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  • Ciclismo, Davide Ballerini al via del Giro di Slovenia

    Ciclismo, Davide Ballerini al via del Giro di Slovenia

    Davide Ballerini torna in sella al Giro di  Slovenia,  in programma da domani al 17 giugno. Alla corsa prenderanno parte, oltre al ciclista canturino, i compagni di squadra dell’Androni-Sidermec Manuel Belletti, Alessandro Bisolti, Marco Frapporti, Fausto Masnada, Ivan Sosa e Andrea Vendrame.La corsa slovena si articolerà su cinque tappe: le prime tre dovrebbero essere adatte a corridori veloci e finesseur, la quarta disegnerà la classifica e la quinta frazione sarà una cronometro individuale. Una gara che servirà come preparazione ad un importante obiettivo del team di Gianni Savio, l’Adriatica-Ionica, la nuova corsa italiana in calendario dal 20 al 24 giugno.

    Una curiosità. Il Giro di Slovenia vanta nel suo albo d’oro un vincitore comasco: Lorenzo Di Silvestro salì infatti sul gradino più alto del podio nel 1996 e si tolse anche la soddisfazione di conquistare la tappa di Bovec, con la scalata del Monte Vrsic, una affermazione che gli consentì di indossare la maglia di leader. Tra i trionfatori di questa gara, Vincenzo Nibali (2010) e Diego Ulissi (2011). Lo scorso anno terminò primo il polacco Rafal Majka.

  • Cibo, la sfida etica di Torelli

    Cibo, la sfida etica di Torelli

    Il medico Franco Berrino

    Scegliere ciò che mangiamo con consapevolezza è un atto rivoluzionario che può cambiare il mondo. Ne è convinto  Thomas Torelli, regista e scrittore che sarà ospite a Como sabato 9 giugno alle  ore 20.30 nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, ospite della a Fondazione Prima Spes Onlus.

    Al centro del dibattito le conseguenze delle nostre scelte alimentari. “Food ReLOVution: tutto ciò che mangi ha una conseguenza” è un coinvolgente e rivelatore documentario che esamina le conseguenze della cultura della carne in vista della crescente preoccupazione per gli impatti sulla salute, sulla fame nel mondo, sul benessere degli animali e sull’ambiente, mostrando come questi problemi globali riguardino tutti e siano strettamente correlati tra loro.

    Il film si avvale del contributo di personalità autorevoli e stimati professionisti: Carlo Petrini, gastronomo, fondatore e presidente di Slow Food, associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi lo produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi; Frances Moore Lappé, scrittrice e attivista statunitense che si occupa di politiche alimentari e democrazia; Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo e coordinatore del progetto DIANA, sulla relazione tra alimentazione e tumori; James Wildman, attivista ed educatore alla compassione per la Fondazione per i Diritti Animali della Florida; Marilù Mengoni, biologa nutrizionista, dottoressa in psicologia e membro del Comitato Scientifico di AssoVegan; Noam Mohr, professore di fisica ed esperto di cambiamenti climatici e riscaldamento globale; Peter Singer, definito “il più influente filosofo vivente” e considerato il “profeta della liberazione animale”; T. Colin Campbell, medico, per 40 anni in prima linea nella ricerca nutrizionale; Thomas M. Campbell, medico e direttore di un’organizzazione no profit che si occupa di promuovere un’alimentazione ottimale attraverso l’educazione scientifica; Vandana Shiva, scienziata, ambientalista e attivista indiana, che da anni si batte per la tutela della diversità biologica. Ingresso libero, si consiglia di prenotare il posto all’indirizzo maila.brignola@fondazioneprimaspes.org

  • Christian Poggioni porta Socrate in tournée a Vallo della Lucania

    Christian Poggioni porta Socrate in tournée a Vallo della Lucania

    Un testo fondamentale della letteratura occidentale, l’Apologia di Socrate di Platone, va in scena diretto e interpretato da Christian Poggioni, attoro comasco, venerdì 23 novembre, alle  21 a Vallo della Lucania (Salerno) al Teatro Leo De Berardinis di via Badolato. L’appuntamento è promosso da Velia Teatro.

