Categoria: Territorio

  • Forno crematorio di Como, si riparte. Il Tar di Milano ha respinto il ricorso sul bando

    Forno crematorio di Como, si riparte. Il Tar di Milano ha respinto il ricorso sul bando

    Respinto il ricorso sul bando di gestione per il forno crematorio di Como. Lo ha sentenziato il Tar di Milano, che ha giudicato la richiesta inammissibile.

    Il ricorso era stato presentato da una società che non ha potuto prendere parte alla gara per la gestione dell’impianto crematorio, a causa delle caratteristiche stesse del bando. Un procedimento che aveva inevitabilmente paralizzato l’attesa riapertura del servizio al Cimitero monumentale.

    La vicenda del forno comasco è tristemente nota, compresi questi ultimi passaggi. Dopo lunghi lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria, si era arrivati alla composizione del bando per l’affidamento del servizio. Alla vigilia dell’apertura dell’unica busta per la gestione della struttura – lo scorso mese di maggio – si era presentato un intoppo, ossia il ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Milano.

    Un atto che, come anticipato, ha di fatto bloccato la ripresa dell’attività a un passo da quella che sembrava ormai essere la soluzione dei problemi per molti comaschi. Oggi chi perde un congiunto e sceglie la cremazione è costretto a peregrinare per le altre province lombarde o ad andare in Canton Ticino. Si tratta di un notevole aggravio di costi, per non parlare delle oggettive difficoltà da parte dei congiunti di seguire tutti i passaggi del funerale tra una struttura e l’altra.

    «A giorni sarà convocata la commissione per l’apertura dell’unica offerta arrivata in Comune», ha detto ieri l’assessore al Patrimonio di Palazzo Cernezzi,Francesco PettignanoaEspansione Tv.

    A maggio scorso, alla chiusura dei termini del bando, a Palazzo Cernezzi era arrivata un’offerta da parte di un’Ati, un’associazione temporanea di imprese. Il Comune avrebbe dovuto, nel giro di qualche giorno, convocare una commissione tecnica per giudicare l’offerta, e in caso di parere positivo, affidare la struttura affinché venisse gestita per due anni e mezzo, fino al 31 dicembre 2021.

    I tempi, a causa del ricorso, si sono inevitabilmente allungati. Ora occorrerà attendere il parere della commissione e capire quali saranno i tempi per la riapertura del forno di Como, chiuso dal 4 giugno del 2016.

    Sempre ieri, in serata, Palazzo Cernezzi in una nota, ha confermato la comunicazione ricevuta da Tar di Milano riguardo il respingimento del ricorso. «Gli uffici del Comune convocheranno la commissione di gara per l’apertura dell’offerta. Dopo questa attesa speriamo nella validità dell’offerta in modo che si possa procedere all’assegnazione in tempi brevi», ha scritto nella nota l’assessore Francesco Pettignano.

  • Giovane trovato morto in via Paoli, a Como. La polizia cerca la persona che ha travolto il 22enne senza poi soccorrerlo

    Giovane trovato morto in via Paoli, a Como. La polizia cerca la persona che ha travolto il 22enne senza poi soccorrerlo

    Indagini serrate della polizia di Como per individuare l’auto pirata che, all’alba di domenica scorsa, ha travolto un ragazzo di 22 anni di Rebbio senza poi fermarsi a soccorrerlo.

    Trovato in fin di vita a bordo strada, in via Pasquale Paoli, attorno alle 5.30, il giovane –Gaetano Banfi– è morto in ospedale al Sant’Anna poco dopo essere stato soccorso.

    Gli agenti della squadra mobile della Questura di Como stanno seguendo la pista di un’auto pirata che avrebbe travolto il giovane mentre camminava da solo in un tratto buio e a senso unico, una stradina che porta a via Clemente XIII.

    Gaetano Banfi, giardiniere, viveva con la mamma a Rebbio. Il 22enne aveva trascorso il sabato sera con gli amici in città. Poi, al momento di tornare, si era fatto lasciare a qualche chilometro da casa.

