Ritrovo questa sera per la squadra nazionale che domenica parteciperà alla prova in linea ai Campionati europei di ciclismo, che si disputano a Minsk, capitale della Bielorussia.Del gruppo di cinque corridori che rappresenteranno l’Italia fa parte anche il comasco Davide Ballerini, portacolori del Team Astana, nella foto, che recentemente ha mostrato di essere in buona forma al Giro del Delfinato ed ha vinto la classifica degli scalatori al Giro della California, negli Stati Uniti.I commissari tecnici Davide Cassani e Marco Villa hanno inoltre chiamato i due protagonisti della fuga di 220 chilometri che ha caratterizzato la tappa del Giro d’Italia Ivrea-Como, Dario Cataldo (vincitore in piazza Cavour) e Mattia Cattaneo. Con loro Niccolò Bonifazio e Marco Canola.Stasera il ritrovo in un albergo di Gallarate e domani la partenza per la Bielorussia.Livigno, invece, è diventata la località di riferimento, in questi giorni, per le due cicliste comasche “Pro” – Greta Marturano e Alice Gasparini – che sono candidate a partecipare al Giro Rosa-Iccrea, che scatta il prossimo 5 luglio con la cronometro a squadre Cassano Spinola-Castellania. La gara passerà anche dalla Brianza comasca (toccando Cantù, Alzate e l’Erbese) l’8 luglio, in occasione della tappa Lissone- Carate Brianza.Greta Marturano, classe 1998, di Mariano Comense, della squadra Top Girls Fassa Bortolo, è reduce da tre settimane di preparazione in altura nella località in provincia di Sondrio. Il 30 giugno correrà a Corridonia, nelle Marche, poi sarà al via del Giro Rosa-Iccrea.Per ora non ha invece la certezza della convocazione Alice Gasparini, 22 anni il prossimo 14 dicembre, che attende le decisioni dei dirigenti della sua formazione, l’Eurotarget Bianchi Vittoria, che nella giornata di ieri ha cominciato un raduno a Livigno. Gasparini è reduce dal settimo posto ottenuto lo scorso fine settimana nel Trofeo Città di Prato.Un risultato importante per la comasca, che voleva testare la sua condizione dopo un lieve infortunio ad un ginocchio, che comunque non ha influito sulla sua forma. La speranza è che alla fine del raduno arrivi la chiamata per il Giro Rosa-Iccrea, che a suon di risultati e buone prestazioni Alice ha dimostrato di meritare.M.Mos.
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Coach Pancotto: «Cuore, ambizione e passione: i valori della storia per la mia Cantù»
«Un maestro del basket, un esempio di stile. Di Pancotto apprezzo tantissimo che, in tutti questi anni di carriera, ha sempre lanciato molti giovani. Così come noi, Cesare in passato ha vissuto alcuni momenti difficili, quindi sa cosa voglia dire ripartire da capo». Davide Marson, presidente designato della Pallacanestro Cantù, ha definito così Cesare Pancotto, nuovo allenatore del club brianzolo, presentato ufficialmente ieri. L’evento a Carimate nella ditta di Sergio Paparelli, che nel nuovo organigramma sarà il vicepresidente. Oltre a Marson e Paparelli, erano presenti l’amministratore Andrea Mauri e il general manager Daniele Della Fiori.Numeri importanti per Pancotto, 64 anni, con l’attivo oltre 1.000 presenze in panchina e 34 campionati disputati tra A1 e A2.«Cuore, ambizione e passione: sono i valori della canturinità che dovrò trasmettere ai miei giocatori – ha detto Cesare Pancotto – Questo non è il tempo delle promesse, è il momento di lavorare e di prendersi delle responsabilità per una società che è sicuramente in una realtà particolare: tutti sappiamo quanto le gente ami la sua squadra e ne viva quotidianamente con intensità le vicende».«A chi dice che potrebbe essere alle porte una stagione difficile – ha aggiunto Pancotto – io rispondo che invece vedo questa sfida coma una opportunità: dobbiamo essere tutti positivi e propositivi».Sulla costruzione della nuova squadra, il nuovo allenatore ha confermato che sul fronte degli italiani si pescherà dalla serie A2, per valorizzare talenti che in Brianza potrebbero trovare una opportunità importante. La formula sarà quella del 6+6 (sei italiani e altrettanti stranieri).«Abbiamo due obiettivi: desiderio e necessità – ha spiegato ancora Pancotto – Desiderio perché vorremmo prendere tutti i giocatori che ci piacciono; necessità perché dobbiamo far fronte ad un budget limitato. Ma, pur con un budget ristretto, non ci vogliamo far mancare niente, questo è sicuro»«Cantù ha una grande storia. Dobbiamo portarla avanti diventando moderni – ha concluso il nuovo coach – con gli stessi valori che hanno caratterizzato questo club nella sua tradizione. Entro in punta di piedi e con grande orgoglio, voglio essere contagiato dai tifosi fin da subito, così da trasmettere la passione di questa gente ai miei giocatori».