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  • Matrimonio Borges-Korpi a Villa Balbianello: le foto delle nozze da sogno sul Lario

    Negli scorsi giorni abbiamo pubblicato(cliccare QUI per aprire la pagina)la notizia delle nozze da sogno a Villa Balbianello, tra l’uomo d’affari Arthur Borges e l’ex pattinatrice finlandese Kiira Korpi, uno dei personaggi dello sport più noti nel Paese nordeuropeo (tra l’altro per anni avversaria della nostra Carolina Kostner). Un evento che ha avuto grande seguito soprattutto in Finlandia, da dove sono arrivati molti personaggi famosi da quelle parti come i cantanti Elastinen e Cheek  o l’altra ex pattinatrice Laura Lepisto. Sul Lario anche l’azzurra di pattinaggio, reduce dalle Olimpiadi di PyeongChang, Valentina Marchei, amica di Kiira. Una cerimonia  curata dalla wedding planner Leandra Svizzero.

    Le prime immagini dell’evento, riprese soprattutto dalla stampa finlandese, sono state quelle pubblicate su Instagram e Facebook dai tanti ospiti che hanno partecipato alla cerimonia. Ora, con il consenso degli sposi, che sono molto “social”, arrivano le foto ufficiali delle nozze, scattate dalla fotografa Alice Saltini (The wedding tale). Anche questi scatti hanno come sfondo il Lago di Como e, al pari di quelle viste nei primi giorni, sono pure uno spot per il territorio.

    Ecco la gallery

  • Matematici al servizio della ricostruzione delle immagini

    Matematici al servizio della ricostruzione delle immagini

    Il primo corso tenutosi al Grumello in questi giorni

    La scienza della ricostruzione di immagini ha basi matematiche e trova sul Lario un laboratorio con i fiocchi. Fino al 20 luglio il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia (DISAT) dell’Università degli Studi dell’Insubria ospita a Como i massimi esperti nel campo dei problemi inversi per l’imaging e un’ottantina di ricercatori da tutto il mondo per “Computational Methods for Inverse Problems in Imaging”: un bimestre intensivo sovvenzionato dall’INDAM (Istituto Nazionale di Alta Matematica).

    I cervelloni ospitati sul Lario studiano l’analisi di modelli matematici accurati e l’implementazione di metodi numerici efficienti che sono fondamentali per affrontare applicazioni di imaging innovative, derivanti da ambiti molto diversi della scienza applicata, come l’imaging medico (ecografie, risonanza magnetica nucleare, ecc.), la microscopia, l’astronomia, eccetera.

    Il bimestre è organizzato in settimane a tema su diversi metodi numerici e applicazioni nell’ambito della ricostruzione delle immagini. In particolare fino a domani è in corso a Villa del Grumello la Summer school introduttiva. Seguiranno: 11-15 giugno: Tecniche di ottimizzazione per le immagini al DISAT; 18-22 giugno: Imaging Astronomico al DISAT; 25-29 giugno: Ricostruzioni sparse di dati tomografici al DISAT; 9-13 luglio: Ricostruzione di immagini mediche al DISAT; 16-18 luglio: Congresso conclusivo (Sant’Abbondio).

    Nel corso del bimestre sono previsti circa 80 partecipanti, provenienti, oltre che dall’Italia, da Francia, Germania, Regno Unito, Finlandia, Albania, Svizzera, Austria, Stati Uniti e Cina. Le lezioni saranno a cura di circa 30 professori.

  • Maria Tatsos e il dramma della Mauritania

    Maria Tatsos e il dramma della Mauritania

    La copertina del libro

    Nel suo nuovo libroMai più schiavi. Biram Dah Abeid e la lotta pacifica per i diritti umani edito da Paoline la comasca Maria Tatsos racconta la lotta pacifica di Biram Dah Abeid per l’effettiva abolizione della schiavitù nel suo Paese: la Mauritania.  Il libro sarà presentato il 9 giugno alle 17 alla Libreria Paoline  in viale Cesare Battisti, 10 a Como.  Introdurrà la  giornalista Isabella Morelli, e con l’autrice interverrà Marta Marchesan, responsabile del “Gruppo Italia 069” di Amnesty International. Maria Tatsos ha già pubblicato da Paoline  il romanzo storicoLa ragazza del Mar Nero. La tragedia dei greci del Ponto(2017).

    Le donne lavorano quindici-venti ore al giorno e spesso sono violentate dai padroni e dai loro parenti. I bambini sono bollati come schiavi prima ancora che nascano e avviati al lavoro durante l’infanzia. Gli uomini, in cambio della loro attività, ricevono a malapena di che sfamarsi. Non è cronaca dell’Ottocento, ma viva attualità, realtà quotidiana di un Paese, la Mauritania, nel quale, sebbene la schiavitù sia stata ufficialmente abolita nel 1981, un numero difficilmente quantificabile di neri (tra oltre quarantamila e mezzo milione) è vittima di qualche forma di asservimento da parte della popolazione arabo-berbera. Con il tacito consenso delle autorità politiche e religiose.

