(ANSAmed) – TEL AVIV, 18 GEN – Due razzi sparati la scorsa notte da Gaza in direzione della città israeliana di Ashdod sono caduti in mare. Lo ha riferito il portavoce militare. In reazione a questo attacco, ha aggiunto, la aviazione israeliana ha colpito all’interno della Striscia di Gaza alcuni obiettivi militari di Hamas, fra cui luoghi dove vengono scavati tunnel per fini offensivi. “Israele considera la organizzazione terroristica di Hamas responsabile di tutti gli attacchi che provengono dalla Striscia”, ha precisato il portavoce. Non si ha notizia di vittime, né in Israele né a Gaza. (ANSAmed).
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Gavino Ledda erede di Plinio
Personaggi – Al classico di Como lezione dello scrittore di “Padre padrone”. Giovedì alle 21 incontro pubblico a Lurago Marinone«Io mi sento l’erede di Plinio il Vecchio, l’erudito di origine comasca che morì per la scienza e con la sua Naturalis historia ha proseguito uno studio di conoscenza della natura partito già con il poeta Empedocle. E mi sento anche l’erede di Lucrezio, il poeta del De rerum natura». Lezione di alto livello ieri pomeriggio nella Sala Benzi del liceo classico “Alessandro Volta” di Como, con l’autore del romanzo Padre padrone Gavino Ledda. Storia di un bambino di 6 anni che viene costrettodopo pochi giorni di scuola ad abbandonare l’istruzione per aiutare il padre a governare il gregge nei pascoli di Baddhevrùstana. Il piccolo Gavino cresce nel pieno isolamento dalla civiltà e dai contatti umani. Sarà il reclutamento nell’esercito a 21 anni a permettergli di fuggire. Lo scrittore sardo, dopo il successo del libro, ha vissuto altri calvari: oltre vent’anni di crisi artistica ed esistenziale, un tunnel da cui è uscito conquistando una lingua poetica del tutto nuova, che darà corpo al suo nuovo romanzo-poema in uscita tra un anno, o poco più, in forma di libro. «È la prima volta che ne parlo in pubblico», ha detto ieri al Classico di Como.Gavino Ledda al pubblico degli studenti del Volta ha illustrato il proprio mondo poetico e il proprio metodo di lavoro, e le contraddizioni che lo hanno animato dopo il successo planetario di quel romanzo del 1975, una toccante opera autobiografica in cui racconta l’esperienza di pastore analfabeta, durata 15 anni. Schiavo del padre Abramo.Una vita unica, tutta in salita, quella di Gavino Ledda, e un’esperienza intrinsecamente esemplare, tanto che l’incontro al Volta ha preso il titolo da un verso dal primo libro delle Georgiche virgiliane, Labor omnia vicit improbus, «la dura fatica aiuta a sconfiggere ogni difficoltà». È stata, così, una bella lezione di etica per i ragazzi e i loro professori.«C’ero solo io in mezzo alla natura, e mio padre che ogni tanto saliva al pascolo. Ma gli sono comunque grato, per quel che mi ha insegnato. E una storia come la mia non potevo non raccontarla – ha commentato Ledda a Como – Ho potuto farlo perché dopo la schiavitù mi sono imbevuto di quattro alfabeti, l’italiano, il latino, il greco e il francese, li ho addirittura trangugiati come acqua, e così mi sono sentito allievo di Molière, Dante, Omero e Lucrezio», ha rivelato Ledda alla platea degli studenti. Che nei giorni scorsi hanno visto il film del 1977 dei fratelli Taviani tratto dal libro. «Ho potuto salvarmi – ha aggiunto – perché con la maggiore età mi sono deciso a riprendere da zero gli studi da cui mio padre mi aveva strappato, dopo appena un mese di prima elementare. In meno di 10 anni ho potuto prendere il diploma e poi la laurea, in Glottologia, io che ero partito da analfabeta. E mi sono ritrovato assistente all’Università di Cagliari: mai successo nella storia un caso simile. Ma non condividevo le regole del mondo accademico, e così me ne sono andato».Gavino Ledda ha impiegato i proventi del successo di Padre padrone in un appezzamento di 6 ettari di terreno nel suo paese, lo stesso in cui è ambientata la storia, Siligo. E su questa terra ha piantato negli anni circa 3.000 essenze autoctone, per documentare tutte le varietà di piante tipiche della Sardegna. Sempre nella sua Siligo, si è battuto perché il paese non fosse invaso da cave abusive di silicio, con regolare denuncia in Procura. Ricevendo fucilate a pallettoni sulla porta di casa per essersi erto una volta di più come paladino della natura, un ruolo che incarna soprattutto con i suoi scritti e che lo accomuna all’amico e sodale Mauro Corona, altro scrittore “ecologista”. Per i suoi meriti letterari e culturali, lo scrittore sardo beneficia della legge Bacchelli, come Guido Ceronetti e Alda Merini. Gli altri autori sardi, come il Nobel Grazia Deledda e il premio Campiello Michela Murgia? «Sono orgoglioso di essere italiano e sardo – dice – Detto questo, niente di personale, ma sono autrici che appartengono a