Categoria: Notizie locali

  • Fusione, scintille sul cartello luminoso del Comune di Menaggio

    «Un messaggio volutamente fuorviante, qualcosa di inaccettabile». Il capogruppo di opposizione in consiglio comunale a Menaggio, l’avvocato Gianluca Pedrazzini, denuncia con toni molto duri il messaggio che da un paio di giorni scorre sul tabellone luminoso di via Lusardi, a pochi metri dal municipio. E annuncia di voler informare dell’accaduto la Prefettura.Il testo che ha fatto infuriare l’esponente della minoranza è diviso in due parti. Una prima fissa, una seconda scorrevole.«Fusione

    dei Comuni. Domenica 1 dicembre 2013. Referendum» è quanto si legge in alto di continuo. «Si decide il nome del nuovo Comune», è invece il messaggio che scorre da sinistra a destra.«Sembrano i titoli di coda di un film già fatto e finito – dice Pedrazzini – Ma si tratta di un inganno bello e buono. La fusione, che noi non contrastiamo in modo pregiudiziale, non è un dato ormai acquisito, tutt’altro. I cittadini devono votare e spetterà a loro decidere se il processo di aggregazione dovrà essere portato a compimento oppure no». Il messaggio «subliminale», così lo definisce il capogruppo di minoranza, «sembra dare per scontata ogni cosa. Se la comunicazione non sarà modificata ci rivolgeremo al prefetto di Como».Sulla vicenda si è espressa domenica mattina, durante il congresso del circolo Pd, anche Maria Cristina Redaelli, anch’essa consigliere comunale a Menaggio ed eletta proprio l’altroieri coordinatrice dei Democratici del Centrolago. Redaelli ha parlato di un «fatto grave e inqualificabile».Il votoVa ricordato come il 1° dicembre prossimo, in Lombardia, saranno 18 le proposte di fusione sottoposte a referendum, 7 delle quali comasche, relative a 23 Comuni. Questi i progetti di fusione sui quali i cittadini lariani interessati saranno chiamati a esprimersi: Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra; Menaggio, Grandola ed Uniti, Plesio e Bene Lario; Musso e Pianello del Lario; Bellagio e Civenna; Drezzo, Gironico e Parè; Faloppio, Ronago e Uggiate Trevano; Corrido, Claino con Osteno, Porlezza, Valsolda e Val Rezzo.L’orientamento politico della Regione, sancito in un ordine del giorno votato dal consiglio, è di dare via libera soltanto alle fusioni approvate dai cittadini. Un voto popolare sfavorevole al processo di aggregazione porterà inevitabilmente alla bocciatura del progetto di fusione.

  • Gesto disperato di un 59enne in via Cardano

    Gesto disperato di un 59enne in via Cardano

    SUL POSTO LE VOLANTI DELLA QUESTURASi è sparato un colpo con il suo fucile da caccia. Ha scelto di farla finita sotto il ponte dell’autostrada in via Cardano, nel quartiere di Monte Olimpino. Qui è poi stato trovato quando ormai non c’era più nulla da fare. La vittima è un 59enne residente nel Lecchese. Sul posto sono intervenuti gli uomini delle volanti della Questura. Il rinvenimento del corpo ieri intorno alle 17. Da quanto è stato possibile appurare, la vittima non avrebbe lasciato alcun messaggio per spiegare il suo gesto. Inutile, come detto, ogni soccorso.

  • Gli agrumi del Lario a Villa Carlotta

    Gli agrumi del Lario a Villa Carlotta

    Se per Goethe l’Italia era il Paese «dove fioriscono i limoni», e come tale anche sotto il profilo botanico e climatico meta di elezione del “Grand tour” degli intellettuali europei, Villa Carlotta con la mostra “Profumo di Agrumi”, aperta fino al 3 novembre, ne dà ampia testimonianza storica e anche artistica. L’esposizione è l’occasione ideale – in parallelo con “Orticolario” a Villa Erba di Cernobbio – per ripercorrere la storia degli agrumi nel nostro Paese e la loro secolare presenza

    sui Laghi di Como, Maggiore e Garda.Sono in scena antichi utensili, incisioni, illustrazioni d’epoca e reportage fotografici, per raccontare il legame forte di questi alberi da frutto con i laghi prealpini. La mostra curata da Francesco Soletti e Serena Bertolucci è suddivisa in quattro sezioni al piano ammezzato della Villa. Nella prima viene illustrata la storia della diffusione della flora mediterranea nella zona dei Laghi prealpini. Nella seconda e nella terza si illustra l’agrumicoltura sui Laghi Maggiore e Garda: a Cannero Riviera ad esempio spicca il “Cannarone”, prelibata varietà locale di limone cedrato. Ma è sul Garda la presenza degli agrumi più antica: risale addirittura al Trecento. L’ultima sezione ripercorre invece la fortuna degli agrumi sulle sponde del Lago di Como: come importante pianta da coltivazione nel Seicento, tanto da fare la fortuna di alcune famiglie nobili tremezzine grazie all’esportazione verso il Nord Europa, ma soprattutto come immancabile ornamento nei sontuosi giardini delle residenze patrizie lariane nel Sette e Ottocento, tra cui Villa Carlotta e Villa Melzi. Da non mancare una visita alla famosa selva cedrina della stessa Villa Carlotta, la galleria di agrumi piantati in piena terra che suscita l’emozione degli appassionati di botanica. Orario: tutti i giorni 10-18. Prezzo: incluso nel biglietto di ingresso alla Villa.