«La carriera di Pancotto parla da sola e la scelta di puntare su di lui è stata immediata – ha spiegato Daniele Della Fiori – Per la stagione che sapevamo avremmo dovuto disputare e che disputeremo, Cesare rappresentava e rappresenta indubbiamente il profilo più adatto. È un tecnico navigato, al quale però piace ancora accettare nuove sfide, con tanto entusiasmo e stimoli importanti».Accorato, infine, l’appello di Sergio Paparelli, che, come ha anticipato a sorpresa Davide Marson, sarà il nuovo vicepresidente della Pallacanestro Cantù, una volta definito l’organigramma societario.«Ho sentito in passato tante persone sostenere che non sarebbero venute al palazzetto perché non gradivano Dmitry Gerasimenko – ha affermato – Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti: dopo il cambiamento societario il palazzetto è sempre stato semivuoto. Ora i veri tifosi canturini devono venire allo scoperto e sostenerci, venendo alle partite. È finito il tempo delle parole, adesso da parte di tutti servono i fatti».
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Cinema Gloria, raccolti oltre 53mila euro
La campagna “Manchi tu nell’aria” per l’acquisto del Cinema Gloria di via Varesina 72 a Como (nella foto) da parte del circolo Arci Xanadù e dei suoi simpatizzanti ha fruttato finora circa 53mila euro. Un obiettivo ambizioso, dato che l’immobile è in vendita ma la cifra da raggiungere è di circa 700mila euro entro maggio 2020. La proprietà dell’immobile ha deciso di metterlo in vendita e ora è corsa contro il tempo per poter mantenere attiva quella che è per ora l’unica sala con uno schermo attiva in città, dato che l’Astra è chiuso per lavori.
“Con la proprietà – dice Enzo D’Antuono di Arci – abbiamo concordato una nuova data per la firma del compromesso e avviato un ragionamento sulla possibile dilazione dei tempi di pagamento. La nuova data è il 31 dicembre 2019, per allora dovremo aver raggiunto almeno i 120.000 euro indicati come primo obiettivo, questo ci darebbe sufficiente tranquillità per andare alla firma. Già da oggi partiamo dunque a preparare la campagna d’autunno diManchi tu nell’aria, saranno quattro mesi ricchi, intensi, pieni di iniziative. Il primo appuntamento sarà il 7 e 8 settembre per due giorni di festa che segneranno il nuovo lancio della campagna”.
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«Caos Regina, sfruttiamo di più il lago». Il presidente della Provincia rilancia
La Statale Regina attende, ormai è diventato un vero e proprio mantra, la variante della Tremezzina. Ma, come ben noto a chi lungo questa strada vive e lavora, non sarà un’infrastruttura che vedrà la luce rapidamente. Ci vorranno anni.Nel frattempo i disagi viabilistici che puntualmente si ripresentano sulla sponda occidentale del lago, specialmente con l’arrivo della bella stagione, vanno arginati.Diverse le proposte arrivate negli anni. Quella del presidente della provincia di Como Fiorenzo Bongiasca e sindaco di Gravedona ed Uniti, profondo conoscitore della Regina, prevede di guardare al lago, potenziando innanzitutto l’uso dei battelli, e punta a realizzare opere utilizzabili il prima possibile e che siano poi utili nel momento in cui verrà aperto il maxi cantiere dalla variante. Reduce dall’ultima riunione in prefettura di lunedì scorso, dove tutti gli attori principali hanno discusso nuovamente dell’ipotesi “girone” sulla Regina (ovvero del senso unico permanente che permetterebbe ai camion di salire verso il lago e poi scendere dalla statale 36), e della creazione di fasce orari rigide e senza deroghe per il passaggio dei mezzi pesanti, il numero uno di Villa Saporiti aggiunge ulteriori elementi per trovare soluzioni al traffico, che ormai da «anni insieme al sindaco di Tremezzina Mauro Guerra stiamo studiando», dice Bongiasca. Si parte dalla navigazione. «Sarebbe utile ipotizzare un ulteriore attracco per i traghetti a Tavernola, dove esiste anche un ampio parcheggio. Qui molti bus potrebbero fermarsi e i turisti proseguire via lago. Potrebbero essere imbarcati anche altri mezzi per toglierli dalla strada – spiega Bongiasca – E in aggiunta agli approdi esistenti a Griante, Varenna e Menaggio si potrebbe studiare anche la creazione di un ulteriore punto di sbarco in altolago. Tutto per allentare la morsa sull’asfalto». E le idee sono anche altre. «Sul rettilineo di Argegno, dove c’è spazio utilizzabile, si potrebbe pensare all’allargamento della sede stradale creando un tratto con una corsia di sosta temporanea per i mezzi pesanti. Per creare, grazie anche all’ausilio delle telecamere che trasmettono la situazione in tempo reale, una sorta di punto in cui fermare momentaneamente i camion, così da far defluire il traffico rapidamente», spiega Bongiasca.
