particolare, è destinata a diventare una delle patrie degli affari con la criptovaluta, o ancora meglio della blockchain, e, per dirla con parole d’uso più comune, dei token, dei gettoni virtuali, dei bitcoin insomma. È vero, si tratta di termini informatici ed economici in alcuni casi appena entrati nel nostro linguaggio, per molti ancora sconosciuti. Eppure già oggi, a Chiasso, si può pagare una parte delle tasse comunali in bitcoin, in criptovaluta.

    Bruno Arrigoni, sindaco di Chiasso (da Facebook)

    La scorsa estate è stato il sindaco Bruno Arrigoni a lanciare la sfida, che aveva già avuto successo a Zug (o Zugo), città della Svizzera interna capitale dell’omonimo piccolo cantone di lingua tedesca. Arrigoni ammette sul “Sole” che quella delle tasse in bitcoin fu «una bella trovata pubblicitaria». Vi ha aderito un solo contribuente tra gli 8.500 residenti. Però, nel giro di un paio di mesi, si sono infatti fatti vivi con il sindaco, professionisti e aziende italiane in grado di proporre progetti di startup con la tecnologia blockchain. Galimberti racconta come ad oggi ci siano già 23 i crowdfunding (progetti a finanziamento collettivo) approvati a Chiasso secondo le indicazioni della Finma, l’autorità di vigilanza federale sulle attività finanziarie. Da ottobre in Canton Ticino opera l’associazione Cryptopolis, che ha 218 associati ed è presieduta dall’avvocata comasca Ramona Gallo. L’associazione organizza eventi nei locali pubblici per muovere il mercato del crowdfunding. Gli imprenditori che promuovono le iniziative e cercano i finanziatori sono giovanissimi.

    Tra le proposte citate dal quotidiano economico, c’è ad esempio un’applicazione per gli smartphone che permetterà di noleggiare un avatar umano in qualsiasi parte del mondo. E ancora un’innovazione per i videogiochi wireless che potrebbe diventare epocale. Cryptopolis segue il businessplan triennale di chi propone la società e lo porta fino all’autorizzazione del crowdfounding da parte della già citata Finma. La società viene poi costituita some Sa (società anonima) «il capitale sociale – si legge sul “Sole 24 Ore” – si versa su un conto corrente tradizionale con wallet (portafogli per bitcoin ndr) di riferimento e infine si fa la conversione in Ehereum, la criptovaluta più amata dagli svizzeri».

  • Fca: corre in Borsa (+7%) dopo revisione fusione con Psa

    (ANSA) – MILANO, 15 SET – Fortissima domanda per Fca in Piazza Affari dopo aver rivisto alcuni aspetti finanziari dell’accordo con Psa per la fusione e la modifica del maxi dividendo da 5,5 miliardi: il titolo del gruppo italiano per diversi minuti non è riuscito a fare un prezzo in apertura, per poi partire in aumento del 7% a 10,7 euro, mentre quello francese a Parigi segna una crescita dell’1% a 16,36 euro. Nella serata di ieri Fca ha annunciato che distribuirà ai suoi azionisti 2,9 miliardi di euro prima del closing dell’accordo con Psa. Le sinergie annuali stimate a regime aumentano a oltre 5 miliardi. Il completamento dell’operazione dovrebbe avvenire entro la fine del primo trimestre del 2021. (ANSA).

  • F1: ora è ufficiale, il Gp d’Australia è cancellato

    (ANSA) – ROMA, 13 MAR – Il Gran Premio di Formula 1 d’Australia non si correrà. La Fia ha ufficializzato la cancellazione del primo Gran Premio della stagione che si doveva correre domenica a Melbourne a causa della positività di un membro della McLaren. Squadra inglese che ha deciso di ritirarsi. “In seguito alla conferma che un membro del McLaren Racing Team si è dimostrato positivo al COVID-19 – si legge nel comunicato della federazione automobilistica internazionale – e la decisione del team di ritirarsi dal Gran Premio d’Australia, la Fia e la Formula 1 hanno convocato una riunione degli altri nove direttori dei team giovedì sera. Tali discussioni si sono concluse con una posizione maggioritaria delle squadre secondo cui la gara non deve partire. La Fia e la Formula 1, con il pieno supporto dell’Australian Grand Prix Corporation (AGPC), hanno quindi deciso di annullare tutte le attività di Formula 1 per il Gran Premio d’Australia”. ”Riconosciamo . aggiunge la Fia – che si tratta di una notizia molto deludente per le migliaia di fan che volevano assistere alla gara: tutti i possessori di biglietti riceveranno un rimborso totale. Tutte le parti hanno preso in considerazione gli enormi sforzi dell’AGPC, del Motorsport Australia, dello staff e dei volontari per organizzare il round di apertura del campionato del mondo di Formula 1 FIA 2020 a Melbourne, concludendo tuttavia che la sicurezza di tutti i membri del Circus e delle altre comunità, nonché l’equità della competizione hanno la priorità”. (ANSA).

