BREGNANOLa questione della produzione di macchine per le radiografie e del relativo uso di materiali radioattivi nella zona industriale di Bregnano è arrivata sul tavolo del prefetto. Michele Tortora ha incontrato lunedì gli amministratori locali. «In questo momento non possiamo dare risposte ai nostri cittadini – dice Roberto Monteleone, assessore alla Sicurezza di Bregnano – Il Comune non ha alcun potere di controllo né di verifica sulle attività industriali. Non abbiamo titolo per avere risposte immediate dagli enti di competenza. Abbiamo chiesto al prefetto di valutare l’opportunità di sospendere le autorizzazioni rilasciate in attesa di chiarimenti».
Categoria: Notizie locali
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Con la bicicletta contro un’auto: gravissimo 52enne di Cantù
Gravissimo incidente anche a Cantù, in via per Alzate. Alle 15.30 di oggi pomeriggio un 52enne di Cantù, mentre era in sella alla sua bicicletta, è andato ad impattare contro una Jeep ferma in colonna davanti a lui. Sul posto sono arrivati gli uomini della polizia locale della “Città del Mobile” che hanno ricostruito la dinamica del sinistro. Le condizioni del ferito sono apparse subito gravissime. L’uomo avrebbe colpito la carrozzeria dell’auto riportando delle contusioni molto serie. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Cantù in codice rosso.
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Confcommercio: «Delirium tax, offesa al buonsenso»
Caso imposte sulla pubblicità a Como, Confcommercio fa la voce grossa. Chiede al sindaco, Mario Lucini, una tregua. «Sospensione e annullamento» sono le parole chiave della lettera su quella che i commercianti icasticamente definiscono “Delirium tax”, inviata ieri al primo cittadino dal presidente dei Commercianti, Giansilvio Primavesi.I commercianti del capoluogo lariano sono
esasperati per l’arrivo di pesanti cartelle esattoriali da parte di Ica, la società esterna di via Dottesio che cura per conto del Comune il servizio di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, e si occupa anche di far valere i diritti sulle pubbliche affissioni e sul canone di occupazione del suolo pubblico.L’ente di via Ballarini contesta radicalmente l’operato del concessionario ritenendo che «presti il fianco a numerosi rilievi di illegittimità», «sia sotto il profilo della sostanza che per gli aspetti procedurali/formali».Ci sono, secondo Confcommercio, «numerosi casi in cui la contestazione dell’omesso pagamento non è giustificata». Ad esempio, «in moltissimi casi sono state assoggettate a sanzione le insegne, le targhe e simili, la cui esposizione è resa obbligatoria da disposizioni di legge. Per questi casi, la legge prevede l’esenzione».Ma c’è di più. Confcommercio contesta che «in tutti i casi di accertamento mancano i riferimenti espressi sull’attività espletata (giorno, ora, funzionario abilitato, ecc.)». Inoltre «non è possibile verificare il possesso dei requisiti abilitativi (previsti dalla legge) del funzionario incaricato», e questo «in palese spregio dell’obbligo di motivazione che sovrintende qualsiasi attività di accertamento di tributi».Non si chiede un condono né un colpo di spugna, ma un atto unilaterale di sospensione quantomeno provvisorio, visto che la situazione è al calor bianco e la pioggia di balzelli spesso molto onerosi continua. Confcommercio chiede insomma al Comune di «annullare in autotutela tutti gli atti di contestazione inerenti la suddetta casistica». Fino al caso estremo, «un apposito provvedimento generale di sospensione dell’intera attività di accertamento svolta dal concessionario del servizio Ica».