Categoria: Notizie locali

  • Le balene di Salvatore diventano un concorso

    Le balene di Salvatore diventano un concorso

    FOTOGRAFIALe balene di Nicola Salvatore, esposte a Villa Olmo, sono il tema di un concorso fotografico promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Como. Il bando è aperto a fotografi professionisti e non, che potranno partecipare con una fotografia digitale, in piena libertà stilistica. Il tema sono, appunto, le sculture di Nicola Salvatore esposte nella mostra “Sotto il segno della Balena”, in corso nel parco di Villa Olmo (via Cantoni 1) fino all’8 settembre prossimo.

    I partecipanti potranno dare spazio alla propria immaginazione nel fotografare le opere. Dovrà essere inviata una sola foto in formato JPG, del peso massimo di 2 MB, all’indirizzo di posta elettronicacultura@comune.como.it, insieme alla scheda di adesione, entro il giorno 10 settembre. Il  vincitore riceverà in premio una piccola opera del maestro Nicola Salvatore, scultore comasco che insegna all’Accademia di Brera.

  • Lezzeno-Bellagio: riapertura a senso unico alternato

    Lariana riaperta a senso unico alternato a Lezzeno dopo la frana dell’11 maggio scorso, seguita da un secondo smottamento a distanza ravvicinata.Completati i lavori di rimozione dei detriti e messa in sicurezza, la carreggiata è nuovamente percorribile, anche se non interamente perché proseguiranno i lavori di posa delle reti di contenimento massi. Il traffico sarà dunque a senso unico alternato regolato da semaforo.I lavori di messa in sicurezza, coordinati dall’amministrazione provinciale, sono stati completati nel pomeriggio di ieri e la strada è stata quindi riaperta. La frana si è verificata in località Ponte del Diavolo, al confine tra Lezzeno e Bellagio.«L’intervento della posa della rete sulla parete rocciosa dovrebbe concludersi entro il 10 luglio prossimo – spiega Bruno Tarantola, dirigente del settore Lavori pubblici della Provincia – Fino al completamento dell’intervento la Lariana sarà percorribile solo a senso unico alternato. Se sarà possibile, puntiamo a ridurre la durata del cantiere e riaprire l’intera carreggiata prima della data indicata».Per ridurre i disagi nei giorni di chiusura della strada era stato istituito un bus navetta ed era stata aggiunta una corsa dell’aliscafo. Con la riapertura, anche se a senso unico alternato, i problemi per i residenti dovrebbero essere limitati.Mercoledì, invece, a Como era stata riaperta la via per San Fermo, chiusa da mesi per uno smottamento, in seguito ai collaudi delle opere eseguite dai privati e concluse nei giorni precedenti.Il dialogo che si è protratto con i proprietari dell’area e l’emergenza per Coronavirus hanno portato a un allungamento dei tempi per l’esecuzione dei lavori.

  • LIBERTÀ DI LAVORARE NEL GIORNO DI FESTA

    LIBERTÀ DI LAVORARE NEL GIORNO DI FESTA

    diGIORGIO CIVATICome cambia il commercioSaracinesche selvagge? Certo che no, nessuno – noi nemmeno – vuole che il commercio sia esasperato, senza regole e senza orari.D’altra parte, però, se ogni esagerazione è sbagliata, anche troppe regole, troppi impedimenti rischiano di essere errati. Nocivi agli utenti e agli stessi commercianti, specie in una realtà come quella comasca che da anni – e con fatica – cerca di darsi una connotazione turistica più decisa e positiva.In questa ottica, le aperture o le chiusure festive dei negozi della città ci appaiono un’occasione persa. Per il capoluogo, per gli utenti, per i negozianti stessi. Anche in occasione del Primo Maggio, che quest’anno cade di domenica, la storia sembra ripetersi. Negozi aperti? No, grazie, è la risposta dell’associazione di categoria.La Confcommercio locale ripropone una posizione già nota. E, se non difetta in coerenza, a nostro avviso manca però in realismo. Resta fuori dal tempo, ancorata a posizioni superate, improponibili.Il mondo infatti è cambiato, e non da ieri.

