Temperature elevate, afa e ozono in agguato. La cappa di calore calata sul Lario non dà tregua.Oggi, secondo la rete di rilevamento di MeteoComo i termometri in città hanno toccato punte di 35,3 gradi, valore registrato nella zona dell’università alle 15.16. Il bollettino Humidex, emesso giornalmente dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, segnala che anche domani sarà una giornata contrassegnata da un “disagio forte” per il mix di caldo e umidità. Per giovedì, invece, è atteso un lieve miglioramento e il disagio diventerà “moderato”.Con il caldo e il forte irraggiamento solare si alzano anche le concentrazioni di ozono, tanto è vero che la soglia di informazione, stabilita a 180 microgrammi di ozono per metro cubo d’aria, è stata superata ovunque. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Arpa, lunedì le concentrazioni di ozono hanno raggiunto quota 234 a Cantù, 220 a Erba e 187 a Como.La “soglia di informazione” (180 microgrammi) è un livello oltre il quale vi sono rischi per la salute in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione (è un forte irritante per occhi, mucose e per l’apparato respiratorio): da qui l’obbligo per le istituzioni di informazioni adeguate e tempestive. Vi è poi una soglia successiva, detta di “allarme” (240 µg) oltre la quale i rischi per la salute valgono per tutti.Resta, infine, basso il livello del lago, sceso a -1,9 centimetri, quasi 80 cm al di sotto della media stagionale (77,5 centimetri).
Categoria: Cronaca
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Cambia la viabilità in viale Geno Disegnata la nuova segnaletica
La nuova segnaletica orizzontale è stata tracciata nei giorni scorsi e qualcuno ha fatto pure ironia su Facebook nel vedere un paio di frecce bianche indicare la svolta dentro un parcheggio. In realtà in viale Geno verrà a breve varata una piccola rivoluzione, con tanto di cancellazione di alcuni stalli blu.
Il problema era stato sollevato dall’attuale assessore all’Urbanistica, Marco Butti, quando sedeva sui banchi di minoranza nell’era Lucini. A causa dei parcheggi a raso, quando si incontrano due auto in viale Geno, chi è diretto in piazza Funicolare è costretto a mettere le ruote sul marciapiedi, per evitare la collisione.
Interrogazioni e interventi in consiglio non avevano sortito effetti, così, nel marzo 2017, Butti si era rivolto al prefetto con un esposto. La burocrazia ha i suoi tempi, e ora spetta alla giunta Landriscina intervenire, dopo un vertice in Prefettura con la polizia stradale e lo stesso Butti.
La segnaletica è stata tracciata, Csu si occuperà del progetto per evitare l’accesso alle auto in cerca di parcheggio quando gli stalli sono tutti occupati.
«Credo che questa storia insegni a non prendere sottogamba le segnalazioni che arrivano dai consiglieri comunali, siano essi di maggioranza o minoranza – scrive Butti sulla sua pagina Facebook – Si deve sempre portare sempre rispetto delle posizioni altrui, anche quando queste sono scomode e obbligano ad intervenire».
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Camion in fiamme a Cermenate: chiusa per 45 minuti la Milano-Meda
Allarme questo pomeriggio sulla Milano-Meda, all’altezza di Cermenate. Un camion è andato a fuoco. L’autista è riuscito ad accostare e scendere prima che le fiamme lo colpissero. Sul posto i vigili del fuoco che hanno lavorato allo spegnimento.
La polizia stradale – per permettere le operazioni di soccorso e rimozione del mezzo pesante, privo peraltro di carico – ha chiuso la strada per 45 minuti. Non si registrano feriti.
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Campione, chiude l’asilo, 50 bambini dovranno “emigrare” in Canton Ticino
Cinquanta bambini senza scuola materna. Si chiude senza alcuna sorpresa dell’ultima ora la lunga storia dell’asilo di Campione d’Italia, travolto – così come il resto del paese – dalla crisi della casa da gioco.
Da mesi il presidente della Fondazione Giuseppe Garibaldi, Claudio Bianchi, aveva lanciato l’allarme sull’impossibilità di andare avanti con le attività educative. Il mancato versamento del contributo comunale – 700mila franchi svizzeri all’anno, ma sino al 2014 era di 1,14 milioni – ha di fatto paralizzato la gestione della scuola. Cosicché ieri, giorno in cui scadeva la convenzione siglata tra Comune e Fondazione, il presidente Bianchi ha comunicato ufficialmente «la sospensione del funzionamento delle due sezioni della scuola per l’infanzia paritaria “Giuseppe Garibaldi” di Campione d’Italia a decorrere dall’anno scolastico 2018-2019».
