Aula blindata al palazzo di giustizia di Como in occasione dell’udienza di ieri sui presunti fatti di malavita che ruotarono attorno ai locali di piazza Garibaldi a Cantù.Dopo le tensioni della scorsa settimana, con il presidente del Collegio, Valeria Costi, costretta a sgomberare l’aula dopo gli applausi e le urla del pubblico, ieri la situazione è tornata alla normalità. Nell’atrio, a presidiare l’ingresso, c’erano comunque i carabinieri della compagnia di Como e in aula erano presenti uomini della polizia giudiziaria. Anche il pm, Sara Ombra, era scortato. Scene non usuali, nel tribunale lariano, che hanno però permesso all’udienza di procedere senza problemi.Il socio della discotecaA parlare come testimone è stato chiamato un barista poi – dal 2015 – diventato uno dei quattro soci della discoteca “Spazio” in centro a Cantù. «Ma gli episodi di violenza avvenivano soprattutto all’esterno del locale, in piazza», ha tenuto a precisare, toccando poi i temi delle contestazioni. «A Cantù c’era una situazione di disagio, lo sapevano tutti – ha commentato il ragazzo, un 30enne di Carimate – Anche oggi la situazione non è tranquilla, ma almeno non si picchiano più a sangue… dopo gli arresti si è notata la differenza». Gli arresti cui faceva riferimento erano quelli dei ragazzi – definiti dal testimone come «i famosi calabresi» – che sono poi stati colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare perché accusati a vario titolo, di spadroneggiare nei locali della piazza cercando di controllarli con intimidazioni e angherie. Il socio della discoteca ha anche raccontato della gambizzazione di un buttafuori, che era il nipote del boss della famiglia Muscatello. «Si mise a gridare, “andate via”… aveva capito che stava succedendo qualcosa. Non vidi quello che accadde, stavo scappando». Una settimana prima all’interno della discoteca «era volato di tutto, tavolini, sedie e bicchieri». Episodi che per l’Antimafia sarebbero collegati. «Mentre ero in Spagna – ha proseguito il testimone – mi dissero che un ragazzo era stato ferito con un fucile a canne mozze a ridosso della piazza. Non nego che un po’ di timore nel riaprire il locale l’avevo». E sulle consumazioni non pagate da una parte degli indagati: «Il mio socio mi disse che era meglio qualche consumazione non pagata che avere problemi». Gli stessi soci che, commentando al telefono la notizia degli arresti, dicevano: «Finalmente hanno portato via un po’ di gente, speriamo ci siano dentro quei “tamarri” che passano da noi».Il ristoranteIn apertura di giornata a testimoniare si era seduto il titolare della licenza di un ristorante vicino alla piazza frequentato dal gruppo di indagati. Deposizione «molto diversa dalle dichiarazioni che erano state fatte ai carabinieri», ha tenuto a precisare il pm che ha poi chiesto al Collegio di acquisire i verbali raccolti in fase di indagine, ritenendo il teste intimorito e spaventato. Il pm ha anche depositato una relazione sempre dei carabinieri in cui l’uomo, che già alla scorsa udienza non si era presentato, avrebbe affermato ai militari: «Io vengo lì e mi faccio ammazzare dai calabresi? Cosa devo dire che non c’ero mai? Lei li conosce meglio di me brigadiere, non glielo devo dire io…». Il collegio – su questa richiesta dell’accusa – si è riservato di decidere.I 47 giorni di prognosiToni forti nella deposizione di un ulteriore testimone, un ragazzo dominicano di 29 anni ora trasferito a Lecco dopo i fatti che lo videro suo malgrado protagonista: «Quando uscii dall’ospedale (con 47 giorni di prognosi, ndr) mi consigliarono di non tornare a Cantù dai miei genitori». «Stavo aspettando un panino, mi colpirono con un pugno in faccia e persi i sensi. Erano in tanti, almeno 8. Finii al Sant’Anna con la mandibola rotta, mi operarono e porto ancora delle placche. Dicevano: “Da noi in Calabria si fa così”, ma non è vero, e lo so perché ho un padrino calabrese».
