La trasferta lariana dello scienziato Enrico Fermi

Ricordi lariani di Renzo RomanoChicago, 29 novembre 1954, muore Enrico Fermi, uno dei più grandi scienziati del ’900. Solo pochi mesi prima aveva tenuto un corso a Varenna, sul Lago di Como, alla Scuola Internazionale di Fisica di Villa Monastero. Alcune foto lo sorprendono in coppia con Edoardo Amaldi in una sfida a “calcio-balilla” in un bar di Varenna e in un “doppio” a tennis con Enrico Persico contro i coniugi Amaldi.Enrico Fermi era già venuto a Como nel 1927, giovanissimo, 26 anni, per partecipare al “Congresso
internazionale dei Fisici” organizzato per celebrare Alessandro Volta nel primo centenario della morte. Erano presenti tutti i protagonisti, mancava solo Albert Einstein.“Il navigatore italiano è sbarcato nel nuovo mondo”, con questo messaggio il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt verrà informato, il 2 dicembre 1942, che il fisico italiano aveva dato il via alla prima reazione nucleare controllata dando così inizio all’era atomica.Fermi tornò a Como nell’estate del 1949 per partecipare a una conferenza nella quale rivede Amaldi, Bernardini, Pontecorvo e Segrè, alcuni dei suoi “ragazzi di via Panisperna”, il gruppo di fisici che negli anni ’30 avevano collaborato alle scoperte da cui prese avvio la realizzazione del primo reattore nucleare e della bomba atomica.Insegnavo qualche anno fa fisica al liceo. Aveva affascinato i miei alunni la vicenda di Fermi e dei suoi “ragazzi”. Così, in occasione di una gita a Roma, andammo in via Panisperna, curiosi di vedere la famosa vasca dei pesci rossi dove Fermi e i suoi “ragazzi” avevano fatto fatto importanti esperimenti. Giunti lì, chiedemmo dove fosse l’istituto di fisica, ma i passanti interpellati ne ignoravano l’esistenza. Alla fine un antiquario ci spiegò che lo storico istituto non esisteva più e al suo posto sarebbe presto subentrato un commissariato di polizia con grande delusione mia e dei miei alunni.