Remco Evenepoel, il corridore ventenne belga protagonista sabato di un drammatico incidente al Giro di Lombardia nella discesa da Sormano verso il lago, ha postato ieri un videomessaggio su Facebook.Evenepoel ha perso il controllo della bici ed è precipitato da un ponte per diversi metri nella boscaglia, provocandosi una frattura al bacino e una contusione al polmone.Il giovane ciclista, curato all’ospedale Sant’Anna di Como dopo l’incidente e tornato lunedì in Belgio, ringrazia chi l’ha soccorso e supportato.«Voglio solo dire che sto bene al momento, ed il trasferimento nell’ospedale belga è andato bene – afferma il giovane corridore – Innanzitutto voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato e supportato nelle ultime ore, a partire dal momento dell’incidente fino ad ora. Sfortunatamente la mia stagione è finita, non abbiamo fretta: abbiamo tempo per programmare un buon rientro, sia sul piano fisico che sugli altri aspetti».«Voglio ringraziare i fan per il grande supporto – aggiunge Remco Evenepoel – non posso rispondere a tutti i messaggi perché sono davvero numerosi ma ho letto tutto, il vostro supporto davvero mi ha toccato e mi aiuterà in modo positivo».Infine, gli auspici e le speranze del giovane corridore per il ritorno, appena possibile, alle competizioni ciclistiche, anche se l’attesa sarà lunga.«Io e il team – sottolinea Remco Evenepoel – pensiamo positivo, stiamo già guardando al prossimo anno; non abbiamo fretta, come ho detto, procederemo con calma ma già pensiamo alla prossima stagione. Farò di tutto per diventare un corridore migliore e tornare più forte di prima».
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Regno Unito, debito pubblico da record
(ANSA) – LONDRA, 21 AGO – Il debito pubblico del Regno Unito ha superato per la prima volta i 2.000 miliardi di sterline. L’aumento è attribuito al costo delle misure di sostegno economico dispiegate negli ultimi mesi di fronte alla pandemia da coronavirus, ha sottolineato l’ufficio nazionale di statistica. Il debito ammontava esattamente a 2.004 miliardi di sterline alla fine del mese scorso e rappresenta più del 100% del prodotto interno lordo, per la prima volta dal 1961. (ANSA).
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Regionali:Lorenzoni, robot lo fa partecipare assemblea lista
(ANSA) – VENEZIA, 12 SET – Un robot al posto del candidato. E’ così che Arturo Lorenzoni, il candidato del centrosinistra in Veneto da alcuni giorni in ospedale perchè colpito dal Covid, ha potuto partecipare oggi all’assemblea regionale de ‘Il Veneto che Vogliamo’, la lista e movimento civico che assieme ad altre e al Pd lo sostiene nella corsa per la presidenza della Regione. Lorenzoni è ricoverato da domenica scorsa all’ospedale di Padova. Docente universitario, Lorenzoni ha potuto intervenire con un messaggio arrivato ai sostenitori riuniti al Palaplip di Mestre grazie a Pepper , robot antropomorfo realizzato dall’ateneo patavino, e alla disponibilità di molti suoi colleghi docenti. Un ulteriore testimonianza, secondo Lorenzoni, dell’eccellenza della formazione veneta, un capitale di saperi “che andrebbe messo a servizio del territorio delle istituzioni e delle imprese e che purtroppo rischia di essere dilapidato dalle inconsistenti politiche regionali” (ANSA).