Il Comune, dice lo stesso Bianchi, «dallo scorso mese di febbraio, non ha più versato le somme dovute alla Fondazione per gli impegni assunti in convenzione per gli esercizi 2017 e 2018. Siamo creditori di 1,5 milioni di franchi». Da marzo i 9 dipendenti della scuola non ricevono lo stipendio e sono rimaste inevase anche molte fatture di forniture e servizi. Sempre ieri, Bianchi ha pure scritto una lettera aperta ai bambini e alle famiglie spiegando i motivi che hanno portato all’interruzione delle attività didattiche. «Non è stato possibile individuare una soluzione che consentisse alla Fondazione di tornare ad operare al servizio della comunità campionese», ha sintetizzato lo stesso Bianchi. Niente più asilo, quindi. I 50 bimbi che a gennaio si erano iscritti alla scuola materna dovranno rivolgersi alle strutture ticinesi. Con un enorme aggravio di spesa per le famiglie. La retta campionese era infatti di 165 euro al mese, mentre nelle scuole del cantone il contributo mensile richiesto può arrivare sino a 800 euro.
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Campione d’Italia, altri due giorni di sciopero. I dipendenti si fermeranno l’8 e il 9 novembre
I dipendenti del Comune di Campione d’Italia incrociano di nuovo le braccia.Due giornate di sciopero – l’8 e il 9 novembre – indette dalle segreterie provinciali di CgilFp – Cisl Fp – Uil Fpl di Como e le Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu) del Comune campionese. I due giorni di sciopero sono l’ultima carta che il sindacato prova a giocare prima della decisione del Tar di Milano sulla sospensiva della delibera comunale che ha tagliato 86 dei 102 posti in organico in municipio.I giudici amministrativi della Lombardia dovrebbero pronunciarsi venerdì 9 novembre. La situazione dei dipendenti del municipio dell’enclave è critica. Se non ci saranno interventi, il prossimo 10 novembre scatterà la procedura di mobilità per 86 dei 102 lavoratori. Nel comunicato congiunto i sindacati fanno sapere che tra i motivi dell’astensione dal lavoro «le mancate retribuzioni da marzo 2018 a tutt’oggi e della tredicesima mensilità riferita all’annualità 2017 e la preoccupazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’intero territorio campionese».Una situazione che, mese dopo mese, si è andata aggravando gettando in una profonda crisi economica e sociale il territorio di Campione, scosso profondamente dal fallimento, dello scorso mese di luglio della casa da gioco e dalla dichiarazione di dissesto finanziario che ha invece colpito il comune di Campione d’Italia. Le ultim speranze sono riposte su intervento decisivo da parte del Governo che dovrebbe assumersi il delicato compito di traghettare, rapidamente fuori dalle acque agitate di questi mesi la comunità di Campione d’Italia sempre più allo stremo.
