Derubavano le pensionate, in manette

Fermati dai carabinieri a Campione d’ItaliaArrestati due milanesi che pedinavano le vittime tra la banca e la casaStop ai raggiri alle pensionate. Sono stati i carabinieri di Campione d’Italia a mettere un freno ai diversi colpi messi a segno di recente nella piccola enclave italiana in Ticino. Forse – ma è una ipotesi ancora da verificare – tutti riconducibili a due milanesi di 47 e 41 anni, residenti a Sesto San Giovanni.I due uomini sono stati arrestati dai militari dopo che avevano cercato di derubare una donna entrata poco prima in banca. Volevano i soldi della pensione appena riscossa. E mentre la vittima designata prelevava il denaro, uno dei malviventi l’ha osservata attentamente, per poi uscire quando la donna aveva completato l’operazione allo sportello.È così entrato in azione il complice, che l’ha seguita fino a casa, tentando quindi di raggirarla con la tecnica delle monetine. Ma la signora non ha abboccato. Il truffatore ha gettato a terra alcune monete e le ha chiesto, con modi gentili, se avesse perso lei quella manciata di euro. Ma la pensionata, lucidissima, ha capito che c’era qualcosa che non andava. E ha subito cercato di entrare nel portone.L’uomo ha insistito e questo ha ulteriormente insospettito la donna. Che è riuscita a richiamare l’attenzione della sua badante. A quel punto il malfattore si è dileguato. Il complice lo attendeva su una Clio. L’auto è stata anche ripresa dalle telecamere di controllo posizionate in diversi punti di Campione: sul lungolago, al parco giochi, nella zona dell’arco all’ingresso dell’enclave. E proprio qui si sono piazzati poco dopo i carabinieri, che hanno fermato i due truffatori, arrestandoli con l’accusa di tentato scippo.Secondo i militari di Campione d’Italia, i due uomini avrebbero tentato di raggirare altre donne, sempre pensionate. Stessa tecnica: dal “pedinamento” ravvicinato all’interno della banca a quello effettuato all’esterno, dopo che la vittima designata era uscita con il denaro prelevato poco prima.Quanti colpi siano stati messi a segno dai due milanesi è difficile dirlo con precisione. I carabinieri stanno vagliando i casi similari. Partendo, innanzitutto, dalle denunce presentate nei mesi scorsi, anche se non è escluso che qualche altra donna raggirata abbia preferito non sporgere denuncia.I due arrestati, intanto, ieri mattina davanti al giudice monocratico di Como hanno scelto il rinvio: hanno chiesto, attraverso il proprio legale, i termini a difesa, ovvero un margine di tempo per meglio studiare le carte. Che è stato concesso, anche se è stata disposta la loro permanenza in carcere fino al processo, fissato per lunedì prossimo.
Marco Romualdi