    In due o tre decenni gli orari e le aperture degli esercizi commerciali si sono ampliati, modificati, addirittura esasperati. E solo l’Unione commercianti lariana pare non essersene resa conto.Se, per esempio, negli anni ’80 chiudere a una certa ora la sera era la norma, se le domeniche erano rigorosamente off limits per la spesa, oggi non è più così. E non è più così da tempo.Per questo l’indicazione dell’associazione – tutti chiusi i negozi di Como anche domenica Primo Maggio – ci pare anacronistica.Qualcuno, lo sappiamo, ci accuserà di voler far lavorare gli altri, cioè i commercianti, alla faccia delle feste, del meritato riposo, della famiglia e di quant’altro.Invece non è così: semplicemente, ci piacerebbe che chi vuole possa farlo. Senza temere “scomuniche” dall’associazione che dovrebbe rappresentarlo, senza infrangere dogmi veri o presunti.Ecco, ciò che ci pare sensato è lasciare spazio a più elasticità individuale, a una maggiore libertà di scelta. Sapendo che gli orari dei negozianti sono pesanti e quelli dei commessi o delle commesse anche, che non tutti possono avere voglia o bisogno di una domenica in più di lavoro.Però, se permettete, immaginiamo invece che ci sia anche chi, al contrario, una domenica in più di apertura la aspetta, la vuole, la cerca. Sicuramente con fatica, ma senza preconcetti, senza imposizioni. Ancora più fastidiosi se vengono “dall’alto”.Insomma, senza neppure sognarci di imporre aperture o orari, non abbiamo timore di affermare che ci piacerebbe una Como più vivace, più turistica. Con qualche negozio aperto, magari molti, ma sempre secondo le decisioni e la volontà dei singoli. E senza vincoli da chi i commercianti dovrebbe rappresentarli, non comandarli a bacchetta come a volte sembra succedere. Farebbe bene ai turisti, ai comaschi, molto probabilmente anche a quei negozianti che eventualmente decidessero di lavorare.

  • Libro e musica ad Alzate

    Libro e musica ad Alzate

    Alla Bcc Alta Brianza

    Domani, sabato 26 ottobre, alle 17.30 la sala Maggi della Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza di Alzate (via IV Novembre 549) ospiterà la presentazione del romanzo “Un Taxi Fantasma per L’Africa” di Massimo Bargna (Mursia editrice). È un romanzo ambientato in Africa, che racconta la vicenda di un tassista abusivo che lavora di notte in una capitale durante la guerra civile.La presentazione sarà affiancata da momenti musicali con Natasha Bargna – figlia dell’autore – affiancata

    da un contrabbassista (Francesco Carcano) e un pianista (Alberto Citterio). La stessa Natasha Bargna (nella foto) si èsibirà poi domenica, a partire dalle 19, al locale Rabaja di Erba con il Blue Time Trio.

  • L’incidente di Civenna: sequestrata la moto

    L’incidente di Civenna: sequestrata la moto

    NON CI SONO ALTRI MEZZI COINVOLTI(m.pv.) Non ci sarebbero dubbi sulla dinamica dell’incidente stradale che è costato la vita a Stefano Visai, 46 anni di Civenna. L’uomo avrebbe fatto tutto da solo (non ci sono altri veicoli coinvolti), andando a urtare con una ruota un marciapiedi per poi scivolare e cadere rovinosamente sull’asfalto. La moto è stata sequestrata. Lo schianto è avvenuto nella serata di mercoledì a pochi metri da casa.