«La delirante azione messa in campo per rastrellare soldi alle attività commerciali della città», così ieri, in un comunicato, ha definito l’attività di Ica in città la stessa Confcommercio. Che sta procedendo nell’interesse della categoria a verificare «ogni singolo atto di accertamento», per segnalare alla stessa Ica e al Comune che ne gode i frutti le eventuali irregolarità. «Invitiamo gli esercenti raggiunti dagli avvisi di accertamento a recarsi presso la nostra sede», dice l’ente di via Ballarini.«Quello che sta succedendo, oltre a essere molto grave, è soprattutto un’offesa al buonsenso – ha detto ieri Giansilvio Primavesi – Vogliamo vedere se, come assicuratoci venerdì scorso dal sindaco Lucini e dall’assessore al Commercio Gisella Introzzi, davvero il Comune non ha intenzioni persecutorie nei confronti degli esercenti».Le prossime ore saranno cruciali per arrivare a un’intesa, in attesa che il Comune risponda alle richieste di Confcommercio. Infatti, dopo gli incontri con l’ente di via Ballarini e Confesercenti, Palazzo Cernezzi ieri si è incontrato con Confartigianato sull’argomento della pioggia di cartelle pazze “made in Ica” e oggi si incontrerà con i vertici della stessa concessionaria. L’altra sera in diretta su Etv, intervistato da Davide Cantoni, Mario Lucini si era detto pronto ad approfondire i casi contestati e a dipanare la non semplice matassa delle situazioni non chiare, da cui sono scaturite sanzioni particolarmente onerose per i commercianti e ritenute fuori scala. Inoltre, sempre oggi alle 14, nella sede di via Ballarini di Confcommercio si riuniranno le farmacie di Como, particolarmente colpite dall’accetta dell’Ica.
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Controlli in dogana: viaggia con franchi, dollari e altre banconote per un totale di 124mila euro
Ancora un importante sequestro di valuta in dogana. Nelle scorse ore, i funzionari della sezione operativa territoriale di Ponte Chiasso e i militari della guardia di finanza del gruppo di Ponte Chiasso hanno fermato un cittadino di nazionalità svizzera che si accingeva a entrare in Italia.
Alla domanda di rito, “qualcosa da dichiarare”, l’uomo ha risposto di no, ma dal controllo eseguito nel bagaglio e tra gli effetti personali è stato trovato denaro contante in diversi tagli e valute (franchi svizzeri, euro, dollari), per un controvalore complessivo di oltre 124.000 euro.
Ai sensi della normativa vigente (D.Lvo 195/2008), i funzionari e i militari operanti hanno quindi sottoposto a sequestro amministrativo il 50% del denaro contante che si è tentato di trasferire indebitamente, oltre la soglia consentita dalla legge (9.999 euro), ovvero 59.606,27 euro.
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Contrordine: la guardia medica deve tornare in via Carso
La guardia medica rifà i bagagli e torna nella sede di via Carso. Il trasloco, in programma nei prossimi giorni, non sarà l’ultimo. Il servizio di continuità medica infatti avrà la sua sede definitiva in via Napoleona, nella futura cittadella sanitaria. I tempi di quest’ultimo trasferimento però non sono ancora noti.Attualmente, la sede di Como del servizio di continuità assistenziale, noto come guardia medica, è attivo in via Castelnuovo, in una palazzina accanto all’ingresso del
comparto dell’ex ospedale psichiatrico San Martino. Il servizio era stato spostato nell’ex Opp nell’aprile scorso per problemi strutturali registrati nella sede di via Carso. Nei vecchi locali c’erano forti infiltrazioni d’acqua e l’Asl aveva deciso uno spostamento urgente dell’attività. Nei mesi scorsi, la struttura di via Carso è stata ristrutturata e tornerà dunque ad ospitare la guardia medica.«La sede di via Castelnuovo è priva di riscaldamento – sottolineano i vertici di via Pessina – Il precoce freddo di questo periodo ha imposto dunque un’accelerazione dei lavori di ristrutturazione in corso in via Carso, ultimati in questi giorni». Dal prossimo martedì 15 ottobre, il servizio di continuità assistenziale tornerà dunque in via Carso.