Categoria: Notizie locali

  • Como vincente sulla Pergolettese

    Como vincente sulla Pergolettese

    Coppa Italia Lega ProÈ partita con il piede giusto la stagione ufficiale del Como che domenica, a Meda, ha vinto l’esordio in Coppa Italia Lega Pro; 3-1 alla Pergolettese allenata dall’ex juventino Alessio Tacchinardi.Passati subito in vantaggio con Marchi al 6’, gli azzurri hanno messo in cassaforte il risultato con le reti di Perna al 46’ e Cristiani al 48’. Domani sera, sempre a Meda, il Como tornerà in campo per il 3° turno di Coppa Italia affrontando il Renate alle 20.30. I biglietti (10 euro) sono in prevendita fino alle 19 di oggi.

  • Concerto al Santuario del Sacro Cuore

    Concerto al Santuario del Sacro Cuore

    Nel capoluogo

    L’associazione Ex Allievi ed Amici Opera Don Guanella organizza per venerdì 25 ottobre, alle ore 21, al Santuario del Sacro Cuore di Como, il “Concerto in onore alla Santità”. Protagonisti saranno il Coro da Camera del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, con il direttore Domenico Innominato; voci soliste la soprano Maria Soldano (nella foto) e la mezzosoprano Tania Pacilio.Il Coro da Camera del Conservatorio di Como è stato costituito nel 2008 ed è formato da alunni e da studenti

    formati nella struttura comasca. Il repertorio comprende composizioni sacre che spaziano dal periodo rinascimentale a quello barocco, dal classico-romantico a rappresentativi autori del panorama contemporaneo.Il coro ha partecipato nel febbraio del 2009 al Premio nazionale delle arti a Vicenza, aggiudicandosi il “Premio speciale della giuria” e partecipando alla serata di gala registrata da Radio Vaticana.Il direttore Domenico Innominato è docente e coordinatore didattico dei corsi d’alta formazione artistica e musicale al Conservatorio di Como. Ha diretto importanti gruppi (San Canzian d’Isonzo, Trieste, Lecco e Sondrio), svolgendo un’intensa attività concertistica a livello europeo. È saggista e collaboratore di riviste specializzate; ha svolto collaborazioni artistiche o musicologiche anche per l’Unione Europea, per il ministero italiano dell’Università e della ricerca, per la Federazione ticinese società di canto e per l’Unione società corali.

  • Coronavirus, gli ospedali comaschi si attrezzano per la nuova ondata

    Coronavirus, gli ospedali comaschi si attrezzano per la nuova ondata

    La drammatica situazione di marzo e aprile, con la quasi totalità dei reparti trasformati in corsie Covid, fortunatamente al momento sembra ancora lontana. Gli ospedali comaschi però, alla luce dell’impennata dei contagi che si registra ormai da settimane, si preparano comunque a fronteggiare un eventuale aumento dei ricoveri e delle richieste di assistenza. L’attenzione è concentrata in particolare sull’accoglienza dei pazienti, con spazi dedicati per il triage, fondamentale per individuare subito eventuali casi sospetti. Sul fronte posti letto, invece, le strutture sanitarie si attrezzano per eventuali potenziamenti degli spazi dedicati ai malati Covid.All’ospedale Valduce è stato avviato l’allestimento di una struttura coperta davanti all’ingresso principale di via Dante. Lo spazio è destinato a favorire l’accesso dei pazienti che devono effettuare visite ambulatoriali o esami diagnostici e che, prima di accedere all’interno della struttura ospedaliera, devono essere sottoposti alla misurazione della temperatura e al triage previsto per individuare precocemente possibili sintomi sospetti. Sul fronte posti letto, il Valduce non ha mai chiuso il reparto destinato ai pazienti Covid che attualmente quindi continua ad accogliere i malati positivi, in aumento nelle ultime settimane.Già da venerdì scorso anche il Sant’Anna ha annunciato interventi per affrontare un eventuale aumento significativo dei casi. Nel presidio di San Fermo sono stati messi a disposizione dieci posti letto in più per i pazienti positivi nell’area Chirurgica 3. È stato inoltre avviato l’allestimento di una tensostruttura che accoglierà i parenti dei pazienti del pronto soccorso. La tenda a cupola potrà ospitare fino a 60 persone garantendo il distanziamento sociale, sarà riscaldata e in grado di offrire il miglior comfort possibile a chi è in attesa.