    Per sovvertire questa situazione, Biram Dah Abeid, nero e nipote di una schiava ma nato libero, ha fondato l’Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista (IRA): dal 2008 lotta con metodi non violenti per la difesa dei diritti umani e per una società senza schiavi. Imprigionato più volte, è riuscito a portare la condizione del suo Paese sotto i riflettori degli osservatori internazionali. Nel 2013 è stato insignito del premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’anno successivo è stato candidato al Nobel per la pace. La stampa internazionale lo ha paragonato a Nelson Mandela e a Malcolm X. In realtà, le modalità della sua lotta lo avvicinano di più al Mahatma Gandhi. « Preferisco essere solo Biram », ribatte con un sorriso l’uomo che promuove marce pacifiche e sit-in, mobilita l’opinione pubblica e porta la voce degli schiavi anche fuori dai confini del suo Paese, la Mauritania. È grazie a Biram Dah Abeid e agli attivisti di Iniziativa per la Rinascita del Movimento Abolizionista in Mauritania (IRA Mauritanie), il suo movimento, se donne e uomini haratin hanno oggi il coraggio di spezzare le catene che li tengono in soggezione economica e psicologica dei loro connazionali arabo-berberi. E ciò senza mai reagire con la violenza a nessuna provocazione.

    La giornalista Maria Tatsos ne racconta ora la storia e l’impegno nel suo nuovo libro Mai più schiavi, una sorta di biografia narrata dalla voce dello stesso Biram. Scrive l’autrice: “A sentirlo parlare – senza mai un’invettiva né una parola d’odio verso la classe dirigente arabo-berbera responsabile di questa situazione – ricorda un altro grande uomo, più piccolo di statura, che seppe piegare un impero con le sue idee: Mohandas Gandhi. È a lui che Biram, uomo libero che avrebbe potuto felicemente godersi il suo status personale di hartani privilegiato, dice di ispirarsi. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, suggeriva il Mahatma. Con ostinazione, energia e modestia, Biram sottoscrive, sognando una Mauritania in cui nessun essere umano sia padrone della vita di un altro”.

  • Maestra d’asilo a processo: due famiglie sono parte civile

    Maestra d’asilo a processo: due famiglie sono parte civile

    Si è aperto ieri mattina, con la costituzione di parte civile dei genitori di due bambini dell’asilo in cui insegnava, il processo a carico di una maestra di scuola materna che lavora in un istituto della provincia di Como. Una vicenda che toccherà all’aula chiarire, in cui alla donna vengono contestati dalla Procura – pubblico ministero Daniela Moroni – metodi educativi ritenuti eccessivi, ripresi con le telecamere nascoste dagli uomini della Questura di Como dopo che un genitore aveva presentato denuncia. Una vicenda triste che risale alla scorsa estateI fotogrammi delle telecamere nascoste avrebbero documentato una sberla ai danni di un piccolo di 4 anni, un altro bambino preso per le orecchie e altri alunni invitati a stare fermi e muti per diverso tempo.Tre le posizioni più delicate individuate dalla Procura. Di queste, come detto, due hanno scelto ieri mattina di costituirsi parte civile nel processo dibattimentale contro la maestra. Quest’ultima, tramite il proprio avvocato, ha sempre respinto ogni accusa (non è mai stata sospesa dal servizio).La tesi difensiva ruoterebbe attorno al fatto che si sarebbe trattato di metodi di insegnamento più rigidi ma assolutamente non di maltrattamenti ai danni dei bambini.Una matassa con posizioni opposte – quella del pubblico ministero che ha chiesto il giudizio e quella della maestra – che ora toccherà al giudice sbrogliare.Il processo dibattimentale, che si è aperto ieri mattina, è stato poi rinviato al mese di novembre quando si entrerà nel vivo della questione con le prime testimonianze.

  • Lunedì a Eupilio la marcia nel ricordo di Cristina Mazzotti

    Lunedì a Eupilio la marcia nel ricordo di Cristina Mazzotti

    Cristina Mazzotti

    Appuntamento lunedì prossimo a Eupilio con la marcia non competitiva che come ogni anno viene dedicata a Cristina Mazzotti, la giovane del paese dell’Erbese rapita e poi uccisa a soli 18 anni nel 1975. Con organizzazione della locale Pro Loco, sono stati predisposti due percorsi, di 13 e 7 chilometri. Il ritrovo è fissato alla sede dell’associazione a partire dalle ore 8, mentre la partenza sarà alle 9. Il ricavato verrà devoluto all’asilo e all’oratorio del paese.

