Categoria: Cronaca

  • C’è un “libretto” anche per vendere e comprare casa

    C’è un “libretto” anche per vendere e comprare casa

    Presentato da agenti immobiliari e ordini professionali

    Sapere se la casa che si sta comprando ha le carte in regola è un tema di grande attualità. Se questa certezza avviene poi in netto anticipo rispetto rogito davanti al notaio, evitando così sorprese poco prima dell’atto, il vantaggio è ancora più evidente. Questo in estrema sintesi il senso del “Libretto Casa Fimaa Como” presentato oggi dal presidente della Federazione mediatori agenti d’affari di Como,Mirko Bargolini, con i vertici degli Ordini provinciali di Architetti, Ingegneri, Periti Industriali e Geometri.

    Gli agenti immobiliari e i tecnici hanno sottoscritto un accordo per un servizio di verifica della regolarità urbanistico-catastale. «Un passo per tutelare le famiglie che non possono contare su propri tecnici – si legge nella nota della Fimaa – uno strumento messo a disposizione dagli agenti immobiliari aderenti per garantire agli utenti immobili senza sorprese».

    «L’assistenza tecnica preventiva alla stipula degli atti notarili tutela tanto gli acquirenti quanto i venditori – spiegaMauro Volontè, presidente dell’Ordine degli Ingegneri – La presenza sul mercato di immobili che presentano irregolarità di tipo urbanistico o edilizio comportano serie limitazioni a tutte le parti».

    «La sinergia tra il mondo delle professioni ed il mondo del lavoro, ha dato vita a questa iniziativa che fissa lo sguardo nella direzione della tanto sospirata ripresa economica» ha spiegatoOrazio Spezzanidell’Ordine dei Periti indutriali.

    «Leggendo tra le righe di questa convenzione, non passa inosservata la volontà di creare i presupposti affinché crescano col tempo, i contatti tra gli associati Fimaa e i giovani professionisti – ha aggiunto Spezzani – E credo che l’iniziativa che parte oggi da questo tavolo, sia un chiaro segnale di speranza per tutti coloro che intraprenderanno questa professione».

    «La convenzione è un importante segnale di collaborazione e sinergia che ha una doppia finalità – ha detto infine il presidente del Collegio Geometri,Corrado Mascetti– Creare un opportunità di lavoro per gli iscritti alle associazioni e agli ordini firmatari della Convenzione e portare, con questa sinergia, maggiore qualità e professionalità per tutti coloro che devono acquistare e vendere immobili sul territorio». Tranquillità che potrebbe fare crescere i movimenti sul mercato immobiliare.

  • Centesimo beffa, le dure reazioni della politica

    Centesimo beffa, le dure reazioni della politica

    Colato: «Forse dovremmo scendere in strada con dei gilet tricolori»