  • Coronavirus, in Svizzera si pensa a un secondo, parziale lockdown

    Coronavirus, in Svizzera si pensa a un secondo, parziale lockdown

    L’evoluzione del contagio al di là del confine porta gli svizzeri a temere un secondo lockdown. Un pensiero che preoccupa gran parte della popolazione elvetica. Le nuove misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus, introdotte lunedì scorso dal Consiglio federale, dovrebbero dare i primi frutti durante questa settimana, ma nel frattempo la situazione epidemiologica in Svizzera continua a peggiorare.Domani gli esperti potrebbero decidere di introdurre nuove limitazioni, comunque diverse da un lockdown totale: si parla infatti di slowdown, un rallentamento a livello nazionale, sulla scia di quanto fatto dall’Italia. Misure sulle quali inevitabilmente il mondo economico invita alla calma.Resta da capire se in questi provvedimenti sarà o meno inserita la mobilità transfrontaliera. I comaschi e i residenti negli altri territori di confine seguono con attenzione gli sviluppi, alla luce di quanto vissuto al primo lockdown con la chiusura delle dogane, provvedimento che però non ha coinvolto i lavoratori frontalieri.I nuovi casiI numeri forniti dalle autorità elvetiche relativamente alla giornata di ieri indicano 147 nuovi contagi in Ticino, per un totale di 5.987 persone positive dall’inizio della pandemia. Nessun decesso, il bilancio è fermo a 356 vittime. Le nuove ospedalizzazioni sono state 15, per un numero globale di 80 persone ricoverate, sei delle quali in terapia intensiva. Il tasso di positività dei test, aggiornato però al 24 ottobre, è del 17%.Eventi e attivitàIntanto oltreconfine, in attesa di nuove eventuali disposizioni, non si fermano le fiere e gli eventi. Il Lago di Como e il Ceresio, ad esempio, si sono uniti per presentarsi a “I Viaggiatori”, la fiera dedicata al turismo in programma dal 30 ottobre al 1° novembre al Polo fieristico di Lugano. Un’edizione particolare che ha visto il turismo in netta flessione per gli arrivi degli stranieri che, soprattutto per il Lario, erano la prima voce economica. Informazioni confermate anche dall’istituto di ricerca regionale Polis Lombardia, secondo il quale sono i turisti italiani ad avere scelto per le loro vacanze le località lombarde, con una predilezione per il Garda e il Lago di Como.L’estate appena trascorsa ha premiato anche il Ceresio in base all’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio di Varese.«I valori legati alle presenze turistiche, che evidenziano una netta crescita, hanno sicuramente dato fiducia agli operatori i quali, all’inizio della stagione, non credevano di riuscire a compensare le perdite – commenta il vicepresidente dell’Autorità di Bacino lacuale del Ceresio, Giovanni Bernasconi – Noi crediamo molto nella promozione, ma soprattutto nel dare univocità al territorio come destinazione turistica».

  • Covid, a Como altri 215 casi, crescono i decessi

    Covid, a Como altri 215 casi, crescono i decessi

    Nessuna notizia positiva nell’ultimo bollettino di Regione Lombardia sui casi di coronavirus. Sono 215 i nuovi contagiati in provincia di Como, ben 5.035 quelli in Lombardia su 29.960 tamponi effettuati, con una percentuale di positivi tra gli esami fatti ancora oltre il 16% (16,8% oggi e 16,7% ieri).

    Preoccupa anche il numero dei decessi, che da 17 di lunedì è salito a 58, per il giorno più nero di questa seconda ondata. I casi debolmente positivi sono 260, 26 dei quali esaminati dopo il test sierologico. Ecco gli altri dati nella consueta grafica di Regione Lombardia.

