La classifica non ha dubbi: questo è uno tra i borghi più belli d’Italia | C’è chi piange ogni volta che si reca qui

La classifica non ha dubbi: questo è uno tra i borghi più belli d’Italia | C’è chi piange ogni volta che si reca qui

Borgo - Corrieredicomo

Arrampicato sulle pendici verdi dei Monti del Partenio, Summonte è uno di quei borghi che sembrano sospesi nel tempo, dove il passo rallenta e ogni pietra racconta una storia.

Siamo in provincia di Avellino, ben lontano dalla nostra Como, a circa 730 metri di altitudine, circondati da boschi, sentieri e panorami che si aprono all’improvviso tra le case di pietra. Il nome stesso, che deriva dal latino Sub Monte – “sotto il monte” – è una dichiarazione d’amore per la natura che lo abbraccia da sempre. Viaggiamo alla scoperta delle bellezze del territorio italiano.

La storia di Summonte affonda le radici molto lontano. Già in epoca preromana, probabilmente osca, l’area era abitata. La prima testimonianza scritta risale al 769, quando un patrizio longobardo donò all’Abbazia di Montecassino alcuni terreni che includevano una zona chiamata Transmonte, perfetta per il commercio grazie alla vicinanza alle montagne. Nel Medioevo, oltre al commercio, qui fiorì anche la bachicoltura: nel 1037 già si coltivavano i gelsi per produrre seta, segno di un’economia vivace e legata alle risorse locali.

Passeggiando per le stradine di Summonte, si respira ancora un’aria medievale. Il centro storico conserva l’impianto di un tempo, con viuzze strette, scalinate e case in pietra. Tra le attrazioni più affascinanti c’è la Torre Angioina, costruita in pietra calcarea e perfettamente integrata nel paesaggio. Attorno, resti di mura e chiesette antiche, piccole fontane scolpite e persino un anfiteatro dove d’estate il borgo si anima di concerti e spettacoli.

La bellezza di Summonte non è però confinata tra le sue mura. È una porta naturale per il Parco Regionale del Partenio, meta ideale per escursionisti e amanti della natura. Il rifugio Urupreta è una tappa piacevole tra i sentieri e le aree picnic, mentre il percorso più impegnativo, il sentiero 205, conduce fino al Monte San Silvestro. Qui, tra una grotta sacra e una cappella dedicata al santo, si apre un panorama mozzafiato che abbraccia le montagne e, nelle giornate limpide, spinge lo sguardo ben oltre l’Irpinia.

La leggenda oltre la storia

C’è anche una leggenda legata a questo luogo: si racconta che il canto di San Silvestro riecheggi tra i monti, portando un messaggio di protezione e pace. È il genere di storia che a Summonte si ascolta volentieri, magari durante una sosta in una delle piazzette, chiacchierando con un abitante del posto.

Qui la vita scorre con calma, scandita dal ritmo delle stagioni, dalle feste tradizionali e dal suono delle zampogne nei giorni di celebrazione.

Montagna – Corrieredicomo

Un riconoscimento dovuto e meritato

Non sorprende che Summonte sia inserito tra I Borghi più belli d’Italia: è un luogo dove il paesaggio, la storia e le tradizioni formano un equilibrio delicato e affascinante. Visitandolo, si ha la sensazione di entrare in un mondo più semplice e autentico, dove il tempo non è tiranno ma compagno di viaggio.

Lasciarsi guidare tra i vicoli, fermarsi a guardare un panorama o a toccare la pietra antica di una casa diventa un’esperienza che va oltre la semplice visita turistica: è un incontro con l’anima di un luogo che vive ancora di legami profondi con la sua terra e la sua gente.