    Potremmo definirlo il centesimo della discordia, quasi fosse la mitica n.1 che da decenni fa litigare Paperon de Paperoni e Rockerduck. L’aumento, pur minimo, del pedaggio della Tangenziale di Como e della Pedemontana agita le acque della politica e delle categorie territoriali. Non è tenero anche l’uomo di “governo” al Pirellone, Fabrizio Turba, leghista, sottosegretario alla presidenza con delega ai Rapporti con il Consiglio.«È stato un fulmine a ciel sereno, ammetto di aver fatto anch’io un salto sulla sedia – dice Turba – Ho mandato subito un messaggio al funzionario per una verifica con gli uffici. Sono giorni un po’ particolari fino all’Epifania, ma di certo voglio andare a fondo sulla questione, che non è passata dalla Regione».Turba evidenzia come Pedemontana avrebbe dovuto quantomeno avvisare il suo socio pubblico.«Prima di fare qualsiasi ritocco ci si doveva mettere al tavolo – aggiunge – La Regione ha fatto la scelta di non aumentare nessun costo dei servizi nel primo anno del nostro mandato e poi arriva quello 0,5% sulla Pedemontana? È ridicolo. Su un bilancio da 25 miliardi di euro la Regione sarebbe potuta intervenire tranquillamente».Sul centesimo va all’attacco naturalmente la minoranza in Regione.«Meno male che la tangenziale doveva essere gratuita: invece, il sistema Pedemontana è uno dei pochi in Italia che sta vedendo un rincaro dei pedaggi», commentano in una nota Angelo Orsenigo e Federico Broggi, consigliere regionale e segretario provinciale del Pd.«Prima Maroni, poi Fontana, in campagna elettorale, avevano spergiurato che la tangenziale sarebbe diventata gratuita – ricordano Orsenigo e Broggi – Oggi che la Lega è al governo, nuovamente in Regione e ora anche a Roma, come prima cosa che fa? Aumenta il pedaggio! Una bella lezione di coerenza».«La Lega dovrebbe spiegare ai comaschi perché continua a prenderli per i fondelli. Noi rispondiamo portando in piazza, sabato 12 gennaio, tutta la provincia» concludono.«Come avrebbe detto Ennio Flaiano, qui la situazione è grave, ma non seria – attacca l’avvocato Mario Lavatelli, presidente dell’Acus, associazione civica utenti della strada – Sembra un sorta di presa in giro. Aspettavamo il pedaggio gratuito ed è arrivato un aumento, tanto ridicolo quanto contraddittorio. La viabilità non si tratta in questo modo».Ancora più dura la reazione di Giorgio Colato, presidente della Fai (Federazione autotrasportatori) di Como e Lecco. «Ma non si vergognano? – si chiede Colato – Abbiamo già una situazione di aria irrespirabile in città. Con il pedaggio si disincentiva la viabilità alternativa. Un territorio di confine e una zona turistica come la nostra dovrebbe essere preservata. Mancano aree di sosta adeguate per i mezzi pesanti, l’unica opera fatta per rendere la viabilità più scorrevole viene tassata. Perché non fare 1 euro in più allora? Ricordiamoci che Pedemontana non è una società privata. Chi ha realizzato la strada, quindi non può fare quello che vuole, ha un socio pubblico che si chiama Regione Lombardia. Forse dovremmo fare come in Francia e scendere in strada, con dei gilet tricolori» conclude.

  • Centinaia di monete d’oro della tarda epoca imperiale

    Centinaia di monete d’oro della tarda epoca imperiale

    «Centinaia di monete d’oro della tarda epoca imperiale, custodite in un recipiente in pietra ollare di forma inedita, che non trova al momento confronti». Così, in un comunicato diffuso ieri, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali conferma lo straordinario ritrovamento archeologico avvenuto mercoledì in pieno centro a Como.Una scoperta all’interno del cantiere di ristrutturazione dell’ex teatro Cressoni, in via Diaz, poco lontano dall’area del foro di Novum Comum, che aveva già portato al rinvenimento di altri importanti reperti di età romana.

    Officine Immobiliari sta realizzando nell’ex Cressoni e Cinema Centrale, residenze di pregio. La Soprintendenza Archeologia, belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, che ha la direzione scientifica dello scavo, ha subito provveduto al trasporto del ritrovamento nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano.

    Archeologi, restauratori e numismatici stanno lavorando a un vero e proprio scavo in miniatura, all’interno del recipiente. Un’attività certosina che porterà presto alla luce l’intero tesoretto, oltre a fornire ulteriori elementi indispensabili alla comprensione dello straordinario contesto.

    «Non conosciamo ancora nei dettagli il significato storico e culturale del ritrovamento – ha detto il ministro Alberto Bonisoli – ma quell’area sta dimostrando di essere un vero e proprio tesoro per la nostra archeologia. Una scoperta che mi riempie di orgoglio». L’esponente del Movimento 5 Stelle in un tweet ha diffuso anche le immagini delle monete e del recipiente.

    Secondo il Soprintendente Luca Rinaldi, «questo ritrovamento dimostra l’efficacia dell’azione di tutela, conoscenza e valorizzazione svolta dal Ministero attraverso le Soprintendenze e incoraggia un impegno ancor più concreto nell’estendere la prassi dell’archeologia preventiva anche in contesti di interventi di iniziativa privata».

    Altri particolari del ritrovamento verranno svelati lunedì mattina a Milano nel corso di una conferenza stampa. Durante l’incontro sarà presentata anche l’analisi delle prime 27 monete estratte.

    All’incontro con la stampa saranno presenti il Soprintendente Luca Rinaldi, la responsabile dell’Area funzionale Archeologia della Soprintendenza Barbara Grassi, l’archeologa esperta numismatica della Soprintendenza Maria Grazia Facchinetti e il capitano Francesco Provenza, del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio. Sono stati proprio i carabinieri di Monza a scortare mercoledì il tesoro da Como a Milano.