    Erano circa le 5.30 del mattino quando un automobilista che in quel momento stava passando in via Paoli, ha notato il ragazzo a terra e ha chiamato i soccorsi. Gaetano era ancora vivo, ma è morto poco dopo. Gli agenti in queste ore stanno analizzando le immagini delle numerose telecamere della zona nel tentativo di individuare l’auto pirata. Le riprese degli impianti pubblici, fanno sapere dalla Questura, sono poche e a bassa risoluzione e i poliziotti sono costretti ad affidarsi soprattutto alle telecamere dei privati.

    Una mole notevole di materiale, che gli agenti della mobile stanno analizzando nei minimi dettagli.

    Gli inquirenti vogliono ricostruire esattamente il percorso seguito da Gaetano dal momento in cui, attorno alle 4.10 del mattino, è sceso dall’auto di un’amica in zona Camerlata fino al tragico incidente.

    Attesa anche per l’autopsia sul corpo del giovane comasco. L’esame dovrebbe aiutare gli inquirenti a chiarire la dinamica dell’incidente.

    Commozione e dolore a Rebbio, dove Gaetano viveva con la mamma. Gli amici ieri sera hanno invitato tutti i residenti del quartiere ad accendere una candela e metterla sulla finestra in ricordo del ragazzo e in segno di vicinanza alla sua famiglia.

  • A Porlezza le tre razze bovine delle Alpi

    Pezzata Rossa, Bruna Alpina e Grigio Alpina: tre razze zootecniche che, con la loro vocazione d’altura, sono un elemento distintivo della zootecnia montana. È in programma oggi a Porlezza la Mostra Zootecnica, organizza la Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio in collaborazione con la Pro Loco locale.

    «Un evento che vede rinnovata anche quest’anno la presenza di Coldiretti Como Lecco con i propri allevatori» dice Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco. Alle 10 l’apertura della mostra, seguita dagli appuntamenti folkloristici e musicali, e dai laboratori. Alle 11 il corteo e la presentazione dei capi in concorso, che verranno premiati alle 15. Alle 16 il laboratorio sullo zincarlin.

  • «Comune troppo lento nelle notifiche»: annullate 66 multe nella Ztl di Como

    «Comune troppo lento nelle notifiche»: annullate 66 multe nella Ztl di Como

    Sì, il cittadino aveva sbagliato, in quanto «perfettamente consapevole che il permesso di transito era di durata limitata». Data di scadenza che tra l’altro era ben visibile sul tagliando. Un errore, dunque, che «non è scusabile». Tuttavia, «questa valutazione è applicabile» solo ai primi transiti, quelli compresi nella prima settimana, mentre per tutti gli altri (ben 66 verbali di accesso alla zona a traffico limitato del centro città a Como) la responsabilità è della pubblica amministrazione che non è stata in grado di avvisare in un tempo ragionevole il cittadino. È questa la decisione del giudice di pace in merito a un lungo elenco di ricorsi contro multe per l’accesso alla Ztl da parte di un residente che, con il permesso scaduto, aveva fatto accesso al centro storico dal valico di via Cinque Giornate. L’opposizione alle sanzioni emesse dalla Polizia Locale di Como era stata presentata dall’avvocato Massimo Di Marco. I fatti fanno riferimento al periodo compreso tra dicembre 2018 e il 24 gennaio 2019. Secondo il giudice, il fatto che il Comune di Como abbia notificato i primi verbali solo il 24 gennaio, non avrebbe consentito al cittadino di potersi mettere in regola con il rinnovo del permesso per la Ztl. Alimentando in questo modo «il suo prolungato errore». Motivo per cui tutti i verbali successivi a una settimana di tempo dalla contravvenzione (margine ritenuto congruo per la notifica), quantificati in 66, sono stati definitivamente annullati.