  • Equitazione, l’Italia è settima. Moneta in crescita

    Equitazione, l’Italia è settima. Moneta in crescita

    Campionati d’Europa

    L’Italia ha chiuso al settimo posto il Campionato d’Europa a squadre di salto ostacoli a Herning in Danimarca. Nella seconda decisiva manche hanno avuto accesso le migliori dieci delle 19 squadre partecipanti alla sfida continentale.Il primo binomio a entrare in campo per l’Italia è stato quello composto dal comasco Luca Maria Moneta su “Neptun Brecourt”: ha totalizzato 9 penalità per due abbattimenti e una piccola infrazione al tempo massimo consentito. Gli altri

    cavalieri azzurri: Piergiorgio Bucci su “Casallo Z” è incorso nell’eliminazione per un doppio errore su un ostacolo; Emanuele Gaudiano su “Cocoshynsky” fa uno splendido percorso senza errori; Juan Carlos Garcia in sella a “Prince de la Mare” esce dal campo con due errori. La Gran Bretagna (oro olimpico a squadre) mantiene la prima posizione al termine di una combattutissima gara e vince questa edizione del Campionato D’Europa, precedendo la Germania e la Svezia. Quindi: Francia, Svizzera, Olanda e Italia che precede Belgio, Irlanda, Spagna, Portogallo, Danimarca, Ungheria, Norvegia, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Russia e Bielorussia.«Sono soddisfatto del risultato della squadra – ha commentato Hans Horn, tecnico della nazionale italiana di salto ostacoli – perché non credo che, se avessimo commesso anche un errore in meno, oggi avremmo potuto superare l’Olanda». E a proposito dell’atleta comasco: «È un peccato che Moneta abbia perso una staffa dopo la riviera chiudendo con due errori».Tutto sommato per l’Italia è andata bene, la squadra ha mantenuto la settima posizione alle spalle delle nazioni più forti al mondo e davanti ad altre affermate come Belgio e Irlanda. Moneta con “Neptune Brecourt” ha chiuso il Campionato individuale al 28° posto, un buon risultato che ora potrà solo migliorare anche in previsione dei prossimi Giochi Olimpici.

    Guido Capizzi

  • «Lorini si dimetta subito o vada via l’assessore. Posti blu per fare cassa»

    «Lorini si dimetta subito o vada via l’assessore. Posti blu per fare cassa»

    «Lorini si dimetta oppure si dimetta l’assessore Daniela Gerosa. Un funzionario non può condizionare in modo così pesante le decisioni politiche della città. È assurdo che vengano applicate le scelte delle amministrazioni di centrodestra senza che nessuno sia stato informato. Se è accaduto, vuol dire che il dirigente ha preso il sopravvento sull’assessore. E questo è inaccettabile».Donato Supino, presidente del comitato politico comasco di Rifondazione Comunista e consigliere comunale

    per 5 anni a Palazzo Cernezzi nel mandato precedente, dà voce a un altro pezzo di sinistra comasca insoddisfatta dalla giunta Lucini e insofferente di fronte alle decisioni prese di recente da chi è al governo del capoluogo.Come la Uil e l’Adoc, così Rifondazione ha messo per iscritto i motivi della sua contrarietà alla valanga di posti blu piovuta sulla città. E ha parlato di «rivoluzione deficitaria».Una rivoluzione «apprezzabile nelle intenzioni» ma rimasta tutta sulla carta.«La limitazione della sosta in centro città era prevista nel nostro programma per le comunali dell’anno scorso – scrivono in una nota i dirigenti comaschi di Rifondazione – Il piano proposto dalla giunta comunale, però, non convince sotto molti punti di vista».Motivi noti: dalla mancanza dei nuovi parcheggi in Ticosa alla «scarsa incentivazione dei mezzi pubblici», per non parlare dell’aumento «indiscriminato dei posti blu e della lievitazione dei loro costi».Sulle tariffe aumentate a sorpresa, sottolineano i dirigenti di Rifondazione, «colpisce il rimpallo di responsabilità tra l’assessore Gerosa e l’ufficio tecnico del Comune. Non è un bel segnale per i cittadini vedere un simile scaricabarile, sapere che l’assessore non fosse a conoscenza di un aumento che colpisce in modo così marcato le tasche dei comaschi». Rifondazione non si limita a lanciare strali, indica anche qualche soluzione che vorrebbe «più graduale, legata a un uso maggiormente efficace del trasporto pubblico e senza costi aggiuntivi per i cittadini, i lavoratori e le altre categorie più deboli, in modo da non rendere il centro off limit per gli stessi comaschi». In particolare, la proposta della sinistra radicale è «stipulare convenzioni, valutando ogni singolo caso, con le attività commerciali del centro, in modo che il parcheggio non pesi sullo stipendio dei lavoratori, impossibilitati a usare il mezzo pubblico».Dopo la Uil, quindi, anche la sinistra radicale insiste sul tema delle strisce blu per mettere in risalto ciò che la differenzia dalla giunta Lucini. «In campagna elettorale abbiamo parlato anche noi di ampliamento della Ztl, ma l’obiettivo primario avrebbe dovuto essere una Convalle più vivibile – dice ancora Supino – I parcheggi a pagamento servono invece a fare cassa. E mettono in difficoltà le persone che ogni giorno giungono a Como soprattutto per lavorare». In questo modo, insiste il dirigente di Rifondazione, «la città non migliora. Se proprio non si può fare a meno di tutti questi parcheggi a pagamento – conclude Supino – allora si decida di investire ogni euro guadagnato con i parcometri per incrementare il servizio di trasporto pubblico. E magari mettere finalmente in funzione il servizio a chiamata, che è stato promesso inutilmente da molti anni».

