«Dobbiamo evitare un secondo lockdown». Il ministro della Sanità ticinese, Raffaele De Rosa, lo ha detto in modo esplicito, ieri, in conferenza stampa. L’ipotesi di una nuova chiusura del cantone non è al momento presa in considerazione: troppo pesanti le ripercussioni sul sistema economico-sociale.Perché ciò accada, però, i comportamenti dei cittadini dovranno essere più che virtuosi. «Mi preoccupa chi banalizza quanto sta succedendo. La popolazione non è immune e il virus non è più debole», ha ricordato De Rosa.Niente lockdown, quindi, e no alla chiusura delle frontiere. Misura che fu presa dall’Italia tra marzo e aprile e che costrinse la Svizzera a chiedere al nostro Paese di permettere quantomeno il transito dei frontalieri, indispensabili in alcuni settori chiave quale la sanità.Da allora a oggi le cose non sono ovviamente cambiate, un blocco delle dogane di terra sarebbe per il Ticino un gigantesco problema. Il presidente del consiglio di Stato, Norman Gobbi, ha spiegato che non si è «ancora in una fase rossa; l’evoluzione dei contagi è seria e ci preoccupa, ma la situazione non è fuori controllo e manteniamo la calma. L’obiettivo è salvaguardare la vita e la libertà dei cittadini». In questa fase, si spingerà molto sul telelavoro, possibile senza limitazioni anche per i frontalieri grazie a un’intesa siglata alcune settimane fa tra i ministeri degli Esteri di Roma e di Berna.Il documento dei sindacatiSempre ieri, i sindacati italiani e svizzeri dei frontalieri hanno diffuso un documento unitario sull’ipotesi di nuovo accordo sulla doppia imposizione fiscale tra Italia e Svizzera.I contenuti del testo sono stati ampiamente anticipati dal Corriere della frontiera di 10 giorni fa, ma nella situazione attuale spicca la considerazione di partenza fatta dai sindacati: molti degli attuali frontalieri – si legge nel documento – «si ritroveranno alle prese, nei prossimi mesi, con un’inevitabile crisi occupazionale determinata dagli effetti della pandemia».I sindacati chiedono quindi ai governi di considerare quanto sta succedendo e di non accelerare «una discussione così complessa, sviluppata all’interno di un quadro sanitario che, lungi dal dare segnali incoraggianti, da un lato limita la possibilità di condividere le posizioni con le lavoratrici e i lavoratori direttamente interessati e dall’altro lato, alla luce delle pessimistiche previsioni dell’onda lunga del lockdown della primavera scorsa sul sistema delle imprese, ci pone di fronte a un quadro economico e sociale non facilmente prevedibile». Tutto questo induce quindi i rappresentanti dei frontalieri a «richiedere maggiore cautela ai governi per tempi e modi di attuazione dell’intesa, invitandoli a non porre limiti temporali stringenti in un quadro di grandissima incertezza».
Categoria: Notizie locali
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Entra fingendosi un altro e ruba: arrestato
AL CASINÒ DI CAMPIONEPer entrare al Casinò di Campione d’Italia, dato che era stato inibito, si è fatto prestare i documenti da un connazionale. Confidando, probabilmente, sulla somiglianza dei tratti somatici. E l’uomo, in qualche modo, dentro la casa da gioco è riuscito davvero a entrare. Senza tuttavia passare inosservato, visto che la sicurezza del Casinò e i carabinieri l’hanno tenuto d’occhio fin dal primo momento. Scrupolo che ha pagato perché poco dopo l’uomo, un 27enne residente a Milano, non si è trattenuto e ha rubato un telefonino. Una scena, come detto, subito notata. L’uomo è stato arrestato e condotto in caserma, prima del rito direttissimo di ieri mattina in tribunale a Como. La procura ha contestato il tentato furto e la sostituzione di persona. Il cinese, assistito in aula dall’avvocato Arianna Liberatore, ha scelto di patteggiare la pena a 4 mesi con la sospensione ed è tornato in libertà.