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Regolamento di polizia locale, ancora in discussione gli emendamenti
Regolamento di polizia locale, se ne riparla il prossimo lunedì. La discussione che appare ormai senza fine sul documento che contiene le nuove norme in tema di sicurezza urbana, continua il suo travagliato iter in sala consiliare a Como. Lunedì sera è infatti proseguita la discussione su parte dei 120 emendamenti al testo presentati dalle forze politiche. Ormai all’appello mancano “solo” una quarantina di emendamenti e forse già il prossimo lunedì – data del consiglio – si potrebbe giungere in dirittura d’arrivo. La votazione finale sarà un momento cruciale per capire la solidità della maggioranza. Da tempo ormai Forza Italia ha detto che voterà il testo conclusivo solo dopo un esame approfondito. Potrebbe dunque profilarsi all’orizzonte un nuovo momento di crisi per la giunta.
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Regina: girone o fasce orarie rigide. Le proposte in Prefettura dopo l’ennesimo fine settimana di caos
Dopo l’ennesima “domenica infernale” – come l’ha definita il comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli – con quasi 21mila veicoli in un giorno sulla Statale Regina, ieri mattina si è tenuto in Prefettura a Como un vertice per discutere sulle possibili soluzioni al problema da anni irrisolto del traffico sulla strada che costeggia il lago.«Le associazioni di categoria hanno proposto per i mezzi pesanti fasce orarie di due ore in due ore durante tutto l’arco della giornata per salire o scendere in modo alternato – spiega Castelli – Un’idea impraticabile, visto che non ci sono aree di sosta per i mezzi che dovrebbero aspettare di riprendere il proprio viaggio».«Il sindaco di Tremezzina Mauro Guerra, in accordo con gli altri sindaci del territorio, ha proposto invece nuovamente il cosiddetto “girone” – aggiunge il comandante Castelli – ossia il senso unico permanente che permetterebbe ai camion di salire verso il lago e poi scendere dalla Statale 36, o in alternativa le fasce orarie oggi in vigore per i mezzi pesanti, che al mattino possono viaggiare soltanto in salita verso nord, mentre la sera possono soltanto percorrere la strada in direzione Como, senza però alcuna deroga, oggi invece esistente per chi carica o scarica persone o merci tra Argegno e Menaggio».Le proposte dei sindaci dovrebbero ora essere valutate. «Abbiamo chiesto e ottenuto che Anas dia incarico a una società per svolgere uno studio approfondito sulle idee presentate e sull’impatto che potrebbero avere sul territorio – conclude il comandante Massimo Castelli – A breve, inoltre, verrà effettuato un sopralluogo allo scopo di migliorare la segnaletica stradale sulla Regina: i cartelli che indicano i divieti e le limitazioni sono pochi e scarsamente visibili. Questo è un primo passo dopo anni di richieste».
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Raid Pechino-Parigi: Guggiari e Schön e la loro Ferrari sono in Kazakistan
Prosegue l’avventura di Enrico Guggiari, Giorgio Schön e la loro Ferrari 208 Gt4 al raid Pechino-Parigi. Ieri la comitiva della gara ha raggiunto Astana, la capitale del Kazakistan, Paese dell’Asia centrale. Per l’equipaggio italiano è stata grande festa: correre con una Ferrari, uno dei marchi più famosi del mondo, è d’altronde motivo di attrazione e di curiosità. Pochi giorni fa, tra l’altro, Guggiari e Schön a Novosibirsk, principale centro della Siberia, hanno incontrato un ciclista solitario italiano, che sta percorrendo il tragitto all’incontrario, da Parigi a Pechino (nella foto). Per ora non è stata resa nota la classifica dopo la tappa di ieri. I due italiani sono in costante risalita dopo lo stop iniziale (e conseguente penalizzazione) per un problema fisico (ora completamente superato) di Guggiari.«L’unico rimpianto di questa avventura – dice il comasco – è di non avere tempo per guardarci in giro e poter godere a pieno delle bellezze e delle opportunità del viaggio. Le nostre giornate sono scandite dai ritmi della gara».