«Dopo i lavori di ristrutturazione – precisano da via Pessina – la palazzina è ora in ordine, con sala d’attesa per gli utenti, sala visite e locale per i medici». Per contattare il servizio, occorre telefonare al numero 840.000.661. La centrale operativa dell’attività è a Villa Guardia, all’interno della base operativa del 118. I medici della continuità assistenziale assicurano «l’effettuazione di prestazioni sanitarie “non differibili”, cioè non urgenti ma programmabili a breve, negli orari notturni e nei giorni festivi e prefestivi nei quali non è disponibile il medico di famiglia». La gestione delle emergenze resta invece di competenza del 118.VIA NAPOLEONALa sede definitiva della guardia medica sarà nell’area dell’ex Sant’Anna, nella palazzina che si affaccia su via Napoleona attualmente occupata dalla neuropsichiatria infantile, attività che fa capo all’azienda ospedaliera Sant’Anna. Impossibile, almeno al momento, pianificare i tempi del trasloco. «Il servizio di continuità assistenziale dell’Asl – confermano da via Pessina – è destinato ad essere ospitato nella sede, che sarà definitiva, di via Napoleona, una volta attuato lo spostamento delle attività dell’azienda ospedaliera che occupano l’edificio individuato a tale scopo». Per spostare la neuropsichiatria infantile, però, il Sant’Anna deve prima effettuare i lavori di ristrutturazione al quarto piano, nelle ex sale operatorie di ortopedia, spazio destinato ad accogliere il reparto per i piccoli pazienti. «Abbiamo già i soldi per il progetto di sistemazione, che rientra in un intervento complessivo di adeguamento e ristrutturazione del monoblocco – spiega Marco Onofri, direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna – Abbiamo già effettuato anche la gara. Purtroppo, una serie di ricorsi e intoppi tecnici ci ha costretto a rimettere in discussione l’aggiudicazione e non siamo ancora partiti con i lavori».«I nostri tecnici stanno lavorando per rivedere l’esito della gara e assegnare la vittoria a una ditta – aggiunge Onofri – Appena avremo la certezza dell’assegnazione, senza il rischio di ulteriori ricorsi, potremo far partire i lavori. L’obiettivo è avviare il cantiere il più presto possibile e, in questo ambito, una volta avviato l’intervento procedere subito con l’allestimento della sede della neuropsichiatria infantile. In questo senso abbiamo già un progetto fatto anni fa e tuttora valido, pronto ad essere attuato». Il trasferimento della guardia medica e del consultorio sarà il primo vero spostamento concreto dell’Asl in via Napoleona, nell’ottica del progetto di realizzazione della cittadella sanitaria.
A. Cam.
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Coronavirus, a scuola i casi sono quadruplicati. L’Ats inaugura un portale per i test
Un portale riservato esclusivamente alle scuole che consenta, per i casi sospetti di Covid, il tampone immediato, con esito comunicato in giornata e la possibilità di far scattare eventuali quarantene senza perdite di tempo e soprattutto prima che i compagni di classe del positivo si ripresentino in aula.L’Ats Insubria sperimenta un nuovo modello per potenziare e velocizzare i controlli su studenti e operatori scolastici e fronteggiare l’aumento delle richieste di test legati a possibili contagi nelle classi.I numeri intanto restano bassi, ma l’aumento è considerevole. Rispetto al primo bilancio ufficiale del 27 settembre scorso, i casi nelle scuole sono più che quadruplicati e al momento, tra Como e Varese (il territorio di riferimento dell’Ats Insubria) si contano 167 bambini e ragazzi under 18 positivi e 49 debolmente positivi, ovvero 216 casi. Erano 45 soltanto dieci giorni fa.