  • Covid: stabile il numero dei contagi in Lombardia. Dimezzati i nuovi casi sul Lario

    Covid: stabile il numero dei contagi in Lombardia. Dimezzati i nuovi casi sul Lario

    Sabato 24 ottobre rimane alto, e sostanzialmente invariato rispetto a ieri, il numero di nuovi positivi in Lombardia, che si attesta attorno a 5mila. Sono però meno (32.749) i tamponi effettuati rispetto a venerdì, per una percentuale pari al 15,1%, che sale così di ben due punti.

    Una nota positiva arriva dal Comasco, dove i nuovi contagi sono dimezzati rispetto a ieri (108), mentre la provincia di Varese schizza verso l’alto con oltre 500 casi, duecento in più di ieri. In terapia intensiva, a livello regionale, salgono di 29 unità i ricoveri, che diventano 140 in più nei reparti non di urgenza. Sono infine 51 i nuovi decessi. Ma ecco i dati completi:

  • Cremazione soltanto per i magri

    Cremazione soltanto per i magri

    Una storia incredibile

    (f.bar.) Cremazione impossibile a Como per chi pesa più di 90 chili.Il forno del cimitero Maggiore del capoluogo lariano, infatti, non lavora a dovere se la stazza del defunto è imponente.Colpa di un funzionamento non del tutto ottimale dell’impianto cittadino che, ormai da tempo, lamenta problemi e difetti ed è operativo soltanto al 50%. Questo significa che una sola delle due linee è accesa costantemente.E così, accade spesso che persone decedute lasciando nel testamento

    la volontà di essere cremate debbano invece essere dirottate in altri luoghi e non possano invece compiere il loro ultimo viaggio nella città di Como.Da Varese a Sondrio, fino ad arrivare, come accaduto di recente, a Novara. Queste le destinazioni alternative. Una situazione paradossale che mette in mostra, ancora una volta, le lacune del forno crematorio comasco.Più volte, in passato, la struttura ha evidenziato, come detto, i suoi limiti e generato polemiche. Dalla scorsa fine di settembre una delle due linee è fuori uso.«In effetti, pochi giorni fa abbiamo analizzato, insieme ai dirigenti preposti, i vari interventi da realizzare – interviene l’assessore ai Servizi cimiteriali di Palazzo Cernezzi, Marcello Iantorno – Al momento, l’impianto funziona al 50%. Una delle linee è ferma perché necessità di manutenzione e di piccoli interventi. Nonostante ciò, per adesso, si riesce a rispondere alla domanda arrivando a eseguire anche fino a 6 cremazioni al giorno». Purché, però, si tratti di persone di media corporatura. «È un procedimento che richiede tempo e comporta diversi passaggi. Può dunque accadere che la cremazione debba avvenire altrove. In effetti il peso incide sui tempi di esecuzione del procedimento. E quindi, visto il funzionamento parziale del sistema, può succedere di non riuscire a soddisfare le richieste con determinate caratteristiche», aggiunge sempre l’assessore Iantorno.Si tratta, in base alle testimonianze raccolte, di una situazione che in città si ripete ormai da tempo. «Ne abbiamo discusso con la ditta che si è occupata di installare il meccanismo. Purtroppo, se tra il peso della cassa e quello del defunto, si superano certi limiti, diventa assolutamente necessario prevedere più tempo per le operazioni e con un forno che non va a pieno regime, capita di dover dirottare altrove certi defunti», spiega Iantorno. Il quale aggiunge un’ulteriore considerazione.«Gli addetti sono consapevoli di questa realtà. E a volte, trattandosi principalmente di una questione temporale, conoscendo in anticipo le caratteristiche della persona scomparsa, si può anche organizzare la cremazione, pur restando delle difficoltà oggettive». Va inoltre ricordato come siano quattro gli impiegati al forno crematorio. Ovviamente in futuro i lavori previsti serviranno anche per ovviare a questo spiacevole inconveniente.«Entro fine anno dovremmo riuscire a eseguire uno degli interventi più urgenti. Ovvero, sostituire la caldaia che è parte fondamentale dell’intero sistema. Il costo dell’operazione si dovrebbe aggirare sui 70mila euro. A breve ultimeremo la definizione di tutti i dettagli e quanto prima si comincerà a lavorare», aggiunge Marcello Iantorno.Se così dovesse essere, dal mese di gennaio del 2014, le due linee del forno potranno «ricominciare a funzionare, come preventivato, a pieno regime – conclude l’assessore – Ciò porterà a eseguire, ogni 24 ore, fino a 12 cremazioni che richiedono, in media, due ore di tempo ciascuna».