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Mariano Comense, è ancora gravissimo il giovane caduto dal tetto mentre faceva parkour
Ore di angoscia e di attesa per i familiari e gli amici del 16enne di Mariano Comense ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Sant’Anna dopo essere caduto ieri pomeriggio dal tetto di un capannone di via Sant’Ambrogio, sul quale era salito per dedicarsi al parkour. Il ragazzo è in rianimazione e la prognosi resta riservata, senza particolari variazioni rispetto a ieri.I carabinieri della compagnia di Cantù coordinano le indagini. La dinamica dell’incidente è ancora in fase di accertamento, ma sembra che l’adolescente fosse salito sul tetto per esercitarsi con salti e acrobazie. Forse durante un salto o un passaggio da un punto all’altro, il 16enne avrebbe sfondato un lucernario del tetto, cadendo all’interno del capannone. Il ragazzo è precipitato nel vuoto da un’altezza di circa 6 metri e nell’impatto ha riportato ferite e traumi gravissimi.
A Mariano sono intervenute l’ambulanza e l’automedica del 118 ed è stato poi chiesto l’intervento dell’elisoccorso. In via Sant’Ambrogio anche i vigili del fuoco e i carabinieri della tenenza cittadina e della compagnia di Cantù.
Proseguono gli accertamenti dei carabinieri per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e sull’eventuale coinvolgimento di altri ragazzi.
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Mannheimer parla di elezioni europee al Sociale
Il noto sondaggista e analista delle tendenze elettorali, Renato Mannheimer sarà ospite mercoledì della conviviale del Soroptimist Como.Nel corso della conviviale, in programma nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, Mannheimer, personaggio notissimo per le sue partecipazioni ai maggiori talk show della politica, da Porta a Porta ai programmi della “7”, nel recente passato anche sondaggista del Corriere della Sera e del Giornale, parlerà di “Europa ed elezioni europee”.
La serata si apre alle 19.45 con il benvenuto della presidente del Soroptimist l’imprenditrice Simona Roveda.
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Maltrattamenti in famiglia: 32enne tunisino portato in carcere
Un uomo arrestato per maltrattamenti in famiglia dopo che la moglie aveva chiamato il 112 per chiedere aiuto. In manette è finito un 32enne tunisino residente in provincia di Como. Sul posto i carabinieri di Turate hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza e la moglie, che era stata appena colpita da un pugno, sanguinante sul pavimento. La donna è stata soccorsa e portata all’ospedale di Cantù per le cure del caso. Il 32enne è stato trasferito al carcere del Bassone.
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Malavita a Cantù: si muove la Regione Lombardia con Monica Forte della Commissione Antimafia
Palazzo Lombardia si muove e, da ieri, è ufficialmente presente in aula a Como per il processo contro i fatti in odore di malavita organizzata di stampo calabrese che infestarono piazza Garibaldi a Cantù.A portare la bandiera del “Pirellone” è stata la politica che più si è battuta, in queste settimane turbolente in cui il processo è finito su tutte le pagine dei quotidiani nazionali, per pretendere una presenza delle istituzioni dopo la mancata costituzione di parte civile del Comune della “Città del Mobile”.Stiamo parlando di Monica Forte, presidente della Commissione Antimafia della Regione Lombardia, che ieri – accompagnata dal collega Alex Galizzi – ha seguito tutta l’udienza sui fatti di piazza Garibaldi. «Siamo qui oggi – ha detto in una pausa del processo – dopo aver saputo quello che era successo nella prima udienza, e poi dalla seconda con le varie ritrattazioni o ridimensionamenti delle testimonianze. Avevamo già manifestato il disappunto sul fatto che le istituzioni non si fossero costituite a suo tempo come parte civile. Era dunque opportuno che, sebbene con ritardo, le istituzioni facessero sentire la loro presenza in aula».«Per questo motivo – prosegue la presidente della Commissione Antimafia – ho fatto richiesta formale all’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale per poter essere qui in maniera ufficiale in rappresentanza anche della Regione Lombardia oltre che, ovviamente della Commissione Antimafia». Un presidio che sarà costante: «Abbiamo preso la decisione di essere presenti a tutte le udienze del processo fino alla sentenza. Cosa non semplice, le date fissate sono tutte di martedì che è il giorno del consiglio regionale e ci dovremo alternare, ma ce la faremo».
Qualcosa si sta muovendo, insomma. «Grazie allo stimolo della dottoressa Alessandra Dolci della Dda, alcune associazioni antimafia stanno manifestando interesse a venire anche loro in aula. L’eco mediatica delle udienze c’è stata, ma non ho sentito le istituzioni parlare a grande voce dei contenuti del processo e me ne dispiace, anche alcune dichiarazioni tese a minimizzare le cose non credo siano state opportune».