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Regionali, lista unica Pd-Articolo 1 in Liguria per Sansa
(ANSA) – GENOVA, 19 AGO – Partito Democratico e Articolo Uno alle elezioni regionali in Liguria presenteranno una lista unitaria di candidati, ricucendo la scissione del 2017, per sostenere a fianco del M5S la candidatura del giornalista Ferruccio Sansa alla presidenza della Regione. La lista ufficiale dei candidati, di cui 26 in quota Pd e 4 Articolo Uno, è stata presentata stamani a Genova dal vicesegretario nazionale del Pd Andrea Orlando e dal coordinatore nazionale di Articolo Uno Arturo Scotto, insieme all’ex ministro Roberta Pinotti, ai segretari regionali dei due partiti, Simone Farello e Moreno Veschi, e allo stesso Sansa. “Una lista con tanto rinnovamento e con persone ‘pronte’ da subito per il governo della Regione”, sottolinea Farello. “In Liguria nasce un esperimento importante, la ricomposizione della sinistra democratica, che nel corso degli ultimi anni è stata per troppo tempo divisa”, commenta Scotto. “Dobbiamo chiedere ‘scusa’ agli elettori del centrosinistra per averci messo così tanto tempo, però le scuse vanno attenuate con una considerazione: non c’è nessun processo vero che non implichi una serie riconsiderazione di se stessi, una fatica e noi la fatica l’abbiamo fatta per mettere insieme le principali forze che si oppongono alla destra”, rimarca Orlando le lunghe trattative con il M5S per stringere un’intesa in Liguria. Tra i candidati nei collegi: a Genova la sindaca di Rossiglione Katia Piccardo, l’ex direttore sanitario del Gaslini Silvio Del Buono, l’ex candidata alle elezioni europee Angela Radicchi, i consiglieri regionali uscenti, Giovanni Lunardon, Luca Garibaldi, Pippo Rossetti, i consiglieri comunali Alberto Pandolfo e Claudio Villa, alla Spezia l’ex primario dell’ospedale di Sarzana Pieraldo Canessa e la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, a Savona l’infermiera Ilaria Pietropaolo e il consigliere regionale uscente Mauro Righello, a Imperia l’ex sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano. (ANSA).
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Regeni: Gentiloni, ferite come queste restano aperte
(ANSA) – ROMA, 03 SET – “Ferite come queste restano aperte per la famiglia, per una parte dell’opinione pubblica e per lo Stato”. Lo ha detto il Commissario europeo Paolo Gentiloni in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sull’uccisione del ricercatore friulano. Ripercorrendo le decisioni del governo italiano nel corso della vicenda, Gentiloni ha ricordato il richiamo per consultazioni dell’allora ambasciatore al Cairo Maurizio Massari nell’aprile 2016 sottolineando che “occorreva inviare all’Egitto un messaggio chiaro e netto” ma che “questa decisione non poteva essere permanente” in quanto “ne sarebbero state danneggiate” oltre che le relazioni bilaterali anche l’inchiesta. Gentiloni ha sottolineato che il ritorno al Cairo dell’ambasciatore italiano, nella persona di Giampaolo Cantini, dopo 17 mesi dal richiamo di Massari – un periodo che non ha precedenti nella diplomazia italiana – non è stato e non poteva essere “inteso come pieno ripristino della pura normalità”. (ANSA).
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Referendum, l’appello del comitato lariano per il No
«Il fronte del Sì sta perdendo pezzi, aumentano le perplessità anche a destra e nei partiti di governo, con l’eccezione del Movimento 5 Stelle. Possiamo farcela». Con questo appello a mobilitare ogni cittadino in vista del prossimo 20 settembre, lanciato in video- conferenza, l’ex sottosegretario allo Sviluppo economico Alfonso Gianni ha chiuso ieri mattina la conferenza stampa convocata a Como dal comitato per il No al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.Gianni, deputato per 4 legislature e con un passato di dirigente nazionale della Cgil, era l’ospite d’onore dell’iniziativa comasca cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei partiti e dei gruppi che contrastano la riforma costituzionale: Pierluigi Tavecchio segretario di Rifondazione; Eugenio Secchi di Sinistra Italiana; Massimo Patrignani, di Auser e Arci.A titolo personale hanno partecipato alla conferenza stampa anche Antonio Proietto, segretario della sezione comasca dell’Anpi e Matteo Mandressi, componente della segreteria provinciale della Camera del Lavoro. Sia l’Associazione Partigiani sia la Cgil, a livello nazionale, hanno deciso di non dare indicazione di voto e di non schierarsi a favore o contro il referendum. Lo stesso, al momento, ha fatto il Partito Democratico, che ha tuttavia convocato per lunedì prossimo la direzione nazionale proprio per sciogliere il nodo dell’indicazione di voto.«L’adesione del Pd alla riforma – ha detto Alfonso Gianni nella conferenza stampa di ieri – è dovuta soltanto a un patto politico di governo. Il “trappolone” di cui ha parlato in questi giorni Pierluigi Bersani (che si è schierato per il Sì, ndr) è quello in cui sono caduti coloro i quali hanno approvato la riduzione dei parlamentari in cambio di una nuova legge elettorale proporzionale. In realtà – ha aggiunto l’ex sottosegretario – siamo di fronte a un vero e proprio attacco al sistema della rappresentanza politica».Con questa «controriforma – così l’ha definita Alfonso Gianni – avremo un deputato ogni 151mila abitanti e un senatore ogni 300mila abitanti. E il risparmio di cui tanto parlano i grillini sarà di 56 milioni l’anno, cioè 95 centesimi di euro a cittadino. Non si può svendere la Costituzione per una tazzina di caffè. Oltretutto, diventerà impossibile, almeno in Senato, comporre e far funzionare le 14 commissioni ordinarie».
