«Il premier è il mio secondo padre»
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(ANSA) – ROMA, 11 NOV – Vince l’Italia in versione sperimentale. A Firenze, l’amichevole con l’Estonia finisce 4-0 per gli azzurri. Mattatore della serata Vincenzo Grifo, autore di una doppietta, a segno nel primo tempo (14′) e poi nella ripresa su rigore. A segno anche Bernardeschi nella prima frazione di gioco (27′) e Orsolini, ancora su rigore, al 41′ della ripresa. Il Covid stravolge i piani del ct Roberto Mancino, positivo al coronavirus ed in isolamento domiciliare. Al suo posto, in panchina c’è Alberico Evani, con Vialli in contatto con il ct. Archiviata l’amichevole, per gli azzurri ci sono ora la due sfide di Nations league con Polonia e Bosnia. (ANSA).
(ANSAmed) – TEL AVIV, 25 OTT – “Aspiriamo da una pace che sia calorosa. Pertanto abbiamo deciso di mandare immediatamente ai nostri nuovi amici in Sudan una quantità di grano da 5 milioni di dollari”: lo ha annunciato su Facebook il premier Benyamin Netanyahu. ‘”Israele lavorerà in stretta cooperazione con gli Stati Uniti per aiutare la transizione in Sudan”. In precedenza, nella apertura del consiglio dei ministri, Netanyahu si era compiaciuto dei recenti sviluppi nel processo di pace, con accordi raggiunti con gli Emirati arabi uniti, col Bahrein e venerdì anche col Sudan. “Questo è un grande cambiamento – ha rilevato. – Dopo 25 anni senza accordi di pace, abbia concluso tre accordi in sei settimane. Il cerchio della pace si sta allargando ed altri Paesi ancora vi faranno ingresso se resteremo fedeli alla nostra politica”. (ANSAmed).
(ANSA) – TEL AVIV, 24 NOV – Il premier israeliano Benyamin Netanyahu andrà presto in Bahrein per una visita di Stato, la prima del genere dopo la firma degli Accordi di Abramo tra i due Paesi. L’invito è arrivato dal principe della corona del Bahrein Salman bin Hamad Al Khalifa con il quale Netanyahu ha avuto oggi una conversazione telefonica. “Ho appena parlato con il principe – ha detto Netanyahu -. Una conversazione, la seconda, molto amichevole. Entrambi siamo molto emozionati dal fatto di poter portare la pace ai nostri popoli e ai nostri Paesi in breve tempo. Per questo, mi ha anche invitato a compiere presto una visita ufficiale in Bahrein. Lo farò con piacere”. (ANSA).
(ANSA) – TEL AVIV, 19 MAG – “Una diplomazia del megafono”. Così il ministero degli esteri israeliano ha definito il messaggio di auguri dell’alto rappresentante Ue Josep Borrell per la formazione del nuovo governo israeliano. Un messaggio – ha spiegato – nel quale, tuttavia, non sono “menzionati ancora una volta, la sicurezza di Israele, partner chiave dell’Europa, e le minacce che fronteggia e a cui non viene data la centralità che avrebbero dovuto avere”. Questa diplomazia non è “un sostituto per un dialogo ravvicinato e non farà avanzare il ruolo che la Ue cerca di raggiungere”. Ieri il portavoce di Borrell aveva ribadito che gli stati della Ue, per quanto riguarda le intenzioni di Israele di procedere all’annessione di parti della Cisgiordania sulla scia del piano di pace di Trump, “non riconosceranno alcuna modifica delle frontiere del 1967 se non concordata da israeliani e palestinesi”. “Ci aspettiamo un dialogo significativo con i nostri alleati in Europa”.
(ANSA) – BEIRUT, 23 NOV – Tre fratelli sono stati arrestati oggi nel Kurdistan iracheno perché hanno ucciso la propria sorella impiccandola nella sua casa. Lo riferiscono media curdo-iracheni. Si tratta, secondo le autorità locali, di un “crimine d’onore” – commesso in un contesto culturale e sociale conservatore e patriarcale – dai familiari della donna, che era in procinto di divorziare dal marito, una decisione considerata “disonorevole” per la famiglia. L’episodio è avvenuto a Kalar, località nel nord-est dell’Iraq al confine con l’Iraq. I tre sono ora in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale. In tutta la regione mediorientale il “crimine d’onore” è una pratica molto diffusa. In gran parte degli ordinamenti giuridici dei Paesi dell’area il reato viene punito con pene relativamente lievi, che non superano i tre anni di carcere. (ANSA).