«Il nuovo portale consente, con una procedura molto semplice, a studenti e operatori scolastici di pre-registrarsi per effettuare il tampone in uno dei punti dedicati solo alle scuole – spiega il direttore sanitario dell’Ats Insubria Giuseppe Catanoso – Chi ha effettuato la procedura online, una volta arrivato nel centro indicato esegue direttamente il test, senza ulteriori pratiche. Il risultato viene poi trasmesso al paziente via mail, oltre che sul fascicolo sanitario elettronico e al medico o pediatra di base».«Con il nuovo portale – aggiunge Catanoso – il sistema si interfaccia direttamente anche con la scuola. È necessario il consenso del genitore, ma l’auspicio è che tutte le famiglie capiscano l’importanza di questo passaggio e della responsabilità di ciascuno nei confronti della collettività».Anche in caso di mancato assenso, infatti, l’Ats è in grado di contattare l’istituto con i dati immessi per il tampone.Per compilare la registrazione è possibile accedere dal sito dell’Ats o scansionando il Qr-Code tramite una app gratuita. «In caso di sintomi sospetti, è sufficiente fare la pre-registrazione e poi presentarsi per fare il tampone anche il giorno stesso – spiega Catanoso – La comunicazione rapida dell’esito alla scuola permette, in caso di positività, di isolare subito la classe se necessario e di attivare le procedure di tracciamento dei contatti». Il nuovo portale consente anche di individuare eventuali focolai.Quando uno studente risulta positivo, per i compagni di classe è previsto l’isolamento se il contagiato ha frequentato la scuola nelle 48 ore precedenti. Nel caso in cui nella classe vi fosse il 40% degli studenti contagiati, come ha spiegato Elena Tettamanzi, responsabile della Medicina ambientale dell’Ats, sono previste misure più drastiche, fino alla chiusura della scuola.«Ogni volta che i genitori riscontrino sintomi nei bambini, un primo contatto con il pediatra e il medico di base in ogni caso è auspicabile», ha sottolineato Maria Cristina Della Rosa, direttore delle Cure Primarie di Ats.«La tempistica di comunicazione fino a oggi non è stata immediata – ha concluso il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Carcano, che ha collaborato al progetto – In questo modo vorremmo raggiungere la velocità delle chat dei genitori».
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Coronavirus, il Comune di Cantù annulla la Fiera del Crocifisso in programma domani
Annullate a Cantù la tradizionale Fiera del Crocifisso e la contestuale Mostra zootecnica in programma domani, domenica 18 ottobre, negli spazi adiacenti al santuario della Madonna. Lo ha deciso l’amministrazione comunale per tutelare la salute dei cittadini vista «l’evoluzione del contagio negli ultimi giorni che suggerisce misure decise, anche se spiacevoli», come si legge nel comunicato diffuso dal Comune brianzolo.
«Siamo consapevoli di richiedere un grande sacrificio, soprattutto a coloro che tanto si sono spesi nell’organizzazione, nella disponibilità e nel desiderio di regalare a tutti, anche in questo anno particolare, un momento di svago – dice il sindaco Alice Galbiati – ma la tutela della salute di cittadini e operatori è di primaria importanza e il distanziamento sociale, unito all’uso delle mascherine è il primo e più importante elemento di protezione».
«Il primo pensiero va ai commercianti, già fortemente penalizzati dal precedente lockdown – commenta a sua volta il vicesindaco di Cantù e assessore alle Attività economiche, Giuseppe Molteni – È stata una decisione sofferta annullare un evento storico come la Fiera del Crocifisso, una scelta guidata dall’imprescindibile obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini. Vogliamo però ricordare a tutti i commercianti che non sono soli: come in passato sono stati adottati provvedimenti per facilitare la ripresa delle attività economiche, così sarà in futuro».