  • Centri commerciali chiusi la domenica, la proposta divide

    Centri commerciali chiusi la domenica, la proposta divide

    Como, vent’anni fa, fu uno dei primi comuni lombardi ad avviare le aperture domenicali dei negozi. Plauso di Confesercenti: «A favore dei negozi di vicinato». E Butti incalza Di Maio

    Chiusure festive dei centri commerciali: politici, negozianti e associazioni si dividono.Fa discutere la proposta di legge del governo, che prevede la reintroduzione della chiusura obbligatoria dei centri commerciali la domenica e nei festivi, con delle possibili deroghe limitate soltanto ai piccoli esercizi nelle città turistiche.

    L’idea prevede anche un tetto di otto aperture straordinarie: le quattro domeniche di dicembre più altre quattro da scegliere nel resto dell’anno.

    La proposta riceve il plauso di Confesercenti Como. «Nella quasi totalità dei casi – afferma il presidente Claudio Casartelli – i lavoratori della domenica dei centri commerciali sono gli stessi impiegati nel corso della settimana costretti a fare straordinari e turni massacranti: quindi non è vero che si perderanno così posti di lavoro, piuttosto sono da contare le centinaia di migliaia di posti persi tra i negozi di vicinato costretti alla chiusura a causa dei clienti persi e direzionati sempre più verso la grande distribuzione. Creare lavoro e un’economia che ridistribuisca ricchezza è da sempre la nostra priorità».

    Opinione diversa quella di Patrizia Maesani, presidente della II Commissione consiliare del Comune di Como.«Il nostro fu uno dei primi Comuni lombardi ad avviare la procedura per le aperture domenicali dei negozi, era il 1998 – dice Maesani – È sempre stata una facoltà, non un obbligo. In questi anni ho visto tanti negozi cambiare le proprie abitudini, avviando anche assunzioni straordinarie. Se il lavoro domenicale crea posti di lavoro e ricchezza, ben venga. A mio parere, invece, le aperture serali o 24 ore su 24 potrebbero portare maggiori disagi in particolare alle donne e a chi ha una famiglia. Trovo terribile questa manovra illiberale», conclude l’avvocato Patrizia Maesani.

    Sulla proposta è arrivata anche un’interrogazione dei deputati di Fratelli d’Italia Alessio Butti e Tommaso Foti al ministro dello Sviluppo Economico nonché vicepremier Luigi Di Maio, con la quale si chiede quale sia l’impatto ipotizzato in materia di occupazione e si invita ad avviare un dialogo costruttivo con le associazioni di categoria.

    «Premesso che Luigi Di Maio, ancor prima di assurgere a ruoli governativi, aveva annunciato la volontà di chiudere tutti gli esercizi commerciali nei giorni festivi, divenuto ministro aveva corretto l’annuncio riconfermando l’idea, ma modulandola diversamente», i firmatari chiedono «quale impatto ipotizza il ministro in materia di occupazione sull’intero comparto Commercio. Se non sia il caso convocare le competenti associazioni di categoria al fine di sviluppare un dialogo costruttivo sui provvedimenti che il governo intende assumere» e «se non si ritenga, tale misura, un incentivo all’uso dell’e-commerce a tutto vantaggio dei grandi gruppi» e «se siano previste, nell’impostazione del ministro, deroghe per le città e per le zone turistiche che dalle liberalizzazioni del 2011 hanno ottenuto innegabili vantaggi di natura economica».

    Infine si chiede «quali siano le differenze di applicazione delle misure previste ipotizzabili per il piccolo commercio e la grande distribuzione».Non secondario nell’ambito di tale dibattito il parere della chiesa cattolica. Secondo don Giampaolo Romano, responsabile della pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Como, «si discute da tempo della chiusura degli esercizi commerciali la domenica, precisamente da quando si è avviata l’ampia liberalizzazione degli orari. Da un punto di vista religioso, la domenica è il “giorno del Signore” da vivere con l’astensione dal lavoro, ma fuori dall’ambito spirituale ne troviamo uno sociale e antropologico parimenti importante: siamo una società sempre più individualista, dove va recuperato proprio il senso della vita in famiglia, dello stare insieme. Certo, non è chiudendo alla domenica i centri commerciali che si può immaginare di risolvere magicamente il problema in modo immediato. Occorrerebbe ben altro. Peraltro, non è il centro commerciale l’unico luogo dove è possibile maturare un’esperienza di socializzazione».

