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  • Argegno, scontro sulla Regina, tre uomini feriti

    Argegno, scontro sulla Regina, tre uomini feriti

    Tre feriti in condizioni serie, pur non in pericolo di vita, in base ai primi accertamenti. Questo il bilancio di uno scontro tra tre veicoli avvenuto nella tarda mattinata di oggi sulla statale Regina, ad Argegno, non molto distante dal piccolo cantiere per lo smottamento dello scorso settembre.

    L’incidente ad Argegno

    Le vittime sono tre uomini di 31, 37 e 60 anni. Due utilitarie e un furgone si sono scontrate. A bordo, appunto, le tre persone. I feriti sono stati trasportati negli ospedali Sant’Anna di San Fermo e Moriggia Pelascini di Gravedona dalle ambulanze della Croce Rossa di San Fedele Intelvi e di Menaggio.

    Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Como.

    I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri di Menaggio.

  • Argegno, oggi il cronoprogramma. Le rassicurazioni del prefetto

    Argegno, oggi il cronoprogramma. Le rassicurazioni del prefetto

    Nessuna nuova nota ufficiale per il momento, ma una frase affidata all’ufficio di segreteria di via Volta. «Il prefetto assicura che la vicenda di Argegno è costantemente monitorata e tenuta nella giusta considerazione».Il rappresentante del governo sul territorio lariano, Bruno Corda, in questi 221 giorni è stato costretto più volte a intervenire in prima persona sulla vicenda della frana di Argegno.Uno smottamento di alcuni metri cubi di terra e sassi, avvenuto all’alba dello scorso 10 settembre, continua a tenere sotto scacco tutto il Lago di Como. Un muraglione di contenimento a picco sulla statale Regina da mettere in sicurezza. A che punto siamo? Venerdì scorso, 13 aprile, la Prefettura ha emesso un comunicato stampa. Nota vergata dopo un vertice tra il prefetto, i funzionari di Anas, ente proprietario della strada e il sindaco di Argegno, Bruno De Angeli. È stato comunicato che Anas aveva «consegnato il 9 aprile i lavori alla ditta aggiudicatrice dell’appalto», ovvero l’Adrenalina di Avellino. E ancora «l’impresa appaltatrice, entro la metà della settimana prossima, consegnerà il cronoprogramma dei lavori da realizzarsi». Ora, qualcuno potrà obiettare che la “metà della settimana” sia un periodo compreso tra due giorni, ovvero mercoledì e giovedì, ma dato che ieri in Prefettura non era arrivato nulla, a scanso di una nuova clamorosa beffa, oggi dovrebbe essere quindi il giorno del cronoprogramma. Il condizionale è d’obbligo, però, considerati gli oltre sette mesi già trascorsi. L’impresa campana nel frattempo dovrebbe anche essere alla ricerca di una ditta partner locale, che si occupi in subappalto di alcune fasi dei lavori.In ogni caso, le opere si dovranno chiudere entro il 4 luglio, data che negli Stati Uniti commemora l’adozione della dichiarazione di indipendenza e che, per Argegno, potrebbe essere la festa dell’indipendenza dai detriti.I tempi del cantiere, con le sue chiusure notturne e l’impiego di movieri richiesto dalla Prefettura nel fine settimana, per alleviare la morsa del traffico, verranno discussi in un prossimo incontro. Sempre dall’ultimo documento ufficiale emesso da via Volta si evince infatti questo: «Una volta acquisito il cronoprogramma e individuate le date di chiusura della strada, si procederà all’emanazione delle necessarie prescrizioni, condividendone le modalità anche con i sindaci del territorio e le associazioni di categoria degli autotrasportatori».A tutti così, stampa compresa, non resta che da verificare, giorno dopo giorno, che le scadenze messe nere su bianco vengano rispettate. A iniziare da quella di oggi, per la consegna del cronoprogramma dei lavori.Paolo Annoni