  • «Non coprite quelle mura»

    «Non coprite quelle mura»

    Tesori lariani – Si riaccende a Como il dibattito sul parco archeologico di Porta Torre, fra il liceo Volta e l’ex media Parini

    Tornano a far parlare di sé le antiche mura di Como, a Porta Torre. La Società Archeologica Comense, nel gennaio 2012, chiese che fosse evitato l’interramento delle mura romane nel cortile tra il Liceo Classico e le Magistrali (ex media Parini), auspicando «un momento di riflessione da parte dell’amministrazione comunale». E ora, a distanza di oltre un anno e mezzo, torna sulla questione. È necessario che le mura romane tornate alla luce nel cortile non siano interrate di nuovo.A suo tempo il sodalizio archeologico

    lariano scrisse in una lettera aperta: «Da tempo la situazione dell’area era critica e la vegetazione cresceva ma abbiamo ritenuto, anche a seguito delle sollecitazioni della Soprintendenza Archeologica della Lombardia e dell’ispettrice, Stefania Jorio, che l’amministrazione comunale predisponesse, dopo anni di incuria, un progetto per la sistemazione e la manutenzione dell’area archeologica, oltretutto inserita in un contesto scolastico. Possibile che non ci possa essere almeno questa volta una utile collaborazione tra Provincia e Comune per reperire i 30.000 euro da destinare alla salvaguardia di queste preziose testimonianze, considerando che la proprietà dell’area è sì comunale ma che sulla stessa gravitano anche edifici di proprietà provinciale?».Dal 2012 il problema è rimasto tale. «Siamo in attesa che il Comune prenda una decisione, il cantiere è fermo» ha detto ieri al telefono, interrogata dal “Corriere di Como”, la soprintendente Stefania Jorio.E da parte sua Giancarlo Frigerio, presidente della Società Archeologica Comense, ribadisce: «Non so che problemi ci siano a livello dell’ufficio tecnico comunale per riaprire il museo archeologico della Porta Pretoria, l’antico accesso alla città murata, sotto l’ex media Parini. Se il pubblico vi potesse accedere, sarebbe naturale prosecuzione dell’itinerario archeologico aprire alla visita anche le mura romane del liceo».Da tempo in effetti si parla anche di riaprire la Pretoria: il Comune pare abbia intenzione di provarci sul serio entro la metà di settembre. Si tratta di un’importante pagina del passato ignota a tanti comaschi: un parco archeologico sotto il piano stradale di via Cantù, tra il liceo Volta e l’istituto Ciceri. È ciò che rimane della principale via d’accesso della città romana e fu edificata nella seconda metà del I secolo a.C. sull’area antistante il liceo classico. Dopo quasi cento anni dal primo rinvenimento, pare insomma che almeno una parte dello storico complesso museale e archeologico sarà fruibile ai comaschi. Il lotto di lavori edili (2003-2005) è costato 133.800 euro finanziati da Fondazione Cariplo; il restauro degli elementi architettonici (2006-2007) è costato 18.868 euro finanziati dal Comune. Il secondo lotto di lavori edili (2005-2008) è costato 113.088 euro di cui oltre la metà finanziati dal Comune e il resto dalla Fondazione Comunità Comasca; il progetto Cultura 2000 (2006-2008) per valorizzare il sito è costato 70mila euro circa finanziati dalla Comunità Europea; il terzo lotto di lavori edili (2008-2011) è costato 130mila euro di cui 80mila finanziati dal Comune e il resto dalla Fondazione Comunità Comasca.La Como turistica potrebbe trarre giovamento dalla riapertura: pensiamo a quel che accade nel centro storico di Aosta, a Brescia e a Trento dove è visitabile il sito della porta “Veronensis”.«La Pretoria è una porta tra le più importanti dell’Italia settentrionale – dice Frigerio – e se partisse un progetto concreto di valorizzazione di tutta quest’area di grande importanza archeologica poi si troverebbero anche i fondi».