  • Livello del lago di Como troppo basso. Il Tavolo della competitività chiede interventi immediati

    Livello del lago di Como troppo basso. Il Tavolo della competitività chiede interventi immediati

    Una veduta del lago

    «Il lago di Como è uno dei più belli al mondo. E non deve più essere utilizzato come un qualsiasi bacino idrico da cui pescare acqua per le esigenze di stazioni idroelettriche a valle o per l’agricoltura. Dobbiamo reagire con ogni mezzo possibile». Le parole sono di Luigi Lusardi, presidente dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori, ieri protagonista di una seduta straordinaria del Tavolo della competitività indetta per parlare del livello delle acque del lago. «Il problema fondamentale è il livello delle acque del lago, ormai costantemente e artificiosamente mantenuto ben al di sotto della quota convenzionale dello “zero idrometrico” (fissato a Malgrate in 197,37 metri sul mare). Livello che rappresenta una minaccia e i fatti lo dimostrano: crolli ripetuti di muri spondali, darsene impraticabili, cedimenti e avvallamenti di muri e muretti – dice Lusardi – Siamo di fronte a un vero bollettino di guerra, pur sapendo perchè ciò accade. Ora dobbiamo agire». Un discorso che punta direttamente a sottolineare il ruolo di chi gestisce questo livello delle acque. «Il Consorzio dell’Adda ha in mano questo potere e, assurdità, i comuni e gli enti pubblici lariani non hanno nessuno che garantisca i loro diritti nel cda del Consorzio». I partecipanti al Tavolo hanno deciso di redigere un documento comune per chiedere di fissare il divieto di abbassare le acque del Lario sotto il livello dello “zero idrometrico”, di avere un rappresentante nel cda del Consorzio dell’Adda e di ottenere un riconoscimento economico concreto per i danni infrastrutturali subiti dal territorio. Un documento che parlamentari e consiglieri dovranno sostenere a tutti i livelli.

  • L’Italia del bullismo nel romanzo di Montanari

    L’Italia del bullismo nel romanzo di Montanari

    Lo scrittore Raul Montanari

    Nell’ultimo romanzo di Raul Montanari,La vita finora(Baldini+Castoldi), c’è il bullismo giovanile, argomento che, sull’onda mediatica di tanti avvenimenti di cronaca recente, fa molta presa. Sarebbe però un’ingenuità fermarsi a una lettura che tiene conto solo di questo, pur preoccupante, fenomeno sociale.

    Montanari, con la solita straordinaria abilità stilistica, tesse una trama ampia e profonda che fa presa nel passato di individui molto diversi per età, esperienze, mali inferti e subiti. Non solo adolescenti, dunque, ma anche adulti (almeno anagraficamente), accomunati da un’ondata carsica di risentimento, odio e paura. Il protagonista del romanzo (che Montanari presenterà martedì 15 maggio alle 18 alla libreria Ubik di Como) è Marco Laurenti, professore di media inferiore con un passato carico di sofferenze: un padre padrone, una madre anaffettiva e, come unica àncora di salvezza, una sorella che vive negli Stati Uniti. Laurenti accetta un incarico come professore di italiano in un paesino sperduto dentro una valle chiusa a cento chilometri da Milano. Non si ritiene un buon insegnante ma prova a fare del suo meglio con una classe di terza media composta da anime ingenue e cinici pluriripetenti, tutti sottomessi a un “capo”, Rudi Nestani.

    Rudolf, Rudi, ha un padre che coltiva nostalgie naziste e una madre “anestetizzata”. Forte di una lucida e spietata intelligenza, Rudi manipola i compagni, plagia due ragazzine fino a farne schiave sessuali. Bullizza e usa i social per esercitare un controllo freddo e disumano. Il maggiore Novak, un vecchio ex criminale di guerra vicino di casa di Laurenti, a confronto con Rudi pare solo un retaggio del passato. L’unico sprazzo di umanità è dato dal giovane parroco, don Carlo.Montanari disseziona un gruppo composito di personaggi mettendone in evidenza fragilità e cinismo, ignoranza e falsa innocenza. Senza sconti né redenzioni.

    K.T.C.

  • Le epigrafi di Como antica diventano un giacimento digitale

    Le epigrafi di Como antica diventano un giacimento digitale

    Il Chiostro di Sant’Abbondio dell’ateneo dell’Insubria

    Sta arrivando in dirittura d’arrivo la digitalizzazione delle epigrafi comasche nell’ambito dell’Epigraphic Database Roma (EDR) che è parte costitutiva della Federazione internazionale di banche dati epigrafiche denominata Electronic Archive of Greek and Latin Epigraphy (EAGLE). La finalità di queste iniziative è la schedatura e la divulgazione del materiale epigrafico latino e greco di ogni parte del mondo. In particolare per quanto concerne l’Italia, il progetto EDR è coordinato da un gruppo di ricerca dell’Università di Roma, La Sapienza, nelle persone dei professori Gian Luca Gregori e Silvia Orlandi.