    L’evento cui si riferisce l’Apologia è l’autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai giudici di Atene nel 399 a.C. Platone ne fu testimone oculare. Socrate, vittima di una congiura politica, è accusato di empietà e di corrompere i giovani. Per questo è condannato a morte, ma al termine del processo porge ai propri accusatori un ultimo, fondamentale messaggio: “Se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo giusto, infatti, non può capitare nessun male, né in vita né in morte.” È questo di Platone il dialogo politico per eccellenza, che vede di fronte un uomo e la sua comunità nel drammatico confronto sul senso di vivere personale e politico. La riduzione drammaturgica rispetta l’originalità del testo platonico e la messa in scena mira ad una comunicazione immediata e coinvolgente, affinché risuonino vivi e attuali il pensiero e la vita di Socrate così come la testimonianza diretta di Platone ce li tramanda.

  • Christian De Sica-Massimo Boldi, quell’hotel è tutto un cinema

    Christian De Sica-Massimo Boldi, quell’hotel è tutto un cinema

    Il cinepanettone made in Lario che segnerà il ritorno in coppia di Massimo Boldi e Christian De Sica, per decenni trionfatori al botteghino delle feste, inizia a prendere corpo, in edicola e sul web.Ieri il settimanale di spettacolo e attualità TV Sorrisi e Canzoni ha pubblicato in esclusiva le foto e le interviste sul set del film Amici come prima, la pellicola che ha avuto anche un casting di comparse a Como la settimana scorsa e che come detto vede il ritorno insieme dei due inossidabili comici italiani sul grande schermo dopo 13 anni di separazione.La coppia spicca in copertina con un De Sica “en travesti” che assomiglia molto a Barbara Bush. Il film di Natale, del quale l’attore romano è anche regista, sarà in uscita il 13 dicembre per l’etichetta Medusa.Non è casuale la scelta di un lancio in anteprima che punta sul travestimento, dato che la sceneggiatura firmata da Fausto Brizzi pare sarà giocata proprio sui meccanismi della commedia degli equivoci, con una strizzatina d’occhi a pellicole di grande successo come Mrs Doubtfire e A qualcuno piace caldo. De Sica e Boldi senza falsa modestia, presentando la loro rentrée, fanno un paragone con il duo Jack Lemmon-Walther Matthau. Nel film il figlio di Vittorio De Sica interpreta il direttore di un hotel extralusso che appartiene a un ricco imprenditore brianzolo (appunto Massimo Boldi), sul Lago di Como. In realtà le scene nell’albergo sono state girate a Villa Gernetto, in Brianza, una delle proprietà di Silvio Berlusconi.«Fin dal primo istante c’è stato un entusiasmo e una vitalità che ci ha fatto ringiovanire di quarant’anni», rivela De Sica al settimanale. «Noi ci intendiamo subito» conferma Boldi «perché abbiamo incominciato facendo musica assieme e quindi abbiamo il ritmo».

  • Chiusura notturna della galleria di Cernobbio

    Chiusura notturna della galleria di Cernobbio

    Nelle notti tra il 22 ed il 23 novembre, dalle ore 21 alle 5 del giorno successivo, sarà chiusa al traffico per lavori di manutenzione, in entrambi i sensi di marcia, la galleria di Cernobbio. Il percorso alternativo sarà segnalato da apposita cartellonistica.

  • Chiesa Valmalenco, trovato il corpo senza vita di Mattia Mingarelli

    Chiesa Valmalenco, trovato il corpo senza vita di Mattia Mingarelli

    Scomparso dal 7 dicembre scorso, è stato trovato senza vita a poche centinaia di metri dal rifugio nel quale era stato visto per l’ultima volta Mattia Mingarelli, il 30enne di Albavilla sparito nella zona di Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio. Per ora ancora nessuna certezza sulla causa della morte.