    Lorenzo Morandotti

  • «Orticolario alleata con Como». Butti rilancia la proposta “verde”

    «Orticolario alleata con Como». Butti rilancia la proposta “verde”

    (f.bar.) Un’alleanza tra Palazzo Cernezzi e la fiera florovivaistica Orticolario per abbellire gli spazi verdi di Como. L’idea, rilanciata in queste ore, era già stata proposta, nell’ottobre 2012, dal consigliere comunale Marco Butti (Gruppo Misto) che aveva invitato la giunta Lucini a cercare un’intesa con gli organizzatori della kermesse autunnale dell’edizione 2103.L’evento è però andato in scena dal 4 al 6 ottobre scorsi – ben 20mila i visitatori – ma della proposta di Butti

    neanche l’ombra. «Nell’ottobre del 2012 la mozione che presentai proprio per puntare, con questa possibile intesa, a una riqualificazione dei giardini a lago, ricevette 30 voti favorevoli», dice Butti. Nel documento di allora il consigliere chiedeva al sindaco di impegnarsi in vista dell’edizione appena andata in archivio. «Ma non è stato fatto nulla. L’augurio è che quanto ipotizzato possa essere occasione di confronto, in futuro, tra queste due realtà. Resto assolutamente convinto della bontà dell’iniziativa», dice Marco Butti.Ma non solo. In previsione futura ci si spinge oltre. «Per la prossima manifestazione rinnovo l’idea e inoltre mi piacerebbe immaginare non solo il coinvolgimento dei giardini a lago ma anche quello della passeggiata e del parco di Villa Olmo e di Villa del Grumello», dice Butti.Un piano che punta alla valorizzazione delle aree verdi e che potrebbe, nelle intenzioni di Butti, portare anche alla creazione di un vero e proprio percorso botanico.Ma le idee non si esauriscono qui. «Qualora il Comune riuscisse a creare un contatto si potrebbero anche ipotizzare dei pacchetti integrati che uniscano la possibilità di visitare la kermesse e alcuni spazi culturali cittadini come la Pinacoteca e il Museo Archeologico “Paolo Giovio”», spiega Butti. Da qui l’invito alla giunta affinché analizzi la possibilità di avviare una collaborazione nei prossimi anni. «Considerando anche l’approssimarsi di Expo 2105», aggiunge Butti. Per far seguire alle parole i fatti, ieri il consigliere comunale del Gruppo Misto ha depositato un’interrogazione per sapere – si legge nel documento – «quanti e quali atti siano stati realizzati dalla giunta e dagli assessorati al Verde e al Turismo per dare seguito a quanto previsto dalla mozione passata. Per conoscere le eventuali motivazioni che hanno impedito l’attuazione di quanto previsto dalla mozione e sapere se, seppur con evidente ritardo, gli assessorati hanno intenzione di adoperarsi per dare seguito a quanto previsto dalla mozione in vista dell’edizione 2014».