quella che io definisco la dimensione “euclidea” e “platonica” della lingua. Io mi sono sentito come l’umanità del mito della caverna di Platone: mi sono risvegliato da una sorta di letargo linguistico, perché dopo essermi imbevuto di lingue e letterature, mi sono reso conto che erano parole morte, abusate, vuote. Anche il film dei Taviani ha travisato e messo in caricatura parte del mio libro Padre padrone. Così ho capito che c’è bisogno di una nuova parola, che chiamo “pluripatente” o “totipatente” e cioè capace di parlare a 360 gradi, e dire fino in fondo lo spirito del creato, il soffio vitale che lo genera, lo abita e lo anima. Perché la poesia è ricerca dello spirito, e senza spirito siamo meno che animali».Il mondo vegetale, quello minerale, quello animale, sono entità che ci parlano, per Ledda. Anche attraverso belati, muggiti, pietre che rotolano, venti che sibilano. «La scienza, con geni come Galileo e Bohr, ha saputo rompere con il passato. Deve farlo anche la lingua. Io in questa crisi linguistica mi sono sentito figlio dell’idrogeno, degli elementi. Così ho voluto dar vita con il mio nuovo libro a un idioma alternativo, che permetta di inventariare il flusso della natura come faceva Plinio il Vecchio, tramite un alfabeto tratto dagli stessi elementi naturali».Ledda sarà nel Comasco ancora per qualche giorno: visiterà il Teatro Sociale, per ammirare il “velario” ottocentesco che sul palcoscenico racconta la tragica fine dello scrittore Plinio il Vecchio, «protomartire della scienza sperimentale» come lo definì Italo Calvino, per essersi avvicinato troppo al Vesuvio in eruzione. E giovedì 7 giugno alle 21 Ledda sarà ospite della Biblioteca di Lurago Marinone, nella sala consiliare in via Castello 2, per un incontro con il pubblico dei lettori, a ingresso libero.
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Francia:intero equipaggio Charles-de-Gaulle verrà vaccinato
(ANSA) – PARIGI, 22 GEN – L’equipaggio della portaerei fracese Charles-de-Gaulle, pesantemente contaminato lo scorso anno dal coronavirus, verrà interamente vaccinato prima di partire in missione nell’Oceano indiano a febbraio: è quanto annunciato oggi dalla ministra dell’Esercito, Florence Parly. Lo scorso anno, circa due terzi dell’equipaggio dello Charles-de-Gaulle, la nave simbolo della dissuasione nucleare francese, vennero contaminati a bordo. Per scongiurare di ripetere un tale scenario, i membri della marina militare che imbarcheranno a metà febbraio per la missione operativa nell’Oceano indiano verranno vaccinati. “Tutti ne possono ovviamente comprendere i motivi”, ha dichiarato la ministra intervistata da Var Matin. “Affinché i militari e i piloti da caccia possano compiere questa missione lunga e importante, durante la quale le capacità di evacuazione sanitaria saranno limitate, è necessario che siano vaccinati”, ha aggiunto. Parly ha quindi precisato che la campagna di vaccinazione è cominciata ieri in accordo con il ministero della Salute. Dallo scorso anno, la portaerei Charles-de-Gaulle è stata interamente pulita e bonificata. (ANSA)
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Forte rischio di slavine sulle montagne del Comasco: i comuni chiudono i sentieri
Montagne “blindate” nel territorio lariano per il pericolo di slavine, che potrebbero trasformare una apparentemente tranquilla passeggiata sulla neve in una tragedia.Per scongiurare questa eventualità, i comuni del territorio che ospitano una serie di vette, oggetto di escursioni, hanno emesso ordinanze che vietano il passaggio.Purtroppo – viene segnalato – capita che, malgrado gli avvertimenti, le persone decidano lo stesso di incamminarsi su sentieri a rischio. Cosa che andrebbe evitata: le nevicate in questo inverno sono state copiose e proprio in questi giorni sono state segnalate una serie di slavine, tra Valle Intelvi e Triangolo Lariano. Per fortuna non hanno fatto danni alle persone, visto che in zona non c’erano gitanti. Il primo consiglio, dunque, è quello di evitare di avventurarsi per sentieri montani. Poi, se proprio si vuole andare a tutti i costi, è di preferire vie non esposte e di tenere gli occhi ben aperti in ogni momento, perché il pericolo è dietro l’angolo.A proposito di neve, in queste ore sui rilievi della provincia è attesa una perturbazione che porterà nuovi fiocchi, che potrebbero arrivare anche in località collinari, fino a 3-400 metri, con Olgiatese e Brianza compresi; poi con il passare delle ore, la quota dovrebbe progressivamente alzarsi.Una situazione generale che, come detto, ha portato a una serie di divieti, alcuni sollecitati dai gestori dei rifugi del territorio, i primi ad avere il polso della situazione.Tra i tratti più sconsigliati, ad esempio, c’è quello sul Monte Palanzone, che va dal Rifugio Riella al Cippo Marelli. La parete a fianco è infatti molto ripida e il passaggio è realmente pericoloso.