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  • Ciclismo: Davide Ballerini sfiora il successo al Tour du Limousin

    Ciclismo: Davide Ballerini sfiora il successo al Tour du Limousin

    Al Tour du Limousin, in Francia, nella terza tappa il corridore comasco  Davide Ballerini ha chiuso secondo alle spalle del francese Edet che ha regolato un gruppetto di sette attaccanti formatosi nel finale. Ballerini ha sfiorato il successo, cedendo solo al grande recupero del francese: negli ultimi quattro chilometri il canturino era stato bravissimo a prendere la ruota dell’altro transalpino Grellier, avvantaggiandosi sul resto degli attaccanti; un attimo di indecisione ha poi consentito il rientro dei primi inseguitori con la gran sparata di Edet. Nella top ten della terza tappa, da Egletons a Uzerche di 190 chilometri, anche l’altro portacolori dell’Androni Giocattoli Sidermec Francesco Gavazzi, che ha terminato al nono posto vincendo la volata del gruppo. Per Gavazzi è il terzo piazzamento nei dieci in tre giorni. Per la squadra campione d’Italia la piazza d’onore di Ballerini, reduce da un grande Campionato Europeo, è la seconda in tre giorni al Limousin dopo quella di Gavazzi nella prima frazione. La corsa francese, con Gavazzi quinto in generale, proporrà domani l’ultima tappa da Bellac a Limoges di 162 chilometri.

  • Chiusa la galleria “Loveno” sulla Regina a Menaggio

    Chiusa la galleria “Loveno” sulla Regina a Menaggio

    Per lavori di manutenzione degli impianti, la galleria “Loveno”, sulla strada statale 340 “Regina”, sarà chiusa al traffico in entrambe le direzioni, tra il chilometro 0,150 ed il chilometro 2,100, dalle ore 21 di mercoledì 23 alle ore 5 di giovedì 24 gennaio, nell’ambito del territorio comunale di Menaggio. Durante la chiusura la circolazione sarà deviata sulla viabilità locale.

  • Challenger di Como domani al via: in campo nomi di alto livello

    Challenger di Como domani al via: in campo nomi di alto livello

    Si parte. Inizia domani mattina, con il tabellone di qualificazione, l’edizione 2018 del Challenger Atp “Città di Como”, trofeo “Intesa Sanpaolo” di singolare e “Bianchi Group” di doppio. Un evento in cui non mancano nomi di richiamo per gli appassionati, a partire da quel Martin Klizan, slovacco, che dovrà fare le qualificazioni ma che solo due settimane fa trionfava all’Atp di Kitzbuhel e in aprile sfidava Rafa Nadal nei quarti di Barcellona.

    Klizan – oggi numero 70 al mondo – sarà il giocatore di livello più alto presente a Como, seguito da altri tennisti noti come il tedesco di origini giamaicane Dustin Brown, il brasiliano (ex 21 al mondo) Thomaz Bellucci, oppure l’austriaco (che vinse sul Lario nel 2012) Andreas Haider-Maurer. Ci sarà anche il canturino Andrea Arnaboldi, di rientro dagli Us Open, e ci sarà pure (nel tabellone di qualificazione) il giovane cugino Federico, vincitore dell’Avvenire due anni fa che potrebbe fare anche il torneo di doppio proprio con il parente.

    La testa di serie numero 1 dovrebbe finire sulle spalle di Hugo Dellien, boliviano, numero 105 dell’Atp, mentre al via si ripresenterà anche Pedro Sousa, portoghese tifosissimo del Benfica che un anno fa a sorpresa vinse il “Città di Como” battendo in finale Marco Cecchinato. Sul fronte degli italiani, a tal proposito, un azzurro non fa festa a Villa Olmo dal 2006, quando cioè Simone Bolelli si aggiudicò la prima edizione in finale sul compianto Federico Luzzi.

    Il biglietto d’ingresso da oggi fino a giovedì (compreso) sarà di cinque euro e sarà valido per tutta la giornata. Dai quarti di finale in avanti (ovvero da venerdì) si salirà a 10 euro. La finale sarà domenica 2 settembre. La 13ª edizione del “Città di Como” è stata presentata ieri a Palazzo Cernezzi, alla presenza del sindaco Mario Landriscina, del presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, degli assessori allo Sport e al Turismo Marco Galli e Simona Rossotti e del rappresentante della Federtennis Walter Schmidinger.