(ANSA) – BEIRUT, 23 NOV – Sette agenti delle forze di sicurezza irachene sono stati uccisi nelle ultime ore a nord di Baghdad in un agguato teso da miliziani che si pensa appartengano al sedicente Stato islamico. Lo riferiscono stamani media di Baghdad, secondo cui il governatore della regione di Salahuddin, a nord della capitale, ha annunciato un lutto ufficiale di tre giorni per le vittime dell’attacco “terroristico”. Questo è avvenuto, secondo le fonti, in una strada di montagna 200 km a nord di Baghdad, nella zona di Monte Makhul. Un ordigno improvvisato è esploso ieri al passaggio di un veicolo. Quando gli agenti sono arrivati sul posto sono stati falcidiati dalle raffiche di fucili automatici dei miliziani. Sei militari sono morti sul colpo, un settimo è deceduto in seguito alle ferite riportate. Non ci sono ancora rivendicazioni ufficiali dell’attacco, che secondo fonti locali è stato compiuto da miliziani dell’Isis. L’organizzazione era stata dichiarata sconfitta in Iraq a dicembre del 2017. Negli ultimi mesi si sono intensificati gli attacchi armati rivendicati o attribuiti all’Isis in varie regioni dell’Iraq. (ANSA).
(ANSA) – ISTANBUL, 20 MAG – Alcune foto pubblicate sui social in cui bacia una donna sui tetti di Teheran gli sono costate care. Forse anche per la sua notorietà sul web, dove conta 133 mila follower su Instagram, la polizia iraniana lo ha notato, arrestandolo con l’accusa di aver compiuto “atti osceni”. “Siamo contrari al comportamento in violazione delle regole e osceno di quest’uomo e della sua compagna”, ha dichiarato il capo della polizia di Teheran, Hossein Rahimi, citato dall’Isna, assicurando che anche la ragazza “verrà arrestata presto” anche per aver violato il codice di abbigliamento della Repubblica islamica, che permette alle donne di lasciare scoperti solo volto, mani e piedi. L’uomo non è stato identificato ufficialmente, ma sembra essere Alireeza Japalaghy, un atleta star del parkour in Iran, con molto seguito sui social. Disciplina metropolitana che consiste nell’eseguire un percorso estremo o acrobatico, il parkour è molto popolare in alcune zone della capitale
(ANSA) – RIPE, 23 NOV – A Ripe di Trecastelli (Ancona) nove famiglie evacuate, di cui solo tre rientreranno in casa in serata, a causa di un incendio scoppiato nel garage di una palazzina. Le fiamme sono divampate per cause accidentali da un elettrodomestico poco dopo le 16:30. Il fumo ha subito invaso, attraverso il vano scale, tutto l’edificio, coinvolgendo in parte anche un altro vicino. Per proteggersi dal denso fumo molte delle persone sono state costrette a ripararsi sui balconi: i vigili del fuoco di Senigallia e Ancona li hanno poi messi in salvo con l’autoscala. Per fortuna nessuno è rimasto intossicato o ferito. Sul posto anche i carabinieri e i sanitari del 118. Sei gli appartamenti di fatto al momento inagibili e 13 le persone di sei nuclei famigliari che per ora non potranno rientrare nelle loro abitazioni. (ANSA).
«No al telefono non parlare Gabro, che fino ad adesso ce la siamo “scappottata”». A parlare è Paolo Barrasso, 59 anni, residente a Como. Dall’altra parte c’è Gabro Panfili, 74 anni di Laglio. Sono due dei tre arrestati nella inchiesta della Procura sul giro di usura in città e in provincia. I due si conoscevano, «cooperavano» come scritto nelle pagine dell’ordinanza, spesso si spartivano anche i clienti e le informazioni sulla solvibilità delle vittime.L’intercettazione riportata all’inizio era dei giorni in cui avevano appreso – da un loro “cliente” chiamato in Procura per raccontare il giro di usura – di una indagine a loro carico. E in effetti i loro nomi erano già sul tavolo del pm, con tanto di promemoria scritti da Bruno De Benedetto (commercialista che con le sue dichiarazioni aveva fatto partire le indagini) con – messe nero su bianco – le cifre ricevute e dovute. Una sorta di “libro dell’usura”, secondo l’accusa, che conteneva tutto. C’era una cartelletta con scritto “Gregorio Usura” (il terzo arrestato), ma anche due con scritto “Usura Gabro” e “Usura Paolo”. Secondo il gip, Barrasso e Panfili «operavano in maniera coordinata», creando una «organizzazione rudimentale per esercitare abusivamente l’attività finanziaria» e una «intensa attività di usura». La base operativa era l’ufficio di Panfili in via Volta, che avrebbe dovuto essere dedicato ad altre attività ma in cui in pratica venivano gestiti i prestiti erogati.Il fine ultimo, secondo l’accusa, non era solo il contante, ma la compravendita di immobili sottratti alle vittime. Il modo di agire era spesso uguale, e si vede in più ipotesi di reato contro Panfili: prestava i soldi a chi ne aveva bisogno. Quando le vittime non riuscivano più a pagare, la casa veniva ipotecata spesso in favore della figlia dell’indagato. Quest’ultimo lasciava l’usurato nell’abitazione, chiedendogli però una sorta di mutuo mensile. Senza però saldargli la differenza tra quanto era il debito e il reale valore della casa, superiore al “buco”. Quando il pm ha chiamato in Procura una delle vittime di questo “gioco”, le risposte sono state sconfortanti: queste condizioni venivano accettate perché in futuro le vittime (che non potevano accedere al credito regolare) avrebbero potuto ancora aver bisogno di contanti.