  • Area Ticosa, un anno per la bonifica. Sempre più incerta l’ipotesi parcheggio

    Area Ticosa, un anno per la bonifica. Sempre più incerta l’ipotesi parcheggio

    Bonifica, entro 15 giorni il progetto definitivo sarà discusso in maggioranza e passarà al vaglio della giunta. Si iniziano a definire nel dettaglio i tempi e i costi di uno degli interventi più attesi dalla città: ovvero la definitiva pulizia di ciò che c’è sotto la Ticosa. Snodo cruciale per ridisegnare il futuro dell’area e anche solo per immaginare la realizzazione di un parcheggio provvisorio, una delle richieste più pressanti in arrivo dai cittadini.Una lunga riunione svoltasi giovedì ha emesso dei verdetti. Alcuni sanciti formalmente dalle indicazioni espresse dall’assessore all’Ambiente Marco Galli, altri invece che trapelano da indiscrezioni ma che non sono al momento confermati.Partendo dalle indiscrezioni sembra impossibile – visti i tempi tecnici richiesti da un’operazione approfondita come la bonifica – realizzare entro l’anno, come annunciato alcune settimane fa dal sindaco Mario Landriscina, un parcheggio provvisorio nell’area dell’ex Ticosa.Questo perchè l’intervento al quale si sta lavorando consisterebbe in un’operazione globale. Nell’ipotesi di realizzazione di un parcheggio provvisorio si era infatti pensato di congelare la bonifica sulla famigerata cella 3, provando a mettere questa porzione di terreno in sicurezza per la salute e procedendo poi con la creazione di posti auto. Percorso che non andrebbe dunque più seguito.Altro elemento contrario alla soluzione provvisoria è quello relativo ai tempi. Si parlerebbe infatti di un’operazione complessiva – che dunque coinvolgerebbe da subito la cella 3 – che durerebbe almeno un anno.Sul fronte ufficiale invece le parole sono dell’assessore Galli. «Abbiamo attentamente analizzato la situazione bonifica. E la nostra intenzione è chiara: entro 15 gironi il progetto definitivo dovrà passare in maggioranza e poi in giunta. Dopo, se condiviso, passeremo alla fase succesiva della mesa in opera. I costi stimati potrebbero oscillare tra i 3,5 milioni e un massimo di 4 milioni di euro», spiega sempre l’assessore Galli

  • Area Ticosa, entro quindici giorni il progetto sulla bonifica

    Area Ticosa, entro quindici giorni il progetto sulla bonifica

    Progetto definitivo da discutere entro 15 giorni dagli assessori e dai dirigenti interessati. Il Comune ritenta nell’impresa di ridisegnare il futuro dell’area anche solo per immaginare la realizzazione di un parcheggio, che da tempo i comaschi chiedono. «Sì, è quello l’orientamento principale», dice al riguardo l’assessore all’Ambiente, Marco Galli. Nelle scorse ore c’è stato l’atto finale che ha riportato nelle mani del Comune di Como l’area dismessa della Ticosa. Dopo la pulizia e il disboscamento Palazzo Cernezzi è pronto a procedere. Il progetto definitivo per portare finalmente a termine la bonifica della Ticosa sarà discusso, come detto, entro 15 giorni.Un intervento che si preannuncia lungo e complesso. «Sul tavolo abbiamo iniziato a portare la riflessione su un tema così delicato. Da oggi inizieremo azioni serrate per capire come proseguire», conclude Galli. Un cammino (per ridare alla città l’area dell’ex tintostamperia) che si spera questa volta non debba incrociare nuove problematiche.

  • Area dell’ex ospedale Sant’Anna: «Ai privati vendita a blocchi»

    Area dell’ex ospedale Sant’Anna: «Ai privati vendita a blocchi»

    Il direttore generale Banfi favorevole alla suddivisione in lotti: «Sono ottimista»

    Il destino dell’area del vecchio ospedale Sant’Anna di via Napoleona: un tema tornato d’attualità non soltanto per il cambio della guardia alla guida dell’Asst Lariana, l’ex Azienda ospedaliera – Marco Onofri ha lasciato l’incarico all’attuale direttore Fabio Banfi – ma anche per il recente sgombero al G.B. Grassi di Camerlata.Al pari della Ticosa anche questo luogo resta una ferita aperta. Dopo che tutti i tentativi di alienare in blocco l’area sono andati a vuoto, prende sempre più forma l’idea di suddividere la zona in diverse parti per renderla più appetibile ad eventuali investitori.Una tesi ribadita anche dal nuovo direttore generale dell’Asst Lariana, Fabio Banfi. «Credo che questa ipotesi di lavoro sia funzionale all’obiettivo della dismissione – spiega – Si tratta di un problema che deve essere però affrontato con una molteplicità di attori istituzionali con cui trovare una compensazione interna rispetto alla decisione finale».«Sono ottimista – aggiunge Banfi – Sia Regione Lombardia sia il Comune di Como hanno manifestato interesse a voler risolvere la questione in termini definitivi».La parola d’ordine è dunque accelerare perché da quell’accordo del 13 dicembre del 2003, con il primo tentativo dell’Asst Lariana di vendere i padiglioni non più destinati a strutture sanitarie, è trascorso già troppo tempo.Dall’altra parte continua lo sforzo dell’Asst lariana di spostare nella cittadella sanitaria di anno in anno alcuni dei principali servizi sanitari. «Abbiamo già ricollocato tutti i servizi di medicina legale. A breve, con il trasferimento dei consultori all’interno della struttura andremo a implementare il presidio dove verranno erogate prestazioni di natura sanitaria e sociosanitaria – conclude Banfi – In questo modo creeremo un ponte con l’ospedale Sant’Anna».La scommessa rimane quella di sempre: recuperare risorse, garantendo nuova vita a un ambito dove dovrebbero sorgere residenze e spazi commerciali e del terziario.