Nelle scorse ore tuttavia il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, canturino, ha espresso pubblicamente il proprio pensiero dicendo che il Comune avrebbe fatto bene a costituirsi parte civile. «Ne abbiamo preso atto con gioia – dice la Forte – Apprendiamo con gioia anche il fatto che ora si voglia fare una manifestazione di piazza a Cantù. Vuol dire che finalmente anche il territorio comasco sta prendendo coscienza dell’esistenza di un fenomeno pesante di cui bisogna parlare ad alta voce e contro cui bisogna attrezzarsi per contrastarlo». Ieri l’esponente della Commissione Antimafia ha toccato con mano, in aula, il problema della difficoltà a testimoniare in processi di questo tipo.
«Ho toccato con mano la reticenza di alcuni testimoni, ho letto nelle loro voci la paura reale – ha concluso – Non giustifico le ritrattazioni, le denunce vanno portate avanti fino in fondo ma posso comprendere il timore per l’incolumità propria e delle famiglie. Non c’è stato un “abbraccio” della comunità di Cantù a chi ha fatto denuncia, anzi mi è sembrato che ci fosse un atteggiamento silente. Anche da parte delle istituzioni che non mi sembra siano state a fianco delle vittime. Cosa che sarebbe stata doverosa. Ed è per questo che oggi siamo qui».
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Macchinari medici, furto al Fatebenefratelli di Erba
Indagini dei carabinieri sul furto avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì all’ospedale Fatebenefratelli di Erba. Dal presidio sono stati portati via due macchinari per l’endoscopia, una strumentazione il cui valore sarebbe di circa 300mila euro. I militari dell’Arma hanno effettuato i rilievi e stanno lavorando per risalire ai responsabili del colpo. Furti analoghi, evidentemente messi a segno da bande specializzate, erano già avvenuti in altri ospedali. Tra i più clamorosi quello, nel 2016, al Valduce, dove erano stati rubati dei macchinari sempre per l’endoscopia.
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Lite in azienda a Montorfano: 50enne in ospedale. Le verifiche dei carabinieri
I carabinieri della compagnia di Como stanno verificando un episodio accaduto in una ditta di Montorfano la mattina del 19 febbraio intorno alle 10. Due dipendenti sarebbero venuti alle mani e ad avere la peggio sarebbe stato un 50enne di Olgiate Comasco, ora ricoverato al Sant’Anna di San Fermo della Battaglia e in attesa di essere sottoposto a un intervento chirurgico. Al momento non sarebbero pervenute denunce. Tra l’altro, se la prognosi fosse superiore ai 30 giorni, non ce ne sarebbe nemmeno bisogno perché si potrebbe procedere d’ufficio. I militari avrebbero comunque effettuato un sopralluogo per verificare l’accaduto. Da quanto è emerso, la lite sarebbe scoppiata tra due operai che già in passato avevano avuto attriti. Ad avere la peggio sarebbe stato il 50enne di Olgiate, mentre il secondo contendente – che sarebbe uno straniero – non avrebbe rimediato ferite gravi. Fondamentale per sedare la lite sarebbe stato l’intervento di altri colleghi. Ora rimarrà da comprendere il motivo scatenante del diverbio anche se la cosa principale è – al momento – la condizione di salute dell’uomo ferito e ricoverato al Sant’Anna.
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L’iniziativa del Como: mini-abbonamento per le ultime 5 partite allo stadio Sinigaglia
L’annuncio era arrivato dall’amministratore delegato del Como Roberto Felleca al termine della partita di Legnago.La società lariana, in vista delle ultime gare di campionato (dieci in totale, cinque al Sinigaglia), lancia un mini-abbonamento per favorire l’afflusso di tifosi allo stadio Sinigaglia. Una formula conveniente se confrontata al prezzo di acquisto dei biglietti, ma rispettosa nei confronti di chi ha fatto la tessera annuale: per questi ultimi il costo medio per una partita rimarrà comunque più basso.L’abbonamento sarà valido per le prossime cinque sfide sul Lario e costerà 40 euro per la curva (25 i ridotti). Per quanto riguarda la tribuna laterale, il costo sarà di 65 euro (35 ridotto).La vendita scatterà da domani mattina e andrà avanti fino a sabato, alla vigilia della delicata gara interna con la Pro Sesto, terza in classifica.Questo, invece, il costo del biglietto per ogni singolo incontro: curva 12 euro (ridotto 7), tribuna laterale 20 (12).«L’ultimo segnale a Legnago è stato molto positivo – spiega Roberto Felleca – da squadra motivata, che ha giocato fino all’ultimo, con umiltà e determinazione. Abbiamo mostrato una bella forza di gruppo e questo è il dato più importante in vista delle partite che mancano da qui alla fine del campionato».«Ora con la Pro Sesto servirà continuità – conclude Felleca – Mi auguro che ci possa essere uno stadio con tanti tifosi come lo abbiamo visto due domeniche fa con il Mantova».
