È il comune più povero d’Italia: altro che Sud, si trova in Lombardia | Il reddito medio è pietoso

L’Ufficio studi Cgia Mestre rivela i dati sui redditi 2021: il Nord domina, ma 11 comuni settentrionali sono tra i più poveri. Cavargna, nel Comasco, il fanalino di coda nasconde un segreto.

È il comune più povero d’Italia: altro che Sud, si trova in Lombardia | Il reddito medio è pietoso
È il comune più povero d’Italia: altro che Sud, si trova in Lombardia | Il reddito medio è pietoso

Ogni anno, l’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, basata sui dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2021, offre uno spaccato interessante sulla distribuzione della ricchezza nel nostro Paese. I risultati continuano a mostrare una netta predominanza dei comuni del Nord Italia nelle classifiche dei più ricchi, un dato che ormai non sorprende più nessuno. Tuttavia, l’edizione di quest’anno evidenzia anche segnali di un progressivo impoverimento che non risparmia nemmeno le regioni settentrionali. Un dato in particolare salta all’occhio: ben 11 dei primi 50 comuni considerati più poveri d’Italia sono situati nel Settentrione. Questa anomalia può trovare una spiegazione nella natura geografica di molti di questi centri: si tratta prevalentemente di paesi di montagna che, negli ultimi anni, hanno sofferto il fenomeno dello spopolamento, con conseguenze dirette sull’economia locale e sui redditi dichiarati.

Cavargna, il comune più povero d’Italia: Un’illusione statistica

Cavargna, il comune più povero d'Italia: Un'illusione statistica

Tra i comuni che emergono per il reddito pro capite più basso, il primato spetta a Cavargna, un piccolo centro in provincia di Como. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2021 i 94 contribuenti di Cavargna hanno dichiarato un reddito medio di soli 6.314 euro, rendendolo ufficialmente il comune più “povero” d’Italia. A prima vista, questo dato potrebbe suggerire una situazione di estrema difficoltà economica per i suoi abitanti.

Tuttavia, la realtà dei fatti è ben diversa e svela una particolarità socio-economica che distorce la statistica. La spiegazione risiede nella posizione geografica del comune, al confine con la Svizzera. La quasi totalità dei residenti di Cavargna, infatti, lavora come frontalieri nella vicina Confederazione Elvetica e, di conseguenza, paga le imposte direttamente in Svizzera. I redditi medi percepiti da questi lavoratori non vengono rilevati e inclusi nella statistica del Ministero delle Finanze, la quale considera esclusivamente i redditi dichiarati sul territorio italiano. Questa peculiarità rende il dato di Cavargna un’eccezione, un esempio lampante di come le statistiche, se non lette con la dovuta attenzione, possano celare una realtà ben più complessa e, in questo caso, decisamente più agiata di quanto appaia.