  • Cerutti, asta benefica con i cimeli della Dakar. L’evento il 1° febbraio  a Montorfano

    Cerutti, asta benefica con i cimeli della Dakar. L’evento il 1° febbraio a Montorfano

    Lo aveva promesso alla partenza e ora il progetto di beneficenza diventa concreto. Il centauro comasco Jacopo Cerutti, reduce dalla Dakar 2019, metterà all’asta i cimeli della gara disputata in Perù.Una presenza non troppo fortunata per il comasco – migliore italiano nel 2016 e nel 2018 – ritirato nella tappa del 10 gennaio per un incidente causato da una pietra in traiettoria. Prima dello stop il lariano era al 18° posto nella classifica della corsa riservata alle motociclette.«Questa gara è così – ha commentato Cerutti – Gioia e dolore, amore e odio. Io penso che ognuno si crei la propria fortuna e, se voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, penso che la mia sia quella di uscirne illeso».«Volevo che fosse la mia gara del riscatto, quello personale, correndo senza pressioni, perché so cosa posso fare e so quanto mi sono impegnato per ottenerlo – ha aggiunto – Stare lì vicino ai primi 15, con una moto di serie e un team super privato era già un bell’inizio, poi chissà. Fare le gare per finire 30° non mi interessa, non mi è mai interessato. La Dakar però dura 10 giorni, non 5. Ma ora è giusto guardare avanti perché non si può tornare indietro».Al ritorno in Italia Jacopo si è subito concentrato per il progetto di beneficenza che aveva lanciato alla partenza della Dakar. la sua intenzione era ed è quella di dare una mano a “Bambini fragili”, iniziativa proposta da Silvia Onlus, associazione nata per rendere più serene e meno traumatiche le giornate degli ospiti più giovani negli ospedali Sant’Antonio Abate di Cantù e Sant’Anna di San Fermo.Per ogni arrivo di tappa, Jacopo aveva promesso una donazione di 100 euro. In più aveva annunciato l’organizzazione di un’asta di beneficenza per raccogliere ulteriori fondi.Tutti gli oggetti all’incanto saranno visibili su Facebook nella pagina ufficiale di Jacopo con le seguenti modalità: fino al 31 gennaio si potrà visionare ed offrire online con rilanci liberi (minimo 5 euro) a partire dalla base d’asta iniziale segnalata.Per offrire basterà scrivere semplicemente un commento con la cifra sotto la foto interessata; dopo 12 giorni online, l’ultimo prezzo raggiunto sarà quello ufficiale da cui si partirà nella serata benefica condotta da Giovanni Indorato, con lo stesso Jacopo, venerdì 1° febbraio dalle ore 21. A fine evento (che sarà nella sala consiliare del Comune di Montorfano) avverrà la consegna ufficiale con foto e pagamento; in caso di offerta da casa e quindi “congelata” con l’offerta online, la spedizione dell’oggetto aggiudicato avverrà solo dopo l’invio di copia del bonifico verso l’associazione.

  • Centro Antiviolenza, porte aperte domani dalle 11 alle 17

    Centro Antiviolenza, porte aperte domani dalle 11 alle 17

    In occasione del 25 novembre, “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, il Centro Antiviolenza di Como apre le porte della sede in via Ferrari 9 domani, venerdì 23 novembre, dalle 11 alle 17. Dal 1991 ad oggi il Centro ha accolto 5.131 donne, di cui 238 nel 2018; per 85 donne e 104 minori si è resa necessaria l’ospitalità in una struttura protetta.

  • Cento rododendri per Villa Erba

    Cento rododendri per Villa Erba

    Sono il dono di “Orticolario”

    La kermesse verde “Orticolario”, la cui edizione 2018 è attesa dal 5 al 7 ottobre prossimi, ha recuperato cento esemplari di Rhododendron destinati all’eliminazione e li ha donati a Villa Erba di Cernobbio per qualificare e abbellire ulteriormente il parco storico, che sarà come sempre sede della manifestazione.