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Recuperato a 125 mt profondità corpo bimba dispersa nel lago
(ANSA) – ABBADIA LARIANA (LECCO), 01 SET – Il corpo della piccola Fatou, 12 anni, residente con la famiglia nel Monzese, è stato individuato e recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco dalle acque del Lario, il ramo lecchese del lago di Como. Dopo cinque giorni di ricerche, è stata individuata a una profondità di 125 metri al largo di Abbadia Lariana (Lecco), dove la bimba era dispersa da giovedì scorso. Con la famiglia, originaria del Ghana, era giunta per trascorrere una giornata in tranquillità quando, nel pomeriggio di giovedì, era caduta in acqua e non era più riemersa. Le ricerche non si erano interrotte nelle giornate di maltempo, oggi il rinvenimento del corpo. (ANSA).
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Recovery fund: Gualtieri, opportunità straordinaria Italia
(ANSA) – OSIMO, 27 AGO – “Il recovery fund costituisce una opportunità straordinaria per l’Italia e per una regione come le Marche che che ha dei problemi e delle opportunità molto grandi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Osimo per un’iniziativa sul futuro della Regione Marche con il candidato presidente del centrosinistra Maurizio Mangialardi. “Siamo qui per discutere delle prospettive straordinarie che si aprono per il bilancio delle Marche – ha osservato -, Mangialardi giustamente propone una vertenza Marche, un progetto Marche. Siamo qui per accettare questa sfida perché il recovery fund costituisce una opportunità straordinaria”. “Con queste risorse europee – ha proseguito – c’è l’opportunità di rilanciare tutto il tema delle infrastrutture, per ricucire le Marche e collegare rafforzare la sanità, costruire una grande sanità territoriale, digitalizzare tuta la regione, dare grandi opportunità ai cittadini e per le imprese”. (ANSA).
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Recovery fund: Bankitalia,impatto fino a 3 punti Pil
(ANSA) – ROMA, 07 SET – Le stime dei benefici per l’economia italiana dalle risorse del Recovery Fund sono difficili da quantificare e “l’incertezza è molto elevata”. Ma “si può tuttavia affermare con ragionevole certezza che tali benefici potranno essere molto rilevanti per il nostro paese”. Lo afferma la Banca d’Italia in audizione alla commissione bilancio della Camera che ha comunque simulato, con il suo modello econometrico, due scenari che prevedono, in quello più favorevole, un aumento cumulato del livello del Pil di circa 3 punti percentuali entro il 2025. “Entrambi gli scenari – spiega l’istituto centrale – presuppongono che i fondi disponibili per l’Italia, che si assumono pari a 120 miliardi per i prestiti e a 87 per i trasferimenti, siano utilizzati pienamente e senza inefficienze, con una distribuzione della spesa uniforme nel quinquennio 2021-2025”. La Banca d’Italia ammonisce dunque che in vista dell’arrivo di risorse del Recovery fund europeo, l’Italia è chiamata a “uno sforzo straordinario nell’attività di programmazione e una capacità di realizzazione che non sempre il Paese ha mostrato di possedere”. (ANSA).
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Rebus mascherine e cattedre vuote, la scuola riparte nell’incertezza
Mille alunni, anzi qualcuno in più. E 2mila mascherine. Una fornitura che, a rigor di logica, sarebbe sufficiente soltanto per il primo giorno di scuola.Gli istituti comprensivi e i licei comaschi riaprono le porte agli studenti con molte incognite.
L’ultima delle quali è esplosa nelle ultime ore, quando qualche preside ha pensato – correttamente – di dire alle famiglie la banale verità: lunedì mattina non potrà essere consegnata ai ragazzi la mascherina annunciata invece nei giorni scorsi dal ministero e dal commissario nazionale dell’emergenza Covid Domenico Arcuri.
