(ANSA) – BERGAMO, 20 GEN – Non solo il piano pandemico è rimasto fermo al 2006, ma non è stato nemmeno attivato nonostante lo avesse esplicitamente indicato l’Oms, con l’alert del 5 gennaio dell’anno scorso. E’ quanto è venuto a galla dalle audizioni di una serie di dirigenti e tecnici del ministero della salute che si sono tenute in questi giorni in Procura a Bergamo. Gli ultimi ad essere convocati come persone informate sui fatti dai pm che indagano sulla gestione dell’emergenza Covid nella Bergamasca sono stati oggi un funzionario e Claudio D’Amario, ex direttore generale della Prevenzione e attualmente direttore del dipartimento della salute abruzzese. Dalle varie deposizioni sono emersi nuovi spunti di indagine, in particolare riguardo alla tranche sul piano pandemico influenzale e sulla sua mancata applicazione. Non solo quello italiano era del 2006 ma sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità avesse chiesto ad ogni nazione di rifarsi ai piani pandemici esistenti, nel nostro paese, giocando sul fatto che non si trattava di influenza ma di un virus proveniente dalla Cina di cui poco si sapeva, è trapelato dalle testimonianze, si è ‘navigato a vista’. In questi giorni il procuratore Antonio Chiappani, l’aggiunto Cristina Rota e i pm che lavorano all’inchiesta faranno il punto della situazione. Non si esclude possano recarsi a Roma per sentire il ministro Roberto Speranza. (ANSA).
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Covid: indice Rt scende in Gb a 0,8-1
(ANSA) – LONDRA, 22 GEN – Il terzo lockdown nazionale imposto dal governo di Boris Johnson oltre due settimane fa inizia a fare effetto nel Regno Unito, con l’indice Rt di diffusione del coronavirus in calo da 1,2-1,3 a 0,8-1 secondo l’ultima stima elaborata oggi dai consulenti scientifici governativi del Sage (Scientific Advisory Group for Emergencies). Il dato indica che il Paese è ora sulla soglia di uscita dal livello 1, a partire dal quale la trasmissione dell’infezione si considera esponenziale. Resta tuttavia l’allarme per l’elevato numero giornaliero di contagi e decessi in cifra assoluta e per il record di ricoveri negli ospedali. (ANSA).
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Covid: Islanda adotta i certificati di vaccinazione
(ANSA) – ROMA, 25 GEN – I cittadini islandesi che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro il Covid-19 riceveranno presto certificati che mirano a consentire loro un’eventuale esenzione dalle quarantene durante i viaggi. Lo ha reso noto la Direzione della Sanità islandese. Circa 4.500 persone nel Paese, riferisce il Guardian, hanno ricevuto la seconda puntura. Il certificato, disponibile online, ha lo scopo di “facilitare la circolazione delle persone tra i Paesi, in modo che le persone possano presentare un certificato di vaccino alla frontiera ed essere esentati dalle misure di frontiera Covid-19 in conformità con le norme del paese interessato”, afferma un sito web del governo. (ANSA).
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Covid: Israele,chiuso una settimana l’aeroporto Ben Gurion
(ANSA) – TEL AVIV, 24 GEN – Il governo israeliano ha approvato, su proposta del premier Benyamin Netanyahu, la chiusura dell’aeroporto Ben Gurion per i voli in arrivo e in partenza da domani notte fino a domenica 31 gennaio – fine del lockdown – a causa del covid. La mossa è stata appoggiata da tutti i ministri eccetto quello dell’Assorbimento degli immigranti Pnina Tamano-Shata che ha definito, secondo i media, “irragionevole” cancellare i voli previsti per chi vuole emigrare (aliyah) nello stato ebraico. La decisione è stata presa per impedire l’ingresso delle versioni mutate del virus e contro un possibile avvio di una variante israeliana immune al vaccino. (ANSA).
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Covid: Johnson, troppi contagi, test da tutti i Paesi
(ANSA) – LONDRA, 15 GEN – Il Regno Unito impone un test Covid negativo entro le 72 ore a tutti i viaggiatori da qualunque Paese provengano, eliminando tutte le residue esenzioni, in aggiunta al divieto d’ingresso dal Sudamerica e dal Portogallo in vigore da oggi. Lo ha annunciato il premier Boris Johnson nel briefing di giornata, confermando anche per chiunque entri nel Paese una quarantena obbligatoria di 10 giorni in casa, anche in assenza di sintomi. Si tratta di una necessità di fronte al numero ancora molto alto di contagi nel Paese, ha detto Johnson, ribadendo che occorre evitare “riammissioni” del virus dall’estero e varianti come quella brasiliana. (ANSA).