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Lido di Villa Olmo, lavori per 190mila euro. Obiettivo riaprire la struttura a metà maggio
Lido di Villa Olmo, obiettivo dichiarato riaprire a metà maggio. «La bozza del contratto è pronta, la firma è prevista per la prossima settimana così come la consegna delle chiavi. Poi subito il via ai lavori così da essere pronti per la nuova stagione», dice Giorgio Porta, ex gestore della struttura assieme a Maurizio Locatelli, in attesa appunto di firmare il contratto con il Comune di Como per tornare ad occuparsi del lido. Ma dopo le firme ci sarà da «lavorare e tanto perché la struttura, durante questo lungo periodo di incertezza, discussioni e carte bollate, ha subìto dei danni, e non pochi. Tra gli interventi urgenti e le opere di manutenzione straordinaria bisognerà prevedere un investimento di 190mila euro», sottolinea Porta.Per essere pronti in tempo a metà maggio, i lavori andranno suddivisi in più lotti. «Partiremo da quelli improrogabili e urgenti per offrire il servizio ai clienti – spiega Porta – E quindi lavoreremo per riparare innanzitutto le perdite individuate nella piscina. Dopo si dovrà intervenire sulle infiltrazioni d’acqua nelle cabine delle docce e su diverse piastrelle rotte. Tutti lavori indispensabili per presentare l’impianto in piena efficienza in vista della riapertura».Successivamente e quindi anche nel prossimo settembre, a stagione chiusa, si dovranno invece mettere in cantiere altri lavori non urgenti, come per esempio piccoli interventi sulle mura del complesso, e si dovranno inoltre ritinteggiare le facciate deteriorate. Il percorso dunque è lungo ma la fiducia non manca così come non viene meno la convinzione di «essere pronti per la prossima stagione. Con le chiavi in mano già dalla prossima settima non perderemo tempo», spiega Porta.Intanto, per l’estate 2019 si preannuncia un aumento anche dei prezzi di ingresso. «Si tratta però semplicemente dell’adeguamento delle tariffe ai prezzi correnti. Adeguamento che non è stato fatto negli ultimi 4 anni e che dunque è necessario. Nessun aumento dei costi legato ai lavori in programma. I soldi per le operazioni verranno anticipati da noi e poi saranno scalati dal canone annuo da corrispondere al Comune», conclude Porta, che quantifica in un aumento del 10% il rincaro previsto dei prezzi dei biglietti di ingresso.
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Lido di Villa Geno, è pronto il bando comunale. Ostello della gioventù al terzo ribasso d’asta
Patrimonio immobiliare, pronto il bando per il lido di Villa Geno. Questo bene comunale è da tempo nella lista di quelli che Palazzo Cernezzi, attraverso svariate gare, sta cercano di alienare per recuperare delle risorse.«Gli uffici hanno terminato il lavoro e adesso siamo pronti – spiega l’assessore al Patrimonio del Comune di Como, Francesco Pettignano – Si tratta di un progetto di riqualificazione del compendio, che si trova in una situazione precaria, che dovrà dunque far tornare pienamente efficiente uno dei luoghi più frequentati dai comaschi e dai turisti». La volontà è ovviamente quella di «riqualificare l’intera struttura per renderla più attrattiva e capace di richiamare un pubblico più giovane. Ad eccezione del solarium l’intera area sarà migliorata – spiega l’assessore – Dobbiamo rendere la struttura più moderna». Una volta pubblicato il bando per affidare la riqualificazione dell’immobile di viale Geno, una commissione ad hoc si riunirà per scegliere il progetto migliore e affidare così la concessione della struttura. Nel frattempo il Comune ha indetto una nuova gara, è la terza, per l’Ostello della gioventù di via Bellinzona. Il fabbricato è composto da due parti, una dove un tempo c’erano le scuderie, oggi adibita a dormitorio e un’altra creata invece per i servizi bar e ristorante. Per l’immobile oggi la base d’asta è di 35mila euro. Si era partiti dalla cifra di 60mila euro per scendere in seconda convocazione a 46mila, somma che però non aveva suscitato interesse.