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Corriere di Como, sabato un numero monografico sul settore tessile
(p.an.) Tornano i numeri monografici del “Corriere di Como”. Nell’edizione in edicola domani, i lettori troveranno dieci pagine di approfondimento sul tema del settore tessile comasco.“I nodi della seta”, speciale curato dalla redazione del quotidiano, cercherà di sviscerare vizi e virtù di quello che è stato per oltre un secolo il settore trainante dell’economia lariana e che, nonostante il ridimensionamento ancora in atto, e gli strascichi di una crisi iniziata all’inizio degli
anni Novanta, identifica ancora il made in Como come un’eccellenza a livello mondiale.Il numero monografico parte da un simbolo negativo del tessile lariano, la Ticosa, tintostamperia chiusa il 3 ottobre del 1980 e oggi area deserta ancora in cerca del suo futuro. Il giornalista ed esperto del settore, Giorgio Civati, analizzerà gli ultimi cambiamenti che ha subito la filiera del tessile-abbigliamento e con essa tutto il mondo della moda. Obiettivo puntato anche sulle eccellenze del settore, con due case history di imprenditori del territorio capaci di stare al passo con i tempi scommettendo sulla tecnologia o puntando sul prodotto e sulla tradizione. Verranno analizzate le diverse anime della filiera che comprende grandi industrie e piccole imprese artigiane. Tessile a Como significa anche cultura e formazione, un focus riguarderà perciò le offerte delle scuole comasche e l’attività espositiva e museale.
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Covid, nessun azzurro a Varese. L’Italia del remo in isolamento: niente gare tricolori
Scattano oggi a Varese, al bacino della Schiranna, i Campionati italiani di canottaggio. Per le problematiche legate all’emergenza sanitaria, con il ridisegno dei calendari, la Federazione ha deciso di unificare gli eventi tricolori, giovanili e Senior. In gara, dunque, tutte le categorie, con la manifestazione che infatti scatta oggi.Da questa mattina scendono in acqua Ragazzi, Under 23 ed Esordienti, che fino a domani si contenderanno lo scudetto 2020. Sabato e domenica i riflettori si sposteranno su Juniores, Pesi Leggeri, Seniores e Para Rowing.In prima fila ci saranno, come da tradizione, i sodalizi del Comasco, pronti a farsi a valere in tutte le specialità.Mancheranno, invece, gli azzurri che hanno appena partecipato ai Campionati europei di Poznan, a causa di un caso di positività al Coronavirus registrato da un atleta che ha preso parte alla trasferta in Polonia. La Federazione non ne ha specificato il nome, spiegando che tutti i componenti della delegazione (canottieri, tecnici, medici e dirigenti) ora osserveranno un periodo di quarantena fiduciaria di 10 giorni, nelle rispettive abitazioni, e non saranno presenti alla manifestazione che va in scena a Varese.Da rivedere, quindi, gli elenchi degli iscritti da parte di quelle società che avevano ragazzi della Nazionale pronti a partecipare all’evento tricolore.Per quanto riguarda le società del Lago di Como, nei giorni scorsi erano state formalizzate le iscrizioni: la Lario aveva aderito con 19 atleti, Moltrasio con 11, Cernobbio con 6, Lago Pusiano, Tremezzina e Bellagina con 4, Carate Urio e Menaggio con uno. Liste che ora dovranno per forza di cose essere riviste.A livello di equipaggi per specialità, risulta il “singolo” quella con più bagarre per il titolo: sono 86 gli armi maschili e 49 i femminili. Seguono i “doppi” che fanno registrare 44 imbarcazioni tra gli uomini e 28 tra le donne.I Campionati italiani si svolgeranno con totale assenza di pubblico e a porte chiuse. Le aree a terra saranno tutte transennate e riorganizzate secondo i nuovi standard. L’ingresso sarà consentito solo ad atleti, tecnici e personale accreditato dopo i controlli agli accessi.I vincitori ritireranno le medaglie tricolori in autonomia, senza una vera e propria cerimonia protocollare.
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Creatività e design in scena per la sesta edizione di “comOn”
e scossa dall’arte, dal design, dalla moda. Mostre, incontri ed eventi con un unico comune denominatore: i giovani e la creatività. Nel corso di questa settimana, anche i 15 giovani designer internazionali, ospitati da fine settembre a Como per sette settimane, avranno la possibilità di conoscere da vicino la città, viverne appieno gli spazi e percepirne l’energia. Oggi, alle 8.30, alle ex Serre Ratti in via Borgovico, verrà inaugurata la mostra dei lavori prodotti nell’ambito del “comOn Fashion Talent”.