  • Giornata infernale per i pendolari comaschi

    Giornata infernale per i pendolari comaschi

    Il maltempo di questi giorni e i disagi patiti questa mattina – anche a causa delle pessime condizioni meteorologiche – dai pendolari comaschi che si spostano in treno hanno fatto nuovamente deflagrare i problemi del trasporto su rotaia. «Un’altra mattina di passione per i pendolari comaschi: ritardi epocali, treni come carri bestiame, disagi continui per i nostri lavoratori e studenti. Alla Regione non possiamo che ribadire: basta con Trenord». È un grido, più che un appello, ormai, quello che proviene dal Partito democratico e in particolare da Angelo Orsenigo e Federico Broggi, consigliere regionale e segretario provinciale dei dem della provincia di Como. Il Pd Lombardo e il Gruppo regionale, raccoglieranno le firme tra i pendolari contro l’abolizione dell’abbonamento solo treno e, più in generale, per chiedere alla Regione di archiviare Trenord e di progettare una diversa prospettiva per il servizio ferroviario lombardo. E lo slogan simbolo di questa campagna, sottolineata anche da diversi volantinaggi, sarà proprio “Basta Trenord”. «Per i pendolari che si recano a Milano per lavoro o studio bastano un cambio di stagione, le piogge autunnali, un po’ di neve o, in estate, un caldo leggermente eccessivo che si blocca tutto», continuano Orsenigo e Broggi che spiegano poi che «nel 2020 scadrà il contratto di servizio con Trenord e, come Pd, chiediamo alla Regione cosa abbia intenzione di fare», si legge nella nota. Disagi e code anche per i pendolari che ieri mattina si sono spostasti in macchina con le principali direttrici verso Milano intasate causa maltempo.

  • Forno crematorio, il Tar non decide. C’è attesa per la sentenza sul ricorso

    Forno crematorio, il Tar non decide. C’è attesa per la sentenza sul ricorso

    Attualmente il forno crematorio di Como, chiuso, potrebbe invece essere utilizzato. La vicenda tristemente nota si trascina ormai da tempo e vede un impianto bloccato per un ricorso al Tar piombato sulla scrivania dell’assessore competente alcuni mesi fa. A presentarlo una società che non ha potuto prendere parte al bando di gestione del forno a causa delle caratteristiche stesse della gara.Un atto che di fatto ha bloccato la ripresa dell’attività nella struttura. Alla vigilia dell’apertura dell’unica busta per la gestione dell’impianto – nello scorso maggio – c’era infatti già un intoppo, ovvero il ricorso di cui si è detto. Risultato: in attesa della decisione del tribunale amministrativo nulla può essere fatto. E ancora ieri, consultando il sito del Tar Lombardia, non era stata ancora presa alcuna decisione in merito. Una situazione dunque ancor più spiacevole pensando a quanto accaduto a Biella durante il lungo periodo di inattività dell’impianto cittadino.Si tratta di un disservizio non da poco, giocato sulla pelle di chi si trova in una situazione già particolarmente fragile e precaria per via della perdita di una persona cara. Procedere alla cremazione di un congiunto in uno dei forni più vicini a Como incide di almeno 500 euro in più sulla spesa di un funerale. Si deve infatti pensare al trasporto e alla tassa di cremazione. I forni più vicini alla città sono quelli di Varese, Busto Arsizio, Trecate e Sondrio. Questo, nonostante la struttura del cimitero monumentale di Como sia adesso perfettamente efficiente e abbia passato tutti i collaudi dopo gli ultimi lavori realizzati di recente. Inaugurato il 22 febbraio 2007, il forno del Monumentale di Como è chiuso da oltre tre anni, dal 4 giugno 2016. Ad oggi sono oltre mille i morti comaschi che sono stati cremati fuori provincia per il disservizio al Monumentale, con una spesa di oltre mezzo milione di euro a carico dei congiunti. Il bando avrebbe dovuto assegnare la gestione della struttura fino al 31 dicembre del 2021. L’appalto vale quasi un milione di euro, ma tutto è fermo.

  • Balocchi, il Comune chiede il raddoppio degli steward:  inviate in Prefettura le osservazioni sul piano di gestione

    Balocchi, il Comune chiede il raddoppio degli steward: inviate in Prefettura le osservazioni sul piano di gestione