«Ci siamo rivolti al Comune di Faggeto chiedendo di emettere una ordinanza di chiusura di quel tratto» spiegano i gestori del Riella. E infatti ora c’è un nastro che chiude il sentiero. Del resto il Palanzone è apprezzabile per passeggiate ed escursioni per i panorami che offre su tutto il percorso e la sua vetta con la caratteristica piramide; è un luogo che si presta anche fotograficamente a essere una meta appetibile. Ma per le sue pendenze in determinate condizioni – come in questi giorni – è un posto che è meglio evitare.Chiusure di tracciati sul Bolettone e sul Monte San Primo sono state dettate dai rispettivi comuni, Albavilla e Magreglio.Dalla Valle Intelvi arriva la segnalazione di una slavina sul tratto del Sasso Gordona che porta al Rifugio Prabello. «Quella zona ora è assolutamente sconsigliata – spiega il gestore Gianni Abate – La neve questo inverno è caduta copiosa, molto più che negli altri anni, e serve la massima attenzione, in questa zona, come su tutti i rilievi». Il rifugio, ad esempio, può essere raggiunto dal Passo Bonello, strada in mezzo ai boschi e larga. Ma la via diretta, quella dove si è verificata la slavina, è assolutamente da evitare.
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Fontana: “Da noi informazioni corrette. Subito in Arancione”
“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze” così ha commentato su Facebook il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Fontana chiedendo un immediato cambio di colore per la Lombardia smentisce però che sarebbero stati i tecnici regionali a inviare dati non corretti per il calcolo dell’indice Rt, che insieme ad altri indicatori ha fatto entrare in Zona Rossa la Lombardia.
“Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i Lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i Lombardi”. Lo afferma l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi. “Regione Lombardia – conclude – utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà”.
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Folla per l’ultimo saluto a Giorgio Luraschi
Nella basilica di Sant’AbbondioUna lettera della giovane moglie ha commosso tutti
Leggi l’articolodiBarabesiinCRONACA
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++ Focolaio Covid in casa riposo, 40 positivi e 4 morti ++
(ANSA) – ROMA, 25 GEN – Focolaio di Covid in una casa di riposo di Grottaferrata, alle porte di Roma. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, al momento ci sono circa quaranta positivi e si contano 4 decessi. La struttura è stata isolata. Il cluster è stato individuato nei giorni scorsi dopo che ospiti e operatori sono stati sottoposti a tampone il 14 gennaio. Un decina gli opetatori sarebbero risultati positivi, tra cui 5 suore. (ANSA).
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Flavio Santi, nuovo libro di poesia
Flavio Santi (1973) vive in campagna tra il Pavese e la frazione friulana di Codugnella. Traduce autori classici e contemporanei, e insegna all’Università dell’Insubria di Como-Varese. Ha scritto diverse raccolte di poesia, tra cuiRimis te sachete/Poesie in tasca(Marsilio, 2011),Mappe del genere umano(Scheiwiller, 2012). Ha scritto vari romanzi, tra cuiL’eterna notte dei Bosconero(Rizzoli 2006),Aspetta primavera, Lucky(Socrates, 2011, candidato al premio Strega); e di recente la serie gialla dell’ispettore Drago Furlan,La primavera tarda ad arrivare, seguito daL’estate non perdona(Mondadori 2016; 2017). Sono apparsi ora i versi diQuanti (truciolature, scie, onde, 1999-2019). Il libro si articola in tre sezioni, intitolateChiara,Memorie dello schermo di vetroe i “poemetti quantici” della sezione finale (Lapidario degli incipit). Il libro esce presso l’editore “Industria e Letteratura” di Massa.
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Fisco:0,8% italiani oltre 120mila euro,paga 16% Irpef totale
(ANSA) – ROMA, 15 GEN – I cittadini che dichiarano un reddito lordo oltre i 120mila euro sono appena lo 0,8% degli oltre 41 milioni di contribuenti italiani, percepiscono l’8% del reddito complessivo, ma versano ben il 16%, dell’Irpef nazionale. E’ quanto risulta da un’elaborazione di Elexia sui dati fiscali secondo la quale questi cittadini pagano in media oltre 79.000 euro annui, quasi 6.600 euro al mese. “I dati”, osserva Nicola Cinelli, managing partner di Elexia, “sfatano un mito diffuso: i proventi dei super-contribuenti non derivano dai patrimoni, ma vengono da lavoro e pensioni, che rappresentano la fonte primaria per oltre il 90% dei soggetti. Dal 2009 al 2018 i contribuenti italiani sopra i 120.000 euro lordi annui, sono cresciuti del 31% passando da 249.313 nel 2009 a 325.424 nel 2018. (ANSA).