Conti in dissesto a Campione: udienza preliminare per 17 indagati. Il Comune rimane alla finestra

Per il momento il Comune di Campione d’Italia, pur inviando in aula un proprio rappresentante legale, non si è costituito parte civile.Potrà farlo nella prossima udienza, fissata il 9 giugno, oppure potrà farlo in seguito a un eventuale rinvio a giudizio, e quindi di fronte ai giudici del dibattimento. Già, perché nessuno dei 17 indagati della vicenda penale che aveva riguardato il Casinò di Campione (compresi due ex sindaci, Roberto Salmoiraghi e Maria Paola Rita Piccaluga), hanno scelto riti alternativi preferendo dunque difendersi in una eventuale udienza pubblica.
Nessun patteggiamento, nessun Abbreviato e nessun conseguente sconto di pena. Tutti torneranno di fronte al giudice dell’udienza preliminare di Como accettando il rischio di un eventuale rinvio a giudizio come chiesto dal pubblico ministero Pasquale Addesso. Lo stesso, per intendersi, che aveva presentato le due istanze – una ancora sul tavolo – per chiedere il fallimento della casa da gioco.
Sono undici i capi di imputazione messi nero su bianco dai pm cofirmatari del fascicolo, Pasquale Addesso e Antonia Pavan. La Procura di Como aveva mesi fa chiuso le indagini presentando il conto a politici e amministratori del municipio e della casa da gioco finiti a braccetto in un gravissimo dissesto economico. Debiti che hanno travolto non solo i tavoli da gioco ma anche l’ente affacciato sul Ceresio. Una storia che era iniziata con un esposto presentato dall’ex sindaco Salmoiraghi, che riguardava gli accordi economici tra Comune e Casinò, e che ha poi finito con il travolgere tutto e tutti, compreso lo stesso Salmoiraghi.
Una vicenda che in questi mesi è corsa parallelamente alle già annunciate e note vicende legate alle istanze di fallimento.