    Il corpo dell’uomo è stato trovato attorno alle 17 di oggi. Dalle prime informazioni, a scoprirlo sarebbe stato un poliziotto in servizio a Chiesa Valmalenco. Mattia era a meno di 500 metri dal rifugio Ai Barchi, il locale passato al setaccio dai carabinieri durante le indagini e sequestrato dagli inquirenti, che però sembra non avessero trovato tracce utili a chiarire il mistero della scomparsa del 30enne.

    Mattia Mingarelli era stato visto per l’ultima volta proprio nella zona del rifugio. Venerdì 7 dicembre, era arrivato a Chiesa per trascorrere il week-end nella baita affittata dalla sua famiglia. Aveva lasciato auto e bagagli per poi raggiungere un rifugio alpino della zona per pranzare. Si è poi congedato dicendo che sarebbe tornato per cena ma non si è più visto.

    Dopo aver pranzato, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il trentenne, agente di commercio in una ditta di Dubino, in provincia di Sondrio sarebbe andato a fare una passeggiata con il cane. L’ultimo segnale è proprio una foto dell’amato animale, pubblicata alle 16. Poi il silenzio. Il cane e il telefono del giovane erano stati trovati subito a poca distanza dalla baita.

    Le ricerche di Mattia erano state avviate subito dopo la denuncia di scomparsa della famiglia e avevano coinvolto decine di operatori e volontari. Parallelamente avevano indagato i carabinieri di Chiesa e i colleghi del nucleo investigativo scientifico di Milano. Oggi, a distanza di quasi venti giorni, il ritrovamento del corpo senza vita e tante domande ancora senza risposta.

  • Chiasso, mamma a processo: chiesti 9 anni

    Chiasso, mamma a processo: chiesti 9 anni

    Una intera famiglia comasca davanti ai giudici ticinesiDa una parte le richieste dell’accusa («nove anni di pena per la madre, quattro per il padre, due per il nonno»), dall’altra la difesa che parla di una donna che «non era un mostro» e nemmeno una «madre snaturata», ma solo una persona in difficoltà che non era riuscita a gestire situazioni di difficoltà in famiglia.

    Tra questi due estremi – che già si erano preannunciati come inconciliabili con settimane di anticipo e con le polemiche suscitate dall’avvocato della difesa, Roberto Rallo – la Corte delle Assise criminali dovrà decidere da quale parte far pendere il piatto della bilancia. Stiamo parlando della coppia comasca, residente a Chiasso, a processo per reati pesantissimi come plurimi tentati omicidi del marito e dei figli per la mamma (una 38enne in carcere da gennaio 2017), abbandono, coazione, vie di fatto e violazione del dovere di assistenza o educazione, ma anche lesioni per il padre (33 anni). A giudizio c’è anche il nonno (63 anni) per presunte violazioni del dovere di assistenza.

    La vicenda, come detto, era esplosa settimane fa con le dichiarazioni dell’avvocato della difesa, Roberto Rallo, che aveva bollato la vicenda come «assurda». «Interpretare con rigore formale vicende di una famiglia che ha certamente problemi, lascia davvero perplessi – aveva aggiunto il legale – E allora dobbiamo dire che questa madre, tanto per iniziare, non voleva maltrattare nessuno, anzi mandava avanti da sola la famiglia, alzandosi all’alba alle 5 per andare al lavoro, tornando a casa alle 3 del pomeriggio».Molte delle contestazioni infatti, per l’avvocato, sarebbero figlie della frustrazione della donna: «Ma come si fa a non comprendere i perché di un gesto, interpretandolo solo con rigore formale?», era stata la chiosa. Rimangono però a pesare come macigni i plurimi (e presunti) capi d’accusa. A partire dal coltello puntato alla gola del marito (dopo che quest’ultimo aveva preso la donna per i capelli strattonandola) che è stato qualificato come tentato omicidio.