    La collezione è stata messa a dimora lungo uno dei viali di accesso al polo espositivo. «Se, come si legge dalle intenzioni dell’attuale presidenza, è auspicabile una maggiore fruibilità del parco da parte del pubblico, bisognerà arricchirne l’offerta di colori e profumi – commenta Moritz Mantero, presidente di Orticolario – “Orticolario” vuole contagiare bellezza, creare atmosfera nel rispetto di chi, in quella villa e in quel parco, voleva ritornare ogni estate».

  • Cento anni fa la scelta luganese di    Hesse: nel maggio 1919 si trasferì a Montagnola

    Cento anni fa la scelta luganese di Hesse: nel maggio 1919 si trasferì a Montagnola

    Quando Hermann Hesse, cento anni fa, nel maggio del 1919, si trasferì a Montagnola, a Casa Camuzzi non sapeva ancora che quel luogo sarebbe diventato, fino alla sua morte nel 1962, la sua patria.Il Museo Hermann Hesse inaugurato nel 1997, modello di parco letterario oltre confine, nel 2019 oltre a voler ricordare questo anniversario si prefigge di sottolineare il profondo legame tra Hesse e la “Collina d’Oro” da lui scelta come buen retiro.In questo spirito è nata la mostra “Quel paesaggio così calmo e così eterno – la Collina d’Oro di Hermann Hesse” con fotografie di Giosanna Crivelli (1949 – 2017) e testi di Hesse.Per l’anniversario della morte di Hermann Hesse, che cade in agosto, verranno invece letti brani da L’ultima estate di Klingsor, racconto anch’esso scritto nel 1919, nel corso dell’estate.La seconda mostra dell’anno sarà dedicata al rapporto di lunga data tra Hermann Hesse e Theodor Heuss, che spazia dai primi contatti professionali, avviati quando entrambi erano due giovani cultori della letteratura, agli ultimi anni della loro carriera, che videro il primo insignito del Premio Nobel e l’altro eletto Presidente della Repubblica Federale Tedesca.Il ciclo “Aperitivo con lo scrittore” verrà curato per la prima volta quest’anno dalla giornalista e autrice Sonja Riva: presenterà nell’arco di quattro sabati in primavera e in autunno, artisti di diverse discipline con le loro pubblicazioni, accompagnati da musica elettronica.Nel mese di maggio, nella Giornata internazionale dei musei, nell’ambito del gemellaggio tra il Comune di Collina d’Oro e la città di Calw che diede i natali a Hesse si terrà una matinée di lettura e musica. Per l’occasione l’ingresso al museo sarà gratuito.A luglio si esibirà con un’insolita versione di Winterreise di Schubert il trio di sassofoni Sax Allemande insieme al cantante Thomas Stimmel.A settembre, la conferenza di Bärbel Reetz, accompagnata da Davide Macaluso (pianoforte) e Lorenza Donadini (soprano), farà luce sul rapporto tra Hermann Hesse e la sua seconda moglie Ruth Wenger.Il romanzo di Hermann Hesse Demian apparve per la prima volta 100 anni fa, inizialmente con uno pseudonimo. Per questa occasione, Helga Esselborn-Krumbiegel presenterà al museo nel mese di ottobre una lettura in tedesco e in italiano interpretata da Ernst Süss e Antonio Ballerio e accompagnata al clarinetto da Marco Santilli.

  • Cecilia Rodriguez in gita Lago di Como, le immagini sui “social”

    Cecilia Rodriguez in gita Lago di Como, le immagini sui “social”

    Due giorni fa una foto romantica sul Lago di Como, con il suo fidanzato Ignazio Moser, figlio di Francesco, indimenticato campione di ciclismo. Ora le immagini da sola, sempre sulla riva del lago, nel ricordo di una piacevole gita. Cecilia Rodriguez – showgirl e conduttrice, non ché sorella di Belen – si è concesso qualche scatto solitario con il Lario sullo sfondo, pubblicato ancora una volta sul social Instagram. Immagini che, come sempre, hanno riscosso il consenso dei fans: i “like” delle foto targate Como sono quasi centomila.