    Raddoppiare gli steward – da 20 a 40 – e limitare il numero delle casette, soprattutto nei punti più a rischio.Il Comune di Como ha inviato ieri alla Prefettura le osservazioni sul piano di gestione della prossima Città dei Balocchi sollecitate da giorni da via Volta. L’obiettivo di una maggiore sicurezza sembra essere stato il filo conduttore di tutta l’analisi di Palazzo Cernezzi, che si aggiunge a quella dei vigili del fuoco e della stessa Prefettura.L’insieme di queste osservazioni – ha detto ieri il capo di gabinetto di via Volta – si trasformerà in prescrizioni tra qualche giorno, all’esito di una nuova riunione del comitato sulla sicurezza e l’ordine pubblico.La manifestazione che ogni anno richiama migliaia di persone nelle principali piazze del capoluogo lariano dovrà quindi fare i conti con regole molto più stringenti. Almeno questa è l’impressione che si ricava dalla lettura dei vari documenti.Come detto, ieri è toccato al Comune dire la sua sull’ipotesi formulata dagli organizzatori della kermesse. E l’elenco delle osservazioni è stato abbastanza lungo. Dal posizionamento delle casette in piazza Grimoldi, giudicato «non idoneo» nella parte sul «fronte della banca sia per motivi di sicurezza, sia per motivi di occlusione di un’uscita dell’istituto bancario e per impedimento dell’utilizzo del Bancomat», alla sistemazione delle casette tra piazza Grimoldi e via Pretorio, che dovranno essere maggiormente distanziate «in modo da non costituire impedimento per le vie di deflusso dai portici». Anche in via Boldoni i mercatini dovranno essere collocati in modo diverso rispetto alla proposta inviata in Comune (o addirittura «rimossi»), dato che le «casette risultano poste al di sopra delle griglie lungo la pavimentazione del marciapiede». Uno dei punti più importanti e tuttora da chiarire, già oggetto di precisi rilievi da parte della Prefettura, è la presenza degli steward lungo tutto il perimetro e all’interno della Città dei Balocchi. Il Comune dice chiaramente che la relazione degli organizzatori non è sufficientemente chiara a proposito. E spiega che «se la presenza delle persone è da considerare complessiva», ovvero «indipendentemente dagli ambiti diversi interessati» dalla manifestazione, «la dotazione di un addetto ogni 250 persone (prevista dalla normativa) non sarebbe rispettata», in quanto sarebbero necessari 40 steward al posto dei 20 previsti. Va detto qui che gli stessi promotori della Città dei Balocchi avevano indicato in 10mila il numero massimo di visitatori nei giorni di maggiore affluenza. Un dato che però la stessa Prefettura, nella sua nota del 10 ottobre, aveva giudicato come «decisamente sottostimato rispetto ai flussi di pubblico effettivamente registrati nella scorsa edizione».Non è quindi da escludere che il comitato chieda agli organizzatori di aumentare, e di molto, gli addetti alla sicurezza.Dopo lo spettacolo del Broletto “silenziato” o trasferito altrove e la piazza Duomo a numero chiuso, altri due momenti clou della kermesse rimangono poi in discussione: gli arrivi di Babbo Natale e della Befana.Escluso, come del resto accaduto nel 2018, il palcoscenico di piazza Duomo, gli organizzatori avrebbero deciso «di comune accordo» con il municipio di spostare l’evento a Palazzo Cernezzi. Un’eventualità che però alla Prefettura sembra non piacere affatto.

  • Dopo tre tentativi a vuoto, a dicembre una nuova asta: si cerca un acquirente per il castello di Carimate

    Dopo tre tentativi a vuoto, a dicembre una nuova asta: si cerca un acquirente per il castello di Carimate

    La ricerca di un nuovo proprietario per il Castello di Carimate riparte dopo i primi tre tentativi di vendita andati a vuoto. Il giudice, su richiesta dei creditori, ha confermato l’incarico a Giulia Pusterla per procedere con l’esecuzione ed è stata già indetta una nuova asta, con un ulteriore ribasso. Il prezzo dell’antico maniero scende ora a 4 milioni e 251mila euro, con offerta minima fissata a 3 milioni e 188mila euro. Il nuovo termine per presentare le offerte sarà alle 12 del 2 dicembre prossimo e il giorno successivo, alle 10, se finalmente si saranno fatti avanti possibili acquirenti partirà l’asta, senza incanto, con rialzo minimo di 150mila euro. Nei mesi scorsi, a partire da marzo, sono già stati tre i tentativi di vendita andati deserti. Il Castello di Carimate è stato costruito a partire dal Trecento dalla famiglia Visconti. Nonostante le manifestazioni di interesse e i potenziali acquirenti che si erano fatti avanti, all’atto concreto non sono poi state presentate offerte. La prima asta era partita da 10 milioni di euro, con offerta minima 7 milioni. Il prezzo è poi sceso, come previsto dalle procedure, senza che questo sia bastato a convincere potenziali acquirenti. Il castello ha una destinazione commerciale. Il compendio in vendita comprende l’intero fabbricato ad uso attività alberghiera per una superficie lorda complessiva di 7.335 metri quadrati, circondato da oltre 5 ettari di terreno in parte a parco e in parte a bosco. Tra le destinazioni più recenti dell’antico castello, c’è stato quello di casa discografica.