  • Chiasso celebra il design di  Castiglioni

    Chiasso celebra il design di Castiglioni

    Achille Castiglioni

    Chiasso si appresta a celebrare l’arte visionaria, sempre tesa fra sperimentazione e razionalità, ironia e semplicità, di uno dei più importanti designer italiani, Achille Castiglioni.Dal 31 maggio al 23 settembre al Max Museo di via Dante 6, di fronte al Cinema Teatro, in occasione del centenario della nascita, la mostra celebrerà un grande protagonista della stagione d’oro del design degli anni Sessanta.Architetto di fama internazionale che nella sua lunga carriera ha realizzato 150 oggetti di design e ben 484 allestimenti, terreno di sperimentazione e innovazione, Castiglioni sarà documentato da un allestimento che metterà in scena schizzi, disegni, modelli, testimonianze video, oggetti originali e prototipi. E naturalmente la proficua collaborazione di lunga data con il designer svizzero Max Huber, al quale il museo chiassese è intitolato.Dai memorabili allestimenti dei Padiglioni per Rai, Eni e Montecatini ai magistrali progetti per la cultura, per l’innovazione e per l’esposizione dei prodotti, oggi e sempre più col passare del tempo, anche grazie alla fondazione che ne tutela l’archivio, emerge chiaramente la grandezza del genio di Castiglioni, capace sempre di concepire la messa in scena come una regia in cui ogni dettaglio è studiato. Non mancheranno in mostra gli sgabelli “Mezzadro” e “Sella”, che furono esposti a Villa Olmo di Como a metà anni Cinquanta nella mostra che fece epoca dal titoloColori e Forme nella Casa d’Oggi.

  • Chef comasco a “La prova del cuoco”

    Chef comasco a “La prova del cuoco”

    Ci sarà anche un concorrente comasco lunedì in gara su Rai Uno aLa prova del cuoco, la trasmissione gastronomica condotta da Elisa Isoardi (nella foto, oggi era ospite del Forum di Coldiretti a Villa Erba di Cernobbio) in onda a partire dalle 11.30.Il concorrente lariano si chiama Piergiorgio Ronchi e affronterà in una prima “manche” Grazia Agostino da Alberobello (Ba), in una sfida tra sapienza culinaria del Nord e tradizione meridionale: a suon di menù si affronteranno affiancati dagli chef Elis Marchetti da Ancona e Alessandro Boglione da Cuneo. A giudicarli, ci sarà lo chef stellato Adriano Baldassarre affiancato dalla giornalista enogastronomica Francesca Romana Mezzadri. Con loro, “giurato per un giorno”, lo scrittore Fulvio Abbate, inventore della televisione web Teledurruti e autore per “La Nave di Teseo” del recente libroLove.La puntata di domani inizierà parlando della melagrana, con la ricetta dello chef piemontese Roberto Carcangiu, che preparerà un piatto di grande sapore: “straccetti di tacchino alla melagrana”. Con lui, l’esperta in fitoterapia Stefania La Badessa da Parma e la nutrizionista Maristella Marchetti da Ascoli Piceno che sveleranno tutte le proprietà benefiche di questo frutto.Nel “Duello all’italiana” di mezzogiorno, lo chef mantovano Roberto Botturi sfiderà il collega vigevanese Riccardo Carnevalinella rivisitazione di un grande classico della cucina meneghina, il risotto alla milanese, mentre per lo spazio “Cucina mia”, lo chef romano Fabio Campoli proporrà un piatto ricco e originale, il “polpettone con mortadella e cicoria in crosta di pane”.Spazio anche alla creatività della tradizione con lo chef Luca Pappagallo che realizzerà una semplice, ma gustosa zuppa di cipolle alla fiorentina.Nel corso della puntata l’inviato Ivan Bacchi sarà a San Martino in Pensilis (Cb), alla ricerca di un piatto perduto della tradizione molisana, la pampanella.

