Categoria: Notizie locali

  • Coronavirus, dipendente del Consiglio regionale positivo

    Coronavirus, dipendente del Consiglio regionale positivo

    Un dipendente del Consiglio regionale impiegato a Palazzo Pirelli è risultato positivo al COVID-19 (Coronavirus). Lo rende noto l’ufficio stampa.

    La cabina di regia del Consiglio regionale presieduta dal Segretario Generale in stretto contatto con il PresidenteAlessandro Fermi, ne ha ricevuta informazione e conferma nella mattinata di oggi e, nel rispetto e in adempimento ai protocolli previsti, sta valutando l’adozione di ulteriori misure finalizzate ad evitare la diffusione del contagio.

    Da segnalare che già da diversi giorni gran parte dei dipendenti stanno usufruendo delle modalità di lavoro da remoto secondo le modalità consentite dalla legge. Al fine di valutare e concordare le modalità di prosecuzione dell’attività istituzionale, lunedì 9 marzo il Presidente Fermi riunirà l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e successivamente alle ore 15.30 è prevista una riunione dello stesso Ufficio di Presidenza con i capigruppo consiliari.

  • Coronavirus, i medici delle terapie intensive: “Pressione ogni oltre misura, situazione al limite”

    Coronavirus, i medici delle terapie intensive: “Pressione ogni oltre misura, situazione al limite”

    “L’epidemia di COVID-19
    esordita il 20 Febbraio nell’area di Codogno è ormai estesa a tutta la Regione
    Lombardia con possibilità di diffondersi a tutto il territorio nazionale”.

    Lo scrive il“Coordinamento delle terapie intensive della Lombardia”in un documento inviato oggi al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, cui viene chiesto di portarlo all’attenzione del Governo e al commissario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli.

    “Si tratta di un evento grave – prosegue la lettera sottoscritta dai rappresentanti delle terapie intensive lombarde e diffusa dall’agenzia di stampa della Regione – che mette in pericolo la sopravvivenza non solo dei malati di COVID, ma anche di quella parte di popolazione che in condizioni normali si rivolge al Sistema Sanitario per le cure di eventi acuti o cronici di qualsivoglia natura. Le strutture sanitarie sono sottoposte a una pressione superiore a ogni possibilità di adeguata risposta. Nonostante l’enorme impegno di tutto il personale sanitario e il dispiegamento di tutti gli strumenti disponibili una corretta gestione del fenomeno è ormai impossibile”.

    “Le attività ambulatoriali, la Chirurgia non urgente, i ricoveri nelle medicine – prosegue il documento – si sono ridotte a livelli prossimi allo zero”.

    “L’intera rete delle terapie intensive è stata ristrutturata, creando strutture dedicate nelle quali, completamente bardati per difendersi dall’infezione, si lavora con grande fatica per assistere malati gravi e gravissimi, la cui vita dipende da apparecchiature tecnologicamente complesse disponibili purtroppo in numero limitato. Anche per questo motivo è assolutamente necessaria l’immediata adozione di drastiche misure finalizzate a ridurre i contatti sociali e utili al contenimento dell’epidemia”.

    La conclusione del documento è drammatica:“In assenza di tempestive ed adeguate disposizioni da parte delle Autorità saremo costretti ad affrontare un evento che potremo solo qualificare come una disastrosa calamità sanitaria”.

  • Coronavirus, l’aggiornamento dal Comasco. I casi di persone positivi sono 24. Primi due morti al Sant’Anna

    Coronavirus, l’aggiornamento dal Comasco. I casi di persone positivi sono 24. Primi due morti al Sant’Anna

    Sono 24 i casi di comaschi positivi al Coronavirus, distribuiti in 14 comuni: Como (4, compreso l’84enne residente a Lipomo, il primo caso lariano), Canzo (3), Montano Lucino (3), Arosio (2), Cadorago (2), San Siro (1), Casnate con Bernate (1), Cermenate (1), Erba (1), Guanzate (1), Luisago (1), Brenna (1), Novedrate (1), Bregnano (1), Turate (1). Lo ha comunicato l’unità di crisi della Regione Lombardia. In totale in Lombardia i casi positivi sono 3.420. La persona che risulta residente a Brenna di fatto vive e lavora in un’altra provincia ed è ricoverata in una struttura non comasca.