  • Crisi Holcim, audizione in commissione

    IN REGIONELa crisi della Holcim di Merone è approdata ieri in commissione regionale Attività produttive dove sono stati sentiti il sindaco e il vicesindaco di Merone Pietro Brindisi e Giovanni Vanossi. Dal consigliere Alessandro Fermi (Pdl) la proposta di risolvere la vicenda coinvolgendo anche la commissione Ambiente.

  • Dai traumi da caduta in MotoGp le tecniche per curare le fratture. A Como il gotha dell’Ortopedia

    Dai traumi da caduta in MotoGp le tecniche per curare le fratture. A Como il gotha dell’Ortopedia

    Il primario Zottola: «Oggi tutti vogliono recuperare in fretta»

    Le fratture di avambraccio, femore e tibia sono al centro del Biomet Trauma, terzo Corso di Aggiornamento in Traumatologia che si sta svolgendo al Grand Hotel di Como. La chiusura è prevista oggi alle 13. Duecento medici specializzati in Ortopedia e Traumatologia stanno seguendo le sessioni con grande interesse, come sottolinea il presidente del corso, Vincenzo Zottola, primario dell’unità operativa di Traumatologia e Ortopedia del Sant’Anna.«Si tratta di un programma di aggiornamento

    itinerante in tutta Italia – spiega Zottola – e siamo orgogliosi di aver registrato un successo straordinario di presenze nella tappa di Como. Del resto possiamo contare sugli interventi dei venti migliori traumatologi italiani».L’evento formativo, che ha già toccato Ancona e Bari, riunisce docenti universitari e notissimi ortopedici. Ecco quindi come riparare le fratture dell’avambraccio, della tibia e del femore con le nuove tecniche. Dalla fissazione esterna che consiste nell’inserire fili metallici o viti all’interno dell’osso, su cui poi “legare” una struttura sopra la pelle, ad altre tecniche che hanno rivoluzionato l’Ortopedia negli ultimi anni.Si sono alternati al microfono esperti di protesi come il professor Filippo Castoldi di Torino, Gianfranco Zinghi di Bologna, Giovanni Zatti di Monza, Marco Berlusconi di Milano e Vincenzo Salini di Chieti. Esperti di problemi in età pediatrica come Antonio Memeo e di problemi in età avanzata, come il presidente onorario del Biomet Trauma, professor Lanfranco Del Sasso, primario al Sant’Anna dal 1990 al 2007 che operò con successo nel 2001 la scrittrice centenaria Carla Porta Musa.«Vengono trattati temi importanti dal punto di vista clinico – spiega sempre Zottola – che mettono in evidenza le soluzioni chirurgiche e i percorsi di diagnosi e cura per una tipologia di traumi che riguarda principalmente i giovani. Si tratta di fratture ad alta energia, che ci si può procurare facendo sport, a seguito di incidenti in moto, in auto o anche sul lavoro», prosegue il primario.Nel 2010 Valentino Rossi stupì il mondo per il suo recupero da un incidente che gli procurò la frattura esposta di tibia e perone. Dopo 40 giorni era già in grado di gareggiare.«Proprio sull’esperienza dei danni causati dalle cadute nel motociclismo mondiale – spiega Zottola – si sono studiate nuove tecniche di osteosintesi sulle fratture delle gambe e delle clavicole che oggi vengono trasferite nell’utilizzo quotidiano».«Parliamo di traumi molto complessi – prosegue – la Traumatologia del resto assume un’importanza crescente. Per i giovani che utilizzano il proprio corpo con velocità nello sport, ad esempio e per le esigenze funzionali delle persone. Oggi tutti vogliono guarire e presto. È necessaria una competenza sempre superiore».La Traumatologia è un settore dell’ospedale che richiede impiego di risorse. «In linea generale – aggiunge lo specialista – il settore rappresenta il 60% della nostra attività al Sant’Anna. Il traumatologo è una figura cui le istituzioni dovrebbero guardare con maggiore attenzione per quanto attiene gli aspetti formativi, il riconoscimento del lavoro e dell’impegno e gli aspetti assicurativi. I traumi che trattiamo sono sempre più complessi e i pazienti hanno esigenze funzionali in continuo aumento e desiderio di recuperare in tempi brevi».Tratterete anche problemi più leggeri come slogatura del pollice per i troppi sms scritti? O per l’utilizzo dei videogiochi? Oppure le sindromi del tunnel carpale dovute all’utilizzo della tastiera del pc?Il primario sorride. «Non è che non voglia rispondere su questi temi, ma in questi due giorni vengono affrontati problemi un po’ diversi, come fratture e protesi».