  • Chapeau Thibaut Pinot: il “Lombardia”  2018 parla francese

    Chapeau Thibaut Pinot: il “Lombardia” 2018 parla francese

    Bernard Hinault 1984; Thibaut Pinot 2018. Dopo 34 anni l’arrivo di Como del Giro di Lombardia ha di nuovo salutato il trionfo di un corridore francese, Thibaut Pinot appunto.Il 28enne transalpino è scattato poco prima dello scollinamento di Civiglio – staccando il compagno di fuga Vincenzo Nibali – ed è arrivato solitario al traguardo. Alle sue spalle lo stesso Nibali, staccato di 32’’; terzo il belga Dylan Teuns, a 43’’.Questo il podio della gara organizzata da Rcs Sport che nel suo epilogo ha avuto il Lario e il suo territorio sullo sfondo, dopo il via da Bergamo. I tifosi hanno affollato i punti da sempre più apprezzati come Ghisallo, Muro di Sormano, la salita e la discesa di Civiglio. Anche la città è stata pacificamente presa d’assalto da appassionati di tutto il mondo, che si sono concentrati nella zona del traguardo, dove si sono visti anche grandi ex come lo spagnolo Alberto Contador (uno dei pochi a vincere Tour, Giro e Vuelta) e Johan Museeuw, iridato a Lugano nel 1996. Applausi anche per Davide Van de Sfroos, il cantautore comasco, che ha incontrato i suoi ammiratori nei pressi dell’arrivo.Le immagini di Como e del suo territorio hanno fatto il giro del mondo, con il lago e i luoghi più significativi che sono stati inquadrati tatticamente dalla regia. Un spot per il territorio.Il francese al termine ha avuto parole di elogio per il “Lombardia” e il suo tracciato. «Ho realizzato un sogno – ha detto – È la mia vittoria più bella in una corsa che mi piace, mai noiosa. Il percorso è magnifico. Se all’inizio della mia carriera mi avessero detto che avrei potuto conquistare soltanto una gara, avrei scelto questa. Credetemi: il “Lombardia” mi fa impazzire per la sua bellezza. È il successo più bello da quando corro».Sul duello con Nibali risolto nella salita di Civiglio, Pinot ha spiegato: «Ho fatto un paio di scatti e lui si è messo al mio fianco. Di solito, invece, ci si mette a ruota. Allora ho voluto provare a ripartire e a quel punto lui si è staccato. Ho capito che la mia intuizione era stata giusta».L’obiettivo era evitare il confronto diretto sulla discesa che da Civiglio, passando da Ponzate e Camnago, porta verso la convalle. «Temevo Nibali, perché lui conosce bene quel tratto – ha specificato ancora il vincitore – Lui fa traiettorie impressionanti; sapevo che sarebbe stato meglio staccarlo prima».Pinot, infine, ha spiegato il suo amore per l’Italia: «L’adoro fin da piccolo per tradizioni, carattere dei suoi abitanti e gastronomia. Mi piace quando le gare partono dai suoi paesini e quando gli arrivi sono in città storiche».Al fianco di Pinot sul podio c’era Nibali. Per il siciliano non è mancato l’affetto dei tifosi, che lo hanno lungamente applaudito, al pari del campione del mondo, lo spagnolo Alejandro Valverde.«È stata una buona gara, anche se avrei voluto ottenere qualcosa di più – ha dichiarato Nibali – Sapevo che Pinot e Valverde erano gli uomini più in forma e che contro di loro non sarebbe stato semplice».La grande giornata di ciclismo a Como si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti del Premio Vincenzo Torriani andati a Gianni Mura, Alfredo Ambrosetti e Alberto Contador.

    Nella foto: Vincenzo Nibali ITA, Thibaut Pinot FRA, Dylan Theuns BELPhoto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse