Altro che Lombardia: la CITTÀ della DOLCEZZA si trova in Campania | Non c’è spazio per litigi, nemmeno tra nuore e suocere

Vista mare - Corrieredicomo
San Marco di Castellabate è uno di quei luoghi che, appena ci metti piede, ti fanno sentire subito in un’altra dimensione.
Non è solo una frazione del Cilento: è un angolo di mondo dove il tempo sembra rallentare, e dove ogni sguardo finisce inevitabilmente verso il mare. Qui, la dolcezza non è solo un modo di dire, ma un’atmosfera che si respira in ogni via, tra case antiche, profumo di pane appena sfornato e l’aria salmastra che arriva dal porto.
Il cuore del paese è la piazza principale, dominata dalla chiesa di San Marco Evangelista, con il suo campanile romanico che si staglia contro il cielo. Un edificio semplice ma elegante, con piccoli dettagli scolpiti che raccontano di santi, angeli e storie di mare. Attorno, qualche bar, negozietti di prodotti tipici e volti che si conoscono tutti: l’anima di un borgo vero.
E poi c’è il mare, che qui ha due facce. Da un lato, la lunga spiaggia del Pozzillo, un nastro di sabbia dorata che corre fino a Santa Maria, perfetta per chi ama camminare con i piedi a mollo o per famiglie in cerca di tranquillità. Dall’altro, piccole insenature nascoste come la Spiaggia della Grotta, che custodisce resti preistorici e regala momenti di silenzio interrotto solo dal rumore delle onde.
Il porto è un altro simbolo di San Marco. Moderno, ma con radici antiche, d’estate diventa punto di partenza del “metrò del mare”, che collega il borgo a Napoli, Capri, Amalfi e Salerno. Un via vai di barche e aliscafi che, pur movimentando la zona, non spegne quella calma tipica dei porti di paese, dove la gente si ferma a chiacchierare guardando le reti stese ad asciugare.
Una valida alternativa al lago
Alle spalle del borgo, il verde del bosco del Castelsandra avvolge chi ama camminare tra i sentieri ombreggiati. Un’alternativa al mare che regala panorami spettacolari sulla costa e momenti di pace assoluta, con il canto delle cicale a fare da colonna sonora.
San Marco non vive solo di paesaggi, ma anche di storia. Le sue radici affondano in epoche lontane, tra resti di insediamenti greci e romani che ancora oggi riaffiorano e raccontano di un porto attivo già migliaia di anni fa. Una storia che si intreccia con le tradizioni, come le feste religiose: il 25 aprile per il patrono San Marco, o la Madonna della Speranza a fine agosto, quando il borgo si riempie di luci, canti e processioni sul mare.

Un fascino ricco di equilibrio
In fondo, il fascino di San Marco sta proprio in questo equilibrio: è vivo, ma non caotico; aperto al turismo, ma ancora fedele a se stesso.
È un posto dove puoi sederti a un tavolino sul lungomare con un bicchiere di vino locale, guardare le barche rientrare al tramonto e sentirti, anche solo per un attimo, parte di una cartolina che non ha bisogno di filtri. È proprio vero che in ogni parte d’Italia c’è qualcosa da scoprire…