    Paolo Annoni

  • De Sfroos, cinque nuove date per il tour di “Manicomi”

    De Sfroos, cinque nuove date per il tour di “Manicomi”

    Si aggiungono cinque nuovi appuntamenti per presentare live la ripubblicazione di “Manicomi” (MyNina / Artist First), primo storico album dei De Sfros disponibile nei negozi tradizionali in formato CD e deluxe/limited edition (doppio vinile + CD) e su tutte le piattaforme streaming e in digital download (https://desfroos.lnk.to/Manicomi_Pre). Per le presentazioni la band si pone come obiettivo quello di instaurare un profondo dialogo con il pubblico raccontando la storia dei De Sfroos, il loro ritorno sul palco e condividendo aneddoti curiosi e divertenti che hanno caratterizzato il loro tragitto e i brani che compongono “Manicomi”. Durante questi appuntamenti la band eseguirà dal vivo alcuni brani tratti dal disco e incontrerà i fan nel completo rispetto delle norme vigenti.  Le nuove date sono le seguenti. Venerdì 16 ottobre  a Vigevano al Teatro Cagnoni, ore 17.45 –  ingresso libero previa prenotazione obbligatoria inviando una email al seguente indirizzo info@promoterpv.it; giovedì 22 ottobre a Varese, al Salone Estense, doppio appuntamento ore 18.00 e ore 21.00 – ingresso libero previa prenotazione obbligatoria ai seguenti link: http://bitly.ws/9XHM e http://bitly.ws/9XHS; mercoledì 28 ottobre  a Milano, allo Spirit de Milan, ore 22.30 per Rock Files Live! di LifeGate Radio, a cura di Ezio Guaitamacchi – ingresso libero previa prenotazione obbligatoria sul sito di Rock Files a partire dal 15 ottobre; venerdì 6 novembre a Fidenza, al Teatro Magnani, ore 21 per Mangiamusica – Limited Edition – ingresso libero previa prenotazione obbligatoria inviando una email al seguente indirizzo teatromagnani@ater.emr.it a partire dal 27 ottobre; sabato 7 novembre a Tirano (SO), al Teatro Mignon, ore 21 – ingresso libero previa prenotazione obbligatoria inviando una email al seguente indirizzo info@mynina.live (in collaborazione con Plozza Wine Group). “Manicomi” contiene 15 brani rimasterizzati, presso gli studi della RSI Radiotelevisione svizzera, che ci faranno rivivere dopo 25 anni le storie dei celebri personaggi come Anna, Lo Sconcio, Zia Luisa, Nonu Aspis e tanti altri. Immagini e storie di figure, in parte realistiche e in parte cinematografiche, che offrono ancora oggi importanti spunti di riflessione su delicate tematiche, quali ad esempio il trascorrere del tempo, la guerra, il disagio psichico, la rivalsa dei diversi, la vendetta degli screditati.