Ladri di canapa rintracciati e denunciati dai carabinieri di Cermenate. Tre giovani di 26, 28 e 30 anni sono stati accusati di furto aggravato. Secondo quanto ricostruito dai militari, avrebbero rubato piante di canapa regolarmente coltivate da un’azienda agricola di Bregnano.Nei giorni scorsi, il proprietario della Lario Hemp Farm di Bregnano ha sorpreso all’interno della sua proprietà tre persone che stavano portando via alcune piante di canapa. L’uomo ha denunciato quanto accaduto ai carabinieri di Cermenate, che hanno avviato gli accertamenti. I militari hanno rintracciato a poca distanza dall’azienda agricola l’auto utilizzata dai giovani, nella quale avevano sistemato le piante rubate. Scoperti, i tre, due comaschi e un giovane di Monza, avrebbero ammesso le loro responsabilità. Sono stati denunciati a piede libero per furto aggravato.
Categoria: Cronaca
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Furto e danneggiamento, arrestato 21enne del Gambia
Ha patteggiato sei mesi che sconterà in carcere. È la decisione del giudice monocratico di Como per un furto avvenuto all’Esselunga di via Pasquale Paoli sabato mattina.
Un 21enne del Gambia era stato sorpreso con merce del reparto di elettronica per un totale di 160 euro, dopo che aveva aperto le confezioni e nascosto i prodotti tra i vestiti. Era stato fermato dalla sorveglianza e poi arrestato dagli uomini delle volanti. Nel corso della notte nella camera di sicurezza della Questura, in attesa del processo, aveva danneggiato le videocamere del sistema di sorveglianza.
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Furto in hotel, denunciato
Una turista tedesca, ospite di un albergo della città, ha chiesto aiuto ad alcuni militari del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia” accolti nello stesso hotel. Il motivo era la sparizione del portafoglio mentre si trovava nella hall. Portafoglio che è stato ritrovato dai militari nella camera di un altro ospite dell’albergo, un 35enne sloveno poi denunciato.
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Gara per un nuovo battello battello ibrido
La svolta ecologica della Navigazione
Svolta ecologica per la Navigazione laghi Maggiore, di Garda e di Como. Nel segno di una maggiore sostenibilità dei trasporti su acqua, l’ente che dal 1957 gestisce la navigazione pubblica di linea sui bacini tra cui il Lario ha presentato ieri a Milano un piano di sviluppo che prevede tra l’altro l’adozione di un mezzo ibrido.
«Abbiamo chiesto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’autorizzazione a indire una gara per la costruzione di tre navi a propulsione diesel elettrica, una per ciascun lago, con predisposizione a essere integrate con batterie e convertitori che permetteranno di alimentare motori elettrici in modo “ibrido”», ha dichiarato Alessandro Acquafredda, direttore generale dell’ente.
Nel segno dell’innovazione e della sostenibilità le notizie più concrete riguardano però la concorrenza: sul Garda all’inizio del prossimo anno arriverà una nuova motonave da 350 passeggeri e sempre l’anno prossimo verrà consegnata sul Lago Maggiore una motonave diesel elettrica da 250 posti, con spazi per le biciclette; sul medesimo lago si sta realizzando inoltre un sistema di propulsione ibrida a bordo del traghetto San Cristoforo.
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Gattino in difficoltà nella darsena di Villa Gallia, arrivano i pompieri
Salvato da un’intera squadra di pompieri sotto gli occhi di una decina di persone, che hanno assistito all’operazione dalla passeggiata Lino Gelpi di Villa Olmo.
Avventura a lieto fine per un gatto bianco e nero, che era caduto nella darsena di Villa Gallia. Le mura scoscese e l’acqua del lago alta, davanti alla piazzetta Primo Mojana.
Un vigile del fuoco si è calato con le corde e lo ha recuperato, tra gli applausi dei presenti.
Ecco le immagini del recupero scattate dai vigili del fuoco di Como
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Porto di Genova, cane chiuso in auto muore per il caldo: denuncia per il padrone comasco
Chiude il cane in auto sotto il sole, l’animale muore per il caldo. Il proprietario, un comasco 55enne, è stato denunciato per maltrattamento e uccisione di animale. L’episodio si è verificato giovedì a Genova, al terminal per l’imbarco dei traghetti.Secondo quanto emerso, l’uomo era in coda per imbarcarsi, e aveva chiuso il cane in auto. Il quattrozampe, molto probabilmente a causa del caldo, è morto. Sul posto i carabinieri della Forestale di Montoggio, agenti di polizia di frontiera e tecnici dell’Asl, che hanno constatato il decesso del cane.Il padrone, un 55enne residente in provincia di Como, è stato denunciato per i reati di maltrattamento e uccisione di animale e sarà sanzionato amministrativamente per le inosservanze agli obblighi vaccinali per gli animali esportati all’estero.