  • Gli “Eagles”: «Pronti a versare 10mila euro»

    Gli “Eagles” e l’associazione “Tradizione Canturina” sono pronti a comprare mille azioni popolari della Pallacanestro Cantù. Sono quindi in grado di mettere sul piatto della bilancia 10mila euro. Poco meno di un quinto di quanto finora è stato “raccolto” (sul sito tuttiinsiemecantù.com, ieri pomeriggio, il contasoldi era arrivato a 50.600 euro).«È un progetto in cui crediamo – dice Juary, uno dei capi storici della curva canturina – Lo dimostrano le cifre che siamo riusciti a mettere

    insieme in pochi giorni. La cosa importante è che tutti facciano la loro parte: i politici, gli imprenditori, i tifosi. E che non ci siano scopi politici nascosti», conclude.

  • Gradimento dei sindaci, Mario Lucini ai vertici in Italia

    Gradimento dei sindaci, Mario Lucini ai vertici in Italia

    La classifica di apprezzamentoIl primo cittadino al quarto posto nazionale con una percentuale del 61,8%

    «Un risultato che mi fa piacere: la città ha percepito il lavoro che abbiamo fatto, anche se in una situazione con tante difficoltà». Mario Lucini, sindaco di Como, commenta così il sondaggio di “Monitorcittà”, che rileva il gradimento dei sindaci delle città italiane. Lucini è al quarto posto nazionale, con una percentuale di gradimento del 61,8%.Il primo cittadino lariano si conferma ai vertici nazionali, dunque, anche se con un lieve peggioramento rispetto al 2012, quando si piazzò

    secondo con un gradimento del 63,8%.In testa, così come un anno fa, c’è il sindaco di Lecce, Paolo Perrone (64,2%), che precede Claudio Pedrotti (Pordenone 62,5%, per lui un miglioramento di cinque posizioni in graduatoria), Flavio Tosi (Verona, 61,9%) e, appunto, Lucini, che è il migliore in Lombardia. Nella nostra regione, infatti, l’unico altro amministratore fra i primi dieci è Roberto Scanagatti, di Monza, nono con il 60,4%.Nei primi dieci della classifica ci sono ben otto amministratori del centrosinistra, Lucini compreso. «Sicuramente questo è un segnale incoraggiante – commenta ancora il sindaco di Como – per quello che possono valere i sondaggi. Aver superato il 60% di gradimento mi fa molto piacere».Lucini si sofferma anche su quello che può essere l’unico dato negativo in un quadro comunque positivo, la perdita di due posizioni in classifica, dal secondo al quarto posto, e di un paio di punti di percentuale di gradimento.«Logico che ci siano sempre delle oscillazioni – conclude il sindaco di Como – Io ribadisco la mia gratitudine ai cittadini e alla loro generosità per quello che considero un incoraggiamento per il nostro lavoro. Allo stesso tempo questo lieve calo ci sprona a cercare di fare sempre meglio per la città, quindi non lo guardo con negatività, ma come incitamento per me e per tutti gli amministratori».

    Massimo Moscardi

  • I ladri entrano a colpi di piccone

    I ladri entrano a colpi di piccone

    Hanno sfondato vetri e finestre di un’abitazione di Veniano a colpi di piccone. Il bottino sarebbe ingente: i ladri hanno fatto sparire soldi in contanti, monili d’oro e oggetti preziosi. Per mettere a segno il colpo, l’altra sera, la banda ha approfittato dell’assenza dei proprietari.«Hanno cercato di entrare da una finestra laterale – racconta il proprietario – Con un piccone hanno danneggiato l’infisso e hanno cercato di sfondare il vetro che però è riuscito a resistere ai loro