    Per quanto riguarda l’antica Comum la responsabilità scientifica di questo “censimento” di iscrizioni latine (alcune centinaia) è stata affidata al professor Antonio Sartori (già titolare della cattedra di Epigrafia Latina all’Università degli Studi di Milano) e al professor Mauro Reali che di Sartori è allievo. Entrambi sono autori di numerose pubblicazioni di carattere epigrafico e storico su Como romana e il suo territorio. L’iniziativa è stata aperta a contributi di studiosi di altri Atenei, e in particolare dell’Università dell’Insubria, nella persona del professor Sergio Lazzarini. Lo scorso marzo sono stati assegnati due premi di ricerca per la schedatura e l’inserimento nell’EDR delle iscrizioni relative a Comum e al suo territorio (euro 2.500: 250 schede; euro 1.000: 100 schede), sponsorizzati dall’Ordine degli Avvocati di Como e dalla Società “ComoServizi Urbani”. Il bando dei premii è stato pubblicato sul sito web dell’Associazione Terra Italia Onlus. Un premio da 1.000 euro è stato assegnato alla dottoressa Serena Zoia (100 schede EDR). Un premio premio da 2.500 euro ex aequo è andato alla dottoressa Francesca D’Andrea (1250 euro, 125 schede EDR) e alla dottoressa Silvia Gaia Gazzoli (1.250 euro, 125 schede EDR).

  • Incidente a Vighizzolo e morte della piccola Aurora: ieri l’udienza

    Incidente a Vighizzolo e morte della piccola Aurora: ieri l’udienza

    Si è svolta ieri mattina l’udienza preliminare per il drammatico incidente stradale che un anno fa a Vighizzolo costò la vita alla piccola Aurora di appena 16 mesi. Poco prima della mezzanotte la bimba, che era in macchina con mamma e papà, fu coinvolta in un frontale con un’altra vettura sulla quale viaggiava un 34enne risultato positivo all’alcol-test. Di fronte al giudice sono finiti in tre: il guidatore dell’auto – che ha scelto di essere giudicato con il rito Abbreviato – ma anche papà e mamma della piccola. A loro viene contestato il non aver rispettato una serie di precauzioni (come il riporre la bimba nel seggiolino posteriore) che avrebbero potuto evitare la tragedia. L’udienza per i genitori è stata rinviata a settembre per trovare la via di un patteggiamento.

    Le indagini dei carabinieri di Cantù verificarono subito che sulla vettura dove viaggiava la famiglia non c’era alcun seggiolino al quale la bimba potesse essere legata, come previsto dalle norme per il trasporto in sicurezza dei più piccoli.

  • Immigrazione clandestina dalla Sicilia a Como. La Polizia sgomina un’organizzazione criminale

    Immigrazione clandestina e città di frontiera da dove far transitare gli irregolari. Un connubio che vede ancora una volta Como finire – insieme a Ventimiglia – nelle indagini della polizia di Stato. L’ultimo caso è la scoperta, a Palermo, di un’organizzazione finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante delle transnazionalità.La polizia di Stato, infatti, in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere, emessa ieri dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Dda, ha arrestato sei srilankesi di etnia tamil. Il sistema era ben architettato: i cittadini dello Sri Lanka arrivavano in Italia pagando anche 28mila euro.Poi con passaporti falsi, in prevalenza belgi, proseguivano il loro viaggio verso i paesi del Nord Europa (sia via tera che con aerei), attraversando il confine italiano verso la Francia a Ventimiglia o verso la Svizzera a Como. La polizia è risalita ai sei arrestati dopo le indagini avviate alla fine del 2016, quando la Polaria ha arrestato al Falcone-Borsellino due cittadini dello Srilanka trovati in possesso di documenti d’identità falsi che stavano utilizzando per imbarcarsi su un volo diretto a Londra. «Lo sviluppo delle indagini ha consentito ai poliziotti – spiegano dalla Questura – di scoprire che a favorire il loro transito in questo capoluogo, per poi dirigersi verso Londra, era stato il referente palermitano di una rete criminale più ampia». Diversi sono stati i cittadini Tamil fermati con documenti falsi che tentavano di lasciare l’Italia. E in questi ultimi due anni, dall’arrivo in massa nei giardini della stazione San giovanni di centinaia di immigrati, Como si è trovata a dover fronteggiare l’emergenza immigrazione sulla linea di confine.