  • Arconatese-Como, aggiornamenti sulla pagina Facebook del Corriere di Como

    Arconatese-Como, aggiornamenti sulla pagina Facebook del Corriere di Como

    © |Una fase dei minuti iniziali di Arconatese-Como

    Turno infrasettimanale per il Como, impegnato sul campo di Inveruno, oggi alle 14.30 contro l’Arconatese nel campionato di serie D. Aggiornamenti sulla partita sulla pagina Facebook del “Corriere di Como”.

  • Appiano, rapinata con lo spray urticante al cimitero

    Appiano, rapinata con lo spray urticante al cimitero

    La donna, 69 anni, illesa ma sotto shock. Denunciati due uomini, padre e figlio

    Padre e figlio accusati di rapina dai carabinieri di Appiano Gentile. I due, rispettivamente di 57 e 20 anni, residenti a Cassina Rizzardi, avrebbero aggredito una donna di 69 anni al cimitero di Appiano, spruzzandole spray urticante e rubandole la borsa. La pensionata fortunatamente sta bene, nonostante lo shock.L’aggressione è avvenuta al cimitero di Appiano Gentile nella mattinata di giovedì scorso.

    La pensionata, in visita ai propri cari al camposanto, è stata bloccata alle spalle da due persone, che le hanno spruzzato sul volto spray urticante e le hanno rubato la borsa contenente qualche decina di euro, i documenti, le chiavi di casa e altri effetti personali. I due malviventi poi si sono dileguati, lasciando la donna in stato di shock ma illesa.

    La pensionata ha subito chiesto aiuto e sul posto sono intervenuti i carabinieri di Appiano Gentile.I militari dell’Arma hanno raccolto la testimonianza della donna e hanno avviato le indagini, che si sono poi indirizzate su due uomini, padre e figlio.

    Una perquisizione effettuata a casa dei due ha permesso ai carabinieri di scoprire la bomboletta spray utilizzata per commettere la rapina. A questo punto, il 57enne e il figlio hanno ammesso di aver aggredito e rapinato la donna e hanno indicato anche dove avevano buttato la borsa della pensionata, nel bosco tra Appiano Gentile e Bulgarograsso.

    La borsa e le chiavi di casa della donna sono state così recuperate e restituite alla 69enne.I due uomini sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di rapina.

  • Appello per l’omicidio di Alfio Molteni. Domani le parole dell’accusa

    Appello per l’omicidio di Alfio Molteni. Domani le parole dell’accusa

    I destini di Daniela Rho e Alberto Brivio tornano ad incrociarsi. I due – considerati dall’accusa come i mandanti nell’omicidio di Alfio Molteni – si troveranno (se decideranno di comparire) nella stessa aula per il processo d’Appello. Cosa anomala, visto che i riti seguiti in primo grado furono diversi, l’Abbreviato per la Rho e la Corte d’Assise per Brivio. La donna, moglie della vittima, rimediò 20 anni, il suo presunto amante l’ergastolo. Domani parlerà l’accusa. Si tornerà in aula il 10 gennaio, con una terza data fissata per il 7 febbraio. Non è escluso che ne possa essere messa in calendario una ulteriore.