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Esondazione del Lambro, prove tecniche di protezione civile
(g.a.) In occasione dell’imminente chiusura per ristrutturazione del Cavo Diotti – la diga di età napoleonica che regola il flusso del Lambro e il livello del lago di Pusiano, a Merone – la Protezione civile, gli enti provinciali e la Prefettura hanno messo in atto una maxi-esercitazione per testare lo stato di emergenza e le procedure da seguire in caso di alluvione. Venerdì e sabato, lungo il corso del fiume che tocca 15 comuni della Brianza (tra cui Pusiano e Merone), le squadre di Protezione
civile coordinate da Daniele Giuffrè hanno simulato l’allarme alla popolazione, calcolato il tempo necessario per radunare gli abitanti nelle zone protette e provveduto all’apertura dell’argine provvisorio.«L’esercitazione consiste anche nel contattare i sindaci delle zone a rischio – ha detto Giuffrè – per comunicare la possibilità di esondazioni». La diga permette di far defluire le acque in eccesso nel Lambro e viceversa a seconda della piena. Il meccanismo di paratoie, ormai vecchio di due secoli, è stato meccanizzato. Tuttavia, è sempre necessario che qualcuno presìdi l’area».Le operazioni di ristrutturazione e di messa in sicurezza della diga, di proprietà della Regione dal 2008, partiranno a metà dicembre dopo l’assegnazione dell’appalto. Per evitare che si verifichino incidenti come quello di aprile, quando un blocco di 500 metri cubi di detriti provocò l’intasamento della diga, verrà realizzata – ha spiegato sempre Giuffrè – una «grigliatura che fermerà i rifiuti e dall’altra parte della barriera artificiale, all’ingresso cioè del tombotto, il canale sotterraneo lungo 80 metri che attraversa via Appiani e via Croce a Merone, verranno installate nuove paratoie». Durante i lavori, la parte di fiume in prossimità dello sbarramento verrà lasciata in secca utilizzando delle ture, cioè dei cumuli di terra o un salsicciotto gonfiabile. In caso di allerta meteo, il cantiere verrà smantellato in meno di 24 ore e sarà ripristinato il funzionamento del Cavo Diotti.Venerdì alle esercitazioni hanno partecipato gli assessori regionali alla Protezione civile, Simona Bordonali, e allo Sport, Antonio Rossi. I lavori di ristrutturazione interessano un’area abitata da 35mila persone residenti sulle sponde del Lambro. Lunedì 4 novembre, alle 21, nella sala civica di Pusiano si terrà un incontro informativo aperto a tutta la cittadinanza.
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Fermi: «I commercianti devono poter sfidare la concorrenza del Ticino. Promozioni tutto l’anno»
Proposta del consigliere regionale
(f.bar.) I numeri sono sconvolgenti. Più di 2mila imprese al dettaglio, in Lombardia, hanno dovuto chiudere i battenti negli ultimi 9 mesi. Un allarme che risuona sempre più forte e davanti al quale è necessario fare qualcosa.«Non è più ammissibile far finta di niente dinanzi a questo incredibile tracollo dei consumi che sta colpendo la nostra regione. I numeri sono impressionanti. Duemila imprese con alle spalle dipendenti e famiglie sono sparite dall’inizio del 2013».Le parole
sono del consigliere regionale comasco del Pdl, Alessandro Fermi, che insieme con i colleghi del gruppo consiliare ha presentato una proposta di legge al Pirellone con cui si intende reintrodurre la possibilità per i commercianti lombardi di effettuare vendite promozionali nel mese che precede i saldi estivi ed invernali.«La nostra proposta nasce dall’ascolto e dal confronto con decine e decine di negozianti al dettaglio che ci hanno esposto questa necessità a fronte della crisi», ha aggiunto Alessandro Fermi.In questo modo, secondo il consigliere del Pdl, si potrà offrire una risposta concreta sia all’esigenza di sostegno evidenziato dalle famiglie lombarde in un periodo di profonda crisi economica, sia all’opportunità di andare incontro alle imprese commerciali, che potranno così promuovere questo genere d’iniziative in modo del tutto trasparente.Il progetto di legge dal titolo esplicativo di “Sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nei periodi antecedenti i saldi” parte da un presupposto.«Oggi i commercianti sono a tutti gli effetti degli imprenditori, per cui devono poter essere liberi di intraprendere responsabilmente le iniziative che considerano migliori per la loro attività», aggiunge sempre Fermi.Il consigliere pidiellino ha ribadito come il progetto di legge nasca anche da un confronto continuo con le associazioni di categoria. «È inutile – ha dichiarato il consigliere regionale – vietare le promozioni nei periodi antecedenti i saldi, quando, a pochi chilometri dai confini regionali, ci sono outlet e grandi centri commerciali che propongono iniziative di questo genere praticamente 365 giorni all’anno e tutte dal forte richiamo per i consumatori».Alessandro Fermi, in conclusione, ha sollecitato la giunta regionale a rompere gli indugi per dare una risposta concreta a una vera e propria emergenza.Nelle prossime settimane l’esecutivo risponderà alla proposta elaborata dal gruppo del Pdl.