    Primi due morti comaschi, intanto, per Coronavirus all’ospedale Sant’Anna di San Fermo. Si tratta dell’anziana religiosa di Canzo e di un 73enne di Bregnano. Entrambi erano ricoverati da giorni in terapia intensiva.

    L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera anche nella conferenza stampa di oggi ha ribadito con fermezza l’invito a non uscire di casa per evitare contatti, limitando al massimo la vita sociale, considerando la difficile situazione di forte pressione che stanno vivendo gli ospedali del territorio.

  • Coronavirus, l’aggiornamento dal Comasco. I casi di persone positivi sono 24. Primi due morti al Sant’Anna

    Coronavirus, l’aggiornamento dal Comasco. I casi di persone positivi sono 24. Primi due morti al Sant’Anna

    Sono 24 i casi di comaschi positivi al Coronavirus, distribuiti in 14 comuni: Como (4, compreso l’84enne residente a Lipomo, il primo caso lariano), Canzo (3), Montano Lucino (3), Arosio (2), Cadorago (2), San Siro (1), Casnate con Bernate (1), Cermenate (1), Erba (1), Guanzate (1), Luisago (1), Brenna (1), Novedrate (1), Bregnano (1), Turate (1). Lo ha comunicato l’unità di crisi della Regione Lombardia. In totale in Lombardia i casi positivi sono 3.420. La persona che risulta residente a Brenna di fatto vive e lavora in un’altra provincia ed è ricoverata in una struttura non comasca.

    Primi due morti comaschi, intanto, per Coronavirus all’ospedale Sant’Anna di San Fermo. Si tratta dell’anziana religiosa di Canzo e di un 73enne di Bregnano. Entrambi erano ricoverati da giorni in terapia intensiva.

    L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera anche nella conferenza stampa di oggi ha ribadito con fermezza l’invito a non uscire di casa per evitare contatti, limitando al massimo la vita sociale, considerando la difficile situazione di forte pressione che stanno vivendo gli ospedali del territorio.

  • Coronavirus, nasce il Centro operativo comunale. Servizi dedicati agli over 65 e ai più bisognosi

    Coronavirus, nasce il Centro operativo comunale. Servizi dedicati agli over 65 e ai più bisognosi

    L’emergenza Coronavirus richiede sforzi straordinari. E così il Comune, dalla prossima settimana, ha annunciato l’apertura del Centro Operativo Comunale per rispondere alle necessità dei cittadini comaschi, soprattutto delle fasce più deboli. Una notizia che sicuramente avrà un effetto positivo su tante persone, soprattutto della terza età che da giorni si trovano impreparati nell’affrontare e gestire, specialmente nelle piccole faccende, la quotidianità ai tempi del Covid 19. Si è però trattato anche di un annuncio contraddistinto da una nota politica forte e strettamente collegata alle turbolenze in maggioranza, scoppiate in fase di discussione e approvazione del bilancio. Ma andiamo con ordine: va innanzitutto detto che il Coc non fornirà assistenza sanitaria, garantita dai presidi idonei, ma si focalizzerà sulle altre necessità, concentrandosi sugli over 65. Dalla consegna della spesa e dei medicinali agli anziani, al fornire informazioni di base su come gestire la situazione eccezionale. Il Coc si insedierà nel comando della polizia locale e risponderà ai cittadini. I numeri telefonici e l’orario del servizio – si sta studiando la possibilità di tenerlo in funzione 24 ore al giorno – verranno resi noti la prossima settimana. A presentare il nuovo strumento di contrasto all’emergenza dettata dal Covid 19 erano presenti ieri in Comune il sindaco di Como Mario Landriscina, assieme al vicesindaco Adriano Caldara e all’assessore alla Protezione Civile Elena Negretti. «È uno strumento che di solito viene dedicato ad altre situazioni, come la gestione dei grandi eventi sportivi, che in questo caso sarà dedicato all’emergenza in atto», dice l’assessore Negretti. Ma è stato l’intervento del vicesindaco Caldara che ha spiegato come sia necessario reperire risorse sia per il Coc che per far fronte ai gravi danni economici già reali causati dall’emergenza Coronavirus, ad aver creato i più svariati commenti. L’invito alla compattezza politica – chiaro il riferimento all’atteggiamento di Forza Italia sempre più in disaccordo con la maggioranza – «per approvare quanto prima il bilancio», ha lasciato il segno. Le ripetute assenze di Forza Italia dall’aula di Palazzo Cernezzi durante le ultime sedute, proprio con all’ordine del giorno il bilancio, sono infatti apparse un chiaro riferimento dell’assessore. Tornando al Coc, va sottolineato come «sia necessaria un’azione congiunta – ha detto l’assessore Negretti – Per questo chiediamo la collaborazione di tutti: a partire dalle educatrici che al momento sono a casa per via degli asili chiusi, al controllo del vicinato, ai referenti dei centri anziani». A breve, come detto, verranno forniti i dettagli operativi.