  • Antonio Occhiuzzi, l’esperto del Cnr : «Giusto intervenire sul viadotto dei Lavatoi»

    Antonio Occhiuzzi, l’esperto del Cnr : «Giusto intervenire sul viadotto dei Lavatoi»

    «Non conosco nel dettaglio la situazione del viadotto dei Lavatoi ma bene si è fatto a mettere in campo tutti i provvedimenti e le limitazioni al traffico necessarie a garantire la sicurezza. Anche se si tratta di un’infrastruttura di così recente realizzazione è decisivo curare ogni dettaglio». A parlare è Antonio Occhiuzzi, direttore dell’Istituto di tecnologia delle costruzioni del Consiglio nazionale delle ricerche. L’immane tragedia di Genova ha inevitabilmente fatto crescere gli interrogativi tra i comaschi e tra quanti si muovono lungo le strade provinciali. E altrettanto inevitabilmente l’attenzione si è rivolta alle condizioni del viadotto dei Lavatoi, l’osservato speciale nonché l’infrastruttura al centro di una lunga serie di interventi che si concluderanno, probabilmente, alla fine del 2019. Un ponte che, a differenza di quello di Genova risalente alla fine degli anni ’60, è stato inaugurato nel 2003. «Decisivo è sfruttare al massimo le competenze che abbiamo sul territorio. Coinvolgere ricercatori, professori e quanti hanno nozione della materia – dice il professor Occhiuzzi – Inoltre sul vostro territorio c’è stato di recente un crollo. Quello dell’ottobre del 2016 di Annone (Lecco) dove un cavalcavia ha ceduto per effetto di un carico eccezionale incompatibile con la resistenza della struttura».

    Per quanto riguarda nel dettaglio il viadotto dei Lavatoi, va ribadito come entro la fine del 2018 dovrebbe essere pronto il progetto preliminare per le operazioni di messa in sicurezza da eseguire. Le somme necessarie – stimate in 2 milioni di euro – verranno successivamente messe nel bilancio del 2019 e i lavori dovrebbero poi scattare presumibilmente nella seconda metà del 2019 per terminare entro gli otto mesi successivi. Questo l’ultimo cronoprogramma presentato da Palazzo Cernezzi. Per adesso dunque l’infrastruttura rimane interdetta ai mezzi pesanti e la sicurezza viene garantita grazie a un sistema di monitoraggio dinamico che tiene controllata la situazione strutturale. «In linea di principio non esistono opere eterne o indistruttibili. La durata possibile delle infrastrutture si è naturalmente allungata nel corso degli anni. Ci si è arrivati con l’esperienza, con gli studi e l’osservazione. Ecco perché è decisivo avere competenze specifiche, curare la ricerca e investire sempre nella manutenzione. Monitorare un’opera significa riuscire anche a capirne le criticità. Certo non è sufficiente anche perchè, come accaduto a Genova, il ponte Morandi proprio per le sue caratteristiche uniche era sempre sotto osservazione», aggiunge Occhiuzzi. «Ovviamente spesso è molto utile fare un ragionamento semplice. Quando un ponte, così come ad esempio un’autovettura, richiede più interventi di manutenzione – o relative visite dal meccanico – di quanto sia stato il valore investito per la realizzazione dell’opera, allora forse significa che sarebbe più conveniente intervenire in modo drastico, cambiando l’auto o rifacendo il ponte», chiude Occhiuzzi.

  • Annoni e Benedetti: scudetto con l’Inter Under 15

    Annoni e Benedetti: scudetto con l’Inter Under 15

    Uno scudetto nerazzurro dal sapore anche un po’ comasco. Il titolo tricolore Under 15 di calcio è infatti andato all’Inter, che nella finalissima di Ravenna ha sconfitto con un netto 5-0 la Juve.Allenatore della squadra campione d’Italia è infatti Paolo Annoni, classe 1970, che come giocatore è cresciuto nel vivaio del Como, società che l’ha lanciato ad alti livelli. Ma non solo: tra i punti di forza della formazione campione d’Italia c’è infatti Andrea Benedetti, classe 2003, di Villa Guardia, che nella finalissima ha segnato una doppietta. Già in semifinale con l’Atalanta Benedetti era stato decisivo segnando la rete del momentaneo 1-2 (i bergamaschi vincevano per 2-0) e uno dei tiri dagli undici metri nei rigori di fine match che hanno assegnato il pass per la finale.Grande gioia a Villa Guardia: Benedetti è cresciuto nella locale società, poi ha giocato nel Milan e nel Como. Ma, dopo il fallimento del club lariano, Andrea è stato costretto a cercare un altro club ed è poi finito all’Inter dopo una parentesi al Renate. Non solo: per le sue prestazioni il giocatore è nel giro delle nazionali di categoria.Un prospetto interessante e un rimpianto per il Como, che si è visto sfuggire un sicuro talento.