    Un argomento complesso, tra etica ed economia: «Tante categorie di lavoratori prevedono l’attività festiva, ma alla base del ragionamento ci deve essere una prospettiva che abbia al centro la persona umana», dice il sacerdote lariano.

  • Centro per le terapie anticoagulanti, il servizio di via Napoleona trasloca nel monoblocco

    Centro per le terapie anticoagulanti, il servizio di via Napoleona trasloca nel monoblocco

    Il Centro Terapie Anticoagulanti Orali del Poliambulatorio di via Napoleona cambia sede. Il servizio, attualmente collocato nella sede del Cup, da oggi è operativo al quarto piano del padiglione monoblocco. Il centro si occupa del monitoraggio terapeutico e della valutazione clinica dei pazienti che assumono la terapia anticoagulante orale dopo dimissione ospedaliera o visita specialistica. Nel pomeriggio il sopralluogo nei nuovi spazi. Presenti il direttore socio sanitario Vittorio Bosio, il responsabile medico Giuseppe Carrano e il primario dell’Unità Operativa Patologia Clinica – Laboratorio Analisi da cui dipende il Centro, Giuseppe Maurizio Catanoso. “Il Poliambulatorio – ha detto Bosio – è in continua trasformazione per offrire sempre più servizi alla popolazione in ambienti rinnovati”. “Stiamo realizzando una Cittadella della Salute ricca e accogliente”, ha aggiunto Carrano. Al Centro si accede previa prenotazione della prima visita presso gli sportelli del Cupe compilazione di apposita modulistica, che deve essere ritirata agli sportelli della Segreteria del Centro. Il Centro per le terapie anticoagulanti ha un’altra sede all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, a cui afferiscono anche gli utenti del Presidio Polispecialistico “Felice Villa” di Mariano Comense.

  • Centro sportivo di Casate, 4 mesi di lavori per la piscina

    Centro sportivo di Casate, 4 mesi di lavori per la piscina

    Con domenica prossima, 2 settembre, terminerà la stagione estiva al centro sportivo di Casate. Da lunedì le vasche saranno chiuse al pubblico per permettere l’avvio dei lavori di ristrutturazione della vasca coperta.

    Le opere in programma nella struttura comunale gestita da Como Servizi Urbani comprendono la demolizione e il rifacimento del solaio e del piano vasca, con sostituzione di una parte dei sottoservizi e in particolare delle tubazioni per la distribuzione del trattamento dell’aria. Si stima che i lavori durino non meno di quattro mesi: la piscina pertanto resterà inagibile fino all’inizio del prossimo anno. Per quanto riguarda la scuola di nuoto, è disponibile la piscina Sinigaglia con un’ampia programmazione di corsi per bambini e adulti.

    Proseguono intanto i lavori allo stadio del ghiaccio accanto alla piscina. Il Comune ha fatto sapere che non si prevedono ritardi sulle date di apertura già previste e consuete sia per l’agonismo (circa metà settembre) sia per l’utenza ricreativa (inizio ottobre). L’impianto riaprirà con la capienza delle tribune spettatori ancora limitata a 99 persone.

  • Centro sportivo di viale Geno, vince la Como Nuoto

    Centro sportivo di viale Geno, vince la Como Nuoto

    La Como Nuoto rimane la padrona di casa della piscina di viale Geno. Questo pomeriggio infatti a Palazzo Cernezzi è stato proclamato l’esito della gara indetta per l’assegnazione in gestione del centro sportivo di viale Geno, ovvero la piscina Trolli, spogliatoi e ristoranti. La Como Nuoto ha dunque battuto i rivali della Pallanuoto Como, guidata del presidente Giovanni Dato, che peraltro è stato in passato capitano del “settebello” della società ora rivale.La Como Nuoto ha potuto contare sulla maggior esperienza in ambito gestionale e tecnico e infatti alla fine ha vinto con 70,25 punti contro i 69,81 punti della Pallanuoto Como. La valutazione della proposta tecnica ha visto 55.25 punti per la prima e 39.81 per la seconda

  • Centro Valle Intelvi, la Croce Rossa cerca nuovi volontari

    Centro Valle Intelvi, la Croce Rossa cerca nuovi volontari

    «Diventa anche tu volontario». La Croce Rossa di Centro Valle Intelvi organizza i nuovi corsi di formazione per i volontari del soccorso.

    «Ascoltare, amare, credere, dare» sono soltanto alcuni dei motivi che fanno da sfondo al grande manifesto con cui è stata pubblicizzata l’iniziativa.