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Campione d’Italia, Fermi: «Riaprire subito la casa da gioco». Stamattina manifestazione a Como
A un governo tutto sommato silente e attendista si contrappone una Regione che sembra invece volersi schierare dalla parte di Campione d’Italia. È questa la notizia più importante sul fronte della drammatica crisi che da venerdì scorso sta scuotendo l’enclave. Dal giorno, cioè, in cui il Tribunale di Como ha dichiarato il fallimento della casa da gioco.Ieri mattina, mentre davanti al Pirellone decine di lavoratori del Casinò presidiavano con striscioni e bandiere l’ingresso del consiglio regionale (manifestazione ripetuta questa mattina a Como davanti alla Prefettura), una delegazione delle rappresentanze sindacali è stata ricevuta dal presidente dell’assemblea lombarda, il comasco Alessandro Fermi. «Riaprire subito il Casinò di Campione d’Italia e piena solidarietà ai lavoratori e ai cittadini di Campione», sono state le parole dette da Fermi. Parole attese da giorni nel piccolo paese rivierasco. La prima, vera e importante sponda politica che accoglie la richiesta di rimettere in funzione immediatamente i tavoli verdi.«I ministeri competenti devono intervenire in fretta, subito, per trovare una soluzione che consenta al Casinò di riaprire, anche in deroga alle normative vigenti o nelle modalità di esercizio provvisorio – ha dichiarato il presidente del consiglio regionale – C’è di mezzo il futuro di quasi 500 famiglie e di un’intera comunità. Come istituzione regionale solleciteremo subito il ministero dell’Interno e il ministero delle Finanze affinché prendano i necessari provvedimenti, consapevoli che più si allungano i tempi, più l’utenza inevitabilmente si indirizzerà stabilmente su altre strutture da gioco a danno di Campione».Tutto questo Fermi lo ha poi ribadito in aula, aprendo i lavori della seduta dedicata all’assestamento di bilancio e indirizzando così un saluto e un messaggio di speranza ai lavoratori presenti.La delegazione sindacale del Casinò di Campione, che è stata ricevuta nella sala dei capigruppo, ha incontrato anche il presidente della commissione Attività produttive, Gianmarco Senna (Lega), il quale ha sottolineato come da parte sua e della commissione da lui presieduta, «su questa questione sarà dato il massimo supporto e tutta l’attenzione necessaria a tutela dei cittadini di Campione e dei lavoratori del Casinò».Ma com’è ovvio, le parole di maggiore peso sono state quelle di Fermi, che da comasco ha rivolto verso Campione un’attenzione sicuramente diversa. «Una chiusura prolungata dell’unica fonte di reddito per l’intera comunità campionese rappresenterebbe un colpo durissimo per l’economia locale e per centinaia di famiglie, va assolutamente evitata e scongiurata – ha detto Fermi condividendo l’analisi della rappresentanza sindacale – Per tanti anni il Casinò è stata una risorsa importante che ha consentito con i suoi introiti di realizzare e valorizzare i servizi e le infrastrutture del territorio e oggi è dovere prioritario delle istituzioni preposte assicurare da subito a questa comunità almeno il mantenimento dei servizi minimi precedentemente garantiti».La posizione ufficiale del governo regionale sarà comunque molto più chiara domani, giorno in cui il sindaco dell’enclave, Roberto Salmoiraghi, incontrerà a Palazzo Lombardia il governatore Attilio Fontana.
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Campione d’Italia, i croupier servono la cena al “Gran galà del casino chiuso”
“Gran galà del casinò chiuso”. Si chiama così l’insolita manifestazione organizzata per domani sera all’esterno della casa da gioco, fallita ormai lo scorso 27 luglio. I croupier serviranno ai tavoli e l’intrattenimento musicale sarà affidata al maestro Fulvio Rosa e il Tao love bus experience. Una nuova iniziativa voluta per mantenere alta l’attenzione sulla situazione esistente. Sul fallimento del casinò e sul dissesto finanziario del Comune. Fatti che stanno sconvolgendo l’equilibrio economico – sociale dell’enclave. La serata comincerà alle 19.30. A preparare e servire la cena saranno i croupier. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero +4179 411 0206.
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Campione d’Italia, i soldi custoditi nel caveau se ne vanno tra gli applausi ironici dei dipendenti
Ancora una volta, sono isocial networka testimoniare in presa diretta ciò che accade a Campione d’Italia.
Oggi pomeriggio, sul profiloFacebookaperto dai dipendenti del Casinò (#salviamocampione) è stato pubblicato unbreve videodi meno di 40 secondi con il quale è stata ripresa l’uscita dal garage della casa da gioco del furgone blindato con i contanti rimasti sino a quel momento nel caveau del Casinò.
Gli applausi ironici di un gruppo di dipendenti hanno accompagnato il furgone mentre si allontanava scortato da due auto dei carabinieri.
Simbolicamente, lo “svuotamento” del caveau della casa da gioco è sicuramente un altro momento chiave della crisi vissuta in questo momento dall’intera comunità campionese che, peraltro, continua a presidiare sotto i gazebo la piazza antistante il municipio in attesa di novità sul proprio incertissimo futuro.