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Festival della Cultura Psicologica
FINO A SABATO 26L’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha organizzato anche a Como il terzo “Festival della Cultura Psicologica”. Fino a sabato 26, sono previsti una serie di eventi pubblici di promozione della professione di psicologo e rivolti alla cura del benessere dei cittadini. Il prossimo appuntamento è previsto per martedì alle 21 in Biblioteca. È dedicato al tema della separazione e ha l’obiettivo di sfatare alcuni comuni miti in merito al divorzio e alla ricomposizione familiare. Le trasformazioni del corpo e della sua immagine verranno invece raccontati mercoledì 23 ottobre alle 21. Il programma completo dell’iniziativa è sul sito www.festivalculturapsicologica.com
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Finisce in dogana la fuga verso nord di quattro stranieri
Tra di loro una gestante all’8° mese. Avevano documenti e permessi falsi
(m.pv.) Andavano in Germania forse ancora più a nord, in Svezia o in Norvegia. Perché ormai, stando alle segnalazioni che giungono alle forze dell’ordine, l’Italia – vuoi anche per la crisi – è sempre più un Paese di mero approdo e passaggio su rotte che portano verso altri lidi.Questa volta, però, il viaggio della speranza di quattro stranieri irregolari si è concluso al valico di Brogeda. Martedì pomeriggio, nell’ambito
della cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera, la polizia di frontiera di Ponte Chiasso e le guardie di confine elvetiche hanno sorpreso gli stranieri a bordo di un pullman di linea diretto in Germania. Tutti erano in possesso di documenti falsi. Nella rete dei controlli sono rimasti due cittadini somali, di 18 e 22 anni, ed una coppia, lei cittadina eritrea di 28 anni e lui 29enne della Liberia, tutti in possesso di falsi permessi di soggiorno e titoli di viaggio per stranieri solo apparentemente rilasciati dall’Italia nonché, per gli ultimi due, anche di carte di identità italiane false. Condotti negli uffici della polizia di frontiera, i quattro sono poi stati denunciati a piede libero. I documenti sono stati sequestrati. La donna, all’ottavo mese di gravidanza, è stata soccorsa dalla Croce Rossa di Como. Secondo i regolamenti in vigore non potrà essere espulsa finché il bimbo che nascerà avrà compiuto i sei mesi.
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Fino al prossimo 15 aprile stop ai mezzi più inquinanti a Como e in altri 13 comuni della provincia lariana
Provvedimento della Regione contro lo smogSarà in vigore fino al 15 aprile lo stop ai mezzi più inquinanti scattato ieri a Como e negli altri 13 comuni lariani appartenenti all’area critica. Il divieto, imposto dalla Regione Lombardia nell’ambito delle misure per ridurre la quantità di veleni presenti nell’aria che respiriamo, interessa infatti tutte le strade, provinciali e statali comprese (fa eccezione soltanto l’autostrada), presenti sui territori comunali di Arosio, Cabiate, Cantù, Capiago
Intimiano, Carugo, Casnate con Bernate, Figino Serenza, Fino Mornasco, Grandate, Lipomo, Mariano Comense, Novedrate e Senna Comasco, oltre che di Como.Per sei mesi, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, non potranno circolare tutti i veicoli – auto, furgoni e camion – con motori Euro 0 benzina (non omologati ai sensi della direttiva 91/441/CEE e successive) o con motori Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 diesel (omologati ai sensi della direttiva 91/542/CEE, o 96/1/CEE, riga B, oppure omologati ai sensi delle direttive da 94/12/CEE a 96/69/CE ovvero 98/77/CE). Nel solo capoluogo si tratta di circa 5mila veicoli su un totale di oltre 51mila mezzi in circolazione. Il divieto coinvolge anche i motocicli e i ciclomotori a due tempi Euro 0, mentre le restanti tipologie di motocicli a due tempi possono circolare.Per informazioni, consultare il sito www.regione.lombardia.it, alla sezione Ambiente.