  • Casinò, l’appello di Butti a Fico e alla Camera

    Casinò, l’appello di Butti a Fico e alla Camera

    Il parlamentare comasco ha informato il presidente e i deputati

    Crisi di Campione d’Italia: il sindaco e i dipendenti del Casinò fallito hanno più volte chiesto l’intervento della politica. Politica assente anche martedì a Campione d’Italia, quando 600 persone hanno sfilato per chiedere la riapertura della casa da gioco. Politica che in realtà si muove in Parlamento. Il deputato lariano di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, ha rappresentato la drammatica situazione dell’enclave al presidente della Camera Roberto Fico e ai deputati.

    Dopo aver spiegato in breve il legame tra il Comune e il Casinò, unica grossa fonte di reddito della comunità, Butti ha dato le dimensioni del problema: «Cinquecento persone sono senza stipendio e lavoro. In Comune lavorano oltre 100 dipendenti, a fronte di un organico previsto di 20 dipendenti, e quindi si suppone vi sia lo spettro della mobilità per almeno 80 dipendenti.

    I dipendenti del Casinò – ha detto Butti in aula – si sono autoridotti da tempo lo stipendio, quelli comunali non lo percepiscono da oltre otto mesi. Ci sono delle responsabilità storiche? Certamente sì, soprattutto per quanto riguarda la gestione della casa da gioco, eccezion fatta per il tentativo prodotto nell’ultimo anno da un ottimo manager sul cui cammino, però, si sono frapposti ostacoli insormontabili».

    «Urge una soluzione politica – ha concluso Butti – che restituisca il lavoro a chi l’ha perso, che vari una nuova politica dei redditi a Campione, che riequilibri i trasferimenti statali e che conferisca al Comune di Campione la facoltà di mettere a gara la gestione del Casinò».

  • Casinò, incassi in calo rispetto al 2017

    Casinò, incassi in calo rispetto al 2017

    Poco più di 45 milioni di euro. È questo l’incasso “finale” – nel 2018 – del Casinò di Campione. Un dato molto inferiore a quello degli anni scorsi, segno di una crisi che comunque aveva già colpito duramente i tavoli verdi dell’enclave.Giovedì mattina, il sito specializzato Gioconews.it ha pubblicato i “numeri” dei primi sei mesi dell’anno relativi alle quattro case da gioco italiane e ha messo online anche un focus sul luglio terribile del Casinò di Campione.Nel mese che si è chiuso con la dichiarazione di fallimento della società di gestione, gli incassi sono scesi ai minimi storici: nei 26 giorni in cui è stato aperto al pubblico, il Casinò ha infatti contabilizzato soltanto 5.000.699 euro, con un calo rispetto al luglio del 2017 del 31,36%.In dettaglio, le slot hanno incassato 3.433.210 euro, il 33,07% in meno, la roulette francese 297.553 euro (qui il calo è stato addirittura del 61,54%), la variante fair 148.119 euro (- 50,48%).In controtendenza, invece, il poker cash, che nonostante i 5 giorni in meno di lavoro ha incassato 276.748 euro, facendo registrare un +79,13%. Molto negativo anche il dato degli ingressi che sono stati 32.739, vale a dire il 39,03% in meno.Semestre neroSe il mese di luglio è stato da incubo, in tutti i sensi, il semestre gennaio-giugno non sarà certo ricordato tra i migliori. Non per la casa da gioco di Campione d’Italia, che ha perso molto terreno rispetto agli altri tre Casinò italiani.Nei primi sei mesi del 2018, infatti, gli incassi ai tavoli verdi dell’enclave sono calati dell’11,95%, fermandosi a 40.460.277 euro. Più marcata la diminuzione degli ingressi, che hanno fatto segnare un -15,47% (in numeri assoluti, sono stati 288.848).Il calo è stato generalizzato. Nemmeno le slot machines sono riuscite a sfuggire a un trend decisamente negativo e hanno fatto registrare un -11,71% fermandosi a 16.652.334 euro.Numeri come detto molto negativi, che a questo punto sono stati però azzerati dal fallimento e dalla decisione di chiudere.Da registrare che a Venezia, l’unico dei quattro Casinò italiani in crescita, nei primi sei mesi del 2018 sono stati incassati oltre 48,4 milioni di euro, ovvero il 7,29% in più rispetto allo stesso periodo del 2017. E questo nonostante gli ingressi siano stati “soltanto” 354.295, vale a dire il 6,03% in meno.Nemmeno le slot sono riuscite a tamponare l’emorragia degli incassi della casa da gioco