  • Coronavirus, vertice tra il presidente regionale Fontana e i sindaci lombardi: “Subito regole certe dal Governo”

    “Subito regole certe, chiare e inequivocabili da trasferire ai nostri cittadini”. E’ questo il messaggio unanime che i 12 sindaci dei capoluoghi di provincia hanno chiesto al presidente della Regione Lombardia,Attilio Fontana, di trasferire al premier,Giuseppe Conte, e al suo Governo.

    L’istanza – scrive in una nota l’agenzia di stampa della Regione – è giunta al termine della riunione che ha raggruppato in teleconferenza i primi cittadini di Bergamo (Giorgio Gori), Brescia (Emilio Del Bono), Como (Mario Landriscina), Cremona (Gianluca Galimberti), Lecco (Virginio Brivio), Lodi (Sara Casanova), Mantova (Mattia Palazzi), Milano (Giuseppe Sala),  Monza e Brianza (Dario Allevi), Pavia (Mario Fabrizio Fracassi), Sondrio (Marco Scaramellini) e Varese (Davide Galimberti) oltre che il presidente dell’Anci Lombardia, Mauro Guerra e dell’Upl, Vittorio Poma e “nella quale – fa sapere il presidente Fontana – mi è stato raccomandato di ottenere risposte in tempi rapidissimi, visto che domani sera scade la validità del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che contiene le attuali restrizioni previste in Lombardia e nella ‘zona rossa’”.

    “I sindaci, alla luce dei dati relativi alla diffusione del contagio e della pressione del crescente numero dei malati nelle strutture ospedaliere, puntualmente inviati al Governo e al commissario Angelo Borrelli – ha spiegato il governatore – hanno sostenuto la necessità di mettere in campo misure stringenti e rigorose in base alle quali si possano chiedere sacrifici alle comunità. E’ chiaro che ciò può avvenire solo in presenza di indicazioni rapidissime”.

    “Mi ha fatto davvero
    piacere – ha proseguito Fontana – sentire questa unità di intenti perché, come
    ho sempre detto fin dall’inizio con la massima trasparenza, questa situazione,
    che si fa di giorno in giorno più critica, si vince solo con la compattezza
    delle Istituzioni, ma soprattutto con la consapevolezza il contributo fattivo
    dei cittadini”.

    Durante l’incontro il vicepresidente Fabrizio Sala e gli assessori Giulio Gallera (Welfare), Davide Caparini (Bilancio) e Pietro Foroni (Protezione civile) hanno inoltre dato risposte ai sindaci sulle singole materie di loro competenza.

  • Dal confronto sulla crisi alla spesa per gli anziani: Erba e Cantù contro il virus

    Dal confronto sulla crisi alla spesa per gli anziani: Erba e Cantù contro il virus