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Campione d’Italia, insediato il commissario prefettizio Angela Pagano
Angela Pagano si è insediata a Campione d’Italia. Il commissario prefettizio ha ora come obiettivo quello di occuparsi del bilancio del municipio dell’exclave dopo la dichiarazione del dissesto finanziario. Il sindaco Roberto Salmoiraghi intanto tira dritto ed è pronto a varare la nuova convenzione con il Casinò nonostante la diffida formale dei rappresentanti sindacali dei dipendenti del Comune. Prevista per giovedì sera, la seduta del consiglio comunale è slittata a questa sera per un’eccezione sollevata da alcuni consiglieri. Un ostacolo subito aggirato dal sindaco, con il rinvio di 24 ore della convocazione della seduta. I portavoce dei lavoratori hanno inviato una dura presa di posizione al primo cittadino, chiedendogli di non votare documenti che di fatto andrebbero a vantaggio della casa da gioco penalizzando ulteriormente il Comune di Campione d’Italia.
«Il primo impegno è quello di cercare di salvare la collettività – ribatte il sindaco Roberto Salmoiraghi – Il sindacato dimentica che il Casinò non ha nulla a che fare con questa situazione. Il Comune deve applicare le norme previste dalla legge dopo la dichiarazione del dissesto. Questo significa, ad esempio, procedere con la dichiarazione degli esuberi e la messa in mobilità dei dipendenti, intervento che peraltro va a vantaggio del personale perché consentirà agli operatori di ricevere per due anni l’80% dello stipendio e di essere ricollocati. Sono passaggi da fare».Il consiglio comunale è pronto invece a dare il via libera a una modifica della convenzione con il casinò di Campione.«Il documento che regola i rapporti con la casa da gioco prevede un trasferimento di una quota fissa annuale al Comune – dice sempre il primo cittadino Salmoiraghi – Ora, in base al piano di risanamento della casa da gioco, la cifra potrà variare di anno in anno e dovrà essere compatibile con il bilancio del Casinò, che potrà stabilire una cifra variabile che può trasferire al Comune salvaguardando il proprio equilibrio finanziario».I rappresentanti sindacali intanto promettono battaglia e sono pronti a contrastare la decisione in tutte le sedi. Le prossime ore dunque potrebbero rivelarsi decisive.
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Campione d’Italia, la proposta: «Stop a recupero crediti su prestiti e servizi»
Sospensione delle azioni di recupero crediti da parte delle banche, dell’agenzie delle entrate e dei fornitori di servizi essenziali (gas, energia elettrica) per un anno, in attesa di nuove norme da mettere a punto a favore di Campione d’Italia. E la realizzazione di una Zes nell’enclave. Queste le principali proposte emerse ieri in Regione all’audizione del commissario prefettizio Giorgio Zanzi davanti a due organi del Pirellone, la Commissione regionale speciale sui Rapporti con la Svizzera e quella delle Attività produttive. Timida soddisfazione per i contenuti affrontati dall’incontro è stata espressa da Massimo D’Amico, presidente dell’Associazione operatori economici di Campione, presente al tavolo anche come membro del Comitato “Tornare Campione” presieduto da Simone Verda.Sue le proposte sul congelamento di un anno delle richieste da parte di banche e Agenzia delle entrate. «Siamo consapevoli che la Lombardia non ha tutte le competenze per affrontare la situazione economica di Campione d’Italia – ha detto D’Amico – Il rapporto della Regione è però fondamentale per seguire l’iter a Roma».«Il blocco della rivalsa da parte delle banche è un’ipotesi condivisibile», ha commentato Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia. Erba ha assicurato l’impegno su Campione anche del deputato Giovanni Currò. «Il tema ovviamente è nazionale – ha concluso Erba – Il 22 novembre ne discuterà il Senato e c’è ancora tempo per portare in quella sede le istanze del territorio».Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione consiliare Rapporti tra Lombardia e Confederazione svizzera, ha dichiarato: «Il quadro è drammatico. Stiamo rischiando di veder fallire, collassare e chiudere un intero paese della provincia».Il consigliere Pd aveva già incontrato la delegazione campionese in mattinata assieme al senatore Dem Alessandro Alfieri e all’ex consigliere regionale Luca Gaffuri. Durante l’incontro, Angelo Orsenigo ha spiegato anche che «bisogna sfatare il mito del paese del bengodi e delle spese folli. Il contesto di Campione – ha concluso – va inserito nell’ambito dei costi della vita svizzeri. Mi sento di proporre una Zes per l’enclave».