  • Evasione Jhonny lo zingaro:cappellano,legge permessi è buona

    (ANSA) – SASSARI, 08 SET – “Ogni giorno tantissimi detenuti escono dalle carceri e accedono a misure alternative, le pochissime evasioni non scalfiscano la validità della legge, fondata sul principio costituzionale del valore rieducativo della pena”. Don Gaetano Galia, cappellano del carcere di Sassari, gestisce con le suore Poverelle di Bergamo la casa famiglia “Don Giovanni Muntoni” dell’arcidiocesi di Sassari. È l’ultimo posto in cui sabato mattina è stato visto Giuseppe Mastini, “Johnny lo zingaro”, un passato di rilievo nella criminalità romana, condannato all’ergastolo e recluso a Sassari dal 2017, dopo un’altra evasione a Fasano, in provincia di Cuneo. “Era il dodicesimo permesso premio dal 2019, era qui da dieci giorni – racconta all’ANSA il sacerdote – ha passato la notte con la compagna, alle 11 è andato in Questura per firmare, le ha detto che sarebbe andato in carcere ma non è più rientrato”. Don Gaetano non considera l’evasione un fallimento. “Un educatore non vive di gratificazione”, chiarisce. Ma lo rammarica che “un gesto istintivo, non pianificato, pregiudichi il percorso e precluda al detenuto, in futuro, l’opportunità di accedere ancora alle misure alternative”. Intanto le ricerche del 60enne di origine sinti si sono estese a tutto il territorio nazionale e in ambito internazionale, coinvolgendo i Paesi direttamente collegati con la Sardegna attraverso porti e aeroporti. La caccia all’uomo è coordinata dalla squadra mobile della Questura di Sassari e vede impegnate tutte le forze dell’ordine. A oltre tre giorni dalla sua sparizione, di lui non c’è alcuna traccia. (ANSA).

  • Estate a Como, affondo di Gaddi: «La peggiore mai vissuta qui»

    Estate a Como, affondo di Gaddi: «La peggiore mai vissuta qui»

    «La peggiore estate che Como abbia mai vissuto». Non ha dubbi l’ex assessore alla Cultura e al Turismo di Palazzo Cernezzi, Sergio Gaddi.Il commercialista comasco, noto ormai in tutta Italia come curatore di mostre d’arte, consulente di progetti culturali, divulgatore e personaggio televisivo, non individua la colpa dell’estate nera della cultura e del turismo comasco nella pandemia planetaria, bensì nella scarsa volontà dimostrata dall’amministrazione Landriscina.«Possiamo prendere in giro i cittadini fin che vogliamo, ma basta guardare cosa hanno fatto durante l’estate altre città, piccole e grandi, perfino borghi insignificanti rispetto al calendario degli appuntamenti di Como per rendersi conto del nulla cosmico. Anche una tragedia così grande come la pandemia non è sufficiente per mascherare quella che appare radicale incapacità», tuona Gaddi.«Fa male sapere che invece, dal punto di vista economico, il Comune di Como non abbia mai avuto a disposizione risorse come in questo momento – sottolinea Gaddi – Tanti turisti sono comunque venuti a Como e sul lago. Tutti i cittadini avevano grandi aspettative dopo il periodo di lockdown. Invece nulla. Mentre c’era la possibilità di inventarsi centinaia di cose all’aperto, o anche solo di copiare momenti di svago in sicurezza che comaschi e turisti avrebbero meritato e hanno desiderato invano. Eventi che hanno reso invece più gradevoli nelle scorse settimane anche i comuni più infimi d’Italia».«La cosa che continuo a non comprendere, la madre di tutte le colpe, credo sia dimenticarsi e voler sempre cancellare il passato. Il lavoro di chi ti ha preceduto chissà perché deve essere stravolto – dice ancora Sergio Gaddi – Io credo di aver dimostrato nei miei mandati che si possa fare qualcosa a Como per arte, spettacoli e cultura. Di aver fatto vedere anche come si fa. Sarebbe bastato copiare, anche male, per evitare queste figure imbarazzanti».Riguardo al triplice cambio della figura di assessore alla Cultura nel giro di pochi mesi, per Gaddi si tratta sempre di un sintomo di cattiva amministrazione. Nessuna clemenza, anche se l’attuale titolare delle deleghe, Livia Cioffi, fa parte dello stesso partito, Forza Italia, che ha visto in Gaddi per tanti anni un esponente di spicco.«L’appartenenza a un partito conta sempre meno – dice – Sono i singoli che fanno la differenza, sempre. Credo che tutti i singoli scelti per questo ruolo siano privi delle qualità necessarie. C’è pure chi ha provato a scaricare le colpe sui dipendenti e sui dirigenti. Spero che i cittadini non credano a queste affermazioni. La struttura è la stessa che con me faceva un evento al giorno, tutte le sere d’estate con il pubblico entusiasta. Il vero freno oggi sono gli assessori. La politica deve dare indicazioni, invece non lo fa e così anche la struttura rimane inerme».