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«Gep, occasione mancata per la città». Concordi i critici e gli storici dell’arte sulla carenza di eventi in calendario
Una bella addormentata che si risveglia solo per le «feste indiane o per le abbaglianti luci di Natale». Il riferimento è naturalmente a Como che ancora una volta – secondo il critico d’arte Flavio Arensi, curatore di grandi eventi come la mostra sul grande scultore Rodin a Palazzo Reale di Milano – ha mancato una buona occasione per fare promozione.Il riferimento è alle Giornate Europee del Patrimonio, celebrate lo scorso fine settimana che però hanno visto un grande assente: Como. In Lombardia infatti gli eventi ufficiali registrati sul portale del ministero dei Beni Culturali sono stati 154. Uno solo in provincia di Como a villa Carlotta. Un’assenza che stona per un territorio che fa del turismo, delle bellezze naturali e del patrimonio artistico-culturale uno dei cardini del suo sviluppo futuro. «Como penso debba svegliarsi e lo debba fare in fretta. Anche perchè i territori confinanti ormai sono dei competitor sempre più agguerriti e validi. Penso a Lugano, Chiasso e Locarno solo per citare tre mete svizzere molto vicine. Ma anche altre province lombarde sono in crescita. Vero, il lago offre meraviglie naturalistiche che altri non hanno, ma l’offerta deve essere completa e varia. Ecco perchè l’assenza dalla Giornate Europee del Patrimonio lo reputo un passo falso». E in effetti il numero delle iniziativa che ciascuna provincia lombarda ha organizzato per il Gep fa risaltare la pochezza di Como. Diciassette gli eventi a Bergamo, 22 a Brescia e Cremona, 14 a Lecco, 18 a Mantova, 13 a Sondrio e 9 a Varese, solo per citare alcuni esempi. «Como da sempre presenta forti criticità. Spesso si è parlato degli ingressi risicati nei musei cittadini, al Tempio voltiano e in altri luoghi che invece dovrebbero essere maggiormente valorizzati – spiega sempre Arensi – Qualcosa dunque non funziona. Forse manca una visione di insieme, un quadro globale su come muoversi. E forse ci si affida troppo ad eventi spot come le sfarzose feste che sovente occupano luoghi simbolo della città come villa Olmo». Sembra dunque realmente un’occasione mancata per la città di Como e per il territorio che ha saputo solo offrir la pur interessante visita guidata – a villa Carlotta – al Fregio di Alessandro Magno scolpito dallo scultore danese Bertel Thorvaldsen. «In effetti mi sembra proprio poco per una città così ricca di bellezze – interviene il noto critico e storico dell’arte Flavio Caroli, volto molto noto grazie anche alle sue comparsate televisive dove illustrava opere d’arte – Si poteva sfruttare meglio l’opportunità anche solo magari organizzando delle visite guidate del Duomo che si concentrassero su dettagli magari insoliti o meno conosciuti rispetto a quelli di un normale tour guidato». La città inoltre offre bellezze particolari come i tanti esempi del Razionalismo che hanno reso Como unica nel mondo. Un semplice esempio che viene ripreso dallo stesso Caroli. «Ricordo con entusiasmo una splendida visita alla Casa del Fascio di Giuseppe Terragni – sottolinea Flavio Caroli – Mi meraviglia che non si sia magari pensato a queste bellezze per organizzare eventi. Mi sembra dunque che forse si è sprecata una buona occasione».Ma oltre all’aspetto culturale e artistico, in una città sempre più metà del turismo internazionale, anche l’indotto che queste manifestazioni potrebbe garantire, è un elemento da tenere in considerazione. «La realtà è che tutti noi dobbiamo attrezzarci per costruire un nuovo modello di turismo. Un sistema che sappia coniugare le peculiarità del territorio, le bellezze paesaggistiche e sia anche capace di sfruttare occasioni come quelle delle Gep – interviene Andrea Camesasca, vicepresidente degli albergatori comaschi Confcommercio – Dobbiamo spingere su un turismo non banale, dobbiamo incuriosire con un’offerta interessante. Lo stimolo vero per il turista dovrebbe essere rappresentato dalla nostra storia oltre che dalle bellezze paesaggistiche. Non deve essere il turismo legato a George Clooney che tanto ha fatto per il lago, questo è innegabile, ma il turismo che sia capace di spiegare perchè Clooney ha deciso di venire sul lago a trascorre qui così tanto tempo. Lo sforzo non è semplice ma è sicuramente la strada da intraprendere per continuare a crescere».