    L’emergenza esplosa con l’epidemia di Coronavirus mette in moto iniziative di ogni genere anche nei grandi centri della provincia di Como.Cantù ed Erba, la seconda e la quarta città del territorio lariano, si sono occupate direttamente del problema, sebbene con modalità diverse tra loro.A Cantù, la politica ha riunito categorie economiche e parti sociali attorno a un tavolo informale di confronto sulle conseguenze economiche causate dal Covid-19; a Erba, invece, il sindaco ha adeguato alcuni servizi comunali alla situazione di crisi.Al tavolo di Cantù, presieduto ieri dal sindaco Alice Galbiati, hanno preso parte tra gli altri il deputato della Lega Nicola Molteni, il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi e il consigliere regionale Pd Angelo Orsenigo. «È stato un preziosissimo momento di confronto con le categorie del mondo produttivo, oggi in grandissima crisi – dice Molteni – Bisogna creare le condizioni affinché aziende, imprese, partite Iva e autonomi possano ripartire con fiducia e speranza. Abbiamo raccolto proposte e idee che porteremo al governo in vista del prossimo decreto legge».Proposte che Molteni riassume in un breve elenco: «Moratoria su tasse e mutui, estensione della Cig anche per il turismo, rilancio del “ Made in”, pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione verso i privati, forte sostegno alla domanda interna».Secondo Angelo Orsenigo, «dobbiamo lavorare con responsabilità e corresponsabilità. Questa crisi può essere paradossalmente anche un’occasione, perché niente sarà più uguale a prima. Abbiamo di fronte a noi percorsi nuovi per fare economia in modo diverso, a partire dall’incremento del telelavoro».Orsenigo ha insistito sul fatto che «il territorio dovrebbe parlare oggi con una voce sola, soprattutto per evitare incomprensioni e fughe in avanti che sono sempre molto pericolose».A Erba, intanto, il Comune ha adeguato i servizi sociali di sua competenza all’emergenza Coronavirus. È stato quindi deciso di garantire ai cittadini più anziani alcune facilitazioni che permettano loro di evitare uscite inutili. Quindi consegna a domicilio dei farmaci e della spesa essenziale (un massimo di 15 prodotti con l’esclusione dei surgelati).Questi servizi, scrive il Comune in una nota ufficiale, «sono rivolti esclusivamente a soggetti erbesi anziani o a rischio per particolari patologie, che non hanno alcuna rete familiare e/o sociale che possa provvedere per loro conto».

  • Bambini e Coronavirus: animazioni per i piccoli in diretta sul social network

    Bambini e Coronavirus: animazioni per i piccoli in diretta sul social network

    Le scuole sono chiuse, le attività pomeridiane sospese e gestire i bambini diventa un vero problema. La Cooperativa Sociale Leonardo ha pensato di proporre, sulla propria pagina Facebook, letture animate, giochi e laboratori da realizzare in famiglia. “Un modo per usare le nuove tecnologie offrendo un tempo di qualità a tutta la famiglia – spiega Orietta Ratti, presidente della cooperativa comasca ed ideatrice dell’iniziativa – dobbiamo trasformare queste “vacanze forzate” in opportunità: con le nostre dirette i ragazzi possono divertirsi e i nostri operatori possono prendere confidenza con un interessante mezzo di comunicazione”.

    Le dirette Facebook sono condotte da Silvia Figini, psicomotricista ed esperta di animazione teatrale che terrà compagnia ai bimbi proponendo attività stimolanti e divertenti ed evitando un uso solo passivo dei nuovi media. “Si tratta di un esperimento – spiega Ratti – che potrebbe trasformarsi un vero e progetto pilota per aggiungere un canale ai nostri percorsi educativi e raggiungere un pubblico più vasto e a volte lontano da questo tipo di esperienze dal vivo. Inoltre crediamo che sia un gesto di responsabilità: in situazioni d’emergenza, come quelle che stiamo vivendo, ciascuno deve dare il suo contributo. Il nostro in qualità di educatori è promuovere sempre un’educazione attiva”. Le dirette si terranno martedì 11 e giovedì 13 marzo dalle ore 15.

    La Cooperativa sociale Leonardo-Progetti sociali Onlus nasce nel 1995 a Como dal desiderio di un gruppo di giovani di investire le proprie capacità professionali e le singole esperienze in un progetto lavorativo originale, rivolto ai minori e alle loro famiglie, per favorirne la crescita e il benessere in un’ottica dunque non solo riparativa, ma soprattutto di promozione. I principali strumenti utilizzati sono quelli dell’animazione sociale e dell’educazione attiva. Ad oggi la Cooperativa sociale Leonardo riunisce 24 operatori che si dedicano in termini professionali e con continuità a interventi per la promozione del benessere giovanile nel territorio della Provincia di Como.