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Paura questa mattina a Cantù, bimbo rischia di annegare in piscina. Portato in ospedale in codice rosso
Attimi di paura e grande mobilitazione questa mattina a Cantù dove, intorno alle 11, un bambino di 9 anni avrebbe rischiato di annegare nella piscina di via Papa Giovanni XVIII. Sul posto sono intervenute in codice rosso, che indica la massima gravità, un’automedica, un’ambulanza e l’elisoccorso da Milano. Il giovane è stato portato all’ospedale di Bergamo. Alla piscina sono arrivati anche i carabinieri per tentare di ricostruire quanto accaduto.
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Pallanuoto femminile: Como Nuoto Under 17 alla finale scudetto
Exploit della formazione Under 17 di pallanuoto femminile della Como Nuoto, che ha conquistato le finali nazionali di categoria. La squadra lariana, allenata da Stefano “Tete” Pozzi, ha infatti ottenuto il pass nel girone di qualificazione battendo Firenze e Velletri e perdendo con due sole reti di scarto con Bogliasco. L’assegnazione dello scudetto 2019 sarà a fine luglio a Viterbo. «Una grande gioia, l’ennesima soddisfazione per il nostro settore giovanile», commenta coach Pozzi.
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Omicidio di Veniano, le drammatiche testimonianze degli amici che erano alla festa
«Non è possibile morire per uno schizzo d’acqua». Sono sotto shock e sconcertati gli amici di Hans Junior Krupe, ucciso domenica sera a coltellate dopo un banalissimo screzio con un 47enne di Fenegrò, poi arrestato.Sono numerosi i giovani che stavano partecipando alla festa di Veniano e che sono poi accorsi al campo sportivo, quando si è diffusa la notizia di un episodio molto grave. In pochi minuti, tutti sapevano del ferimento del 25enne. E per ore hanno sperato che potesse salvarsi.Tra gli amici, alcuni hanno assistito impotenti all’aggressione e proprio anche grazie alle loro testimonianze, i carabinieri sono arrivati rapidamente al nome del presunto omicida. «Ero al parco – racconta un amico di Hans, un ragazzo di 17 anni – Questo mio amico stava bevendo alla fontana, normalmente. La fontana “spara” molta acqua e sono arrivati degli schizzi a un uomo che era lì vicino, che avevo già visto, ma che non conosco di persona. Quest’ultimo si è arrabbiato moltissimo e ha incominciato a insultare il mio amico, che non è stato zitto ovviamente e ha risposto».«All’improvviso l’uomo ha estratto un coltello – aggiunge – e ha cominciato ad accoltellare Hans al fianco e al braccio. Hans si è trascinato per qualche metro e poi è stato soccorso».Tra i primi ad accorrere un medico che stava partecipando alla festa del paese.«È assurdo. Non c’è stata una vera lite – dice una giovane che era su una panchina a poca distanza dalla fontana – Non abbiamo sentito gridare, non c’è stato nulla che facesse pensare a persone che litigavano. È stato un attimo e ci sono state le grida di aiuto per Hans ferito».«Eravamo al parco come ogni sera, a scherzare e basta, una serata di divertimento come le altre – aggiunge il ragazzo che ha assistito all’aggressione – Hans era una persona che non dava fastidio a nessuno, si faceva i fatti suoi e non cercava problemi con gli altri. Si divertiva con gli amici, usciva. Cose normali. Non doveva morire così, non se lo meritava».«Ero con lui poche sere fa a casa a guardare un film – dice un altro amico – Passavamo sempre il tempo in compagnia, normalmente. Non è giusto morire in questo modo, per uno schizzo d’acqua. È una cosa che non ha senso, era al parco solo per divertirsi con gli amici».«Domenica sono stato al lago con altri amici – aggiunge – Ho iniziato a vedere messaggi che parlavano di qualcosa accaduto alla festa e in poco tempo tutti sapevano che Hans era stato ferito. Nella notte abbiamo saputo che non ce l’aveva fatta. È un dolore troppo forte, ora dovremo cercare di stare vicino ai suoi genitori».