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Gera Lario, incendio ancora in “bonifica”
Tecnicamente è ancora in “bonifica” l’incendio di Gera Lario (Como), in località Berlinghiera, su cui questa mattina ha operato un elicottero regionale e che interessa una superficie di 600 ettari, di cui 360 di bosco ceduo e 240 di bosco coniferato.
La Sala operativa della Regione Lombardia chiede di segnalare con tempestività eventuali criticità che dovessero presentarsi sul proprio territorio, telefonando al numero verde 800.061.160 o via mail agli indirizzicfmr@protezionecivile.regione.lombardia.itosalaoperativa@protezionecivile.regione.lombardia.it
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Gestione di Villa Erba, la rivoluzione è pronta
Via libera dalla Camera di Commercio e primo sì dal Comune di Como.
La rivoluzione per la gestione di Villa Erba è pronta.Dopo l’amministrazione provinciale, il Comune di Cernobbio e la Camera di Commercio, anche il quarto socio pubblico, ovvero il Comune di Como, ha avviato l’iter per modificare l’articolo numero 6 dello Statuto della società di gestione del compendio cernobbiese, che prevede una percentuale minima del 51% delle quote di proprietà pubblica.La proposta di delibera verrà portata dall’assessore al Bilancio e alle Partecipate, Adriano Caldara, in commissione la prossima settimana, quindi, lunedì 23 in consiglio comunale per il voto. L’iter si deve chiudere entro il 26, quando è prevista l’assemblea dei soci di Villa Erba Spa. La modifica dello statuto permetterebbe a uno o più soggetti privati, che volessero investire sul polo fieristico, di assumerne il controllo. Controllo della gestione del compendio, che non significa diventarne proprietari. La villa antica, il polo espositivo, il parco e il galoppatoio rimangono infatti di proprietà pubblica, come sottolinea l’assessore Caldara.«La proposta del nuovo statuto – spiega – è molto equilibrata. Se si vuole, attiva un meccanismo di maggiore tutela per il pubblico».«Viene modificato l’articolo relativo al 51% – aggiunge l’esponente della giunta Landriscina – ma sono state inserite altre modifiche, che comportano per le decisioni più importanti il voto dei due terzi di chi detiene il capitale». Un percorso che i soci pubblici, ad iniziare dalla Provincia, avevano condiviso già nei mesi scorsi, non avendo più la possibilità di immettere nuove risorse nella società che ogni anno subisce perdite importanti e necessita quindi di “benzina” per ripartire con una stagione di rilancio attesa ormai da un decennio.«Oggi – spiega sempre Caldara – se Como volesse cedere il suo 7% dovrebbe farlo solo verso un altro ente pubblico, ma non esiste un’amministrazione interessata. Con la modifica dello statuto il vincolo cade sulla società di gestione, mentre, ribadisco, nulla cambia riguardo la proprietà».Quindi con la modifica dello statuto, da un giorno con l’altro Villa Erba non potrà diventare un albergo, un resort o un casinò?«Assolutamente no», assicura Caldara.La delibera della giunta dovrà passare al vaglio di commissione e consiglio.«Seguiremo il consueto iter nella massima trasparenza», sottolinea l’assessore alle Partecipate.Martedì scorso era stata la Camera di Commercio di Como, nell’ultima seduta della giunta dell’ente di via Parini, a dare il suo benestare alle modifiche di statuto.«Si tratta di un iter che abbiamo seguito e promosso da subito. La richiesta della maggioranza qualificata sulle decisioni più importanti è una tutela maggiore per la proprietà pubblica», spiega il presidente della Camera di Commercio, Ambrogio Taborelli.Riguardo al possibile ingresso di un privato, esiste già questo soggetto disponibile? «Che io sappia non c’è nessuno interessato in questo momento, ma dopo l’assemblea ci saranno le condizioni per l’eventuale ingresso e per il rilancio del polo espositivo» conclude.