La scuola di via Picchi, ad esempio, ha spiegato ai genitori con una nota che «il commissario straordinario ha consegnato al nostro istituto 2mila mascherine chirurgiche in data 4 settembre. Tale numero basterebbe per rifornire il personale interno per circa 10 giorni lavorativi una volta esaurite le disponibilità attuali. Se e quando verranno consegnate in numero utile per i bambini dai 6 anni in su (verosimilmente circa mille al giorno), il nostro istituto le fornirà anche agli alunni. Lo stesso vale per il gel lavamani, di cui sono arrivati a oggi 18 flaconi».Nella nostra scuola –dice Simona Convenga, dirigente di via Picchi – abbiamo 1.086 alunni e 130 dipendenti. Per fornire a tutti loro la mascherina avremmo bisogno di 8mila pezzi alla settimana. Attualmente ne abbiamo 2mila in tutto». Che fare, dunque?Al momento, la preside si è letteralmente inventata una «operazione solidarietà» appoggiandosi alle famiglie. In futuro si vedrà.Certo è che lunedì la stragrande maggioranza dei ragazzi dovrà arrivare da casa con la mascherina. Di stoffa, chirurgica, griffata o démodé.
Peraltro, secondo il segretario provinciale della Uil Scuola,Gerardo Salvo, «sino a questo momento sussiste unicamente l’obbligo di fornire la mascherina ai docenti, non agli alunni. Noi abbiamo detto più volte che non è giusto, ma la situazione è tale per cui le famiglie si devono attrezzare».Nel periodo intercorso tra gli esami di maturità e l’inizio del nuovo anno scolastico tutti gli istituti hanno avuto dallo Stato due tranche di finanziamenti straordinari con i quali, dice ancora Salvo, «avrebbero dovuto comprare anche le mascherine». In realtà i soldi sono stati utilizzati per molte cose: computer, attrezzature, riparazioni. Non per le mascherine. Anche perché lo stesso commissario straordinario Arcuri aveva annunciato, non più tardi di qualche giorno fa, la fornitura di 100 milioni di mascherine. Sin qui nessuno le ha viste.Cattedre vuoteMa a preoccupare il mondo della scuola, alla vigilia del rientro, non sono soltanto gli ormai celeberrimi dispositivi di protezione. Un’altra emergenza riguarda le cattedre. Scoperte un po’ ovunque.A Como, dice ancora Gerardo Salvo, «manca ancora almeno il 30% dei docenti». Una situazione che non permetterà l’avvio regolare delle lezioni e ritarderà anzi di almeno una o due settimane la formazione dei corpi insegnanti nei vari istituti.Il preside del liceo “Teresa Ciceri” di Como,Vincenzo Iaia,ha pubblicato sulla pagina iniziale del sito della scuola una lettera ai genitori che, nella parte conclusiva, è molto esplicita a riguardo: «Così come ormai capita tutti gli anni, molte cattedre sono ancora vacanti. Speriamo di avere i supplenti il prima possibile. Tuttavia, ciò al momento, non dipende dalla volontà dell’istituto ma dalle procedure che sono state attivate proprio quest’anno dal ministero dell’Istruzione».E a proposito delle mascherine, Iaia non le ha mandate a dire: «A oggi – ha scritto nella sua lettera ai genitori – non abbiamo ricevuto alcuna mascherina per gli alunni. Che cosa dovrebbe fare l’istituto? – si chiede il preside del liceo Ciceri – tenere gli alunni tutti a casa?».Domanda retorica, ovviamente, che meriterebbe però una risposta seria. Nel frattempo, un’altra preside – Silvana Campisano – da anni alla guida del Caio Plinio Secondo, osserva la situazione e ribalta il ragionamento. «Premesso che una dotazione settimanale per tutte le scuole appare al momento impossibile – dice Campisano – sarebbe forse preferibile che ciascuno avesse la sua mascherina personalizzata. Si eviterebbero pericolosi scambi e forse i ragazzi porrebbero ad essa maggiore attenzione. Fare accettare la mascherina chirurgica è più complicato, oltretutto si tratta di dispositivi fragili, che si rompono facilmente. E ne servirebbero milioni ogni giorno». La soluzione fai da te potrebbe essere migliore, meno inquinante e più facile da gestire.