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Covid: la Milano arancione ritrova piacere dello shopping
(ANSA) – MILANO, 24 GEN – La Milano in zona arancione ritrova il piacere dello shopping soprattutto in centro città. Da questa mattina i negozianti hanno potuto rialzare le serrande dopo una settimana di chiusura e molte persone si sono riversate in centro città per fare acquisti e approfittare degli ultimissimi saldi. Corso Vittorio Emanuele II, la via dello shopping che costeggia il Duomo e dove si trova anche la Rinascente, non è più popolata solo da runner come domenica scorsa, quando era scattata la zona rossa, ma da molte persone con sacchetti in mano. “Qua ogni settimana c’è un colore diverso non si capisce più nulla – ha osservato Milena a spasso in centro con alcune amiche -, oggi siamo arancioni e ci sbizzarriamo con le compere nei negozi e domani chi lo sa? Ormai siamo pronti a tutto”, ha scherzato. Mauro e la moglie questa mattina sono stati in giro per negozi: “non ci interessano le beghe politiche sui colori delle regioni – ha spiegato lui – , speriamo che i nostri sacrifici servano e per ora ci svaghiamo un po’ nei negozi”. Tra i negozianti c’è ormai un po’ di rassegnazione per le continue chiusure e riaperture. “Abbiamo aperto questa mattina ma l’organizzazione è stata a dir poco caotica perché con poco preavviso – ha spiegato la direttrice di un negozio di abbigliamento del centro -. Per ora abbiamo avuto buone vendite, senza la fila fuori, ma siamo comunque soddisfatti perché la gente ha voglia di spendere nonostante tutto. Incrociamo le dita e speriamo di poter recuperare una settimana di chiusura quando ancora avevamo i saldi”. (ANSA).
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Covid: Lavevaz, Consulta non ha colto nostro intento
(ANSA) – AOSTA, 14 GEN – “E’ un passaggio senza precedenti, credo che la Consulta non abbia colto pienamente quello che era l’intento politico contenuto in questa legge”. Così il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha commentato la decisione della Corte costituzionale di sospendere la legge regionale valdostana sulle aperture in deroga alle norme nazionali. “La nostra – ha aggiunto – non è nient’altro che una cornice normativa che ci permetteva di calare sulla nostra realtà territoriale e sul nostro tessuto economico e sociale le norme nazionali”. (ANSA).
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Covid: Liguria, 283 nuovi casi. Tra deceduti donna 37 anni
(ANSA) – GENOVA, 24 GEN – Ancora 283 nuovi casi di positività al Covid, secondo il bollettino emesso da Regione Liguria in base ai dati flusso Alisa-Ministero, a fronte di 3117 tamponi molecolari processati e 1695 test antigenici effettuati. 15 i pazienti deceduti, 9 dei quali morti nel 2020. Tra questi anche una giovane donna di 37 anni. Il paziente più anziano aveva 95 anni. Crescono lievemente (+11) gli ospedalizzati: a oggi sono 667, di cui 64 in Terapia Intensiva, 507 sono le persone in sorveglianza attiva. Per quanto riguarda la campagna vaccinale delle 65,840 dosi consegnate ne sono state somministrate 43.002, ovvero il 65% del totale. (ANSA).
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Covid: locali aperti per protesta a Milano, 200 multe
(ANSA) – MILANO, 18 GEN – Sono circa 200 le persone, tra ristoratori e avventori, identificate e multate dalla polizia per aver partecipato a Milano all’iniziativa di venerdì sera “#Ioapro1501”, durante la quale alcuni locali hanno effettuato il servizio al tavolo violando le normative anti Covid-19. Gli agenti di diversi commissariati milanesi hanno controllato 20 esercizi pubblici aderenti all’apertura di protesta nei quartieri Centro, Sempione, Garibaldi Venezia, Monforte Vittoria e Porta Genova. In tutti i casi i ristoratori servivano cibo e bevande in piena violazione. Alcuni di loro sono stati sorpresi in attività anche durante i controlli di sabato e domenica. Per una decina di questi, oltre alla sanzione amministrativa, si sta valutando la segnalazione in Prefettura per l’eventuale sanzione accessoria della chiusura provvisoria dell’attività (incluso asporto e delivery). In caso di violazione reiterata, infatti, oltre al raddoppio della multa è prevista la chiusura per un massimo di 30 giorni. (ANSA).
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Covid: manca ossigeno in Amazzonia, 61 neonati in pericolo
(ANSA) – SAN PAOLO, 16 GEN – Corsa contro il tempo in Brasile per salvare 61 neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva in vari ospedali di Manaus, capitale dello Stato dell’Amazzonia, dove l’ossigeno è ormai introvabile. Il ministero della Salute ha annunciato di aver reperito ossigeno sufficiente per le prossime 48 per i piccoli che necessitano di ventilazione meccanica. In tutto il Paese è scattata una gara di solidarietà ed i governi di San Paolo, Minas Gerais, Parana’ e Maranhao si sono offerti per ospitare i neonati nelle loro strutture sanitarie specializzate. Il governo federale spera tuttavia di riuscire ad evitare il trasferimento dei piccoli. Il governo di San Paolo ha anche annunciato di aver reperito 40 respiratori da inviare a Manaus. L’aumento dei casi di Covid-19 in Amazzonia ha mandato in tilt il già fragile sistema sanitario locale, con conseguenze drammatiche per i pazienti Covid e di altre patologie che richiedono la somministrazione di ossigeno. (ANSA).