  • «Piazze De Orchi e Croggi senz’auto. Rinascerà il Borgo delle lavandaie»

    «Piazze De Orchi e Croggi senz’auto. Rinascerà il Borgo delle lavandaie»

    L’assessore Introzzi: «Chiesto dagli esercenti, piazza De Gasperi è l’esempio»Se davvero il progetto nel suo complesso andasse in porto, si potrebbe dire a ragion veduta che un pezzo di Como – tra l’altro tra i più belli e carichi di storia – cambierebbe completamente volto.E, senza dubbio, quello nuovo “rischierebbe” di essere infinitamente migliore di quello attuale. La zona in questione è il tratto iniziale di viale Geno, ma segnatamente si parla delle due piazzette

    laterali: De Orchi, una lingua d’asfalto spesso assediata dalle auto, alle spalle dell’edicola; e Croggi, oggi adibita a parcheggio blu. Ovvero, due aree che a breve potrebbero seguire l’esempio (vincente) della “sorella maggiore”, quella piazza De Gasperi che da triste posteggio a pagamento è diventata un’isola pedonale destinata ad accogliere comaschi e turisti a caccia di vista lago, aperitivi, cocktail, pranzi e cene.A lanciare la sfida per una sostanziale pedonalizzazione delle due nuove piazze è l’assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi, Gisella Introzzi. La quale, peraltro, ha un jolly nella manica non di poco conto, ossia più di una richiesta in tal senso giunta direttamente dagli esercenti della zona.I problemi sulla via della realizzazione materiale dell’idea non mancano – e, alla fine, ruotano sempre intorno all’inevitabile soppressione di altri posti auto – ma l’esponente della giunta Lucini punta a una soluzione concordata con i diretti interessati.«Confermo che l’interessamento per la possibile destinazione a pedoni e tavolini anche delle piazze De Orchi e Croggi è arrivato direttamente da alcuni esercenti della zona – afferma la Introzzi – Abbiamo naturalmente accolto con favore questa manifestazione di interesse, anche se nulla è ancora stato definito. Non nascondo, però, che l’obiettivo di seguire quanto abbiamo realizzato in piazza De Gasperi esiste. Nessun vuole forzare, ma non stiamo parlando di un libro dei sogni. Anzi, ad essere sincera, mi sarebbe piaciuto molto riuscire a compiere l’iniziativa già in questa stagione turistica».Non è stato possibile per due motivi principali: prima di tutto, la necessità di testare su un periodo significativo l’esperimento di piazza De Gasperi. In secondo luogo, perché – con la realizzazione della maxi Ztl alle porte, con contestuale trasformazione di 480 posti bianchi in blu – il tema della sosta resta ancora spinoso. Anche per i due casi in questione.«Sicuramente il tema dell’eventuale cancellazione di altri posti è molto delicato – conferma l’assessore al Commercio – Ci è stato giustamente chiesto di valutarlo bene e di trovare possibili alternative. Ma, alla fine, stiamo parlando di non più di una trentina di stalli, numeri gestibili».Tenendo questa difficoltà ben presente, però, l’intenzione di ridare una nuova vita alle due piazze, lontane da smog e traffico, sembra comunque destinata a trovare realizzazione.«L’intera zona che va dall’inizio di viale Geno a piazza De Gasperi – spiega la Introzzi – si presterebbe benissimo a una riqualificazione. È un quartiere caratteristico e storico, potremmo rievocare quello che un tempo era chiamato il “Borgo delle lavandaie”. E non dimentichiamo che, oltre a questi aspetti, diversi esercenti hanno notato come la pedonalizzazione della vicina piazza De Gasperi abbia giovato alla vista ma anche agli affari dei locali». Come anticipato, l’assessore non promette la rivoluzione dall’oggi al domani ma ribadisce che «sarebbe bello arrivare alla decisione in tempi non lunghissimi». In autunno, forse, quando anche l’esperimento già realizzato assumerà l’aspetto definitivo.«Dopo l’estate, in piazza De Gasperi arriveranno le piante e le panchine previste nel progetto originario – sottolinea la Introzzi – Inoltre, stiamo ragionando sul possibile utilizzo di una parte dei proventi legati alla tassa di soggiorno per rifare anche la pavimentazione. Credo che una zona così bella ne guadagnerebbe ancora di più, soprattutto in ottica turistica».

    Emanuele Caso