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Fratelli d’Italia contro l’assessore Negretti: «Como è il Bronx»
Poteva essere una seduta commemorativa, una di quelle serate in cui il consiglio comunale mette da parte i toni polemici, vista anche la drammaticità dei fatti da ricordare.E invece, è stata ancora una volta guerra di parole. Tutta interna alla maggioranza di centrodestra. A innescare la miccia è stato questa volta il capogruppo di Fratelli d’Italia,Matteo Ferretti. Obiettivo: l’assessore alla SicurezzaElena Negretti.Commentando l’omicidio didon Roberto Malgesini, Ferretti ha detto: «Questo grave episodio rappresenta una sconfitta per la città e ci deve far riflettere su temi più volte dibattuti in questa aula: gravi marginalità, sicurezza e controllo del territorio».Una premessa tutto sommato soft, che però era soltanto il preludio a una cascata di critiche, alcune delle quali molto dure.Rivolgendosi direttamente all’assessore Negretti, infatti, il capogruppo di Fratelli d’Italia ha detto: «Invece di perdere tempo a darmi dell’ipocrita per aver proposto l’Abbondino d’Oro alla memoria di don Roberto e a giudicare il mio pensiero che può essere più o meno condivisibile, senza capire peraltro che l’unica ipocrisia è associarmi a chi ha avuto la brillante idea di multare chi portava la colazione ai senza fissa dimora (il riferimento è a quanto accaduto due anni fa dopo un “blitz” della polizia locale a San Francesco, ndr), lei dovrebbe concentrarsi sul tema della sicurezza che manca nella nostra città». L’elenco dei problemi snocciolato da Ferretti è stato impietoso: dai portici di San Francesco, all’ex scalo merci, ai giardini di viale Varese.«Che cosa sta diventando la nostra città? – si è chiesto il consigliere comunale della maggioranza – proprio ieri la tv nazionale ha dipinto Como quasi fosse il Bronx. È il caso quindi di lasciare stare le sterili polemiche e di trovare soluzioni reali al degrado. Bisogna agire in maniera concreta, abbiamo gli strumenti per farlo e dobbiamo utilizzarli per affrontare le questioni irrisolte da troppo tempo».Una reprimenda che ha dato modo alle opposizioni, ancora una volta, di sottolineare lo stato di salute malconcio della maggioranza. «Le parole di Ferretti evidenziano alcune cose – commentaStefano Fanetti, capogruppo del Pd – La prima, il fallimento delle politiche messe in atto dal Comune sul fronte della sicurezza, a partire dal nuovo regolamento di polizia urbana; la seconda, la sostanziale disomogeneità della maggioranza, che non trova mai punti d’intesa sulle questioni più importanti; la terza, l’inadeguatezza dell’assessore Negretti, purtroppo emersa già più volte; la quarta, l’urgenza di affrontare in modo organico e strutturale il disagio in città con politiche serie e investimenti adeguati».Bruno Magatti, consigliere di Civitas, parla di «stress test cui viene sottoposto il sindaco per interposta persona. Ferretti non intende sprofondare nel fallimento, ormai certificato, sui due fronti della buona amministrazione e della sicurezza. E quindi anticipa l’avviso di sfratto che potrebbe concretizzarsi in seguito. Le posizioni di Fratelli d’Italia e Lega sulla gestione della situazione a San Francesco sono inconciliabili e il sindaco non pare avere né autonomia né autorevolezza. I nodi, dunque, sono arrivati al pettine».Secondo Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, «il centrodestra porta una questione complessa sul terreno della polemica, laddove occorrerebbero, invece, riflessione, serietà e umanità nell’accostarsi a un tema sensibile, sia per la delicatezza dell’argomento sia per il dispiegarsi della stessa azione amministrativa».Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Fabio Aleotti, ricordando don Malgesini ha esortato di nuovo la giunta a trovare subito una soluzione per i senzatetto.«Il Comune ha il dovere di attivarsi, e non solo per allestire un dormitorio per chi non ha una casa. È stata chiusa la struttura di via Conciliazione, smantellato il centro di via Regina. Ora è arrivato il momento di agire affinché si possa far fronte alle attuali esigenze».