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Gestione di Villa Erba, scintille in commissione, a favore soltanto i due voti della Lega
Rapinese: «Così il Comune di Como rimane fuori dal cda per 110 anni, è pura follia»
Sono scintille in Commissione IV a Palazzo Cernezzi, dove ieri pomeriggio si è discussa la delibera sulla società di gestione di Villa Erba.Alla fine la modifica dell’articolo della statuto che permette ai soci pubblici di scendere sotto la soglia del 51% viene votata solo dai due consiglieri della Lega presenti, Giampiero Ajani e Ivan Noseda.Una débâcle se si vuole usare un termine calcistico e si considera che la commissione ha 8 componenti, oltre eventualmente ai capigruppo dei partiti non rappresentati. Che per il documento proposto dall’assessore alle Partecipate, Adriano Caldara, non fosse una passeggiata si era intuito già dalle assenze, probabilmente strategiche, di entrambi i consiglieri di Forza Italia (Cenetiempo e Tufano) e di Svolta Civica (Traglio) e pure del capogruppo pentastellato Aleotti. In sala capigruppo, con Caldara si presentano il presidente di Villa Erba spa, Filippo Arcioni, il direttore dell’ente, Piero Bonasegale e il consigliere di amministrazione, espressione di Palazzo Cernezzi, Fulvio Alvisi. Il passaggio in commissione segue l’iter previsto della delibera che ha avuto l’ok della giunta. Lunedì prossimo ci sarà l’esame vero e proprio, con il voto del consiglio comunale. La seduta di ieri, intanto, è stata tutt’altro che tranquilla.«Ho chiesto che si mettesse a verbale l’assurdità della delibera» spiega Alessandro Rapinese (Rapinese Sindaco), che ha votato contro, mentre Stefano Fanetti (Pd) e Sergio De Santis (Fratelli d’Italia) hanno scelto l’astensione.
«Si tratta di un documento lesivo degli interessi dei comaschi – dice Rapinese – Non sono contro il privato a livello etico. Anzi, ben venga il privato che dà lavoro e rilancia quello che la pubblica amministrazione non riesce a gestire. Basta guardare a Como le cose pubbliche come le strade in quale stato siano. Ma questa delibera è assurda». Rapinese si dice innanzitutto stupito che questa modifica dello statuto, che toglie la maggioranza pubblica alla società di gestione, venga proposta proprio quando il bilancio di Villa Erba è tornato «in ordine».Poi l’attacco. «Semplifico per far capire ai comaschi. Il Comune è comproprietario di un immobile che vale milioni di euro. Con altri tre enti pubblici, Provincia, Comune di Cernobbio e Camera di Commercio, ha anche la maggioranza della Società di gestione dell’immobile. Ai tempi si pensò di tenere la maggioranza e concedere gratuitamente il compendio alla società di gestione per un periodo lunghissimo, fino al 2128». Oggi il Comune di Como esprime uno dei consiglieri nel Cda, a turno con Cernobbio.«Con la modifica dello statuto Como e Cernobbio non avranno mai più un consigliere, per i prossimi 110 anni – dice Rapinese – Mentre Provincia e Camera di Commercio lo mantengono. Stiamo rinunciando a governare una società che ha in concessione la nostra villa gratis per oltre un secolo e che, nel caso di fallimento, ad esempio, avrebbe come garanzia proprio la villa. Ma questa è pura follia. Se il privato entra e vuole fare utili, allora che rischi di suo, non deve essere il Comune a rischiare».A Cernobbio, dopo la scelta del sindaco, Matteo Monti, di aderire alla delibera, sono arrivate le dimissioni dell’assessore al Bilancio, Roberta Tramalloni.«Ma certo – dice Rapinese – E mi dissocio da chi aveva definito il nuovo giovane sindaco del paese come il “Rapinese di Cernobbio”».Un voto contrario e due astensioni. Sergio De Santis di Fratelli d’Italia spiega così la sua scelta.
«Credo che un simile argomento vada discusso, prima del voto, all’interno del nostro gruppo e con il nostro responsabile provinciale, Stefano Molinari – dice De Santis – Le commissioni servono per approfondire le carte. Ho ascoltato le motivazioni dell’assessore Caldara e del presidente di Villa Erba, ma anche le obiezioni mosse da Rapinese, che è sempre molto preparato. Dobbiamo decidere per il bene della città».Meno granitica l’astensione del consigliere del Pd, Stefano Fanetti.«Credo che il progetto sia tutto sommato positivo, ma è giusto prima parlarne con il gruppo. È assurdo avere così poco tempo per esaminare temi così complessi e determinanti per il futuro di Como – dice Fanetti – questo sì. In poche ore viene chiesto di votare sulle tariffe delle mense, sulla Ticosa, sulla fusione di Spt-Cpt e su Villa Erba, quando per un mese e mezzo non si è fatto nulla».Lunedì sera sarà l’aula a esprimersi sulla delibera. In tempo per l’assemblea di Villa Erba di giovedì 26.