    La presentazione del corso è in programma il prossimo 17 settembre, nella sede della Croce Rossa di San Fedele.

    Informazioni al numero 031.831555 oppure via mail al’indirizzo sanfedele@cricomo.org.

  • Centrosinistra contro la riforma della sosta in centro

    Centrosinistra contro la riforma della sosta in centro

    “Meno male che il centrodestra doveva fare la sosta gratis per la prima mezzora: siamo arrivati al punto che i cittadini comaschi, e non solo, pagheranno ancora di più e oltre tutto per inquinare ancora di più”, sono esterrefatti per le ultime decisioni prese dall’amministrazione Landriscina i consiglieri comunali di minoranza.Stefano Fanetti, capogruppo Pd, assieme al suo segretario provincialeFederico Broggi,Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, eBruno Magatti, capogruppo di Civitas, commentano negativamente la rivoluzione dei parcheggi attorno alle mura.

    “Intanto, alzare il prezzo della sosta del 50% significa che il centrodestra certifica l’ennesima promessa mancata – dicono gli esponenti di opposizione –: ricordiamo tutti che in campagna elettorale fu sbandierato il progetto di portare la prima mezzora di sosta alla gratuità. Non ci stupisce che l’impegno non solo non venga mantenuto, ma che addirittura si vada nella direzione opposta. È un po’ la cifra di tutta questa contraddittoria gestione della città di Como”.

    Ma c’è un aspetto che, sotto l’apparenza di una scelta di servizio, nasconde un’insidia ancora più grande per i comaschi: “Dare la possibilità di parcheggiare solo due ore al giorno, non è un’agevolazione per chi deve fare delle commissioni. Intanto, non possiamo decidere noi quanta premura mettere alle persone. Pensiamo che spesso chi si avvicina il più possibile al centro è anche chi ha più difficoltà a muoversi – ragionano Fanetti, Broggi, Nessi e Magatti – Ma soprattutto è un modo per aumentare a dismisura il traffico veicolare e l’inquinamento, in un continuo turnover di auto che vanno e vengono ogni due ore per tutto il giorno, addirittura più di prima, nella speranza di trovare posto. E magari attendendolo ferme con il motore acceso. Ecologicamente, è proprio l’opposto di quanto bisogna fare con delle precise politiche di tutela dell’ambiente e della salute. Insomma, proprio non ci siamo”, concludono i consiglieri di minoranza.

  • Chiara Braga: “Il ministro ha detto no a Tangenziale gratis e Pedemontana”

    Chiara Braga: “Il ministro ha detto no a Tangenziale gratis e Pedemontana”

    La parlamentare del Pd: “Parole definitive dal Governo Lega-M5S per le infrastrutture lombarde: nessun investimento, no alla gratuità del pedaggio. Che fine hanno fatto le promesse della Lega?”

    Nuova doccia gelata sulla gratuità della Tangenziale di Como, sul suo secondo lotto e sul proseguimento dell’autostrada Pedemontana. E’ Chiara Braga, parlamentare comasca del Pd a riferire le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

    “Sulla Pedemontana Lombarda e la Tangenziale di Como il ministro Toninelli in audizione alla Camera, rispondendo ad una mia precisa domanda sul punto, chiarisce definitivamente che il governo Lega-Movimento 5 Stelle non metterà un euro per queste infrastrutture, nemmeno per il secondo lotto delle tangenziali di Como e Varese. Non toglierà il pedaggio sul primo lotto delle tangenziali e che anche l’Autostrada Pedemontana Lombarda è un’opera da sottoporre ad analisi costi-benefici, quindi potenzialmente inutile” dice la deputata comasca, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente e Territorio a margine dell’audizione di oggi alla Camera dello stesso ministro.

    “Alla faccia delle promesse di Fontana, Salvini e della Lega che – commenta la parlamentare del Pd – in Commissione non ha nemmeno aperto bocca sull’audizione del Ministro, tantomeno su un punto delicato come Tangenziale e Pedemontana, opere da sempre strategiche per il territorio lombardo”.

    “Questo è il modo in cui si rappresentano le esigenze di un territorio? E dove sono i deputati comaschi della Lega – a partire dalla vicesindaco di Como Locatelli  – che dovrebbe preoccuparsi almeno quanto me del completamento della Tangenziale nella città che amministra?”, si domanda la deputata dem.