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Furti in serie in centro storico a Como: fermate due ragazze
Sette negozi derubati nel giro di poche ore, tutti in centro storico a Como.Dal primo colpo, che sarebbe avvenuto in via Bernardino Luini, ad altri compiuti lungo la stessa via ma anche in via Vittorio Emanuele e in via Rovelli. Solo dopo l’ultimo furto, una ragazza italiana residente a Pavia, 18 anni, di origine rumena, è stata individuata e fermata dalle volanti della polizia di Stato che nel frattempo erano state allertate.Addosso la giovane aveva merce di ogni tipo, distribuita in vari sacchetti, uno shopping prolungato e, soprattutto, senza versare un solo euro.Gli agenti hanno trovato – e restituito ai negozi derubati – cosmetici e profumi (per 300 euro solo questo tipo di prodotti), biancheria intima, vestiti per bambini e per adulti, tutti sottratti rimuovendo l’antitaccheggio, danneggiando anche qualche capo. La ragazza avrebbe agito in compagnia di una complice minorenne – di appena 17 anni – e incinta. Quest’ultima è stata denunciata a piede libero al tribunale competente di Milano, mentre la 18enne è stata arrestata con l’accusa di furto.L’accaduto è stato segnalato al sostituto procuratore di turno, il pm Simone Pizzotti.La giovane ieri mattina è comparsa in tribunale per essere processata con il rito direttissimo.Alla fine ha scelto la via del patteggiamento a un anno e quattro mesi di reclusione, con una multa di 400 euro. La pena non è stata sospesa ma la ragazza è stata rimessa in libertà.Il questore di Como nel frattempo ha firmato un foglio di via obbligatorio per la durata di 3 anni.A lanciare l’allarme era stato l’ultimo negoziante colpito dalle ladre, che si era accorto di quanto era avvenuto nel suo locale e della merce scomparsa.L’uomo aveva descritto le ragazze agli agenti di polizia che avevano intercettato le due sospettate mentre camminavano tranquillamente in direzione della stazione di Como San Giovanni dove sono state fermate.
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Gennaio di fuoco per la Bennet Cantù. Cinque partite e due dirette televisive
Il calendario che attende i brianzoliLa Legabasket ha stabilito che saranno due gli anticipi televisivi che vedranno protagonista la Bennet Cantù in questo primo mese del 2012. Un gennaio che si annuncia intenso con i brianzoli chiamati a cinque gare a cavallo del giro di boa della stagione. Dopo le prossime due sfide – quella di domenica al Pianella contro l’Angelico Biella e quella di mercoledì 11 ad Ancona contro Montegranaro – la squadra di coach Andrea Trinchieri anticiperà infatti sabato 14 gennaio l’ultima gara dell’andata. Alla Ngc Arena, alle ore 16.10 (diretta su La7), andrà in scena lo scontro diretto con Bologna che potrebbe valere il terzo posto in graduatoria. Quindi, per la Bennet, ancora un impegno tra le mura amiche la domenica successiva (il 22 gennaio) quandoCantù aprirà il ritorno nel derby contro Cremona degli ex Tabu e Lighty. Il tour de force si concluderà sabato 28 – sempre davanti alle telecamere – in occasione della trasferta in Sardegna ospite di Sassari. Appuntamento alle 16.10 (diretta su La7). Tornando a domenica, in un Pianella che si annuncia tutto esaurito andrà in scena una sfida molto sentita tra le tifoserie di Cantù e Biella. Un match ancora più importante se si considera che entrambi le formazioni sono alla ricerca di punti per qualificarsi alle finali di Coppa Italia con il miglior piazzamento possibile. A partire dal 2001, anno della prima promozione dei piemontesi in serie A, le due formazioni si sono incontrate per 24 volte, con un saldo nettamente favorevole a Cantù che si è imposta in ben 16 occasioni. Il trend è confermato e ampliato se si considerano solamente le gare disputate in casa della Bennet, dove brianzoli hanno vinto 8 volte su 11. Brucia ancora, tuttavia, la rocambolesca sconfitta del 2006-2007 quando l’Angelico, dopo un’incredibile rimonta e un tempo supplementare, superò la Tisettanta per 114 a 109. Nel 2010-2011 invece Cantù si impose sia all’andata a Biella sia al ritorno.