    colpi. Sono andati alla porta finestra del balcone. Non solo hanno danneggiato l’infisso, ma hanno completamente frantumato il vetro».Colpi talmente violenti che le schegge si sono disseminate un po’ dovunque. Una volte all’interno hanno messo a soqquadro l’intero appartamento. «Hanno preso gioielli, contanti e persino oggetti preziosi», dice ancora il proprietario. Quella dell’altra sera è la terza incursione che subisce questa famiglia.Le prime due non sono andate a buon fine, mentre nell’ultima i ladri sono riusciti a racimolare un bottino particolarmente consistente.«Oltre all’amarezza per il furto subito sono molto colpito dall’efferatezza con cui hanno messo a segno il colpo – puntualizza ancora il proprietario – Il mio ringraziamento va alle forze dell’ordine e al sindaco Elio Rimoldi, che mi ha subito dimostrato la sua solidarietà».L’altra sera, subito dopo il rientro a casa dei proprietari, via Volta è stata raggiunta dai carabinieri di Lurate Caccivio e dal primo cittadino, che ora non nasconde la sua amarezza per quanto successo.«Sono davvero sbalordito per l’efferatezza impiegata per mettere a segno il furto – dice Rimoldi – Voglio però dare un monito ai miei cittadini: non nascondiamoci in casa, non abbassiamo le tapparelle. Cerchiamo di essere d’aiuto ai nostri vicini controllando l’un l’altro quello che succede».

    Laura Omodei

  • Il Basket Como cala il tris. Battuto anche il forte Varese

    Pallacanestro FemminileCi ha preso gusto la matricola Basket Como che ha confermato il suo ottimo inizio di campionato in serie B centrando il terzo successo di fila. Vittoria a Varese nel derby di alta quota contro una delle favorite del torneo. Le lariane, trascinate dall’onnipresente Mara Invernizzi e da un’ispirata Francesca Mistò (top scorer con 21 punti) hanno sorpassato e poi dato il colpo di grazia alle “cugine” nei minuti finali imponendosi per 49-58. Sugli scudi anche la giovane playmaker Alessia

    Smaldone (12 punti) e Francesca Forgione (10 punti e 10 rimbalzi). Il Basket Como si mantiene così imbattuto e al comando del campionato cadetto e ora aspetta in via Giulini il Mariano Comense.

  • Il caso. «Vaccini antinfluenzali dalla Cina senza certificazione»

    Il caso. «Vaccini antinfluenzali dalla Cina senza certificazione»

    Vaccini antinfluenzali cinesi non certificati dall’Agenzia del Farmaco e destinati alla Lombardia. È quanto ha riportato in un suo servizio La7: «Il 20% dei 500mila vaccini acquistati nell’ultima gara effettuata in Lombardia non sarebbero riconosciuti dall’agenzia italiana del farmaco e, di conseguenza, non sarebbero utilizzabili nel nostro Paese».

    Dura la presa di posizione di Samuele Astuti, capo-delegazione del Pd in commissione sanità del Consiglio regionale della Lombardia: «L’assenza di quel quantitativo porterebbe la Regione vicinissima al limite inferiore della copertura delle categorie più fragili ed esposte, lasciando del tutto scoperte intere fasce di popolazione».

    «La situazione è grave – dice il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Como, Giuseppe de Filippis – e quando i vaccini arriveranno saranno comunque insufficienti. Non so di chi sia la colpa, ma nessuna farmacia in tutta la Lombardia ha ancora vaccini e le richieste sono tantissime. Il fatto poi che, per una parte, non siano riconosciuti dall’Aifa, è assurdo, visto che si tratta del primo requisito richiesto».

    La centrale acquisti della Regione ha chiarito che «non verrà acquisito, e quindi distribuito, alcun vaccino che non abbia ottenuto le autorizzazioni previste dalla legge e superato le conseguenti scrupolose verifiche». In ogni caso, l’assegnazione dei 100mila vaccini in questione sarà «subordinata alla autorizzazione per l’immissione in commercio dell’Aifa». Senza tale via libera, i vaccini non saranno né acquistati né pagati, conclude la Regione Lombardia.

  • Il  tributo a Stefano Borgonovo. Oggi l’ex giocatore sconfitto dalla Sla avrebbe compiuto 55 anni. La cerimonia allo stadio, il ricordo e le foto

    Il tributo a Stefano Borgonovo. Oggi l’ex giocatore sconfitto dalla Sla avrebbe compiuto 55 anni. La cerimonia allo stadio, il ricordo e le foto

    Oggi avrebbe compiuto 55 anni. Doveroso ricordare con affetto e rimpianto Stefano Borgonovo, scomparso il 27 giugno del 2013 a causa della Sla. Una battaglia, la sua, combattuta pubblicamente, per sensibilizzare su questa malattia e per far sostenere la ricerca. Un personaggio indimenticabile per i tifosi del Como anche per quello che fu capace di fare in campo. Cresciuto nel vivaio della società lariana, dopo un prestito alla Sambenedettese a “farsi le ossa” fu protagonista negli anni ’80 a suon di gol del periodo più bello del club lariano in serie A, a fianco dello svedese Dan Corneliusson. Tre anni fa, con una sentita e commossa cerimonia, gli è stato dedicato il piazzale davanti allo stadio Sinigaglia, che da quel giorno è diventato largo Stefano Borgonovo. Nelle immagini, oltre al ricordo di Stefano, qualche momento di quell’evento con tanti ex del Como tornati sul Lario per un doveroso tributo al loro amico e compagno di squadra.