  • Cantù-Cremona, biglietti da rimborsare. Basket in carrozzina: stop al turno del prossimo fine settimana

    Pallacanestro Cantù e Vanoli Cremona in campo domenica alle 18, ovviamente a porte chiuse. La Lega Basket ha confermato gli orari del prossimo turno di campionato, con il derby lombardo fissato nel tardo pomeriggio.Per la S.Bernardo-Cinelandia salta ovviamente la “Giornata dell’orgoglio biancoblù”, che prevedeva esibizioni e momenti di spettacolo oltre che una serie di promozioni per i tifosi sul prezzo dei biglietti.Dalla ieri, e fino a sabato 7 marzo, il club invita tutti i tifosi già in possesso di un biglietto valido per Cantù-Cremona – nella foto, la sfida dello scorso campionato a Desio – a recarsi al Basket Point di via Dante 6 a Cantù per ricevere il rimborso (presentando il tagliando in cassa). Chi, invece, ha acquistato un tagliando tramite il servizio online e nei punti vendita autorizzati, sarà presto contattato da Vivaticket per le modalità di rimborso, specifica la società brianzola.Salta, invece, il turno del campionato tricolore di basket in carrozzina, che vede protagonista la Briantea84, sempre di Cantù. La Federazione Fipic ha deciso di bloccare tutti gli incontri. La squadra comasca era attesa dalla gara in trasferta contro il Montello Bergamo, che sarebbe stata, nel caso, disputata a porte chiuse.«Non si può non considerare che gli atleti disabili abbiano patologie pregresse che possono determinare stati febbrili che, pur non riconducibili all’effettivo contagio, comporterebbero la possibilità di trovarsi in quarantena, magari lontano da casa, a seguito delle trasferte di campionato – spiega la Federazione in un suo comunicato – Inoltre, numerose sono le segnalazioni di difficoltà di prenotazioni aeree con un numero elevato di passeggeri disabili».Tornei tricolori dunque sospesi fino al 15 marzo, ma non solo. Sempre la Fipic ha deciso di spostare molto più in avanti la Final Four di Coppa Italia, che era in programma a fine mese a Grottaglie, in provincia di Taranto. Il trofeo sarà assegnato il 30 e 31 ottobre.

  • Coldiretti, iniziativa contro le fake news e a difesa del cibo lariano

    Coldiretti, iniziativa contro le fake news e a difesa del cibo lariano

    Si chiama #MangiaItaliano la campagna di Coldiretti che prenderà il via domani per contrastare, grazie al tam-tam sui social, la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale, per salvare la reputazione del Made in Italy, difendere il territorio e l’economia e far conoscere i primati dell’enogastronomia tricolore. La nuova mobilitazione social si affianca a #LaCampagnaNonSiFerma, altra iniziativa che la rete degli agricoltori di Coldiretti e Campagna Amica ha avviato per promuovere sul web, dove dilagano le fake news, la genuinità, la sicurezza e la bontà dell’agroalimentare italiano e la bellezza delle nostre aree rurali: proseguono peraltro regolarmente tutti gli appuntamenti con i Mercati Agricoli di Campagna Amica promossi dall’Associazione AgriMercato di Como e Lecco (domani, sabato, a Mariano Comense, domenica a Mandello del Lario, tutti al mattino).

    In questo momento di emergenza sanitaria si stanno verificando assurde disdette per forniture alimentari provenienti da tutta la Penisola sotto la spinta di una diffidenza spesso alimentata ad arte con false notizie dalla concorrenza. Tra difficoltà produttive, logistiche e commerciali e pesanti danni di immagine – rimarca l’organizzazione agricola – l’emergenza Coronavirus sta mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare, dai campi agli scaffali fino alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del PIL ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Senza dimenticare gli effetti del crollo del turismo che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero. “Le nostre attività di comunicazione stanno coinvolgendo mercati, ristoranti, agriturismi ma anche industrie e strutture commerciali  virtuose del settore, colpite ingiustamente da una dura emergenza” afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco. “Serve un impegno forte a tutti i livelli istituzionali – aggiunge Trezzi – per sostenere il tessuto produttivo su cui sta pesando quest’emergenza sanitaria. Garantire la liquidità alle imprese agricole per estinguere i debiti bancari attraverso mutui a tasso zero, tutelare il Made in Italy nel mondo con l’introduzione di sanzioni contro pratiche commerciali sleali e sostenere le imprese agrituristiche con la sospensione di tutti i versamenti contributivi, previdenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria: sono urgenti misure che consentirebbero all’agroalimentare di non perdere l’importante ruolo che riveste nell’ambito economico del nostro territorio”.