  • Autostrada A9, saranno solo 5 le chiusure delle corsie per i lavori di ammodernamento nelle gallerie

    Passano da 53 a 5 le chiusure delle corsie autostradali, previste da oggi alla fine dell’anno, necessarie per la realizzazione dei lavori obbligatori di ammodernamento degli impianti presenti nelle gallerie lunghe oltre 500 metri che si trovano tra l’uscita di Como Centro e il confine di Stato.

    La forte riduzione dei tempi di cantierizzazione viene resa possibile grazie a una significativa riorganizzazione delle attività in corso, che coinvolge mezzi e squadre di lavoro, così come concordato oggi nel corso di una riunione tenutasi presso l’assessorato alla Mobilità del Comune di Como tra il Direttore del Tronco di Milano di ASPI Stefano Marigliani e gli assessori alla Mobilità Vincenzo Bella e alla Polizia locale e Protezione civile Elena Negretti.

    In particolare, per quanto riguarda le chiusure del tratto autostradale tra gli svincoli Como Centro e Lago di Como – che maggiormente interessano il territorio – saranno soltanto due gli interventi programmati in carreggiata Nord e tre quelli previsti in carreggiata Sud della A9, per un totale di cinque notti di chiusura alternata sulle due direttrici di traffico, fino alla fine dell’anno. Anche l’orario notturno dei lavori è stato rivisto per non interferire sui flussi di traffico serali, iniziando non prima delle 22.00 per chiudersi alle 5.00 del mattino, a esclusione dei fine settimana, quando lo scorrimento sarà sempre garantito perché non sono previsti in programma dei lavori.

    L’intera programmazione degli interventi concordata oggi tra ASPI e il Comune di Como consentirà di effettuare i lavori di adeguamento obbligatori previsti dalla normativa comunitaria (DLgs 264/06) sulle gallerie autostradali, minimizzando gli effetti sulla viabilità locale del capoluogo lariano.

    La Direzione di Tronco di Milano di ASPI ha infine condiviso con gli assessorati interessati gli ulteriori interventi previsti sul territorio, che saranno a basso impatto sulla circolazione e che riguardano le tratte autostradali tra Como Monte Olimpino e Lago di Como in direzione Nord (con lavori notturni pianificati dalle 22:00 alle 05:00, esclusi il sabato e la domenica) e l’uscita Lago di Como in direzione Sud (da attuare in orario in parte notturno e in parte diurno entro il 22 novembre, sempre esclusi il sabato e la domenica).?? Per tutte queste attività, come richiesto dal Comune di Como, sarà prestata particolare attenzione dopo il 23 novembre, tenendo conto delle manifestazioni natalizie che a partire da questa data si svolgeranno sul territorio cittadino.

  • Chiusura notturna del Ponte del Passo a Sorico per il varo della passerella ciclopedonale

    Chiusura notturna del Ponte del Passo a Sorico per il varo della passerella ciclopedonale

    Anas ha programmato il varo della passerella ciclopedonale adiacente al Ponte del Passo, sul torrente Mera, lungo la statale 340 dir “Regina” a Sorico, in provincia di Como. Per consentire le attività di costruzione della pista, il ponte verrà chiuso al traffico nella fascia oraria notturna 21 – 6 da martedì 22 a venerdì 25 ottobre. L’ultima notte di chiusura al traffico della statale sarà dalle 21di giovedì 24 alle 6 di venerdì 25 ottobre. I lavori, per un investimento complessivo di 1 milione di euro, consentiranno di assemblare i tre moduli che costituiscono la pista ciclopedonale tramite l’impiego di tre gru che poseranno la struttura sui supporti realizzati sulle pile del ponte esistente. La passerella sarà lunga cento metri e larga due e consentirà di completare il tracciato ciclopedonale esistente.