  • Il mister con il coltello fra i denti

    Il mister con il coltello fra i denti

    Calcio – Intervista all’allenatore Giovanni Colella alla vigilia di Como-Pro Vercelli

    «Partiamo dalle parole di Maradona? Speriamo che siano di buon auspicio per noi». Scherza Giovanni Colella, allenatore del Como, alla vigilia della gara con la Pro Vercelli, parlando delle frasi che Diego Armando Maradona, in visita alla “Gazzetta dello Sport”, ha dedicato proprio alla società lariana. «Una volta era impossibile pensare di andare a vincere per 5-0 a Como» ha affermato il campione argentino.Un Como – e il discorso torna alla stretta attualità – che in casa non ha mai

    perso. Anzi, ha sempre vinto, e una settimana fa, imponendosi a Cremona, ha anche superato il tabù trasferta.«Il nostro bilancio? È positivo, ma poteva anche essere più positivo – spiega mister Colella – Ma quelli che abbiamo fatto in questa prima parte di stagione sono stati tutti passaggi obbligati».«Ci possono stare – aggiunge il tecnico – partite che meriti di perdere o gare in cui fai tanto non conquisti punti. Ma quello che stato è stato, perché io non sono uno che si volta indietro, ma per abitudine guarda avanti».Il calendario dice che alle porte c’è la partita casalinga con la Pro Vercelli, formazione che guida la classifica del girone A. «La mia mentalità è quella che bisogna pensare a una partita alla volta – dice Colella – e il calendario ci mette di fronte una squadra sicuramente forte e solida. Non voglio dire una delle più toste, perché in questo campionato ogni squadra che troveremo di fronte sarà tosta».«E poi si tratta di un incontro di grande fascino – sostiene ancora l’allenatore dei lariani – perché di fronte ci sarà una squadra che nella sua storia vanta sette scudetti. A me le partite contro formazioni che hanno una bella tradizione piacciono».E il Como come arriva a questo match? «Noi stiamo facendo un nostro cammino – spiega ancora il mister – e abbiamo grandi margini di miglioramento. Le vere potenzialità di questo gruppo non sono state ancora scoperte». A Cremona c’è stato comunque un bel passo avanti: «Sicuramente. Diciamo che siamo riusciti ad allargare il nostro elastico. Ora dobbiamo ripartire dal punto in cui l’abbiamo tirato e cercare di allungarlo ancora di più».Un campionato particolare, quello che stanno giocando i lariani, senza retrocessioni. «Molto equilibrato – dice l’allenatore – dove le posizioni in classifica non contano, perché ogni avversario può dire la sua, come hanno testimoniato i risultati di questa prima parte della stagione».E ai suoi, il tecnico dei lariani chiede grinta, la stessa che mette lui che è talmente preso dal suo ruolo, da essere il primo ad arrivare a Orsenigo e l’ultimo alla sera a lasciare il centro sportivo.«Io sono fatto così – dice Giovanni Colella – E ai miei giocatori chiedo la stessa cosa, l’impegno massimo durante la settimana, il crederci sempre. Perché il cuore va messo ogni giorno, non soltanto quando c’è la partita. Io voglio gente che abbia quotidianamente il coltello fra i denti: questo è un concetto che deve essere chiaro».«Io e i miei collaboratori siamo sempre molto attenti – afferma l’allenatore – Quindi se qualcuno è in forma e lavora bene, sarà valorizzato. Ma ovviamente vediamo chi magari mette un po’ meno impegno negli allenamenti, e poi tiriamo le conseguenze al momento di fare ogni scelta».Un’unica domanda relativa a un singolo: ci sono grandi aspettative per Sebastian Gallegos, il giovane uruguaiano arrivato a campionato iniziato. «Deve lavorare molto e capire la nostra mentalità – spiega Colella – ma sono sicuro che verrà il suo momento: anche perché quando giocava nelle nazionali giovanili dell’Uruguay gli davano sempre il numero 10. E in Sud America non lo assegnano a caso, quel numero ha un valore quasi sacro. Se ti danno il 10 vuol dire che hai qualcosa in più. E non dimentichiamo che vanta presenze con il Penarol, una delle più importanti formazioni del suo Paese».«Sebastian per vari motivi si era un po’ perso negli ultimi anni – conclude il mister degli azzurri – ma tutti assieme stiamo lavorando per far vedere di che pasta è fatto».

    Massimo Moscardi